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Autore: BloodyRose00    17/09/2013    1 recensioni
Mary Bennet è sempre stata la sorella meno considerata della famiglia. E se ci fosse un motivo dietro al suo disprezzo per i gentiluomini dell'alta società? Se una misteriosa e affascinante ragazza facesse la sua comparsa nell'Hertfordshire?
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Mary Bennet, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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I


Un altro ballo. Dannazione, se quella era la vita che avrebbe dovuto condurre per il resto dei suoi giorni tanto valeva suicidarsi subito. Davvero, aveva solo diciotto anni e già non ne poteva più di vivere in società. Sarebbe stato molto meglio nascere maschio, si disse. Adesso non sarebbe stata strizzata in un corsetto che le rendeva difficili azioni più che normali, come respirare, e non sarebbe stata costretta ad ascoltare le chiacchiere inutili di sua madre e delle sue sorelle.
"Hai sentito, Mary? Quello laggiù è il signor Bingley!" si premurò di dirle sua madre, con un tono di voce di due ottave più alto del normale. Mary non si prese nemmeno la briga di rispondere.
Si chiedeva spesso come suo padre, un uomo sveglio e amante della cultura, avesse potuto sposare una donna del genere. Non c'era da stupirsi che le sue sorelle fossero cresciute per diventare tali e quali alla madre.
Accanto a lei, Lydia e Kitty, le sue sorelle minori, stavano indicando con poca discrezione degli ufficiali dall'altro lato della stanza, strepitando e ridacchiando come se non si fossero mai divertite tanto, e forse era proprio così. Poco più in là c'erano Elizabeth e Jane, più mature, con le teste vicine, che perlomeno avevano la decenza di limitarsi a sussurrare i propri commenti.
Mary fece vagare lo sguardo per la sala affollata, cercando qualcuno di interessante. A quel genere di balli erano sempre tutti mortalmente noiosi. Soprattutto, erano tutti uguali. Giovanotti scapoli imbellettati che tentavano di non rendersi troppo ridicoli corteggiando le ragazze, ragazze con i capelli raccolti in acconciature improponibili che facevano gruppo agli angoli della stanza, donne di mezza età che rimpiangevano di non essere più abbastanza giovani per essere invitate a ballare.
All'inizio Mary aveva provato ad uniformarsi alle altre ragazze. Davvero, si era impegnata con tutta se stessa, passando pomeriggi a bere il tè con le sue coetanee, ballando con una grande varietà di signori alle feste, assecondando ogni desiderio della madre, ma alla fine si era dovuta arrendere. Non sarebbe mai stata come le altre. I suoi capelli perennemente spettinati e i suoi modi sgraziati erano il motivo secondario, le vere ragioni non potevano essere trovate nell'aspetto esteriore.
Guardò la madre, impegnata a discorrere con un mucchio di vicine di casa, che come al solito non prestava un briciolo di attenzione alla sua figlia di mezzo.
Ad un tratto, percepì chiaramente uno sguardo fisso su di sé. Guardandosi intorno, individuò la persona che la stava osservando, e restò a bocca aperta. Circondata da un gruppetto di persone, stava la ragazza più bella che avesse mai visto. Aveva folti capelli castani, raccolti in uno chignon morbido in cima alla testa. Qualche ciocca, sfuggita dalla morsa letale delle forcine, le circondava il viso rotondo. Occhi nocciola e un delizioso nasino coperto di lentiggini le davano, allo stesso tempo, un aspetto infantile e regale. Il corpo formoso, dal portamento elegante, era strizzato in un lungo abito ceruleo, che, all'altezza della vita, si apriva in un'ampia gonna. La scollatura lasciava scoperta una buona porzione del petto chiaro, più di quanto fosse considerato di buon gusto nel 1814. E quella meravigliosa creatura stava fissando proprio Mary. La ragazza arrossì, distolse lo sguardo e si avvicinò alla madre.
"Mamma" la chiamò. "Mamma! Mamma!". Dopo un po' riuscì a richiamare la sua attenzione. "Sai dirmi chi è quella ragazza laggiù" chiese, con tono disinteressato. Alla madre non sembrò vero. Anche quella figlia così strana si interessava finalmente di pettegolezzi! Decise di dedicarle tutta la sua attenzione, cosa che raramente accadeva. "Oh, quella? è Ellinor Brightside, la secondogenita di Lord Brightside. Pare sia promessa in sposa al signor Murray, ma si raccontano certe storie su di lei..."
A Mary questo bastò. Adesso doveva assolutamente uscire a prendere una boccata d'aria. La madre sospirò quando la vide allontanarsi senza dire nulla. Ecco che ritornava la solita, stravagante Mary di sempre.
La ragazza, una volta fuori dalla villa, rabbrividì sotto la brezza primaverile. Alcuni cocchieri, seduti sulle carrozze parcheggiate nei dintorni, le diedero un'occhiata curiosa, ma lei non ci fece caso. Dopo poco, sentì una presenza accanto a sè. Voltandosi, scoprì che non si trattava altro che di Ellinor Brightside. Mary aprì la bocca, cercando qualcosa da dire, ma non trovò niente, quindi finì per assomigliare ad un pesce boccheggiante. Ellinor scoppiò a ridere, con una risata cristallina che tanto distava dalle risatine isteriche di Lydia e Kitty.
"È vero che tua sorella e il signor Bingley si sposeranno?" le chiese, in tono innocente. "Così pare" bofonchiò Mary, lo sguardo fisso sulla punta delle proprie scarpe. "Non sei di molte parole, vero?" domandò, ancora. Mary scosse la testa. "è meglio che rientri, adesso, prima che mia madre inizi a chiedersi dove io sia finita. è stato un piacere parlare con te, Mary Bennet".

