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Autore: foreverwithyou    18/09/2013    4 recensioni
Tratto dal video:
Nuova casa, nuova vita.
I soldi non fanno la felicità perché lei aveva i soldi e non era felice.
Il non essere considerata, amata e rispettata come moglie le distruggeva l’anima.
Non era mai abbastanza. Non capiva cosa avesse di sbagliato.
Lei era così debole. Poteva morire da un momento all'altro se non fossero state ascoltate le sue grida.
Lui era così bastardo. Neanche la morte gli faceva paura.
Le faceva del male. Del male sul serio.
Non c’era niente da riparare. Le cose stavano così.
Ma la svolta stava arrivando.
« Ora hai paura dei morti? »
Genere: Drammatico, Malinconico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Trailer.

Capitolo 3
«You belong with me.»
 
Charlie, vedendo lo stato in cui era l’amico, decise di rimanere finchè non si fosse calmato. Lydia lo stava perseguitando. Lamenti e improvvise grida riecheggiavano nelle orecchie di Jake e, lui non sapeva cosa fare oltre ad imprecare di smettere. Charlie era sempre più convinto che l’amico dovesse aver bisogno di uno specialista, di uno di quei “strizzacervelli”. Quasi provava pena per Jake. La moglie era morta e lui era caduto in depressione, questo era il pensiero di Charlie. Un così audace e temerario avvocato non dovrebbe trovarsi senza difese davanti a tali avversità. Scuoteva ripetutamente il capo mentre sorseggiava la sua birra. Un talk-show era quello che ci voleva, Charlie avrebbe scacciato Lydia dai pensieri di Jake. Ma la cosa sembrò non funzionare, Jake continuava a parlare con Lydia imprecandole di smettere e, questo, a Charlie spaventava non poco. Allora il paffuto uomo dai capelli rossi decise che per risanare la tranquillità dell’amico. Doveva assecondarlo, solo così Jake sarebbe stato bene. E così fece.. ad ogni imprecazione di Jake lo assecondava dicendo: «Sì, Lydia, va via. Lascia stare il mio amico!.» La notte passò in modo lento, Jake sembrava più tranquillo ma non lo era del tutto. Il mattino seguente Charlie abbandonò la casa dell’amico promettendogli che si sarebbero rivisti presto. A Jake fece piacere avere Charlie accanto in uno di quei giorni bui. L’avvocato Chandler era ancora in ferie, a lunedì mancavano ancora quattro giorni.. «Ci sei?.Lydia..» Disse Jake in salotto. «Sono qui, Jake.» Disse Lydia, la sua voce proveniva dalla camera da letto. Jake si reco lì e la vide seduta sul letto che sfiorava con le dita le lenzuola bianche. Un sorriso furtivo si accese sulle labbra di Lydia, ricordava di lei e Jake quella notte.. quegli intensi minuti in cui lei era stata sua.. Sfortunatamente quel letto non ha assaporato solo il sapore dei corpi nudi e sudati di Jake e Lydia, ma anche quello di Jake e la sua presunta amante. «Che schifo!» Disse di getto Lydia con le lacrime agli occhi. Jake non capiva cosa avesse. Il suono del campanello bloccò Jake che era sul punto di domandare il perché di quell’affermazione insolita. Andò in tutta fretta ad aprire. «Salve signor Chandler. Avrei alcune cose da dirle, posso entrare?» Domandò il detective Green. Jake gli fece spazio e lo fece accomodare in salotto. Il detective Green aveva rinterrogato la signorina Julie McLeod, la segretaria dell’avvocato Chandler, la quale gli aveva raccontato della sua “scappatella” con Jake quel fatidico giorno in cui Lydia si suicidò. In quel salotto regnava una strana calma, Jake non riusciva più a fare la differenza tra un cimitero e il salotto di casa sua. Il detective, ogni tanto, durante il suo racconto, si prendeva delle lunghe pause. Lydia era in piedi dietro di lui, stretta nel suo vestitino nero con lo sguardo fisso su Jake. «Signor Chandler, questo è tutto da revisionare ma per ora posso dirle che, da come parlano i fatti, lei ha indotto suo moglie ad uccidersi.» Disse il detective. Jake non credeva alle sue orecchie. «La signorina McLeod mi ha detto che quel pomeriggio era in questa casa con lei. Sua moglie si è uccisa mentre voi stavate nel pieno dell’atto sessuale o, non è così, signor Chandler?. Sia lei che la sua segretaria mi avete detto di essere rimasti in questa casa tutto il pomeriggio quindi non ci sono altre spiegazioni: Lydia Allis vi è morta sotto il naso e voi, presi dalle vostre