L’immortalità di Cher e la stagione dei fichi

Sembrava un pomeriggio come tanti per la nostra protagonista. Jane era una ragazza sui sedici anni, dalla carnagione olivastra, tipica della penisola Greca, degli stupendi capelli biondi che arrivavano fino alle sue ginocchia e degli occhi davvero belli per quanto particolari. Gli occhi erano allungati come quelli degli abitanti dei paesi orientali ed erano viola. La sua vita procedeva normalmente e senza sorprese ma, un brutto giorno suo nonna la chiamò nel suo studio. In breve le spiegò la situazione. La nonna stava malissimo, ed era in punto di morte. Tutto per colpa di Madonna (meglio conosciuta come Merduna) che aveva lanciato una terribile maledizione sulla povera anziana (non che Merduna fosse da meno…). Dopo aver lanciato la maledizione, Merduna gracchiò entusiasta della propria malvagità:
“Con questo maleficio morirai nella stagione dei fichi!” In quel momento sembrò quasi alla nonnina di sentire la voce di qualcuno, con un susseguirsi di echi. “TESTOH, TESTOH, -STOH, -TOH, -OH…” era come se quella voce rimbombasse ovunque. Finito il racconto chiese alla nipote di farle un grande piacere. L’unico modo per salvare la pelle era bere l’elisir dell’eterna giovinezza brevettato dalla leggendaria Cher. La ragazza si preparò, salutò la nonna e si diresse verso il Monte, dove c’erano solo foglie (N.B. niente fichi, solo foglie) per incominciare la ricerca. “Elisir, dove sei?” gridava la ragazza nei boschi senza foglie. Per risposta le si presentò dinanzi un arcobaleno emo che, tra una lametta e l’altra, le disse che Merduna la stava cercando e che molti Merdunari (chiamati così i seguaci della strega) la stavano cercando per ucciderla. Intanto nel castello di Merduna, Sua Maestà, si stava tenendo una festa nella piazza del paese adiacente al castello.
“Ben arrivata, mia Signora…” disse un corvo dalle sembianze di un semaforo alla strega.
“Grazie, ma ora arriviamo subito al sodo” rispose freddamente questa.
“Sì, certo, bene. Ok.”
“...”
“Allora nel bosco abbiamo beccato questo paesano che ascoltava Lady Gaga e la moglie che sentiva Cher… come dobbiamo comportarci?”
“Gettateli nell’olio bollente”
La festa era un omaggio alla regina. Quest’ultima, infatti, era riuscita a bere un goccio della miracolosa pozione di Cher che però non l’aveva resa immortale, ma semplicemente aveva potenziato la sua forza distruttrice. Un pavone grigio raccontò questo fatto alla giovane Jane che capì subito che avrebbe dovuto fermare la tiranna oltre che salvare sua nonna.
“L’unico che sa come ucciderla è il Sommo…”
“Non lo conosco. Chi è che porta questo nome?”
“Nessuno conosce la sua vera identità.”
“Vive nella foresta dei dugonghi obesi, sono sicuro che sappia anche dove è nascosto l’elisir!”
“Perfetto, grazie!”
Quindi la ragazza decise di cavalcare una vacca che aveva trovato nelle vicinanze e con essa volò nei cieli. Il viaggio fu molto lungo, e infatti la giovane si addormentò in groppa al felino e sognò tante nuvole rosa in un mondo di lollipop gioiosi e allegri. Al risveglio, scesa dall’anfibio, era nella foresta. Uno strano tizio incappucciato le fece segno di seguirlo senza prima parlare per spiegarle. La condusse fino a una grotta, dove a quanto diceva il tizio, viveva il Sommo. Entrata scoprì che il Sommo non era altro che il Prof. TESTOH che appena la vide incominciò un discorso di come i fichi mancavano nell’albero sterile, perché era la stagione dei fichi ma NON c’era frutto, SOLO FOGLIE! Jane fermò il prof e le chiese le varie informazioni di cui necessitava.
“Per sconfiggere Merduna… mh… c’è stretto bisogno della Lancia Sacra, meglio conosciuta come ΣΥΚΩΝ ΚΑΙΡΟΣ (sykon kairos). Il nome era in greco antico e anche se la ragazza era d’origini greche, non conosceva il greco antico e quindi non sapeva il significato di quel nome. Il prof TESTOH le diede la lancia e la sua forma risultò strana alla ragazza, infatti, era una semplice lancia di legno ma di una punta c’era un fico. Il professore era impazzito. Non faceva che ripetere “LA STAGIONE DEI FICHIHHHHHH”. Per questo motivo la ragazza non riuscì mai a chiedergli, dove si trovasse l’elisir dell’eterna giovinezza. Chiese altrove, a molti saggi, a molti anziani di villaggi vari, ma nessuno sapeva dove fosse. Dopo aver attraversato terre misteriose e villaggi gialli lampone, arrivò al cospetto di Merduna. Lo scontro era imminente, la ragazza impugnava la lancia e si gettò all’attacco. Colpì dritto nel cuore Merduna, che sembra come se avesse preso quel colpo volontariamente. Merduna stava per morire ma improvvisamente si sentì una musica di sottofondo e la voce di Merduna in sottofondo.
“Die another day, it’s not my time to go…”
Questo impediva alla tiranna di morire, quindi per sconfiggerla Jane avrebbe dovuto usare qualche altro metodo. Improvvisamente la voce di Merduna mentre cantava fu interrotta da un altro canto che veniva in soccorso della giovane Jane.
“This is a woman’s world, tell the truth!”
La forza della voce di Cher indebolì Merduna che fu finalmente sconfitta da Jane. Però non aveva trovato l’elisir e tornò dalla nonna sconsolata sapendo che ormai era morta. Miracolo. Cher in persona aveva donato parte della sua immortalità alla nonna permettendole di vivere fino alla fine dei tempi. La riconoscenza di Jane non tardò e durante la STAGIONE DEI FICHI (TESTOH!) costruì un tempietto alla divina Cher.