Libri > Il meraviglioso mago di Oz
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Autore: Light Clary    19/09/2013    1 recensioni
Dorothy ritorna a Oz. Un nuovo nemico minaccia la meravigliosa città di smeraldo e toccherà a lei sconfiggere la nuova minaccia, in compagnia di nuovi amici e un compagno speciale.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Altro personaggio
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Capitolo 6.
Oristano, tese le mani in avanti, dalla quale uscirono lingue di fuoco, che volarono dritti nella direzione dei due rivali.
Christopher, venne colpito alla spalla, che iniziò a sanguinare e a macchiargli la veste. Ma non si fermò per un semplice graffietto.
“hai 12 anni, ma ne dimostri 5. FATTI AVANTI CODARDO!” gridava il perfido mago continuando a sparare.
Ed ecco che un'altra fiamma, colpì il ragazzo alla testa, sulla quale si formò un enorme abrasione. Lui vide tutto girare intorno a sé. Il dolore doveva essergli arrivato al cervello e creato qualche problema ai neuroni che si confusero facendolo ingarbugliare di più.
Barcollò e ondeggiò. La vetta, ormai vicina, svanì alla sua visuale e un attimo dopo, stava precipitando.
“Arrivo AMICO!” gridò il drago sfrecciando in suo soccorso. Ma il mago fu più svelto.
“Torna quello che sei sempre stato!” gridò.
E Vampo, smise di respirare, tenne gli occhi aperti e restò sveglio. Come una statua. Cadde pure lui, nello strapiombo, sbattendo alla roccia e frantumandosi in mille pezzi che continuarono a precipitare.
Oristano, trainò il suo carro, sotto il ragazzo, ancora in confusione e lo fece atterrare dentro
Lui svenne ai suoi piedi, mentre veniva portato sempre più in alto. Il mago, prima gli rubò la fiala che teneva nella tasca, poi lo prese per la gola e lo sollevò lentamente.
“non mi hai voluto dare retta!” ghignò “avevo provato a darti una chance. Mi hai tradito per quella strega da tre soldi? Ora ne paghi le conseguenze!” fermò i cavalli e puntò Christopher verso il vuoto “l’amore! È un sentimento stupido! Porta le persone a fare cose che non dovrebbero fare. Come sacrificarsi, per salvare il proprio amato o amata!” allentò la presa “Sei sempre stato un pessimo apprendista! Avrei fatto di te uno davvero potente! Avresti governato Oz al mio fianco. Non vuoi che la dolce regina Ozma e la bella bambina Dorothy, muoiano? Spiacente! È tardi per salvarle. È tardi per salvare tutti!” detto questo lo mollò e lo guardò sparire, prima di ridere sempre più forte.
Dopodiché, staccò il tappo dall’ampolla, afferrò il puntino blu e se lo infilò in bocca.
Improvvisamente si illuminò di un colore nero acceso.
Sentì una forza immensa sbocciare dentro di sé. Sollevò le braccia e dai palmi uscirono saette elettriche e viola che colpirono il cielo oscurandolo.
Rise ancora pensando che era quella l’energia che gli serviva, poi si allontanò, diretto alla città di smeraldo.
Mentre precipitava, Christopher aprì gli occhi, per vedere sopra di lui, il cielo che si faceva sempre più piccolo. La testa gli sanguinava, e durante la caduta, gli macchiava il viso, come una maschera. La sua vita stava per finire. Ma … non era del tutto triste. Aveva conosciuto Dorothy Gale. La bambina più celebre di Oz, che lo aveva salvato dal male solo per le persone che amava, e non per paura di morire. Era partito insieme a lei, per portarla dal suo padrone e prelevarne i poteri. Aveva fatto tutto questo, solo per ottenere il potere! Invece ora, si rese conto che esisteva qualcosa di molto meglio della forza! L’amore e l’amicizia. Quando giunse a Oz e mentì a tutti di volergli aiutare, non si sarebbe mai aspettato di farsi degli amici. Dorothy era amica di tutti. Le volevano bene, perché sapevano che lei ci sarebbe sempre stata per loro. E loro per lei. Aveva rischiato la vita per salvare Ozma e si era sacrificata per fare in modo, che lui, Vampo e Nicky, non venissero uccisi. Che persona fantastica era! Chi non poteva volerle bene? In quel momento, una lacrima rigò il viso del ragazzo e gli bagnò la mano. Si toccò il petto e chiuse gli occhi.
