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Autore: Fangirl97    17/09/2013    6 recensioni
"Che lavoro fai?" chiedo posando il bicchiere.
"Veterinaria. Tu?" chiede a sua volta mentre finisce di sorseggiare il suo vino.
"Militare in licenza."
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"Non possiamo permettere che ciò cambi il nostro rapporto!" urlo quasi esasperato guardandola.
"Non possiamo più stare insieme, lo capisci?" grida a sua volta per poi voltarsi.
"Non ti lascerò andare. Mai." dico serio prendendola per un braccio e facendola voltare verso di me.
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Cos'hanno in comunque questi due giovani? Una storia fin troppo simile per non essere collegata.
Genere: Fluff, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Justin’s Point of View
 
Ho visto il camion dei traslocatori andare via e decido di andare a riportare le scarpe a Shayla. Potrebbero servirle. Le prendo dall’ingresso dove le avevo lasciate mettendo apposto e esco di casa. Respiro l’aria fresca e pulita che abbiamo in questo bel paesino e non mi accorgo neanche di essere arrivato davanti alla sua porta.
Sorrido e busso. Dopo qualche secondo mi viene a aprire e resto a bocca aperta. Ha solo un asciugamano intorno al corpo e uno sui capelli.
“Oh, scusa. Non sapevo che fossi sotto la doccia.” Le dico facendo un piccolo sorriso, ma allo stesso tempo non riesco a non guardarla. È davvero bellissima. La sua pelle è ancora un po’ bagnata e luccica. Sembra una dea.
“Oh, non ti preoccupare! Sono appena uscita.” Mi dice sorridendo e facendomi cenno di entrare in casa.
“Ti ho riportato le scarpe che avevi scordato a casa mia.” Le dico alzando la mano con le scarpe per fargliele vedere.
“Oh! Grazie! Sarei passata io!” dice prendendole e posandole in un angoletto.
“Vuoi qualcosa? Acqua? Coca-cola? Birra? No, aspetta. Credo di avere solo dell’acqua. Vuoi dell’acqua vero?” chiede ridacchiando e lo faccio anche io.
“Si volevo proprio dell’acqua.” Sorrido e lei annuendo scompare in cucina. Io mi siedo sul divano e guardo come ha posizionato i mobili. Li ha messi proprio bene, così la stanza non sembra molto piccola, anzi.
“Tieni.” Mi dice porgendomi il bicchiere.
“Grazie.” Le rispondo sorridendo e prendendo il bicchiere.
“Puoi scusarmi un attimo? Vado a mettermi qualcosa addosso.” Mi dice e annuisco. Scompare al piano di sopra.
Le nostre villette sono quasi tutte uguali. Sotto la cucina con il salone e un bagno, poi la veranda e il giardino e il piano superiore con quattro camere e due bagni. Sono molto belle e spaziose. Be’ se non lo fossero state nessuno le avrebbe comprate.
 
