Storie originali > Giallo
Ricorda la storia  |      
Autore: jo_gio17    23/09/2013    3 recensioni
Due notti, valanghe di lacrime e una donna sola.
La violenza, la paura ed il dolore.
Il silenzio, la vita e la morte.
E tu avrai il coraggio di leggerlo?
Genere: Drammatico, Introspettivo, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Lacrime Rosa

Non riesco a dormire nemmeno questa sera, il silenzio mi logora, anche il semplice respiro della città immersa nella notte mi terrorizza. Continuo a rigirarmi tra le lenzuola, le stesse dove si è sdraiato anche lui, le ho lavate più volte ma nulla...sento ancora il suo odore, sento ancora la mia paura. I lividi non aiutano, come mi muovo sento ancora dolore dappertutto. Pensare che una volta le sue mani mi procuravano solo piacere, le sue braccia erano accoglienti e il suo corpo era caldo. Adesso il solo pensare a lui mi procura fitte e tremiti  che non riesco a controllare. La solita stupida lacrima fende la mia guancia come una lama, sono un'idiota, ancora piango per una persona che non meriterebbe di essere al mondo. Quanto ci siamo amati, prima, quanto amore si respirava in questa casa che adesso è fredda, buia...morta. La solitudine è una dolce compagna quando tutto il mondo ti fa tremare. Non riesco a pensare, sono troppo stanca, stanca di tutto. Forse dovrei scappare, correre lontano dove lui non possa più trovarmi ma in sere vuote come questa non sono convinta che l'altro capo del mondo possa davvero essere un luogo sicuro. Non per me almeno. Lui mi troverebbe e solo Dio sa cosa potrebbe farmi, anche se credo che Dio centri poco in questo incubo. Le persone cambiano, in questo caso impazziscono, dal giorno alla notte, come un lampo che preannuncia una tempesta e mi devo ritenere fortunata se non esploderà in un uragano inarrestabile. Finalmente la stanchezza prende il sopravvento sulla mia mente, finalmente posso riposare, almeno per un po'. Domani è un altro giorno, domani sarà un'altra battaglia che molto probabilmente non vincerò. 
 
***

Un altro giorno è andato, sono ancora qui, ancora sola, ancora dolorante. Oggi a lavoro ho mentito di nuovo, "sto traslocando" ho detto, "uno scatolone mi è caduto addosso" che bugia pietosa. Tutti mi guardano ma nessuno si siede vicino a me, nessuno vuole sapere cosa succede in realtà. Non sono mai stata piena di amici questo devo ammetterlo ma non sono mai stata nemmeno così sola. Vorrei poter cancellare l'ultimo anno della mia vita, vorrei non ricordare nulla. Ogni istante passato insieme a lui pesa come una pietra ed io non riesco a dimenticare. Questa sera la grande città è meno silenziosa, non so se sia un bene, come posso riconoscere il pericolo se non lo sento arrivare? Ho paura, ho una fottuta paura ed ho bisogno di aiuto. Questa notte sarà l’ultima in questa maledetta casa, devo farmi forza, devo resistere. La nuova casa ha una porta sicura ed è al quinto piano, lontana dal marciapiede, la mia vita migliorerà. La ragazza che ci abita è adorabile magari potremmo diventare amiche, anche lei è francese viene da Bordeaux. Devo convincermi che tutto andrà per il meglio. Devo concedermi il lusso di sperare per non impazzire, non mi troverà, non mi picchierà più, si dimenticherà di me…come io di lui.
 
***
 
La luce del giorno mi abbraccia è domenica è ora di impacchettare le poche cose che ho portato da Parigi. Un anno qui e la mia vita si riassume in due scatoloni e un grande trolley che cosa triste, non ho niente, non ho nessuno ma cosa più importante per oggi, non ho una macchina. Portare la mia vecchia vita nella nuova sarà più complicato del previsto, una volta mi sarei appoggiata a lui, mi avrebbe aiutata a trasferirmi, ci saremo voluti sposare l’anno prossimo. Che stupida, che stupida, che stupida! Sono così tristemente innamorata di lui nonostante tutto. Voglio, devo ricominciare, devo assolutamente cancellarlo dal mio cuore. Una persona che ti ama davvero non ti picchia, non ti minaccia con il coltello della cucina, non ti costringe a guardare mentre distrugge la tua casa con il manico della scopa. Non mi sono mai sentita così debole e spaventata. Era sobrio, lucido, razionale nella sua follia, mi avrebbe ucciso se non lo avessi assecondato e non si sarebbe nemmeno pentito, come ho fatto ad innamorarmi di lui, come ho fatto ad essere così cieca!
 Pensarci mi ferma il respiro, lo stomaco si contorce, spalanco la finestra, la leggera brezza dei primi di ottobre mi accarezza dolcemente. Chiudo gli occhi e inspiro, come sarebbe stato bello non averlo mai conosciuto, sarei stata libera, la mia pelle non porterebbe i segni di tanta violenza. Qualche secondo e ritorno alla realtà  “è ora di riaprire gli occhi” mi dico. Un istante e vorrei non averlo fatto. Lui è qui, in piedi di fronte a me appoggiato con un gomito sulla balaustra e mi guarda, il mio cuore si ferma, vorrei gridare ma il terrore mi serra la gola e non esce nessun suono. Con un balzo è già dentro casa, io indietreggio istintivamente, guardo i suoi occhi, sono languidi come se avesse pianto ma sono fermi su di me, mi guarda e non dice nulla, oggi non c’è rabbia nel suo sguardo c’è qualcosa che non riesco a definire. Allunga una mano verso di me, ho paura mi sbrigo a coprirmi il viso con le braccia e mi rannicchio sul pavimento. Lui afferra comunque i capelli che tengo raccolti in una coda bassa ed avvicina la mia testa alla sua. Sono in preda ai singhiozzi, non ho più il controllo del mio corpo tremo e piango non riesco nemmeno a guardarlo. Si abbassa anche lui sul pavimento mi abbraccia, preme le sue labbra sulla mia testa in un bacio che invece di rasserenarmi mi terrorizza ancora di più poi sento il suo respiro avvicinarsi al mio orecchio.
- Non sai quanto ti ho amata mia piccola bambolina, ma ora stai scappando e io questo non posso permetterlo. Lo devo fare, lo capisci? Sei tu che mi costringi, io non avrei voluto farlo…
Appena finisce questa frase mi rendo conto di non aver visto cosa tiene nella mano sinistra, non faccio in tempo ad aprire gli occhi che la lama ha già lacerato la mia carne. Il dolore è indescrivibile, l’odore del sangue già pervade l’aria, cerco invano di respirare, deve aver preso un polmone, non merito nemmeno una morte serena. La vista inizia a spegnersi, l’aria manca sempre più, sto morendo, sto morendo tra le braccia del mio carnefice che mi tiene stretta a lui e mi culla leggermente. Le idee si mischiano, le sensazioni si confondono ed il dolore sovrasta ogni cosa, nella mia mente solo un pensiero… sarò libera.



NdA:
(Questa storia partecipa al contest: "In una Valle di Lacrime" di
gunslinger_)
Spero che la storia vi piaccia e che vi abbia colpiti...anche solo un po'. Ho voluto scrivere una storia che in realtà è la storia di molte donne soprattutto negli ultimi tempi. Questo è il mio modo per ricordarle tutte...
Baci Baci
Jogio

 
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Giallo / Vai alla pagina dell'autore: jo_gio17