Il giorno successivo, una soleggiata domenica mattina di maggio, il ballo era l'unico argomento di conversazione in casa Bennet.
"Jane, racconta com'è il signor Bingley! è gentile e affascinante come sembra?" chiese Lydia a gran voce. La giovane arrossì violentemente. "S-si, lo è..." rispose vaga. "Jane cara, pensi che il matrimonio sia possibile?" si intromise la signora Bennet. "È presto per dirlo, ma credo di sì". A queste parole, tutte le sorelle Bennet presero a strepitare dall'emozione. Tutte tranne Elizabeth, che si era sempre sentita superiore a quel genere di scene, e ovviamente Mary, che sembrava ancora più distante del solito.
"Sapete cosa ho sentito da Charlotte Lucas?" disse Kitty, cambiando argomento. "Oh sì, ma non credo proprio che sia vero" aggiunse Lydia. "Pare che il tenente Wickham abbia chiesto alla figlia di Mr. Brightside di sposarlo, e che ella abbia rifutato". A queste parole, Mary si riscosse dal torpore in cui era caduta e si mise sull'attenti. "Se tutte le voci che girano su di lei sono vere, avrebbe fatto meglio ad accettare, probabilmente non le capiterà più un'occasione del genere" commento la signora Bennet, con una punta di acidità. "Io mi vergognerei terribilmente se si dicessero certe cose su di me" aggiunse Jane, pensierosa.
Ma insomma, possibile che fossero tutte a conoscenza di quei misteriosi pettegolezzi tranne lei?, si chiese Mary. Non che fosse interessata. I pettegolezzi non rientravano tra le sue priorità. O forse un po' le interessava. Quella ragazza l'aveva colpita. Era raro incontrare una ragazza del genere nell'Herthfordshire. Soprattutto, le aveva rivolto la parola senza esserne costretta. In genere, ai balli, nessuno si prendeva la briga di parlare con Mary, se non per chiederle qualcosa riguardo alle sue sorelle o se costretto.
   
 
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