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Autore: Marika_Amberle    23/09/2013    0 recensioni
[OneRepublic]
Chi odia i compleanni? Io! Ma, dopo questo, penso li amerò di più. O forse no. Perchè è normale che ad un compleanno in famiglia arrivano degli ospiti assurdi... Dalla storia: "Non credo ai miei occhi. Non è possibile. Non può essere lui. [...] A casa mia. Ryan Tedder, il frontman degli OneRepublic."
Perché tutto è possibile... basta solo trovare la dimensione giusta!
Genere: Comico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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«Tanti auguri a te, tanti auguri a te, tanti auguri a Deborak, tanti auguri a te! Ehhh!!! »
Ho sempre odiato i compleanni. Sempre. Di chiunque. Perfino i miei.
Oggi, giorno del compleanno di mia sorella, sono estremamente scocciata. L’unica cosa che mi resta da fare è ripetermi “presto se ne andranno, presto se ne andranno, deve solo aprire i regali e tutti i suoi amici se ne andranno”. Per questo appena sento il salvifico suono del campanello urlo «Vado io!» e scappo per due minuti fuori dalla cucina. Percorro il corridoio, chiedendomi l’identità dell’ospite. Sono tutti arrivati. Apro la porta sovrappensiero e spunta un ragazzo con una chitarra e una cassa per l’amplificazione in mano.

Ah?

Ma non è tutto. Dietro di lui spunta… Non credo ai miei occhi. Non è possibile. Non può essere lui. Devo avere un’allucinazione. Che ci fa LUI in un paesino sperduto come il mio? Deve essere un’allucinazione. Ma quando mi sorride capisco che è una qui in carne ed ossa. A casa mia. Ryan Tedder, il frontman degli OneRepublic. Con un violoncello sulla schiena.

Aspetta, un violoncello? Ma lo suona Brent, non lui!

Non sto capendo niente. Il ragazzo sconosciuto e Ryan si dirigono sul balcone di casa mia, sembra che già conoscono la strada. Attaccano l’amplificazione e cominciano a suonare. È una canzone famosa, non ricordo il titolo però, chissà perché. Ma sono lo stesso poggiata sulla ringhiera del balcone e canticchio il motivetto, osservando questo ragazzo che canta e Ryan che lo accompagna col violoncello.

ok Marika, - sento la vocina della mia coscienza ragionare -  forse lo spuntante era andato a male.. è impossibile che stia succedendo davvero. Pensa razionalmente: non conoscono nessuno degli ospiti, e nemmeno te o tua sorella… cosa ci fanno sul balcone di casa tua a suonare? E poi Ryan che suona il violoncello? Ne sono sicura, lo spumante è andato a male… Perché non lo hai assaggiato prima di servirlo?

La canzone misteriosa finisce. Il ragazzo lascia tutto sul balcone e se ne va. Letteralmente. Rientra in casa, mi affaccio per vedere dove è andato ed è sparito. Nel nulla. Puff. Come una smaterializzazione.

Forse oltre ad essere andato a male, lo spumate che ho messo nell’aperitivo era un po’ tanto.  Devo fare i cocktail più leggeri, decisamente.

Naturalmente la mia allucinazione non finisce qua, no. Ryan riprende il violoncello e inizia a suonare.. Basta, mi do un pizzicotto.

E fa un male cane. Ok, tutto questo è vero. Strambo alla massima potenza, ma vero.

La melodia mi è familiare. E il sorriso spunta inconsciamente. È Secrets. Sovrappensiero, una lacrima scende appena comincio a canticchiare. “I need another story, something to get off my chest”. Ma non sento nessuno cantare. Ovvio, il microfono è poggiato lontano da Ryan che, goffamente, cerca di arrivarci. Lo prendo io e glielo tengo sospeso, così che possa tranquillamente suonare e cantare. E le parole mi entrano nel cuore. Canto anche io,e una lacrima scende lentamente sulla mia guancia. Lui mi guarda, mi sorride e continua a cantare e suonare. E io continuo a piangere e cantare. Perché questa canzone mi fa tornare alla mente tutto: quello che ho buttato via, i segreti che ho dentro di me, le giornate passate a piangere, gli insuccessi, le cadute. E, dopo tutto questo, la salvezza.
La canzone continua, la musica risuona nell’aria, i vicini si affacciato incuriositi per scoprire da dove viene questa melodia bellissima e mai ascoltata. Gente, benvenuti nella musica. Andate ad ascoltare qualche altro brano, ve ne innamorerete anche voi. La canzone finisce come è iniziata, l’ultima nota si perde nel nulla. Ryan, diligentemente, posa il violoncello nella sua custodia, rientra in casa e si sdraia sul mio letto.

