Film > Il pianeta del tesoro
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Autore: Haroldspoo    09/09/2013    1 recensioni
Il viaggio alla ricerca del tesoro di Flint è stato portato a termine. Eppure questa non è la fine.
Genere: Avventura, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Hm, che dire, ho deciso di iniziare questo "continuo" de "Il pianeta del tesoro" perché ieri ho visto per l'ennesima volta (lol) il film, che ha accompagnato per anni la mia infanzia, e tutt'ora la mia adolescenza. E' un film che amo. Devo ammettere, però, che non so bene quale sia l'evoluzione della storia, tantomeno se avrà una vera e propria fine. Beh, spero vi piaccia. Mi raccomando, una recensione non guasta mai ;) -Vale 

Capitolo 1- "This is not the end, this is not the beginning"

-Mamma, vorrei parlarti-
-Ascolta Jim, ora pensa a ripulire il Benbow Inn e aspettiamo che tutti siano andati via.-
Jim sospirò ed iniziò a sparecchiare i tavoli.

-Oh Delbert, i vostri piccoli sono davvero adorabili-
-Sì, sono già detestabil..a-adorabili- sì corresse, mentre si aggiustava gli occhiali.
Poi, con un tenero sguardo guardò le sue tre figlie -Sono identiche alla madre...spero anche non di carattere!-
Amelia fulminò Delbert con gli occhi -Che siano uguali a me o no, dovrai sopportarci, tutte e quattro.-
L' astrofisico sorrise -Agli ordini, signor capitano- fingendo un inchino. 
Poi si rivolse a Sara, che lavava per terra.
-Ora Sara, noi dobbiamo andare. Sia tu che Jim dovete riposare. E' stato un viaggio lungo e..difficile- mise una mano sulla spalla della donna.
Ricambiò con un sorriso, e poi un abbraccio -Grazie per tutto quello che hai fatto per Jim-
-Figurati, è stato un piacere. Dopotutto, era anche per scopi personali, no?-.
Risero entrambi.
Sara li accompagnò alla porta e si salutarono, dando un bacio sulla fronte a tutti e quattro i piccoli.
Chiusa la porta, si sedette su una sedia e iniziò a guardarsi intorno, ammirando il suo nuovo e appena inaugurato Benbow Inn, gigantesco rispetto a prima. Sorrise al pensiero che tutto ciò era merito di suo figlio, Jim, quello in cui nessuno credeva e lei, invece, non aveva mai dubitato delle sue straordinarie capacità.
Jim venne dalla cucina, asciugandosi le mani con una vecchia asciugamano.
-Mamma, va' a dormire, sarai stanchissima. Tanto Ben mi ha aiutato in cucina e a mettere in ordine, abbiamo quasi finito-
Jim non finì di pronunciare quelle parole che si sentì un rumore di piatti cadere per terra (e finire in mille pezzi).
-Come non detto..- ed entrò nella cucina. 
Sara sentii un "Ben, imbranato ammasso di rottami, ti avevo detto di non fare il giocoliere con i piatti...ora raccogli tutti i pezzi e spazza qui terra!" seguito da un "Jimmy, Jimmy mi dispiace..ci penso io". Sara rise leggermente, era davvero un tipo buffo quel Ben, anche un ottimo cameriere, dovette riconoscere.
Sara andò in camera sua, mise la camicia da notte rosa e aprì il suo ciondolo, guardando la luce che proiettava un piccolo Jim. Sorrise, e sospirò, quasi rimpiangesse che suo figlio ormai era un adolescente e lei non poteva far altro che continuare a crescerlo.
D'un tratto uno "Knock knock" interruppe i suoi pensieri, chiuse il ciondolo.
-Entra Jim..-
Il ragazzo trovò sua madre seduta ai piedi sul margine del letto. Entrò a passo lento e si sedette accanto a lei. Accese la piccola lampadina che c'era sul comodino.
-Mamma, ecco, volevo parlarti...-
-Tesoro, qualsiasi cosa sia successa nel viaggio non fa niente, l'importante che ora tu sei qui.- gli disse sorridendogli dolcemente, Jim ricambiò, ma fu palesemente forzato e breve quel sorriso.
-Si tratta proprio del viaggio, ti chiedo solo di ascoltarmi...-
-Jim, è tardi, siamo stanchi entrambi, ne riparleremo domani, d'accordo?-
Jim sospirò, si alzò dal letto e spense la lucetta. Baciò la madre sulla guancia e le sussurrò -Come vuoi tu. Buonanotte!-.
Si avvicinò alla porta e la madre rispose -Buonanotte James-.

Anche Jim ora era in camera sua.
Tolse gli stivali e salì a piedi scalzi sul letto, raggiunse la mensola e trovò ciò che stava trovando: il libro de "il pianeta del tesoro".
Non riusciva a credere che le "storie" che leggeva da bambino con tanta passione, ora erano diventate parte della sua vita. Che il robot di Flint, ora era con lui e che parte del suo bottino ora era una nuova locanda. 
Continuava a pensare al viaggio, a Silver, alle incridibili avventure trascorse..più ci pensava più capiva che doveva affrettarsi nel parlare con la madre.
-Morph? Morphy dove sei?...Non mi va di giocare a nascondino.-
Ed ecco che il modellino di una nave iniziò a muoversi e fare versetti strani.
Jim si avvicinò di soppiatto e lo prese -Tana per Morph!- disse solleticandolo con l'indice. 
Si stese sul letto e guardò la galassia dalla finestra, mise le braccia incrociate dietro la nuca e, rendosi conto che fosse davvero tutto finito, si addormentò esausto.
  
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