Dorothy, non del tutto ripresa, era sdraiata accanto a Nicky, che le strofinava le penne sul viso affettuosamente.
Con gli occhi semiaperti, i suoi pensieri andarono a Christopher. Le aveva mentito dal primo istante in cui l’aveva vista. Era stato un alleato del male, e pianeggiava di voler uccidere Ozma e lei. Ma allora perché l’aveva salvata dalle grinfie di Oristano, che poteva farla fuori facilmente?L’aveva salvata! Forse c’era del buono in quel ragazzo. Forse era stata lei a cambiarlo! Con la sua amicizia. L’amicizia e l’amore! Sono le cose più potenti del mondo e nessuno poteva sconfiggerle. Dorothy aveva molti amici per la sua bontà d’animo. Riusciva a perdonare anche il più cattivo dei cattivi, se esso chiedeva scusa. Pensava che ognuno meritava un’altra possibilità. Anche Christopher. Ma lei voleva perdonarlo! Gli voleva troppo bene. Era una persona a lei troppo cara e avrebbe fatto di tutto per proteggerla. Come aveva fatto lui! Emise un verso che sembrava una parola. Gli occhi gli si bagnarono e iniziarono a perdere, mentre poggiava una mano al cuore.
“Perdonami!” pensò Christopher.
“Ti perdono” pensò Dorothy.
In quel momento il ragazzo si illuminò, proprio come lei, mentre entrambi si sollevavano.
“per mille becchi appuntiti!” commentò il corvo “Dorothy ma cosa …?”
I due ragazzi ebbero un contatto anche se erano a distanza. Allungarono le mani in avanti e le sentirono sfiorarsi e poi incrociarsi. Girarono come in un valzer e formarono un vortice color del sole che scatenò un vento molto adirato.
Oristano, che era giunto alla città di smeraldo con un incantesimo, stava mandando tutto a fuoco, compreso il palazzo di Ozma. Lo spaventapasseri e gli altri, erano dentro e non potevano uscire.
“AHAHAHA!” rideva il perfido mago, mentre ogni abitante, donna, uomo o bambino, correva da una parte all’altra cercando di ripararsi. Alcuni vennero colpiti e intrappolati in gabbie con le sbarre folgoranti.
“ARRENDETEVI CITTADINI! IL REGNO DI OZ E’ MIO ORA!”
Nella camera della regina, dove c’erano tutti gli amici di Dorothy, le streghe del Nord e del Sud, cercavano in tutti i modi di spegnere il fuoco con le poche forze che avevano.
“non resisteremo per molto” disse Glinda affannata mentre le fiamme li circondavano.
Si misero tutti sul letto di Ozma, dove lei giaceva, con gli occhi chiusi e l’abbracciarono.
“Dorothy” mormorarono sul punto delle lacrime.
“AHAHAHAHAHA!” continuava Oristano incenerendo la fontana che si trovava sul giardino del castello.
Ma in quel momento, il cielo smise di annuvolarsi. Soffiò un venticello, forte, che trasmetteva felicità. Il perfido stregone si fermò e si voltò, così come tutti gli abitanti. Liberi e prigionieri.
Una minuscola luce dorata, si avvicinava, ingrandendosi sempre di più. Sembrava … un ciclone in miniatura. Man mano che si faceva sempre più vicino, il vento diventava più forte e quando fu dentro la città, con la sua forte brezza, spense il fuoco e il palazzo fu salvo.
“ma … che succede?” chiese l’uomo di latta scendendo dal letto e aprendo la finestra “Guardate amici” disse poi costringendo gli altri ad affacciarsi.
“non so chi tu sia!” disse Oristano rivolto al vortice, che continuava a girare ma che restava fermo in un punto “Ma hai fatto male a sfidarmi” lanciò altre vampate che colpirono il ciclone ma non gli fecero niente “cosa?” esclamò incredulo. Ci riprovò e riprovò fino a indietreggiare.
