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Autore: Rowena    22/09/2013    5 recensioni
Ha portato lui Lauda in Ferrari. L'ha visto crescere e diventare la stella della scuderia, con il titolo mondiale dell'anno scorso. Ed ora è rimasto lui a ripartire, in questa maledetta domenica, mentre il suo compagno lotta tra la vita e la morte in ospedale.
Tre mesi infernali dal punto di vista di Clay Regazzoni.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Clay Regazzoni, Niki Lauda, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Non è mai semplice rientrare ai box quando il tuo compagno è stato coinvolto in un incidente. Regazzoni riporta la macchina in pit lane, spegne il motore, fa per scendere anche se i meccanici gli consigliano di rimanere lì e verificare in che condizioni sia la sua Ferrari. Ha bisogno d'aria. Il casco rimane sulla monoposto, così il passamontagna. Ha a malapena il tempo di chiedere che cavolo sia successo e preoccuparsi per il suo compagno di squadra, quando arriva il dannato annuncio: gara sospesa, si riprende tra un'ora scarsa.
“Dannazione, non c'è neanche il tempo di fare una scappata in ospedale per vedere come sta”, impreca sotto i suoi baffoni accendendosi una sigaretta.
È ipocrita questa situazione: come si può correre in uno stato di ansia del genere?
La sirena dell'ambulanza risuona ancora in maniera snervante nella sua testa, anche se in realtà Niki è stato subito caricato in elicottero, data la gravità delle sue condizioni. È quel suono maledetto che ricorda ai piloti quanto sia vicina la morte ogni volta che corrono: non è un caso se, quando l'ambulanza annuncia il suo passaggio, tutti loro smettano di fare qualsiasi cosa in cui siano impegnati e corrano a vedere di chi si tratta, a chiedere cosa sia successo.
Clay odia quei momenti, sembrano infiniti: speri che non sia il tuo partner o un amico di vecchia data, che non sia morto o, peggio, rovinato per sempre. Lui non sa immaginare come potrebbe andare avanti, se fosse costretto su una sedia a rotelle… Non ci vuole pensare.
Forse comincia a essere vecchio per questo sport: i ragazzini sono degli spericolati in confronto a lui, Hunt per dirne uno sembra sguazzare nel pericolo, come quasi a cercare volontariamente l'incidente mortale. Regazzoni ha fin troppa esperienza per comportarsi in maniera così sconsiderata: ha visto troppi colleghi finire male in tredici anni per lanciarsi negli spiragli sperando di farcela. E ora il suo compagno di scuderia è stato tirato fuori da un inferno di fiamme ed è dato per spacciato.
“La macchina come ti sembra, c'è qualche sistemazione da fare? Non permettono di usare i muletti, quegli stronzi. Ertl e Lunger restano fuori, è ridicolo: la Surtees sta facendo un casino pazzesco con i commissari, ma non servirà a niente.”
Luca. Braccio destro di Enzo Ferrari, approccia ogni gara con lo stesso metodo freddo e analitico. È altrettanto stronzo, quando vuole. Regazzoni ci deve pensare che quei due sono stati a loro volta piloti, perché al momento gli sembrano più che altro una coppia di ragionieri scontrosi.
“Perché non mi dici come sta Niki, invece?”, ribatte lui dopo un lungo tiro di sigaretta. “Chi c'è in ospedale con la moglie, hai mandato qualcuno della scuderia?”
“Con la gara che sta per riprendere? Il team serve qui, a supportare te.”
“Stai scherzando? Che ha detto il Commendatore?”
Luca per un istante perde la sua sicurezza e si guarda intorno, prima di rispondere: “Ha chiamato la Ensign per parlare con Amon.”
Chris Amon. Clay lo conosce da una vita: si sono schivati in Ferrari, Amon ha lasciato nel '69, lui è entrato alla stagione seguente. E nonostante il divorzio con la scuderia sia stato parecchio burrascoso, Chris è uno dei pochi piloti di cui Enzo parli ancora con rispetto. Un miracolo, per l'esperienza di Regazzoni.
Il fatto che il patron sia andato a cercarlo lascia il pilota a bocca aperta, obbligato a fare una domanda di cui non vuole sentire la risposta.
“Cosa?! E per quale dannato motivo?”
“Secondo te? Per non lasciare il posto vuoto di Niki in griglia, sarebbe un peccato visto le buone qualifiche. Tanto è inutile, se non si possono utilizzare i muletti.”
Già, l'auto col numero 1 è un tantino andata a fuoco, pensa Clay con rabbia.
“Santo Dio, non sapete neanche se Niki è ancora vivo e l'avete già rimpiazzato! È arrivato in ospedale, almeno?”
Il team manager non sembra molto turbato: ha una scuderia da gestire e troppi danni da limitare. Nella sua ottica, Lauda in fin di vita è solo uno dei problemi da gestire, con un incidente tanto grave a metà stagione. Tuttavia si guarda l'orologio da polso e calcola un attimo a mente, prima di rispondere: “L'elicottero dovrebbe essere atterrato pochi minuti fa, l'ospedale di Coblenza non è molto lontano.”
Ogni minuto potrebbe essere l'ultimo per il suo compagno di squadra. Regazzoni non riesce a pensare ad altro mentre si passa una mano sui folti baffi, incapace di aggiungere un'altra parola.
“Non posso fare niente per Niki al momento, Clay. Nessuno di noi è un medico, o saremmo in ospedale a cercare di salvargli la vita. Ma posso limitare i nostri e i suoi danni in ottica campionato: un sostituto mette un'altra macchina in pista, e può rosicchiare un po' di punti a Hunt e agli altri, lo sai anche tu.”
“E questo sarà utile per Niki, o per voi?”, domanda sprezzante Regazzoni. Un pilota in più in pista permette di mantenere la posizione della scuderia nella classifica costruttori, ma questo Luca non lo dice. Quello che conta è mantenere il primo box della linea, e i numeri 1 e 2 sui musetti delle vetture.
“Cerca di mantenere il controllo e preparati per la partenza, manca poco ormai. Siamo sempre un team.”
Il pilota impreca e torna in pit lane. Il carro attrezzi sta trascinando i resti dell'auto di Niki, prima che siano restituiti alla Ferrari però saranno esaminati dai commissari. L'auto più bella e veloce del mondo è ridotta a un ammasso di lamiere fumanti.
Sente un groppo in gola nel vedere i segni del fuoco. Niki è vivo per miracolo, lo vede coi suoi occhi, e non si sa se arriverà a domani. E quello stronzo del capo è andato a corteggiare un altro pilota per sostituirlo.
I pensieri corrono veloci. Non ci si addossano responsabilità in gara, ma Clay si chiede se non avrebbe potuto sostenere con più forza la proposta di Niki di annullare la gara, usare il suo carisma per convincere i colleghi. È più amato dal gruppo e rispettato per la sua esperienza, ma ha preferito tacere, e alzare timidamente la mano a favore al momento della votazione. La spocchia del suo partner fa incazzare tutti, e lui non fa eccezione, ma con quello che è successo le cose cambiano.
“Attenzione, Chris Amon si ritira dalla gara per condizioni di pista troppo pericolose. Ripetiamo, Chris Amon si è ritirato: il suo posto in griglia rimarrà vuoto, nessun pilota scala posizioni”, annunciano gli altoparlanti di Nürburgring.
Clay butta a terra il mozzicone di sigaretta e lo schiaccia con attenzione. Un incendio per questa dannata domenica è sufficiente.
“Suca, vecchio”, borbotta tra sé e sé. Almeno oggi, Enzo Ferrari non otterrà ciò che vuole. Attento, Niki, sei parte della grande famiglia Ferrari finché vinci, gli ha detto dopo la presentazione ufficiale. Oggi il loro patron è sceso ancora più in basso.
L'istinto gli farebbe mandare al diavolo la squadra e correre in ospedale, ma conosce abbastanza il suo compagno per sapere che sarebbe il primo a fargli un elmo infinito per il suo ritiro. Hanno voluto correre, direbbe, allora corri anche tu.