Ok Marika, ora che hai appurato che non è un’allucinazione puoi parlargli, non credi?

Decido di dar ascolto alla vocina della mia coscienza ma, quando rialzo gli occhi (si, li ho tenuti tutto il tempo fissi sul pavimento) vedo Ryan leggere un libro. E realizzo che è il libro che ha scritto lui, quello con i disegni a stile cartone animato. Cavolo, che vergogna.
«Ryan?» mi guarda con uno strano sorriso, a metà tra il divertito e l’incredulo, tenendo tra le mani un pezzo di carta.
E realizzo. Il segnalibro di Dory.
«Posso spiegare. Era il soprannome di una mia amica, ma poi è successo un casino, ma ancora ci penso e quel segnalibro è rimasto lì, perché il libro me l’ha regalato lei. È tutto così strano… ». Comincia a ridere senza motivo, prende una penna indelebile e scrive sul copriletto: “Dory? O_o Gran bel nome!” Incomincio a ridere come una matta. Solo quando mi calmo, e lui mi guarda interrogativa, incomincio a parlare a raffica.
« Grazie. Grazie per la tua musica, i tuoi testi, le emozioni. Grazie per ogni singola canzone, è entrata nel mio cuore e non si smuove. Mi parla, mi conforta nei periodi più brutti. Grazie per ogni tuo testo, sembra essere scritto apposta per me. Anche quelli più tristi mi risollevano. Soprattutto quelli più tristi mi risollevano. Mi fanno capire che non sono l’unica a passare un periodo di schifo, che non sono l’unica a crollare, ma che devo essere pronta a rialzarmi e continuare a marciare, perché sono padrona della mia vita e non posso lasciarmela sfuggire. Grazie per tutto quello che fate, tu e la band. La tua voce, le note del violoncello di Brent, le vibrazioni della batteria di Eddie, la melodia della chitarra di Zach e il suono della tastiera di Drew. Mi avete salvato. La vostra musica mi ha fatto rinascere.» Gli sorrido grata, e vedo che ha gli occhi lucidi anche lui. Si alza e mi abbraccia, dicendo: «Grazie a te per quello che hai detto, questo ci interessa a noi, non fare soldi.» Con le lacrime agli occhi prendo i CD, li faccio autografare, parliamo ancora un po’…
«Scusa ma ora devo andare.. ho l’aereo tra poco.. ». Ero sicura che sarebbe finito tutto, prima o poi. Ma è già una grande soddisfazione avergli parlato e detto quello che dovevo. «Ti accompagno alla porta». Nelle scale, ho l’illuminazione: «Fermo, ti prego! Possiamo farci una foto?» Che stupida che sono stata, se ne stava andando, e io stavo per sprecare un’altra occasione. Sorride, divertito dalla mia faccia con un sorriso da ebete. «Certo, a condizione che la fai vedere a tutti i tuoi amici e gli dici tutto quello che hai detto a me!». Prendo la macchina fotografica, lui mi mette un braccio sulle spalle, sorrido, premo il pulsante, vedo il flash e…

Mi sveglio. Apro gli occhi sdraiata sul mio letto, in pigiama. Guardo l’orario, lesette e mezza. È ora di alzarsi. E subito mi ricordo del sogno. « Ma che cosa…?!? ». Rimango incredula. Studiare per la maturità fa male. Davvero male. Ma un sogno così è indimenticabile. Magari accadesse realmente.


Amberle's Angle
Buongiorno! Dopo tanto tempo (ma davvero taaanto tempo) riscrivo qualcosa. Starete pensando a cosa mi sono inventata ( o non starete pensando a nulla) ma vi assicuro, questo è un sogno che ho realmente fatto. Chissà cosa avevo mangiato quella sera, per fare un sogno così strano.
Molti di voi non conoscono gli OneRepublic, né Ryan Tedder. Per maggiori informazioni qui la storia della band, qua su Ryan ed infine qua la canzone cantata, forse più conosciuta perché facente parte della colonna sonora del film “L’Apprendista Stregone”. È proprio grazie a questo film che mi è venuto il pallino e ho scoperto la band, anzi riscoperto. Perché ascoltavo le canzoni passate ed esclamavo: “Ehi, ma questa la conosco!”
Restando in tema maturità-sogni, ecco un’altra storia basata su un altro sogno fatto, poco prima dell’orale. Per leggerla cliccate qui
  
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