Il mulinello, stava rallentando e piano, piano, si scorsero due ragazzi con occhi chiusi, che si tenevano per mano.
“sono Dorothy e Christopheeer!” fece notare Brillina.
“VOI” gridò il nemico “ora basta! Vi faccio fuori una volta per tutte!”
Prese dalla cintura la spada e la sollevò per abbassarla sui due ragazzi, che però, tendendo il braccio in avanti, lo immobilizzarono.
“Lascia stare Oz!” disse Dorothy.
“E vattene” fece eco Christopher.
“io non vado da nessuna parte” disse Oristano “sono io il sovrano ora! E decido solo io! E io decido che voi due dovete morire!”
Detto questo ruotò le mani mentre in mezzo, si formava un minuscolo cerchio nero che da piccolo diventò grande come una palla.
La scagliò contro i nemici, che ne vennero risucchiati facendola ingrandire alla loro altezza.
I due provarono a fare magie per liberarsi, ma non ci riuscirono.
“ahahaha!” ghignò lo stregone “Questa bolla vi risucchierà l’anima da un momento all’altro!”
Dorothy, sempre con gli occhi chiusi, si sentì indebolire. Strinse forte la mano di Christopher e gli inviò un pensiero. Lui capì e si concentrarono.
In quel momento, Jack, Tic Toc, Leone Codardo, Uomo di Latta, Spaventapasseri, Brillina, Il Mago di Oz, le due Streghe buone, Gump e anche Toto, avvertirono una strana forza dentro di loro.
“aiutiamo i nostri amici!” disse il leone.
Come se sapessero perfettamente cosa stavano facendo, si alzarono in piedi sul davanzale e si buttarono tenendosi per mano (o zampa). Nello stesso istante, si sollevarono e volarono verso la bolla che imprigionava i due ragazzi, mentre anche un corvo, che li raggiunse in quel momento, mise un’ala sul braccio dello spaventapasseri. Nicky aveva captato il segnale anche se molto lontano e gli aveva raggiunti con la magia: “LA MAGIA DELL’AMICIZIA!”
“E voi … che volete?” chiese Oristano.
“libera i nostri amici!” ordinò Jack.
“oh. Non temete. Gli vedrete ancora!” detto questo, fra le mani formò una altra palla e la lanciò verso di loro, che però, abbassando la testa, riuscirono a frantumare in mille pezzi.
“Liberali!” ordinarono di nuovo all’unisono.
Poi, senza aspettare risposta, poggiarono le mani sulla bolla che imprigionava i loro amici e la fecero scoppiare. Come se fosse di sapone.
Ora che i due erano liberi, si unirono all’incrocio delle mani, finché intorno a tutti quanti, non si formò un alone bianco, che sparò Oristano, facendolo urlare di dolore. Più loro restavano uniti, più il nemico, diventava debole. Infatti, dopo l’ultimo grido, si sciolse con il suo carro e i suoi cavalli e scomparve. Risucchiato nella terra. Le gabbie nella quale aveva rinchiuso i cittadini di Oz, si ruppero lasciandoli liberi.
Le nubi nel cielo svanirono e un immenso arcobaleno illuminò gli smeraldi come non mai.
“EVVIVAAAAA” esultarono gli abitanti.
I nostri eroi si abbassarono dolcemente a terra e quando toccarono l’erba, la luce svanì e loro poterono aprire gli occhi. Nessuno era ferito.
“SIIII BRAVIIII!” gioirono tutti circondandoli.
Quando loro si guardarono intorno e capirono cos’era successo, si unirono ai festeggiamenti.
Dorothy cercò con lo sguardo Christopher e quando i due si guardarono negli occhi e si sorrisero si dissero:
“perdonami Dorothy. Non volevo tradirti!”
“ti ho già perdonato!” disse lei abbracciandolo.
Lui ricambiò arrossendo.
Un rumore gi fermò. Guardarono in alto e videro qualcosa avvicinarsi. Era … un drago dalle squame arancioni e la cresta gialla. Quando atterrò, Dorothy riconobbe quegli occhi.
