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Autore: Crona Lunatica    21/09/2013    0 recensioni
Questa è una breve storia tra una moglie cornuta e un marito defunto che non sa tenere la bocca chiusa.
Genere: Comico, Satirico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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È la mia prima storia siate clementi!




Il marito nel capello
 
Era una calda sera d'estate. Dalla finestra aperta soffiava fresca l'aria del mare e sì udiva l'eco dell'infrangersi dell'onda sugli scogli; la luna illuminava l'oscurità della stanza di raggi argentei.
C'era uno specchio sulla parete, rifletteva la stanza in tutta la sua ampiezza ; dalla parete coperta dal grande armadio, alla scrivania di legno massiccio sulla quale troneggiava il ritratto di una coppia nel giorno del loro matrimonio. Quella coppia aveva convissuto per anni condividendo salute e malattia, nel rispetto reciproco, sotto lo stesso tetto e, su questo non metterei la mano sul fuoco, nella fedeltà. Nello specchio non era però intrappolato solo il riflesso dell'istante di quella notte, ma anche di molti altri momenti, le pagine di vite, ora separate dalla fatalità, e il letto su cui in quel momento riposava la signora. L'ancor giovane donna aveva affrontato gioie e dolori al fianco del marito, il quale, nella sua eccentricità, aveva la bizzarra abitudini di dormire con un grande cappello a cilindro in testa. In principio ella trovava interessante vedere il consorte con Il solo copricapo, per poi abituarsi col tempo a quella stramberia. << solo il diavolo mi toglierà il mio cilindro>> diceva. La signora dormiva profondamente quando il campanile della Chiesa in lontananza batté la mezzanotte; in quel momento una folata di vento penetrò nella stanza facendo spalancare l'armadio dal quale rotoló fuori il cappello a cilindro del defunto marito che si andò a fermare nella scia di luce lunare. In quel momento, dopo qualche grugnito di disapprovazione per l'improvviso colpo di vento, la donna si svegliò e contemporaneamente nel buio della stanza si fece avanti un'ombra che crebbe fino a raggiungere il soffitto sotto gli occhi della vedova. L'ombra assunse una forma e dei lineamenti fino a quando sul viso animalesco non comparve una bocca dalla quale fuoriuscí una risata infernale. Il diavolo afferrò il cappello e vi infilò il braccio, rimestando un non so che passandosi la lingua sulle labbra e facendo rotare gli occhi fino a che dal copricapo non estrasse la testa, un busto e... il corpo del marito. La donna sgranò gli occhi mentre Il consorte, pallido come una mozzarella e tremante come un budino, veniva sollevato da terra dal diavolo ghignante. <> disse il diavolo << non hai forse tu tradito tua moglie? Non dovevi sfidarmi con la coscienza sporca! >> . Dalla bocca del defunto fuoriuscì un forte battito di denti seguito da un live ed incomprensibile balbettio e da uno sguardo implorante alla moglie che dal letto non poteva far altro che far correre gli occhi dall'uno all'altro. << Tutti tacciono? Nessuno ti difende? Nessuno ti vuole indietro? >> lo provocó il diavolo. <> e fece per gettarlo nuovamente nel cappello del quale fuoriuscivano fiamme e fuoco. Sarà stata l'ora tarda o la stanchezza del giorno, ma la donna cominció a stancarsi di quel chiacchiericcio; afferrò una scarpa e la lanciò contro il diavolo, il quale indietreggiò e indietreggiò... per poi cadere dalla finestra! il cappello cadde a terra senza più né fumo, né fiamme né marito e la donna tornò a dormire. Il mattino seguente trovò il cappello ai piedi del letto un po' bruciacchiato e disse tra sé << Mi dispiace per te marito caro ma mi hai fatto troppe volte le corna per volerti indietro>>.
  
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