Sii dannato anche tu, stronzo di un computer.

I piloti rimangono distanti dal box Ferrari, come se temessero l'aria di lutto che circonda gli uomini del cavallino. Regazzoni scambia uno sguardo con Scheckter e Depailler, che sorvegliano le rispettive monoposto al box Tyrell, ma non nessuno parla. Una ventina di metri più giù si vede un uomo in tuta rossa e dai lunghi capelli biondi, indeciso sul da farsi.
Hunt.
L'ultima persona che deve provare ad avvicinarsi alla Ferrari, in questo momento.
“I piloti si preparino alla partenza”, gracchia ancora il megafono sulla pit lane.
Si torna in scena, dunque. Quattordici giri d'inferno, poi potrà correre a vedere se ha ancora un partner.








Angoletto dell'Autrice: Buonsalve a tutti, non so se ho vinto il GP per la prima ff su Rush qui sul sito (ho visto che c'è la richiesta per la sezione, ma non ho beccato ancora altre storie), anyway: ho visto il film venerdì sera e mi è piaciuta moltissimo la rappresentazione di una storia epica per ogni appassionato di Formula 1. Lauda è una vera leggenda, e la stagione del '76 è stata veramente qualcosa di mitico, anche per l'importanza che ha avuto poi nello sviluppo dello sport. Mi piaceva l'idea, siccome il film si concentra giustamente sui due protagonisti, di dare la versione della storia dal punto di vista di un altro pilota coinvolto direttamente nella vicenda, Clay Regazzoni, il compagno di team di Lauda interpretato da Pierfrancesco Favino. Ma che bei baffoni aveva il Pierfra? Io li adoro XD
Sarà una storia concentrata sulle vicende sportive di quei tre mesi lunghissimi tra il 1 agosto e il 24 ottobre, il GP in Giappone, che sono stati un po' sacrificati per descrivere la lunga, dolorosa convalescenza di Lauda e dei quali sono state comunicate alla fine solo le vittorie di Hunt. È una storia a tema abbastanza sportivo, dunque, non so a quanti potrà interessare... Ma spero che piaccia. Un parere è sempre gradito, anche per dire se scrivo castronerie sportive! ^^

Rowi

   
 
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