“Vampo!” disse abbracciandolo “Non sei di pietra!” si accorse poi.
“no. La vostra amicizia mi ha riportato in vita e mi ha fatto diventare un drago vero!” spiegò il drago.
“e mi ha salvato!” disse un’altra voce. In groppa all’ex statua c’era una bella ragazza dai capelli biondi e il vestito azzurro.
“OZMA!” strillò Dorothy “STAI BENE!”
L’amica scese da Vampo e le due si strinsero in un abbraccio.
“pensavo che ora che lo smeraldo divino era distrutto, tu morissi!” si commosse la nipote dei Gale.
“la vostra amicizia mi ha salvato!” ripeté Ozma “Grazie!”
“MAMMA!” esclamò Jack correndo ad abbracciarla.
“Vostra maestà!” esultò Gump correndo con gli altri a stringere la regina.
Christopher ne rimase in disparte. Aveva il viso rosso e dispiaciuto. Infatti, quando Ozma si staccò dagli amici, gli si avvicinò e lo guardò con uno sguardo deluso.
“so tutto Christopher!” affermò incrociando le braccia “so che per tutto il tempo hai tradito Dorothy e gli altri per portarli dal tuo padrone e ucciderli, per poi distruggere lo smeraldo!”
“vi chiedo perdono mia regina!” si inginocchiò il ragazzo “vi giuro che sono davvero pentito di quello che ho fatto. Non sono più quello di un tempo! Sono cambiato!” Dorothy fece per intervenire, ma rimase silente senza sapere che dire “se mi darete un'altra possibilità … vi accorgerete del mio cambiamento” continuò l’amico “ ma se volete esiliarmi da Oz, o rinchiudermi in una prigione per l’eternità … potrò capirlo!”
“No!” quasi sbraitò Dorothy.
Nicky gli si poggiò su una spalla anche lui triste.
Ozma guardò, prima lei e poi lui, per tre volte. Infine si decise a rompere il silenzio.
“non sarai punito! Hai salvato e aiutato Dorothy a sconfiggere il nemico che minacciava Oz. E questo, solo un ragazzo dal cuore nobile può farlo!” tossicchiò “Per tanto … ti nomino Sir Christopher di Oz. Se sarai pronto a non seguire più le orme del male!”
Lui sollevò lo sguardo con occhi sgranati e si rialzò.
“come?” chiese “Io … Sir?”
“se ne sarai all’altezza” rise Ozma.
“EVVIVAAA” i cittadini di Oz, applaudirono.
“Ne sarei … molto onorato!” si inchinò nuovamente lui.
Ozma si voltò verso Dorothy e la riabbracciò, per poi dirle:
“Dorothy, sei stata molto coraggiosa e temeraria anche stavolta. Hai rischiato la vita per salvare Oz”
“cosa faremo senza di te?” chiese il Leone Codardo che aveva gli occhi lucidi.
“verrò a trovarvi sempre!” l’abbracciò la bambina “Mi piacerebbe tanto poter restare qui con voi per sempre, perché vi voglio bene. Ma io, ho ancora molto da fare a casa degli zii. Come scrivere un nuovo tema per la scuola, che tratterà di questa nuova avventura”
“ci mancherai molto Dorothy” continuò Ozma “se in futuro, Oz sarà nuovamente nei guai, ti verremo a chiamare. Se sarai disposta a salvarlo”
“SEMPRE” esclamò lei “non posso vivere sapendo che Oz è in pericolo. Ormai lui e tutti i suoi abitanti … fanno parte della mia vita”
I suoi amici si erano commossi.
“neanche noi potremo vivere senza di te” si arrugginì l’uomo di latta.
“vi voglio tanto bene amici. Ma credo sia giunto il momento che io ritorni a casa”
“Di già?” disse incredulo Nicky “Sei un egoista! Non ti unisci a noi per i festeggiamenti?” tutto sommato anche il corvo era sul punto delle lacrime.
Lei scosse la testa “no. Devo svegliare i miei zii e aiutarli con la raccolta del grano!” prese in braccio Toto e guardò Ozma nella speranza che capisse.
