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Autore: Jeyel_    20/09/2013    3 recensioni
Questa è un po la mia tipica giornata, con tutti i miei pensieri, i miei odi e i miei amori.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Ti svegli la mattina, e già ti sembra che il mondo che ce l’abbia con te. Tua mamma che ti grida dietro di muoverti perché se no perdi il pullman, tuo padre che ti fa rendere conto di quanto sei distratta e che ti dimentichi tutto, tua sorella maggiore si lamenta per come ti vesti, non ci dai troppo peso perché ormai ci sei abituata, così mentre vaghi nelle nuvole ti dirigi alla fermata dove vedi persone che si insultano, persone che se la tirano manco fossero Marylin Monroe o Audrey Hepburn, gente che si ama, insomma quasi tutta gente con cui non hai voglia di parlare, allora decidi di isolarti e ti ficchi quelle cuffiette nelle orecchie ed entri nel tuo mondo, una sorta di vita parallela in cui ci sei solo tu e la tua musica. Ti piace, ti senti protetta ed inattaccabile.
Eccolo, è arrivato il pullman. Lo odi con tutto il cuore. Autisti storditi, gente che grida, quella puzza di vecchio e di sporco che proviene dai sudici sedili. Ti siedi, guardi fuori dal finestrino, ti piace il paesaggio, la campagna, il sole, le piante, gli uccelli che volano liberi nell’aria, tu vorresti essere come loro: LIBERA! Passa nelle tue orecchie una canzone triste, i ricordi diventano più lucidi che mai, gli occhi si riempiono di lacrime, cerchi di trattenerle ma ce n’è una che odiosamente scivola sulla tua guancia seguendo la curva dello zigomo. In pochissimi secondi la tua mano è già li per asciugarla, come se niente fosse continui a guardare fuori dal finestrino. Le fermate passano, la gente sale e con tutta la rabbia repressa che hai dentro ti alzeresti e faresti una strage.
Capolinea. Scendi, accenni un sorriso ai conoscenti, continui a camminare, vai spedita verso la tua meta. Arrivi, un grande cancello si innalza davanti ai tuoi occhi, il piazzale è colmo di gente, passi, saluti e arrivi dai tuoi compagni, togli le cuffie scambi quattro parole, poi la campanella suona, è ora di entrare. Ti incastri nella folla, riesci ad entrare dopo qualche minuto. Sali le scale, arrivi davanti alla tua aula prendi un bel respiro ed entri. Sbatti la cartella sul banco, ti sistemi ed esci, vai davanti all’ingresso come se aspettassi qualcosa, o meglio qualcuno. La gente passa, sembra quasi che nessuno ti veda, ti passano davanti con le facce assonnate, le occhiaie causate dalle poche ore di sonno, e tu sei li, non ti muovi. Quando meno te lo aspetti arriva la cosa più bella che i tuoi occhi abbiano mai visto, inizi ad agitarti, le farfalle nello stomaco impazziscono, nella tua testa si scatena il caos più totale, diventi paonazza e i tuoi occhi brillano come non mai. Quella creatura fantastica ti passa di fianco, ti fa un cenno con la testa e tu vorresti svenire ma balbettando fai uscire un “Ciao” dalle tue labbra tremolanti. Lascia una scia di profumo che tu segui non facendoti vedere, quello è il tuo nettare quotidiano, quella cosa senza la quale non potresti vivere.
La tua giornata sembra così migliorare, sembra quasi che sia spuntato il sole, quei piccoli gesti insignificanti ti rendono la vita più bella, ti fanno innamorare! Sai quanto male ti potresti fare eppure è una cosa inevitabile perché in quei pochi momenti ti senti felice.
Le ore, che sembrano interminabili, passano tra una materia e l’altra, sei stanca e vorresti solo tornare a casa. Finalmente la campanella della fine delle lezioni suona, la senti rimbombare nella testa, ha un suono fastidioso ma soave perché ti dice che finalmente te ne puoi andare! Esci di corsa saluti tutti e vai  riprendere il tuo pullman, arrivi a casa, mangi in fretta e furia, fai i compiti ed esci, ti svaghi finalmente e puoi stare con persone che ti capiscono, spesso sei sola con te stessa, la persona che ti capisce di più in questo mondo.
Arrivi a casa per l’ora di cena, ma già non vedi l’ora di uscire, così ti lavi, mangi e corri fuori. Solo che anche le serate finiscono, è proprio vero che quando ci si diverte il tempo passa in fretta.  Arrivi a casa ti infili nel letto e li incomincia il vero disastro, i pensieri si affollano, così cerchi di distrarti e di dormire, chiudi gli occhi e dopo un po’ crolli in un sonno profondo.
Sono le 6.30, la sveglia suona, ti alzi e già sembra che il mondo che ce l’abbia con te.

 

  
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