Shayla’s Point of View
 
Salgo di corsa al piano superiore per cambiarmi. Apro l’armadio in cui avevo messo gli scatoloni e prendo una maglietta a bretelle e un paio di shorts. Li indosso velocemente e mi pettino i capelli. Con questo caldo comunque non li avrei asciugati: Justin o non Justin in salone. Ma cavolo! Ho un uomo bellissimo in salone e mi vesto come una barbona?
Vabbè se gli devo piacere gli piacerò anche così. Penso tra me e me mentre mi pettino. Poso la spazzola e corro al piano inferiore.
“Scusa. I capelli facevano i capricci.” Sorrido sedendomi accanto a lui sul divano.
“Immagino. Allora hanno fatto un buon lavoro?” chiede posando il bicchiere sulla sua gamba, ma mantenendolo con la mano per non farlo cadere.
“Oh si. Sono stati bravissimi.” Sorrido guardando la sua mano. Sembra proprio forte e le vene si vedono in modo molto chiaro. Con lo sguardo percorro tutte le sue braccia. I muscoli si vedono molto bene, ma non sono come quelli super muscolosi che mi fanno anche schifo, anzi!, sono delicati, ma si nota che sono forti e alcune vene anche qui si notano. Vorrei farmi abbracciare da quelle braccia così forti, ma devo prima di tutto reprimere la voglia di toccargliele. Scuoto la testa sorridendo e lui mi guarda curioso.
“Cosa c’è?” chiede  e io ridacchio. Non so che risposta dargli.
“Penso a come a volte io sia davvero una bambina.” Gli dico facendo segno che non è nulla con le mani. Alzo lo sguardo e noto i suoi bellissimi occhi marroni. Ho sempre amato i ragazzi dagli occhi verdi, ma ora mi sono innamorata dei suoi occhi nocciola.
“Senti stasera facciamo una cena con degli amici, vorresti venire? Siamo a casa mia.” Mi chiede e io rimango pensierosa. Andare ad una festa con perfetti sconosciuti? E supponendo che sono tutti uomini potrebbero farmi qualsiasi cosa, ma dopotutto ieri sera sono stata a cena con lui.
“Mi piacerebbe, ma non posso. Devo organizzarmi che dopodomani inizio a lavorare.” Gli rispondo sorridendo e lui annuisce comprensivo anche se mi sembra leggermente deluso.
Ma che dico! Deluso perché una tipa come me gli dice di no? Potrebbe avere tutte le ragazze che vuole! È stata solo un allucinazione. Mi ripeto. Sono davvero un idiota a volte.
“Certo, capisco.” Mi dice e poi si alza, mi porge il bicchiere e dirigendosi verso la porta continua: “Comunque se vuoi venire noi siamo a casa mia. Vado a preparare che i miei amici mangiano tantissimo.”
Annuisco e lui esce dalla porta. Appena la richiude dietro di sé mi esce un sospiro, ma più che altro uno sbuffo. La devo smettere di pensare a lui, lo conosco pochissimo!
 
Justin’s Point of View
 
Esco da casa di Shayla e sorrido. A volte sono davvero un cretino. Come mi è venuto in mente di invitarla a casa mia con i miei amici? Loro avrebbero fatto gli idioti come sempre con allusioni non proprio carine e chi non li conosce l’avrebbe subito presa a male.
Ma non riesco a smettere di pensare a lei. Le sue mani così delicate e le dita sottili. Il suo corpo perfetto. Le sue braccia non muscolose, ma neanche flaccide e il suo viso, con i suoi bellissimi occhi verdi. Le sue labbra carnose e rosa. E profumava di lavanda, un profumo che amo addosso alle ragazze.
Bieber? Ti stai innamorando? Chiede la vocina dentro di me e sorrido non sapendo la risposta. Potrebbe essere, ma chi lo sa? Al giorno d’oggi è così difficile innamorarsi, specialmente se tutte le ragazze che ti vengono dietro fanno le galline solo per il tuo fisico sperando che un giorno o l’altro te le porterai a letto. Peccato che con me cadono male. Non sono un puttaniere. E poi l’ho promesso a Mandie. Oh la mia Mandie! Quanto mi manca. Prima che riparto devo assolutamente riandare al cimitero a salutarla.
Ricordo ancora quel giorno…
 