“Va bene” sorrise questa “se proprio ci tieni, torna nel Kansas”
Sunny sollevò la bacchetta e la riabbassò con in mano le pantofole di rubino. La ragazzina le aveva perse mentre girava nel ciclone dell’amicizia con Christopher.
Dorothy le calzò, ma prima di battere i tacchi tre volte, salutò tutti.
Abbracciò forte, Tic Toc, Jack, Gump, Brillina, Vampo, Spaventapasseri, Leone, Uomo di Latta, Nicky, (che faceva finta di essere disgustato ma in realtà ricambiava) ,le due streghe buone e all’inizio il Mago di Oz le strinse la mano, ma lei non resistette e lo strinse in un abbraccio.
Poi toccò a Ozma e quando si staccarono lei chiese:
“Come possiamo dimostrarti la nostra gratitudine Dorothy?”
“una cosa … la vorrei” pensò lei e si girò verso gli amici “desidero che il Mago resti qui!”
“COME?” disse incredulo lui “Dovrei restare qui?”
“Sì” continuò la ragazzina “tutti sentono molto la sua mancanza e sarebbero più felici se lei restasse. Dico bene?”
“SIIIII” dissero tutti “VIVA IL MAGO! VIVA IL MAGO! VIVA IL MAGO!”
“Beh” arrossì il mago “se proprio ci tenete allora … no” gli applausi terminarono “no mi dispiace piccola ma non posso. Ci sono ancora tante parti del mondo che desidero vedere”
“ma non gliene basta uno? Quello in cui è vissuto tanto felice?” insistette Dorothy.
“sì, la prego” a dire quella frase fu Vampo. Proprio lui,che tanto odiava quel Mago, ora che aveva capito cos’era l’amicizia, voleva che restasse.
“no. Ripeto, no. Non posso restare. Verrò a trovarvi tutte le volte che volete ma la risposta è no. Io non vivo più a Oz. Anzi dammi la tua ascia” disse all’uomo di latta “devo tagliare la corda e andarmene con la mongolfiera ORA!”
“Signor Mago, almeno resti per festeggiare la guarigione della mamma” implorò Jack.
“mi dispiace figliuolo ma è meglio se parto ora. Altrimenti dopo mi rattristerà lasciarvi con gli occhi tristi” si voltò verso Dorothy e vide che aveva sul suo bel faccino, un espressione triste e delusa. La ignorò e si avvicinò alla sua mongolfiera. Si mise dentro il cesto e sollevò l’ascia “Addio Oz” ma invece di abbassarla sulla corda che teneva la mongolfiera a terra, la infilzò nel pallone, che si bucò sgonfiandosi del tutto in poco tempo.
Da sotto quella “coperta” uscì il mago con un sorriso stampato sulle labbra “ci siete cascati!” rise “certo che resto!” Detto questo tutti applaudirono e alcune donne gli baciarono la mano.
“sarò molto lieta di invitarti a vivere nel mio palazzo” si inchinò Ozma.
Dorothy le sorrise e si preparò a compiere la magia.
“Aspetta” la fermò una voce. Christopher le si avvicinò. Le mani tenute dietro la schiena “io … ho una cosa per te”
“davvero?” domandò lei “Cosa?”
Tutti erano fissi sui due.
“ecco” continuò il ragazzino “sai, sono stato un’ apprendista di Oristano. Non sono mai diventato un bravo mago. Ma alcune magie piccole le so ancora fare. Come questa” e tirò da dietro la schiena, un ciondolo dorato. Con lo stemma di Oz che penzolava al centro.
“che bello” commentò lei prendendolo “cosa fa?”
“ti riporterà ad Oz tutte le volte che vorrai … così … non crederai più che io sia un … ladro di polli” arrossì lui.
“Grazie. È bellissimo” ringraziò legandoselo al collo “mi mancherai”
“anche tu. Oh … ultima cosa” disse lui “ricordi quando nel tuo pollaio ti ho detto che non avevo fatto scappare le mucche e che … non ho ucciso il pollo?”
“sì?”
