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Autore: Silver Shadow    13/09/2013    3 recensioni
[Tonari no Kaibutsu-kun/ My Little Monster]
Natsume convoca i suoi amici ad un pranzo al quale fa l'annuncio di un viaggio che cambierà la vita di Haru. Come riuscirà a trasformarla?
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Movieverse | Avvertimenti: Triangolo
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Ben presto tornai nella mia stanza – mia e di Shizuku, in realtà – e lì, come previsto, la trovai. Seduta sul letto, nervosa, tesa, ansimante. Gli occhi rossi per il pianto, i capelli sciolti dalle sue solite trecce, mossi e morbidi sulle spalle. Nonostante la rabbia che provavo nei suoi confronti, mi si strinse il cuore a vederla in quello stato. Mi ricordai nel giorno in cui, prima di partire, l’avevo vista piangere. Il giorno in cui mi ero sentito male, e lei mi aveva accudito. E io avevo fatto lo stesso con lei, con l’unica differenza che io l’avevo fatto in tutto quel tempo e lei solo una volta. La rabbia per lei tornò più viva e più accesa dentro di me.
-Non ho parole per esprimere quello che provo.
Il mio tono era più aggressivo di quello che avrei voluto avere. Quando i suoi occhi si aprirono un po’ di più dalle fessure a cui erano ridotti, capii che era spaventata. Riuscii a vederlo, e questo spaventò anche me.
Shizuku: Aveva già ideato tutto. Per separarci. Ieri sera ha origliato da dietro la porta, ci ha sentiti parlare e la cosa lo ha mandato in bestia. Era una stupida vendetta verso di te, verso di noi. Sei subito scappato via e non hai avuto tempo di vedere che appena ho messo a fuoco ciò che stava succedendo l’ho spinto via urlandogli contro. Natsume era in giardino ad innaffiare i fiori e ci ha visti. E’ stato così e puoi avere la conferma da lei. Devi credermi.
Spaesato. Ero spaesato e confuso. Dalle sue parole, e dal tono disperato con cui aveva, a fatica, proferito quelle parole. La sua voce era spezzata e incrinata dal pianto, durato evidentemente anche molte ore. Mi sedetti sul bordo del letto, passandomi le mani nei capelli, guardandola come si guarda un criminale.
-Perché non mi hai cercato?
Shizuku: Natsume mi ha detto di lasciarti stare. Ha cercato di calmarmi da un pianto convulso e isterico, dopo averle raccontato di noi due, di ieri sera.
Non l’avevo mai vista così. Era distrutta. Era così fragile che un solo altro sguardo truce avrebbe potuto farla impazzire. Tuttavia, mi tenni sulla difensiva.
-E Yamaken?
Shizuku: Hanno dovuto allontanarlo da me prima che gli causassi qualche serio danno corporeo quando mi hanno detto che tu ci avevi visti. E’ confinato in camera sua e farebbe meglio a restarci per un po’.
La sua voce nel pronunciare l’ultima frase era diventata di colpo fredda e arrabbiata come lo è di solito. O come lo era prima, comunque. Rispondeva sempre velocemente, come se il ritardo di un solo secondo determinasse la mia perdita. Forse era così, ma mi abbandonai alla sua versione dei fatti (d’altronde non ne avevo altre, solo quella creata nella mia testa) quando scorsi Natsume da dietro la porta che annuiva in segno di assenso. Sapevo che potevo fidarmi di lei, e decisi che potevo fidarmi anche di Shizuku.
La abbracciai. Era un gesto semplice e comune,soprattutto da parte mia per lei. Ma quello sembrò toglierle un qualche peso dal petto, tanto che al solo contatto con la mia pelle sospirò. Le carezzai la testa appoggiata sulla mia spalla, per tranquillizzarla, e mi maledissi per ciò che avevo pensato di lei. Pian piano, la rabbia svanì, e riuscii a sorriderle con sincerità e dolcezza, senza forzare nulla, quando lei alzò il viso verso di me. Era chiaramente più serena, quando decidemmo di andare a pranzo, o meglio, quando lei si sentii pronta.
Una volta arrivati in cucina, notammo che Yamaken brillava per la sua assenza. Mi sentii sollevato, anche perché altrimenti avrei dovuto spaccargli la faccia, come minimo. I pasti e il resto della giornata passarono tranquillamente e anche molto velocemente, così, senza che riuscissimo ad accorgercene, era già sera.
Era stata un’altra giornata movimentata, non come la precedente ma comunque piena di molte emozioni che ci avevano evidentemente stancato,così che alle 21:00 in punto eravamo già sotto le coperte.
Tenevo Shizuku stretta a me, respirando lentamente quasi come se potessi spezzarla anche solo con quello.
Non riuscivo a dormire. Continuavo a guardarla e a ricordarmi quanto l’amassi e quanto non l’avevo amata abbastanza quel giorno. Ma non l’avrei rimpianto ancora a lungo.
Quando mi avvicinai al suo viso per darle un bacio, aprì un occhio. Sorrisi.
-Fai finta di dormire?
Shizuku roteò gli occhi stringendo le spalle, con fare vago.
Shizuku: Può darsi.
Scossi la testa ridendo con finta disapprovazione, riuscendo a rubarle un bacio leggero a fior di labbra. Ma all’improvviso, sentii qualcosa. Qualcosa di diverso, di nuovo, di bello e di incredibilmente coinvolgente che cresceva dentro di me. Il bisogno.Il bisogno di avere Shizuku fra le mie braccia, di sentirla vicina, di amarla in tutti i modi in cui una persona può amare l’altra. In quel preciso istante decisi che non era troppo tardi, e non lo sarebbe mai stato.
I miei baci, prima leggeri, si intensificarono velocemente, scaturendo in me una fame che fino a prima non avevo mai provato. Non mi accorsi neppure che le mie mani iniziarono a scivolare lungo il suo corpo e che le mie dita la sfioravano in modo gentile, cercando  di non essere troppo indiscrete. Le mie labbra toccarono ogni centimetro del suo viso fino a scendere sul collo dove lasciai numerosi segni. Raggiunsi i lembi della sua camicia da notte extra large sollevandola lentamente, mentre lei cercava di fare lo stesso con la maglia del mio pigiama. In men che non si dica, ansimando sopra le coperte dopo baci che non permettevano neppure di riprendere fiato, mi ritrovai appoggiato sopra di lei con addosso solo la biancheria intima. Ci lanciammo uno sguardo d’intesa, perché sapevamo che sarebbe accaduto comunque. E accadde.
Ci concedemmo l’un l’altra con dolcezza e con amore, tutto quello che ci era stato negato in quel tempo che, mi rendevo conto solo allora, era stato crudelmente sprecato.
E alla fine, con il più estremo gesto d’amore che potevamo compiere, riempii l’ultimo pezzo di vuoto che era rimasto in me. Allora capii quanto realmente tenevo a lei. Quanto realmente avevo bisogno di lei. Che realmente avrei voluto avere un futuro con lei, e una famiglia con lei. Ma soprattutto, capii che non potevo affrontare il buio senza Shizuku. ______________________________________________________________________________________________________________________________________

Angolo scrittrice: EEEEEEEEd eccoci qui TwT ecco beh è la mia prima fanfic e l'ho pubblicata tutta in un giorno perché io posso (???)spero tanto che vi piaccia la storia e com'è scritta e che sia riuscita a soddisfare i fan di My little monster che sono sicuramente, come me, rimasti spiazzati dal suo finale çwç perciò buona lettura e grazie >w< <3
  
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