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Autore: ReikoChan    16/09/2013    1 recensioni
Due ragazze, durante una passeggiata in un bosco, trovano una scatola ed esprimono un desiderio: andare nel mondo di Naruto.
Si risvegliano a Konoha e dovranno stringere i denti per farsi accettare dagli abitanti come shinobi ufficiali, ci riusciranno?
Tratto dal primo capitolo:
«Umh… si può provare… voglio andare con Makoto nel mondo di Naruto!» Annunciai, prima di sentire le palpebre pesanti e svenire.
Aprii gli occhi e venni inondata dalla luce del sole, poi cercai di mettere a fuoco lo scenario che mi si presentava davanti: un prato.
Dove ero finita? Nel bosco non ero, visto che non c’era una nuvola in cielo e che dal caldo e dal colore dell’erba e delle foglie sembrava Aprile o Maggio.
Mi portai una mano sulla fronte, avevo un grande mal di testa.
Mi voltai e osservai Makoto che non si era ancora svegliata.
«Chi sei?»
Genere: Avventura, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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                                               Osoraku kore wa tadashī hōhōdesu

 

-Il portale

 

«Sonno… Troppo sonno…» Bofonchiai, trascinandomi strisciando verso il bagno trasportando i vestiti, per poi chiudere la porta e cambiarmi con una lentezza impossibile.

Mi sciacquai la faccia e mi raccolsi i capelli castani in un coda, per poi uscire e mettere nello zainetto un cambio, il portatile e una macchina fotografica. Mi voltai volgendo lo sguardo fuori dal vetro soltanto per notare un temporale coi fiocchi.

Sbuffai, prendendo la mia giacca a vento rossa e la mia sciarpa, infilando poi nello zaino il blocco per disegni.

Scesi le scale e mi preparai un panino, poi presi lo zaino, l’iPod e mi chiusi la porta alle spalle e mi avviai verso il luogo d’incontro.

«Konnichiwa Yuki!» Mi urlò nell’orecchio la mia migliore amica Makoto –Amo la mia musica per questo- ma la sentii lo stesso.

«Ciao Makoto. La prossima volta evita di urlare così forte.» Abbozzai un sorriso guardandola inarcare un sopracciglio per poi sollevare le spalle e fare il muso.

«Uffa. Io volevo solo salutarti, cattiva.» Ghignai sadicamente –Sempre che questo potesse riuscirmi-

«Makoto, sai cosa significa il tuo nome, vero? E con un nome che significa “Sincerità” credi di saper mentire?» Si mise le mani sulla nuca, sorridendo.

«E tu cosa mi dici? Sembri un muso lungo, con un nome che significa “Felicità”!» Cavolo, mi aveva incastrata.

Risi.

Continuammo a camminare per la strada sino all’entrata di un boschetto, dove avevamo deciso di fare una piccola passeggiata.

Ci incamminammo nel sentiero tappezzato di foglie autunnali secche e umide per la pioggia.

«Beh, che mi dici?» Cercai di intavolare un discorso.

«Niente, le solite cose, mi dispiace che stia piovendo, non davano temporali oggi…» Era pensierosa, di solito Makoto era sempre allegra, era più unico che raro che fosse triste.

«Mi dispiace, se vuoi possiamo tornare indietro e andare a casa mia…» Provai, ma scosse la testa.

«No, piuttosto vedo una specie di casa là, potremo metterci sotto la tettoia…» Sorrise.

Le sorrisi anche io, ero contenta che avesse ripreso il suo solito atteggiamento.

«Va bene.» Mormorai, e insieme ci incamminammo verso la casa.

Arrivate notammo che non era una casa, bensì un santuario, era una specie di pagoda giapponese, e, affascinate ma un po’ titubanti entrammo. Girammo la sala piena di vasi e cimeli giapponesi sino a quando non arrivammo al centro della sala dove troneggiava una scatola fatta di origami bellissima.

La fissammo per diverso tempo, manco fosse un lingotto d’oro.

Allungai una mano per aprirla, ero parecchio curiosa.

Quando sollevai il coperchio venimmo abbagliate da un fascio di luce.

Chiusi gli occhi  sentii una voce mormorare nella mia testa «Io sono un genio, posso esaudire un tuo desiderio di qualunque entità esso sia!»

«E… perché dovrei crederti?» Chiesi alzando un sopracciglio.

«Beh… tu prova a desiderare qualcosa, io ti farò vedere!» Ghignò.

«Umh… si può provare… voglio andare con Makoto nel mondo di Naruto!» Annunciai, prima di sentire le palpebre pesanti e svenire.

 

Aprii gli occhi e venni inondata dalla luce del sole, poi cercai di mettere a fuoco lo scenario che mi si presentava davanti: un prato.

Dove ero finita?  Nel bosco non ero, visto che non c’era una nuvola in cielo e che dal caldo e dal colore dell’erba e delle foglie sembrava Aprile o Maggio.

Mi portai una mano sulla fronte, avevo un grande mal di testa.

Mi voltai e osservai Makoto che non si era ancora svegliata.

«Chi sei?» Oh cazzo. Era una voce familiare, ma non riuscivo a ricordare di chi fosse.

Sentii la punta affilata di una lama sfiorarmi il collo.

Dove diavolo ero finita?!

 

 

Angolino dell'Autrice:

Fate finta che sia il compleanno di Kakashi... Credevo di averla pubblicata ieri ma stamattina mi sono accorta che non era così.

Vabbè, questa storia è scritta così per divertirsi, seppur mi attiri l'idea dei prossimi capitoli...

Beh, questo capitoletto è solo il prologo, quindi è corto, ma non disperato, prometto che saranno più lunghi ^^

Come ultima cosa vi chiedo per favore di farmi sapere come vi sembra, grazie :)

ReikoChan

  
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