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Autore: Dark Tranquillity    25/03/2008    1 recensioni
"...Il Dio del Tuono è morto, e nulla sembra potersi opporre al potere di Shao Kahn. Chi si ergerà fra la Terra e la distruzione totale, nell'ora più buia?"
POV fic - Sub-Zero / Kitana / Kung Lao / Kintaro / Frost. Accenni di romance, alcuni personaggi OOC.
Genere: Azione, Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kitana, Sub-Zero, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Bound By The Moon.mp3 - DevilDriver

When they ask you about this
Tell them I was...
Running in the company of wolves
It's the company we keep
Brotherhood
Bound by the moon!


Luogo e data sconosciuti

Urla nella notte.
La voce della donna sovrastava perfino il vento che fischiava con prepotenza fra quelle fosche formazioni rocciose che si innalzavano dalla terra come artigli neri.
Nell'umida caverna, al riparo dallo sguardo del mondo, la donna sentì le contrazioni del parto farsi dolorose e violente. Al suo fianco un uomo, la mano stretta nella sua.

«Devi essere forte, ora. Io sono qui con te.» mormorò la figura maschile, mentre la donna inarcava la schiena urlando nuovamente.
«...Salva... Il bambino... Se non riuscissi a ... A sopravvivere...» rispose la donna, con le lacrime che le rigavano il volto «Portalo... Al sicuro...»
«Tu sei forte. Non succederà nulla...»
«...Io.... Ah!...» un urlo soffocò la risposta di lei.
«Non succederà nulla.» Ripetè lui, fermamente.

L'uomo le teneva la nuca con una mano, l'altra in quella di lei a stringerla, come a volerle infondere quanta più forza potesse. La voce dell'uomo era bassa e calma, ma il tremolio nelle sue parole ne tradivano l'ansia.
Era accaduto tutto troppo in fretta.
Nessuno meritava di mettere alla luce un bambino in una squallida caverna come quella, in un luogo dimenticato dagli dei.
Eppure non avevano avuto scelta, nè lui nè lei.
Ridestatosi dai propri pensieri, riprese ad accudire la donna, invitandola a spingere, ad ignorare il dolore per quanto potesse.

«...Sento... La testa... Uscire...» gridò lei, alzando istintivamente il capo per vedere.
«Continua, spingi!» L'uomo si sposto fra le gambe di lei, con un balzo agile e sinuoso. «Sì... La vedo... Spingi con tutta la tua forza!» l'esortò.

Un ultimo rauco grido e il bimbo venne alla luce. Esalando un profondo respiro e rilassando infine i muscoli ben modellati del suo corpo, aprì gli occhi osservando la piccola creatura che vagiva fra le braccia dell'uomo, fra le cui labbra si era dipinto un sorriso di pura gioia. Le preoccupazioni, i timori e le angosce degli ultimi mesi erano di colpo sparite.

«E'... E' una bambina...» mormorò l'uomo.
«Lascia... Che la veda....» le rispose, alzando le mani per accogliere la neonata fra le braccia «...E'... Bellissima... Mia figlia... Mia figlia...» circondandola delicatamente con le braccia, la madre chiuse gli occhi e chinò il capo sulla testolina della bambina per posarvi le labbra mentre calde lacrime le rigavano il volto, sgorgando copiose. Piangeva, ma non di gioia. 
«...Ora prendila... E va'...»
«...Io...» cominciò lui «...Non credo di aver la forza, ora... Non...» esitò.
«Devi farlo. Non pensare a me. Pensa a lei... »
«...» 
«Devi portarla via, lo sai.»

L'uomo scosse il capo con forza, poi cercò di ricomporsi, prendendo delicatamente la piccola dalle braccia della madre ed avvolgendola in un drappo per ripararla
.
«...Farò quello che devo. Mi... Mi dispiace.» lo sguardo negli occhi dell'uomo lasciava trasparire la sincerità delle proprie parole.

Senza attendere altro, incapace di sostenere ancora lo sguardo addolorato della donna, si girò e sparì nella notte, un'ombra fra le ombre, portando fra le braccia il frutto del suo seme, i pallidi raggi delle Tre Lune come unici testimoni del suo passaggio.

 
 
† † † †


Outworld
Fortezza del Sangue
Data sconosciuta


«Spero tu interrompa la mia meditazione per un valido motivo.»