Non vedo l’ora che torni Mandie per poterci guardare ancora una volta Harry Potter e l’Ordine della Fenice insieme. Mi sdraio sul divano aspettandola e intanto faccio zapping tra i canali. Non c’è mai niente la sera.
Mi squilla il telefono di casa e spengo la tv per poter sentire meglio. Devo ricordarmi di cambiare il telefono, ormai non si sente più nulla.
“Pronto?” chiedo.
“Signor Bieber? Sono il dottor Cander, la chiamo dall’ospedale per informarla che la sua ragazza ha avuto un grave incidente. Venga il prima possibile.” Mi dice la voce dall’altra parte e rimango pietrificato.
“Certo. Grazie dottore.” Rispondo e attacco. Prendo il cellulare e le chiavi di casa e della macchina e mi dirigo in fretta all’ospedale. Mandie ha fatto un incidente? Mandie? La ragazza che va sempre piano per paura degli incidenti e delle multe? La mia Mandie.
Non ci posso credere. Corro come non ho mai fatto e in pochi minuti arrivo all’ospedale. Entro dentro e chiedo subito di lei. Mi indicano la stanza e corro nei corridoi ricevendo anche delle lamentele dagli infermieri. Arrivo davanti alla porta della sua stanza e la apro. Dentro c’è il dottore.
“Mandie.” Dico con gli occhi lucidi avvicinandomi a lei.
“Signor Bieber immagino.” Comincia il dottore e io annuisco. “La sua ragazza è davvero grave. Potrebbe non farcela. Ha solo il 2% di probabilità di continuare a vivere e se lo farà sarà paralizzata dalla vita in giù. Vi lascio soli.” Continua schietto il dottore.
Prendo la mano a Mandie e comincio a piangere.
“Non piangere Justin. Non farlo. Non per me. E’ colpa mia. Non dovevo correre per arrivare prima da te.” Mi dice con gli occhi quasi completamente chiusi e la voce roca. I suoi bellissimi occhi azzurri erano spenti e i suoi capelli rossi tutti scompigliati e sparsi sul cuscino.
“Justin, mi dispiace.”
“Non è colpa tua.” Riesco a dire continuando a piangere, mentre lei non sta versando neanche una lacrima. Come fa a essere così forte sapendo che potrebbe morire?
“Justin… è colpa mia. Stavo correndo e non mi sono fermata al semaforo. Mi sono venuti addosso in due. È colpa mia. Mi dispiace… mi dispiace di non aver saputo amarti come ti saresti meritato. Fammi solo una favore…” dice e poi comincia a tossire. Le stringo più forte la mano per farle sapere che io sono con lei. Mi stringe la mano e smette di tossire.
“Justin… trova la ragazza giusta, trattala bene e sposala. Amala. E soprattutto non andare a puttane. Non diventare un puttaniere, ok? Promettimelo.” Continua guardandomi e annuisco.
“Promettimelo.” Ripete seria. Riesce a essere testarda e ad ottenere ciò che vuole anche in quelle condizioni.
“Te lo prometto.” Le dico baciandole la mano.
“Ti amo.” Mi dice e io sorridendo le rispondo: “Ti amo anche io.”
Chiude gli occhi e la presa alla mia mano si indebolisce. La sua mano cade sulle lenzuola morbida e il suono dell’apparecchio a cui è collegata diventa costante, ripetitivo, fastidioso.
Entrano gli infermieri nella stanza e mi costringono ad uscire dalla camera.
Dopo dieci minuti arriva il dottore, si siede accanto a me sul pavimento e guardando davanti a se scuote la testa. Comincio a piangere più forte, ma devo rimanere forte. Lo devo fare per lei. Non avrebbe voluto che cominciassi a frignare come un bambino. Mi asciugo le lacrime e esco dall’ospedale diretto verso la caserma dei militari.
L’unica cosa che mi consola in qualche modo è che lei ha saputo fino all’ultimo che io ero lì con lei, per lei e che l’amo. Sempre e comunque, incostantemente. E lo farò sempre.
 
 
SPAZIO AUTRICE: ciao a tutti! Scusate per l’enorme ritardo e imperdonabile, spero che con questo capitolo (che a me piace molto) mi possiate perdonare (*faccia da cucciolo*) e soprattutto spero che vi sia piaciuto. Come tutti i miei capitoli è corto, ma va bene così dai xD ciaooo!!
SI, TU CHE STAI LEGGENDO, POTRESTI LASCIARE UNA MISERA RECENSIONE PER FARMI SAPERE COSA NE PENSI :D

 
  
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