“ecco … a dire il vero … le ho fatte scappare, mi bloccavano la strada e ho dato a loro un calcio e si sono spaventate. Poi c’era quel pollo che non la smetteva di beccarmi, così l’ho strangolato”
“ASSASSINO OOCCODEE’” ruggì Brillina con i conati di vomito.
“oh” si dispiacque Dorothy “capisco”
“a quei tempi ero ancora dalla parte del male. Ma vorrei fare qualcosa per rimediare ai danni che ho fatto alla tua fattoria”
“non importa. Due mucche e un pollo in meno non fa nessuna differenza. Possiamo comprarne altri! E poi” gli sussurrò in un orecchio per far in modo che Brillina non sentisse: “Zio Henry vorrà cucinare col pollo morto, un tacchino arrosto e venderlo in paese!”
Christopher rise. Poi la guardò negli occhi “non dimenticarti di noi”
“per nulla al mondo!” ricambiò lo sguardo lei.
Si allontanò e fece per battere i tacchi, ma stava per dire le prime frasi della formula, che l’amico la girò verso di lui per le spalle e premette le sue labbra sulle sue.
“UUUUUUUUUHUUUU” disse la gente di Oz ridendo.
Ozma e gli altri si guardarono e poi applaudirono. Alla fine divenne un sonoro e fortissimo batti mani.
I due si staccarono e aprirono gli occhi guardandosi.
“Ciao Dorothy”
“Ciao Christopher”
Si strinsero per un secondo le mani e poi se le divisero.
Lei prese in braccio Toto batté i tacchi tre volte e disse:
“LA MIA CASA E’ IL POSTO PIU’ BELLO DEL MONDO” per cinque volte. Tutto intorno a lei prese a ruotare e la vista dei suoi amici e del suo amato, svanì lentamente. Non sentì più le pantofole di rubino ai tacchi. Chiuse gli occhi e continuò a ripetere quella frase.
Poi quando gli riaprì, lentamente, notò che qualcuno gli stava beccando la mano affettuosamente e senza farle nessun male. Poi sentì la guancia bagnarsi e si mise seduta. Intorno a lei c’erano delle galline e Toto che la circondavano.
“Sono tornata a Oz” disse prendendo fra le mani un pulcino “ho vissuto una grande avventura e ho avuto il mio primo bacio”
Si toccò il collo e vide che c’era appeso un bellissimo ciondolo luccicante.
“Christopher” pensò.
Uscì dal pollaio e venne accecata dai raggi del sole. Solo allora si ricordò una cosa importante. Gli zii.
Non si sarebbero svegliati se lei non fosse entrata in casa. Per questo aprì la porta e quando toccò il pavimento e corse nella camera dove Emma e Henry si stavano stiracchiando. La videro e chiesero:
“sei già pronta per la scuola?”
“Oggi non si va a scuola” rise lei, pensando che infatti erano passati diversi giorni dal suo viaggio e in principio era domenica “è domenica!”
“Come? Ma … ieri era Martedì!”
“Forse ve lo siete sognato zii. Ma se venite fuori, potete notare che il solito carro del vecchio Richard non c’è. Perché e domenica”
I due si affacciarono e videro che nel deserto non c’era niente. Solo una palla fatta con i rami e la polvere che gironzolava un po’ in giro.
“cavoli” disse la zia “mi sento stranita!”
“allora so io cosa ci vuole” rise la nipote “una bella colazione a base di pane a marmellata”
“uh, sì hai ragione” accordò lo zio, avviandosi verso la cucina con la moglie “ho una fame da lupi”
“tu vieni?” chiese Emma.
“no” rispose Dorothy “vado a riposarmi. Sono esausta” detto questo prese il cane in braccio e salì le scale, fino alla sua cameretta, dove le coperte erano ancora disfatte. Si sdraiò e iniziò a sognare. Ogni suo pensiero era solo per Christopher. E per lui era lo stesso.
                  FINE!< Twilight2006: allora vi è piaciuta questa storia? COMMETANTE VI PREGO! ;) ;) ;) ;) ;) ;) ;) ;) E vorrei dire a tutti che se non volete, io non vi costringo. Ma chiunque è felice di ricevere recensioni. Anche voi vero? Mettetevi nei miei panni. Ne ho ricevute poche :( :( :(
  
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