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Autore: AlexisJ_    14/09/2013    4 recensioni
suicidio o omicidio?
devo scoprire cos'è successo quella calda mattina del 7 agosto, devo farlo per mia madre.
Genere: Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash
Note: Lime | Avvertimenti: Violenza
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-Siamo arrivati piccola.. – disse mio padre accarezzando con la sua mano grande, ruvida e calda la mia morbida guancia.
- mh, la ricordavo più distante..- dissi togliendo entrambe le cuffie.
- sicura di voler passare tutta l’estate qui?- disse abbassando la voce.
- si papà, tranquillo!
Scesi dalla macchina e chiusi delicatamente lo sportello, poi andai al cofano per prendere la valigia.
Presa la valigia, mi posizionai davanti il finestrino di mio padre e lui lo abbassò.
-mi mancherai, fai la brava.
-papà, ho 16 anni, farò la brava!- scoppiai a ridere.- mancherai tanto anche a me..
Mi voltai e osservai la casa: era tutto come lo avevo lasciato.
Mentre fissavo l’altalena appesa all’albero al centro del giardino sentì la macchina di mio padre mettersi in moto e partire, mi voltai e lo vidi.
Vidi il laghetto. Quella distesa di acqua blu assassina che uccise mia madre.
Rimasi a guardarlo per qualche minuto, fino a quando non udì la porta della casa sbattere.
Mi voltai di scatto e vidi la migliore amica di mia madre o almeno, quella che era la migliore amica di mia madre, corrermi incontro.
- Alexis!– urlò correndo verso di me.
- Helena!– dissi sfoggiando un grande sorriso.
- Sei cresciuta molto. L’ultima volta che ti ho vista avevi solo 11 anni e ora..- disse guardandomi dritta negli occhi.
- ora ne ho 16..- dissi cercando di fuggire dal suo sguardo.
Odio quando le persone mi guardano dritte dritte negli occhi, è una sensazione orribile.
- Già.. Ora vieni dentro casa,  ti mostro la tua stanza.
-Dormirò nella stanza in cui stavo con mamma, vero?- dissi mordendomi il labbro inferiore.
-Si, dormirai li.. sempre se per te va bene..
-Certo, va benissimo!
Presi la valigia dal manico e la trasportai fino all’interno della casa.
Appena entrata sentì un leggero profumo di pizza, il mio cibo preferito.
-Mh, pizza?- dissi sorridendo.
-Ricordo male o è il tuo cibo preferito?- disse andando in cucina.
-Beh, ricordi benissimo.- dissi ridendo.- ora vado di sopra, vado a disfare la valigia.
Presi  la valigia e la trascinai per tutte le scale. I vestiti erano pochi, ma pesavano molto..
Camminando per il corridoio mi vennero in mente tanti ricordi su mia madre, ma cercai di ignorarli per non crollare e iniziare a piangere.
La stanza, come ben ricordavo, era l’ultima del corridoio a destra.
Entrai, era molto luminosa.
Il quadro con le rose bianche disegnate c’è, lo specchio grande che copre mezza parete c’è, la parete lilla c’è, l’armadio bianco e nero anche, quindi.. la stanza è questa.
Poggiai la valigia per terra e mi buttai sul letto.
E’ uno di quei letti strani, quelli su cui ti butti e ci affondi, quelli morbidi.
Fissai per un po’ il soffitto, il giorno dopo avrei iniziato le ricerche sulla morte di mia madre.
Deve avere giustizia e, se non si è suicidata, troverò l’assassino, a tutti i costi.
Mi riaffiorò nella mente l’immagine di mia madre appena presa dall’acqua: lei, con il suo vestito preferito bianco con delle piccole rose disegnate verso la fine della gonna, tutta bagnata e con il cuore fermo. I suoi capelli neri e lunghi erano inzuppati e le coprivano tutte le spalle.
Era bellissima anche senza vita, era e sarà sempre stupenda.
Sentì gli occhi bagnati, quindi mi alzai e li strofinai un po’ con le dita.
Presi la valigia, la posai sul letto e l’aprì, per poi sistemare i vestiti nell’armadio e le foto sui comodini.
Il giorno dopo mi svegliai alle 7:00 e scesi subito giù per fare colazione.
-Alexis, già sveglia?- chiese Helena meravigliata.
-Si, non ho molto sonno..- dissi sedendomi su una sedia.
Presi i cereali e li misi in una tazza, per poi versare sopra tanto latte.
-Megan dovrebbe arrivare verso le 9:00, è andata a dormire da un’amica.- disse alzandosi per venire verso di me.- oggi cos’hai intenzione di fare?
-voglio andare al laghetto, il punto di partenza.
- tesoro mio, sono passati anni ormai, non credo che riuscirai a..
-Helena, ce la farò, tranquilla.
Mi alzai velocemente, lasciando il latte con i cereali sul tavolo.
Tornai in camera e scelsi i vestiti da mettere: maglietta nera con un teschio, pantaloncini bianchi e converse nere.
Andai a  fare la doccia e mi vestì.
Sono solo le 8.20, ma ho bisogno di andare li per scoprire di più su mia madre.
-Helena, io esco.- dissi aprendo la porta rumorosamente.
-Non aspetti Megan?
-Preferisco andare prima da sola, scusa.
Uscì fuori, feci un lungo sospiro e mi guardai intorno: un tempo amavo questo luogo.
Venivo ogni estate con mia madre, quando mio padre partiva per lavoro. Ricordo che passavamo mattine intere con Megan al lago per farci il bagno e la sera stavamo su quell’altalena ora inutilizzata. Era come il paradiso sulla terra per me, aspettavo l’estate solo per venire qui.
Mi incamminai verso quel laghetto, che sembrava sempre più lontano.
In realtà non avrei voluto vederlo, troppi ricordi belli e brutti.. ma devo farlo.
Arrivai li, davanti quella distesa di acqua trasparente, ma che sembrava azzurra per il riflesso del cielo. Iniziai a fissarla, senza parole, senza pensare a nulla.
-Alexis?
Una voce maschile, calda e profonda mi chiamò.
Mi voltai, era un ragazzo alto, magro, capelli neri, occhi azzurri.
-Si, sono io.. tu sei?- chiesi guardandolo quasi spaventata.
-Non sai chi sono, vero? Sono Drew.- disse rimanendo fermo.


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Okay gente, questo è il primo capitolo.
Spero vi sia piaciuto c:


Pubblicherò il secondo capitolo quando avrò almeno 3 recensioni.

Vorrei ringraziare tanto Valeria per avermi aiutata a scegliere il titolo della storia; grazie splendore. *^*

 
  
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