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Autore: Merigold    27/09/2013    2 recensioni
L'anima di Melanie è l'uragano di emozioni che si nega di provare dal giorno in cui i suoi genitori sono morti. Viene affidata a William, un caro amico di suo padre, che la trascina in Inghilterra portandole via la voglia di vivere. Lacerata e sola, l'unico modo per non sentirsi morta è ascoltare i The Script.
Tutto inizia a cambiare il giorno in cui Danny O'Donoghue le parla in un pub, e da quel momento lui e la sua musica le faranno capire che l'unica in grado di cambiare la sua vita è proprio lei.
Ma può una sola persona riuscire a farti aprire la bocca per respirare quando stai affogando, e darti una ragione per tentare di rimettere insieme le schegge di una vita ormai priva di ogni senso?
Genere: Drammatico, Sentimentale, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 3
Nothing
 
Londra, 6 novembre.
 
Il caldo abitacolo della macchina sa di cuoio e muschio, lo stesso odore che c’era in quello di mio padre, e stranamente mi sento di nuovo a casa dopo tanto tempo. Sono rannicchiata sul sedile nero da quando sono entrata, mentre osservo Londra passarmi davanti agli occhi al di là del finestrino. Anche oggi il cielo è scuro, ma non tanto da minacciare pioggia. Spero non peggiori.
Questa notte non ho chiuso occhio, troppo agitata per quello che mi aspetta. Dopo quasi un anno lo rivedrò, ma questa volta, ne sono sicura, sarà l’ultima. Non è facile accettarlo, ma se voglio proteggerlo devo farlo. Non ho altra scelta.
Danny guida in silenzio, senza fare domande, e gliene sono grata. Quando è entrato nello studio questa mattina ero certa che ci avesse ripensato, invece mi è parso ancora più convinto della sua decisione. Non sarò mai in grado di ringraziarlo abbastanza.
Il Southwark Bridge si avvicina sempre più e ormai non ho tempo di pentirmi della mia scelta. Devo arrivare fino in fondo. Ci fermiamo all’inizio del ponte accostando sul marciapiede. È stranamente deserto, ma non ci faccio molto caso. Tutto ciò che vedo è un ragazzo appoggiato alla balaustra, a circa metà della strada, intento a fissare il fiume sotto di lui.
E il mio cuore si ferma.
Dimentico come si respira. Dimentico tutto. Niente ha più importanza, nemmeno questo anno passato lontano da lui. Tutto quello che importa è che ora siamo qui.
Sapevo che non sarei dovuta venire.
- È lui? –
Per un attimo la voce di Danny mi riporta indietro, ma non mi volto. Annuisco semplicemente mentre continuo a osservare Mattia. Non sembra passato neanche un istante. Non posso permettermi di rincontrarlo, non posso. Non troverei la forza di lasciarlo un’altra volta. Sarebbe stato tutto inutile.
- Per qualsiasi cosa sono qui. -
Sposto il mio sguardo su Danny, e stranamente il suo sorriso mi fa ritrovare la forza di persistere nella mia decisione. Qualsiasi cosa accadrà sarà qui ad aiutarmi, me lo ha promesso.
- Va da lui. –
Non me lo faccio ripetere due volte.
Scendo dalla macchina, seppur ancora in dubbio sulla mia decisione, e inizio a camminare senza distogliere un attimo lo sguardo dalla mia meta. Mattia è lì, a pochi metri da me esattamente come lo ricordavo. Quegli occhi neri in cui annegavo senza riemergere più per ore intere, il suo solito sorriso vagamente malinconico che gli si incespica appena fra quelle labbra che non mi sarei mai stancata di baciare.
Quelle labbra… Avrei potuto vivere solo di loro.
Avrei potuto vivere solo di lui.
Ma a quanto pare non era così che doveva andare.
- Ciao Melanie. – la sua voce profonda fa vibrare le corde più basse della mia anima facendole suonare. Era così tanto tempo che non sentivo più questa melodia…
- Ciao.