La voce dell'Imperatore risuonava cavernosa e riempiva la sala gettando sconforto nell'animo di chiunque fosse al suo cospetto. Sedeva su un ampio trono modellato in forme crudeli, caratterizzato da punte ed incisioni di antiche creature demoniache impegnate in un'infinita lotta fra loro. La grande sala del Trono era opprimente con le sue arcate nere e le grosse colonne in marmo che l'adornavano, decorata con oscuri arazzi raffiguranti forme bizzarre e rune dall'aspetto malvagio. Eppure niente di tutto ciò era come stare al cospetto di Shao Kahn, l'Imperatore. Aveva le sembianze di un uomo dalla stazza imponente, dominatore di una terra popolata da creatura bizzarre e terribili, dai mastodontici Shokan a quattro braccia, ai Centauri, o i selvaggi Tarkata dai denti a lama. Poteva sembrare un semplice uomo, ma l'aura di terrore che l'avvolgeva, gli occhi scarlatti che parevano in grado di frugare fino all'anima, lasciavano presagire che di umano non avesse nulla.
La creatura che aveva interpellato, invece, era palesemente inumana.
Delle vesti nere e verdi gli coprivano gran parte del corpo, si poteva facilmente indovinare la natura dell'essere inchinato: il muso allungato sotto alla benda che gli mascherava il viso e la grande coda a scaglie che si protendeva dai lombi fino a toccare terra lo facevano somigliare ad un grosso rettile.

«...Sssì, Nobile SSShao Kahn...»
«Allora, Reptile?»
«Ho ssseguito il Diacono Sssind al Monassstero dell'Ombra come tu hai richiesssto, Imperatore.»

Il rettile osò alzare lo sguardo per incontrare la fredda maschera che coprira il volto di Shao Kahn, una sorta di teschio senza mascella che lasciava scoperte le labbra dell'Imperatore. Abbassando subito lo sguardo Reptile proseguì «...Nesssuno sssente l'odore del tradimento nell'aria come Reptile, mio sssignore...» gorgogliò compiaciuto «...Sssind ti ha fatto credere di esssere in pericolo, mio Imperatore, purtroppo non sssapeva che il nobile Shao Kahn avrebbe mandato il fido Reptile a vegliare sssu di lui...»
«Vieni al dunque.»
«SSSì... Il Diacono sssi comportava in modo asssai ssstrano, per uno che teme per la propria incolumità, mio Sssignore. Usssciva alla notte da sssolo, cercando di non farsssi vedere... Cosssì il fido Reptile una notte l'ha ssseguito. Ho visssto che consssegnava pergamene a gente ssstrana. Gente sssconosciuta. Gente priva di permessso di entrare al Monassstero dell'Ombra.»
«Interessante. Continua.»
«...Cosssì quella notte ho ssseguito la gente ssstrana. Erano due. Della Città Imperiale, forssse. Sssono ssstati una facile preda per Reptile. Purtroppo erano sssolo messsaggeri pagati per portare la pergamena...»
«Dammi quella pergamena.» l'interruppe l'Imperatore, facendo scattare il rettile ai piedi del trono, il capo chino ed entrambe le mani innalzate con la pergamena sui palmi. L'Imperatore la srototò e cominciò ad osservarla, mentre Reptile faceva un paio di passi indietro, tornando con il ginocchio a terra. 
«Continua.»
«...Erano sssolo galoppini pagati da qualcuno a loro sssconosciuto per ricevere e consssegnare la pergamena. Sssembravano totalmente essstranei a qualsiasi cosa ssstia architettando il Diacono Sssind.»

L'Imperatore attese qualche attimo prima di prendere parola, soffermandosi sulla pergamena. La maschera in osso teneva ben celata qualsiasi emozione gli si dipingesse in volto.

«Oh sssì, mio sssignore.» rispose con una vena di divertimento nelle parole «Non avrebbero osssato mentirmi, te l'asssicuro Nobile Ssshao Kahn.»
«Spero sia così.» Ovviamente l'Imperatore era a conoscenza dei metodi di "persuasione" di Reptile e della loro efficacia. «I due messaggeri, dunque?»
«Disssonoravano la terra che calpessstavano, la terra di Ssshao Kahn. Li ho giussstiziati.»
«Bene. Ora va', torna dal Diacono e cerca di scoprire cosa sta orchestrando. Dopodichè ... Che venga giustiziato. Con discrezione, Reptile. Sia fatto Kraoleth il nuovo Diacono, quando tutto sarà finito.» 
Shao Kahn amministrava la giustizia in modo molto spiccio, nel suo impero.
«Sssì, Sssire.» rispose deferente la creatura, allontanandosi. 

Immerso nei propri pensieri, l'Imperatore si alzò dal trono, stringendo nella destra la pergamena. Osservava dritto dinnanzi a sè, immerso nei propri pensieri, mentre rifletteva su ciò che aveva appena letto. Nella vita millenaria trascorsa, aveva imparato a non sottovalutare mai i segni e le premonizioni, sebbene il contenuto della pergamena fosse a tratti delirante. Dopotutto il suo più grande nemico era già morto. Chi altri rimaneva ad ostacolarlo? Inutile preoccuparsi per una sciocca pergamena. Eppure si trovò ad augurarsi che Reptile scoprisse il prima possibile ciò che il Diacono Sind stava orchestrando.
Si voltò, incamminandosi lentamente verso le profondità della Fortezza.
   
 
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