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Autore: Lia483    13/09/2013    2 recensioni
Gustav era innamorato di Tom da così tanto tempo, che neanche si ricordava più come aveva fatto a vivere prima, senza quella consapevolezza.
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi, Slash | Personaggi: Gustav Schäfer, Tom Kaulitz
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Note dell'Autrice: ecco cosa succede quando il greco mi annoia XD Spero che vi piaccia perché tratta di una coppia, a mio parere, difficile da gestire U__U
Buona lettura <3

 


 

La Mia Eccezione

 





Tom non stava quasi mai al computer, era un passatempo che lo divertiva ben poco, ma ultimamente aveva preso l’abitudine di passare sui siti delle fan tedesche, così per sapere cosa pensavano.
Fu per caso, un pomeriggio di pioggia, che capitò in una strana sezione che vedeva per la prima volta: Fan Fiction.
Lesse curioso, scoprendo che si trattava di storie, inventate dalle fan, con loro come protagonisti.
Aprì quella con un nome che lo ispirava “I want only sex”.
Per il primo capitolo, Tom pensò che la ragazza che l’aveva scritta fosse molto brava perché le loro descrizioni erano tutte precise e dettagliate, ma mostrate in modo scorrevole.
Fu, però, a metà del capitolo che rimase raggelato.

Gustav era innamorato di Tom da così tanto tempo, che neanche si ricordava più come aveva fatto a vivere prima, senza quella consapevolezza.

Continuò a leggere, preso da una strana inquietudine.
La storia proseguiva con la precisa descrizione dell’amore tormentato di Gustav e di come Tom, scoprendolo, approfittasse di lui per provare l’ebbrezza di un rapporto omosessuale.

Le loro bocche si succhiarono l’una con l’altra, mentre le loro lingue si scontravano veloci, a ritmo dei propri corpi.
Tom affondò nuovamente dentro Gustav, che gemette forte.
Lo prese per le spalle, mentre il chitarrista teneva le mani sui suoi fianchi, affondando e ritraendosi in fretta, a ritmo sostenuto.
Poi Tom prese il pene di lui e cominciò ad accarezzarlo al ritmo delle spinte, fino a che, con un forte grido da parte di entrambi, non vennero con un potente orgasmo…


Nonostante quella strana lettura l’avesse eccitato, Tom credette che il motivo del proprio sconvolgimento fosse leggere che lui si faceva un uomo.
Non capiva che in verità non poteva sopportare, anche solo leggendo, di far soffrire il suo migliore amico.
Andò subito a vedere chi avesse scritto quella cazzata, che comunque aveva finito di leggere, e rimase stupito di conoscere la colpevole.
Anzi, lei abitava a soli pochi minuti da quella casa.
Alzandosi, prese giacca e chiavi dell’auto.
Un attimo dopo, era fuori casa.

***

“Si può sapere che cazzo di minchiate scrivi su Internet?!”.
La ragazza fissò l’amico, perplessa. “Cosa succede, Tom? Che hai letto?”.
“Una FF su un sito e l’hai scritta tu!”.
“Ne scrivo parecchie. Di cosa parlava?” chiese, nonostante avesse già capito a quale si riferiva.
“Parlava di me e Gustav!”.
“Ah, la Yaoi. Piace molto su quel sito”.
“Voglio che la cancelli immediatamente!!”.
Tom stava dando di matto, ma lei mantenne la calma. “Che problema hai contro la mia storia, tra l’altro del tutto inventata?”.
È troppo veritiera!
Tom sussultò.
Non aveva pensato davvero una cazzata così grande.
Lui mica si faceva Gustav.
“Io non sono gay! E mi da fastidio che tu lo scriva!”.
La ragazza, che lo conosceva da molto tempo, lo osservò attentamente. “Sei sicuro che sia solo questo? Se fosse così, che bisogno c’era di venire fin qui?”. Gli posò una mano sulla spalla. “Secondo me, tu hai visto in quella FF qualcosa che ti si è rivelata e che ti ha spaventato. La conclusione è che a te piace Gustav, Tom”.
Il cuore del chitarrista cominciò a battere veloce. “No, non è vero! Smettila, Vic!”.
“No, smettila tu di raccontarti un sacco di bugie e guarda in faccia la realtà, nascosta dietro il tuo orgoglio del cazzo!!” esplose la mora, seccata.
Tom voltò la testa e non rispose.
No, non gli piaceva un uomo.
Men che meno, Gustav Schafer.

***

“Tom, cosa stai facendo??”.
Il batterista era appena rientrato a casa e ora si ritrovava a guardare l’amico sdraiato sul divano, con una bottiglia del loro Whisky, ormai finita, che il moro continuava a portarsi alla bocca.
Gustav accorse da lui. “Non credo questo sia il modo migliore per affrontare il problema, qualunque esso sia. Non ti pare?”.
Tom si lasciò togliere la bottiglia, tanto neanche una intera di quel forte Whisky era riuscito a farlo ubriacare.
Era più lucido di quanto fosse mai stato.
Ma lasciò credere all’amico di non essere perfettamente stabile perché, prima, voleva essere sicuro di fare la cosa giusta.
Si appoggiò pesantemente a lui e per la prima volta, fece caso alla presa forte con cui lo teneva, ai muscoli delle spalle sui quali aveva appoggiato le mani per tenersi in piedi, al viso serio e concentrato che ora lo fissava negli occhi, preoccupato.
Si lasciò accompagnare in camera, ormai sicuro.
Quello che provava per Gustav non era amicizia, ma qualcosa di più, qualcosa che ora desiderava ardentemente.
Quando fu sdraiato sul letto, si tolse la maglia e la fascia che teneva indietro le treccine, senza accorgersi dello sguardo con cui lui lo stava guardando, però lo vide dirigersi verso la porta e lo fermò. “Resta un po’ qui con me, Juschtel”.
Lui sorrise al proprio soprannome e si sedette su un lato del letto. “Vuoi dirmi che è successo di così grave?”.
A me piaci, Gustav.
“Sono un cretino. Ho trovato una storia su Internet che parlava di una relazione tra te e me”.
Osservò l’espressione di lui, ma non sembrava colpito, solo impassibile.
Continuò. “Solo che era una relazione basata sul sesso e basta e tu ci soffrivi maledettamente”.
Come ora…, pensò il biondo, chiudendo gli occhi mentre ascoltava la voce grave e intensa del chitarrista.
“Sono andato fino da Vic, l’autrice della storia, per dirle che non doveva permettersi di darmi del gay…”.
Gustav annuì, mantenendo un’espressione composta.
“Ma dopo ho capito che non era quello il vero problema”.
Si mise seduto vicino all’amico che lo fissò perplesso.
Lo liberò dalla confusione, sfiorando le sue labbra con le proprie. “Il problema era che, senza volerlo, Vic mi aveva aperto gli occhi su un lato di me che ho volutamente ignorato”.
Lo baciò ancora sulla bocca, tutto era un semplice strofinamento di labbra, ma Tom avvertì l’accelerazione del battito di lui.
Però, quando la mano del chitarrista si andò a posare sul suo cavallo dei pantaloni, Gustav si fece forza e lo allontanò. “Tu non sei gay”.
“No, hai ragione, ma voglio comunque stare con te. Tu sei la mia unica eccezione”.
Gustav non sapeva quanto sarebbe durata, ma non poteva più resistere a ciò che sentiva e, ricominciando a baciarlo, furono uno sull’altro, uno con l’altro, uno dentro l’altro.
Insieme.





FINE.
  
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