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Autore: Oldwhatsername_24    19/09/2013    5 recensioni
In questa storia non arriverà una ragazza dal nulla per cambiare la vita di tutti. No, questa è la storia di Billie. La storia di Mike. La storia di Trè. La storia di Whatsername. Si, perché lei c'è sempre stata.
[dal testo] "E tu, Billie Joe? cosa hai scelto di fare?"
"Farò l'unica cosa che so fare, musica! E viaggerò per il mondo, voglio vedere qualsiasi cosa valga la pena vedere! E tu...verrai con me. Vivremo in un furgone e ogni notte ti prometto che ascolteremo Ramones e Elvis fino alla nausea. Faremo capire che anche noi dei bassifondi abbiamo una possibilità...un po' come Gesù, un Gesù di periferia!"
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Tré Cool, Whatsername
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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                                                    X-Kid
-Esterno- 1977
A Berkeley, precisamente nel quartiere di Rodeo, l'estate del '77 sembrava essere molto più calda del solito. in una casa dalle pareti bianche, un bambino di 5 anni gioca con le automobiline e la costruzione nel suo giardino, canticchiando "look for love", canzone composta neanche 3 settimane prima.
Billie Joe, maglia rossa, capelli schiariti dal sole e sfavillanti occhi verdi, alza lo sguardo sulla villa accanto alla loro, una villa decisamente lussuosa per un quartiere del genere, e al furgone dei traslochi parcheggiato sul loro vialetto. I traslocatori andavano avanti così da tre giorni, ma quanta roba avevano quelli? Anche Billie Joe e la sua famiglia si erano trasferiti da poco da Oakland, ma era bastato un pomeriggio per portare la loro roba!
Dopo quel pensiero Billie Joe tornò concentrato sulle sue macchinine. I suoi cinque fratelli, insieme a sua madre Olly, erano tutti alla festa in piscina di Molli Jones, lui aveva preferito rimanere a casa con suo padre Andrew, che era appena tornato da un viaggio di due settimane.
Assorto nei suoi pensieri com’era, Billie non si accorse dei due occhietti che lo osservavano da oltre la staccionata.
Proprio all’ingresso del vialetto di casa loro, rimanendo sulle punte per sporgere il viso paffutello oltre lo steccato, c’era una bambina poco più piccola di Billie.
Non appena il cancello si aprì e lei poté entrare, Billie la osservò bene: aveva una folta chioma riccia e scura, un viso paffuto ma non era cicciottella, un piccolo naso tondo e due grandi, enormi, occhi marrone scuro. A differenza sua era alta per la sua età, indossava un vestitino celeste a scacchi e, non appena vide che lui l’aveva notata, si aprì in un grande sorriso che le occupò l’intero volto. Billie non riuscì a fare a meno di sorridere a sua volta e lei lo prese come un invito, venendo a sedersi accanto a lui sull’erba.
“ Ciao…” disse Billie alla sconosciuta.
“Ciao!” rispose lei sorridente.
“Sono Billie Joe, e tu sei?” lei ci mise un po’ a capire, poi rispose.
“…nuova, appena trasferita dall’Italia” A Billie questo bastò, le porse una delle sue macchinine e i due cominciarono a inseguirsi giocando a essere dei piloti.
“Cosa cantavi prima?”
“Look for Love, l’ho scritta io” lei spalancò i suoi grandi occhi scuri molto sorpresa.
“Sul serio?!”
“Ellie? Dove sei?”  disse una voce maschile all’improvviso, un uomo di poco più di trent’anni entrò nel giardino della famiglia Armstrong alla ricerca di sua figlia.
“Oh eccoti qui! Fai amicizia con i nuovi vicini?” lei annuì nello stesso momento in cui un uomo usciva dalla casa dietro di loro con in mano mazza, guantone e maglia da baseball.
“Billie Joe? Ti va di fare due tiri?” il padre della bambina gli si avvicinò porgendogli la mano
“Salve, sono Luca Rose, il nuovo vicino” l’uomo abbandonò gli attrezzi e gli strinse la mano.
“Lieto di conoscerla, io sono Andrew Armstrong e pare che i nostri figli abbiano fatto conoscenza”  Andrew e Luca rimasero a parlare a lungo del trasferimento, dell’Italia e dei loro bambini.
“Billie Joe è il diminutivo di William Joseph?” chiese la bambina.
“No, solo Billie Joe”
“Anche il mio cane si chiama Billie, ma solo Billie, senza Joe”
“Adesso andiamo, piccola, la mamma sarà preoccupata”
Luca prese per mano sua figlia e insieme si diressero verso casa. Lei si voltò e salutò il suo nuovo vicino.
“A domani, Billie Joe!”
“A domani…” Billie all’improvviso si accorse che non conosceva il nome della sua nuova amica, qualcosa con la E…non era importante, una così non serve il nome per ricordarsela!
Dall’altra parte della strada, padre e figlia si dirigevano verso la loro bella, grande, nuova casa.
“Hai fatto amicizia con il figlio del vicino oggi, tesoro?”
“Si, si chiama Billie Joe”
“Billie Joe? Sarà il diminutivo di William Joseph…”
“No, solo Billie Joe”
 
 
 
Angolo dell’autrice!
Heilà! Se siete arrivati fino qui vuol dire che non faccio poi così schifo! *schiva i pomodori*
Bhe spero che questa introduzione vi sia piaciuta e che continuiate a leggere la storia!
Avverto che tutta la storia è curata nei minimi particolari tranne il fatto che, per esigenze di copione, ho dovuto anticipare l’uscita di American Idiot allo stesso anno di Dookie, non odiatemi :D
Non vi libererete di me così facilmente! Mwahahahahahahah!
-Rage & Lol :3
  
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