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Autore: Dark Alice    16/09/2013    1 recensioni
Una Echelon fortunata incontra Jared nella città dell'amore.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jared Leto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Up in the air, chasing a dream so real
 



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Mi ritrovo alla stazione di Parigi. Pronta a ricominciare.

Ho bisogno di un lavoro.

Fuori ci sono 40 gradi, l'aria è afosa.

Parigi, la città dell'amore.

Parigi, la città delle opportunità.

Devo chiudere col passato, non posso portarmi dietro tutti quei ricordi.

Mi dirigo a piccoli passi verso l'uscita della stazione, insieme al mio cane, un cocker inglese marrone. Un mondo nuovo ci aspetta.

Accendo il mio mp3. Parte "Up in the air"

La valigia è troppo pesante, e intorno a me è pieno di gente di cui starei volentieri alla larga.

La stazione è enorme, molto più grande di qualsiasi stazione abbia mai visto. Non che ne abbia viste tante.

Un uomo in giacca e cravatta urla qualcosa al suo cellulare, in una lingua che non conosco, e sono costretta a fermarmi perchè sta correndo e rischia di travolgermi.

Prendo il mio cane Lilly in braccio e mi guardo intorno, spaesata. Ero convinta che l'uscita fosse da questa parte, ma è chiaro che mi sono sbagliata perchè di fronte a me c'è un muro. Non ci vedo niente, è pieno di persone.

Muoio di fame.

Apro la valigia in cerca di un panino.

La svuoto ma non c'è niente da mangiare.

Dove diavolo è finito il mio cibo?

Mi guardo intorno, incredula. Poi mi ricordo. Avevo aperto la valigia sul treno per prendere da mangiare. Ho appoggiato la busta sul sedile. Poi ho visto all'ultimo momento che il treno si era fermato, e che ero arrivata a destinazione, e mi sono precipitata giù, lasciando la busta lì.

Che idiota.

La città delle opportunità? Chissà se ho abbastanza soldi per permettermi un panino.

Lilly abbaia, segno che questo posto non le piace, e che ha fame anche lei.

Ok, calma.

Di fianco a me c'è una scala che porta non so dove, salgo qualche scalino per vedere dove diavolo mi trovo.

C'è una panetteria, sembra accogliente. Un panino non può costare più di 5 euro giusto?

Mi dirigo a piccoli passi verso la mia fonte di cibo, con in braccio Lilly e mi trascino la valigia come una forsennata.

I miei capelli cominciano a darmi fastidio, li metto dietro le orecchie con gli occhiali da sole.

Lego Lilly fuori dalla panetteria ed entro, speranzosa.

Sto prendendo i panini quando vedo un uomo accarezzare la mia cagnolina.

Mi incuriosisco ed altero allo stesso momento.

Non mi va che chiunque la accarezzi.

Esco a grandi passi, e mi ritrovo davanti a quell'uomo.

Non riesco a vedere il suo viso, porta un cappello e degli occhiali da sole. Ma non posso non notare i suoi tatuaggi. Ne ha due a forma di triade sui gomiti. E un altro sul polso col simbolo "thirty".

"Incredibile!" Penso. "Questo ha i tatuaggi di Jared Leto!"

L'uomo si alza, sorridendo.

faccio appena in tempo a notare la forma del suo viso, il colore dei suoi capelli, la sua corporatura, che si alza il cappello in segno di saluto e se ne va.

Rimango paralizzata e incredula.

L'occasione della mia vita. Afferro il cane e la valigia, e corro più che posso in cerca del mio idolo.

Non lo vedo più.

Panico. Ansia. Senso di colpa. L'unica possibilità che avevo di fargli una foto. Di avere un autografo.

La signora della panetteria mi urla qualcosa in francese, ma sono troppo arrabbiata per sentirla.

Mi siedo sulla valigia, e Lilly corre.

Urlo il suo nome, sconvolta e impaurita, e la inseguo.

Che diavolo le è preso?! Non ha mai fatto così!

Poi sparisce tra la folla. Sono terrorizzata.

Urlò e corro verso l'ignoto, andando incontro alle persone, travolgendole proprio come prima l'uomo elegante stava per fare con me.

Poi la vedo.

Sta tornando indietro, felice.

Qualcuno la tiene al guinzaglio.

Qualcuno che ho già incontrato prima.

Qualcuno che adoro.

Jared Leto sta venendo verso di me, ridendo. Col mio cane al guinzaglio.

Non posso crederci!

Mi abbasso ad accarezzare Lilly, sgridandola.

Lui mi sorride e si volta per andarsene, ma stavolta non me lo faccio scappare.

"Jared!" dico, cercando di sembrare tranquilla, anche se dentro sono isterica come una quindicenne.

Ci parlo, gli dico quanto sia bravo, quanto i Thirty seconds to mars siano meravigliosi.

Faccio una foto con lui. Gli do un block notes da autografare.

Lo abbraccio perchè so che non lo vedrò mai più se non ad un concerto insieme a milioni di persone, a milioni di echelon.

Lo ringrazio e lo saluto. Sono costretta a doverlo salutare.

Mi sorride un ultima volta e si gira, per sempre.

Guardo il block notes, con le lacrime che mi rigano il viso.

C'è scritto: "Tieni stretto il tuo cane. Jared Leto"

Rido come una stupida e ringrazio Lilly.

"Siamo in arrivo a Parigi." Urla una voce dall'altoparlante.

Mi alzo di colpo.

Prendo la valigia e afferro Lilly, e stavolta mi ricordo della busta dei panini.

Scendo dal treno esausta e spaesata, e mi immergo nella stazione di Parigi, tra tutte quelle persone.

"Parigi" penso. "La città dell'amore. La città delle opportunità!"

 

 

  
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