Ciao a tutti, sono tornata con un piccolo seguito della storia di Kim e David ma stavolta parlerò della madre di Kim.

Un ringraziamento speciale a tutte le persone che hanno letto “Quando l'amicizia diventa amore”.

Ringrazio tutti quelli che hanno recensito, ringrazio tutti quelli che hanno messo la mia storia nelle seguite, tutti quelli che l'hanno messa nelle preferite e tutti quelli che l'hanno messa nelle ricordate e un grazie anche a chi l'ha letta e non ha recensito.

Infine un grazie anche a chi ha recensito negativamente.

Ma il ringraziamento più speciale va alla mia amica MangaMania che mi ha sempre sostenuta ed ha seguito le mie storie con affetto, a te cara Manga un abbraccio e un grazie speciali.

Fly90

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Mi avvicinai al portagioie in cerca di una collana da abbinare al tubino nero che avevo scelto quella mattina per andare a lavoro.

Lo aprii e la prima cosa che vidi fu un bracciale in oro bianco fatto a maglie intrecciate.

Lo strinsi nel palmo e sentii le lacrime agli occhi.

Era l'ultimo regalo che Steve, mio ancora marito fino a separazione avvenuta, mi aveva fatto per il mio quarantesimo compleanno.

I ricordi mi investirono con la forza del dolore.

Perché era andato via?

Con la mente tornai al passato.

Ci eravamo conosciuti a diciannove anni, a venti ero rimasta incinta di Kim e avevamo deciso di sposarci, ci amavamo molto ma facendo tutto di corsa forse avevamo fatto un errore.

Lui dopo vent'anni di matrimonio aveva deciso che non era più sicuro della sua vita, dei suoi sentimenti.

Voleva una vita diversa, lontano da me.

Da allora non avevo smesso un solo giorno di chiedermi cosa non andasse in me, cosa l'aveva portato a non amarmi più.

Era possibile che fossi cambiata così tanto in vent'anni?

Beh, gli anni erano passati, non ero certo come vent'anni fa. La pelle aveva cominciato ad essere meno elastica, erano comparse le prime rughe, il mio corpo non era più tonico come un tempo, ma il carattere era sempre lo stesso.

Ma lui aveva deciso di cambiare vita e un giorno, prese le sue valigie, dopo un lungo discorso se n'era andato.

Ora viveva esattamente dall'altra parte della città, non si era spostato molto per poter vedere Kim ogni volta che voleva.

Spesso lei andava a casa del padre per evitarmi di rivederlo.

E' stupido, me ne rendo conto, ma Steve è e sarà sempre l'uomo più importante della mia vita.

Era esattamente un anno che non lo vedevo, lo sentivo qualche volta al telefono quando chiamava a casa per sentire Kim e rispondevo io.

Solo il sentire la sua voce profonda e pensare al suo vizio di passarsi un dito sul labbro inferiore quando era al telefono me lo faceva ancora desiderare.

Erano tante le notti in cui piangevo sentendo la sua mancanza. Avevo preso a dormire dalla sua parte del letto e non avevo avuto il coraggio di svuotare l'armadio dai vestiti che aveva lasciato.

Mi riscossi dai ricordi, mi asciugai il viso e richiusi il bracciale nel portagioie.

Non cercai la collana.

Era ora di andare a lavoro, feci un sospiro e uscii di casa.