voglie, non avete potuto impedirglielo.» Continuò il detective. Lydia iniziò a piangere e ad annuire mentre guardava Jake. La sua espressione era un misto di frustrazione e rabbia. Jake la guardò, poi guardò il detective e scosse la testa. «Adesso basta, detective. Se Lydia si è uccisa perché era gelosa non è colpa mia.» Disse urlando. Il detective non proferì parola, preferì togliere il disturbo e lasciare che Jake si calmasse da solo. Ora il caso era davvero chiuso, Green aveva collegato ogni cosa. Non c’era più niente da riparare. Le cose stavano così. Pianse Lydia, pianse tanto. La sua morte non era più un segreto per nessuno. Se ne vergognava così tanto. Tradita. Delusa. Seppellita. «Neanche morta trovo pace. La gente continua a parlare di me, della povera cornificata.» Disse sottovoce Lydia. Jake le si avvicinò ma, prontamente, Lydia gli diede uno spintone. «Hai sentito il detective?. È tutta colpa tua, stronzo.» Disse inveendo contro di lui. «Io non capisco cosa vuoi ancora da me.» Disse confuso Jake. «Ancora?. Ti pare che mi hai dato mai qualcosa?. Solo dispiaceri e corna. Ti pare una cosa da andare fieri?.» Disse Lydia concludendo con un urlo disperato e stordente. Jake si tappò le orecchie, dove aveva nascosto tutto quel fiato?. La faccia di Lydia mutava in quella di un demone. A Jake tremavano le ginocchia dalla paura. Le urla cessarono e Lydia svanì, ancora una volta, nel nulla. Jake tirò un lungo respiro per poi aprire una bottiglia di whisky e iniziare a berla. Le sue labbra tremavano all’impatto con la bottiglia. Era davvero terrificato dalla presenza del fantasma di sua moglie che lo perseguitava. Nei sogni, nei pensieri, in casa, ovunque c’era la presenza Lydia. Come se non se ne fosse mai andata sul serio. Una cosa però c’era da dire: la signora Chandler era totalmente diversa da quel fantasma raccapricciante. Jake scoprì dei tratti, in quel “mezzo-demone”, che in sua moglie non erano mai vagamente esistiti. Due giorni prima che Jake riprendesse il suo lavoro decise di uscire un po’ di casa. Il suo umore era strano quella mattina, conviveva con la paura che il fantasma di Lydia apparisse da un momento all’altro dato che la notte precedente l’aveva lasciato in pace. Prese la macchina e sgattaiolò fuori dal garage spingendo il piede sull’acceleratore verso il nord di Manhattan. «Sei disperato, Jake?.» La voce di Lydia rimbombava in quella Land Rover maleodorante di whisky. Jake stringeva le mani sul volante mentre spingeva il piede sull’acceleratore. Era teso, non poteva più sopportare quella presenza oscura nella sua vita. In fondo non aveva fatto nulla di male. Jake si dichiarava innocente. «Basta Lydia. Va via..» Disse Jake nelle lacrime. «Ma se sono appena arrivata!.» Disse Lydia ridendo sguaiatamente. Stavolta Jake la vide seduta sui sedili posteriori tramite lo specchietto retrovisore. «Ma cosa vuoi da me?.» Domandò urlando. «E’ brutto, vero, essere perseguitati da qualcosa?!.» Disse Lydia facendo sparire la sua aria divertita. Jake aveva gli occhi fissi sulla strada, quando li alzò verso lo specchietto retrovisore vide che Lydia non era più nell’auto. Tiro un mezzo respiro di sollievo e ritornò a prestare attenzione alla strada anche se tutto era un po’ confuso, il whisky iniziava a fare effetto. Jake stava guidando in stato di ebbrezza. Quel poco di lucidità che gli rimaneva la sfruttò per premere con maggior forza sull’acceleratore e schiantarsi contro un camion in piena corsa. I soccorsi furono subito chiamati dal guidatore del camion coinvolto in quel violento incidente. I medici tirarono fuori il corpo di Jake dalla Land Rover. Gli usciva sangue dappertutto. I suoi occhi erano semiaperti e vide che un medico lo sosteneva fra le sue braccia. Jake stava morendo e questo lo rallegrava abbastanza quindi accennò un sorriso e, un ultimo boccheggio, fu tutto quello che lasciò in questo mondo. «Ti sei illuso, Jake. Credevi, davvero, che con la morte avresti risolto i tuoi problemi liberandoti di me?. Ebbene, ho una triste notizia da darti: staremo insieme fino all’eternità. La morte non ha fatto altro che spingerti di più verso di me. Tu mi appartieni.»
 
The End.

 

   Lydia Allis.
    Jake Chandler.  
   
 
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