- È bello rivederti. –
Non rispondo. Non posso ammettere che anche io provo le stesse identiche emozioni. Dovrei spiegare troppo, ed è proprio per questo che mi sono allontanata da lui. Devo resistere all’impulso irrefrenabile di gettarmi fra le sue braccia e raccontargli ogni cosa, lasciare che mi consoli e mi illuda che fino a quando saremo insieme andrà tutto bene.
Non andrà mai bene.
- Non sei contenta di essere qui, vero? -
Sospiro. Lo sto ferendo ed è l’ultima cosa che voglio. Mi sono allontanata da lui proprio per questo in fondo.
- Non lo so. -
- Sempre così enigmatica, Mel?
- Perché tutte queste domande? Non credo tu mi abbia fatto venire qui per perdere tempo ad analizzarmi. –
Non parla più. Guarda fisso il Tamigi mentre cerca le parole per dirmi chissà cosa. Questa attesa mi sta uccidendo. Non mi avrebbe mai chiesto di incontrarci senza un buon motivo. Lo vedo prendere un respiro profondo mentre si schiarisce la voce per poi ricominciare a parlare.
- In questo anno ho riflettuto molto… su noi. E mi sono reso conto che… non abbiamo mai effettivamente ammesso che è finita. Dopo tutto quello che abbiamo passato non possiamo chiudere questa storia semplicemente facendo finta che non sia mai esistita. Credo di meritare qualcosa di più di un semplice “Addio” per telefono. Non trovi? -
Non questo, ti prego. Non posso continuare a mentire…
Mentre aspetta una risposta incatena il suo sguardo al mio e mi ci vuole tutta la forza di volontà che possiedo per svincolarmene.
- E cosa vorresti che ti dicessi? -
I suoi occhi ardono lasciandomi stupita. Dopo tutto questo tempo non se ne è ancora fatto una ragione. Ma d’altronde nemmeno io.
- Perché” Non si smette di amare qualcuno da un giorno all’altro. -
- Mattia, non… Non possiamo stare insieme… tu sei in Italia, io… -
- È la distanza il problema?
- No… insomma… non solo… -
- Si tratta di lui? -
Sta guardando alla mie spalle, e quando mi giro scorgo Danny appoggiato alla portiera della macchina mentre fuma una sigaretta. Mi sembra assurdo che possa anche solo lontanamente essere geloso di lui. Non ne ha motivo. Ma non è questo che deve sapere, anche se non voglio mentirgli più dello stretto necessario.
Sono meschina.
- No, assolutamente. Come puoi pensarlo? -
Alza le spalle, lasciandomi intendere che non ne rimarrebbe poi così sorpreso.
- Per averti portato qui dovete essere molto… intimi. Perchè non dovrei pensare che ci sia qualcosa fra di voi. Non è difficile affezionarti a te… dopotutto lo hai sempre adorato… Ed è più di un anno che non so niente della tua vita… se non lui magari qualcun altro… ci deve essere stata una valida ragione per farla finita… -
- Non c’è nessuno. – lo interrompo - Non c’è mai stato nessun altro. Su questo devi credermi.
Rimane in silenzio a lungo meditando sulle mie parole. Non se lo aspettava. Un motivo in più per non capire il mio gesto. Se solo potesse sapere…
- Cosa ho fatto allora? – il senso di colpa lo dilania, divora i suoi occhi, si annida fra le sue parole.
- Niente Mattia, niente.
Passano alcuni istanti in cui non mi guarda. Attimi interminabili fatti di rimpianti e sogni infranti.
“Sometimes love's intoxicating.
You're coming down, your hands are shaking.”*
Ho toccata il fondo. Non potrò più tornare indietro. Ho scelto di percorrere una strada senza uscita, ed ecco dove mi ha condotta.
Mi ritrovo a fissare la punta delle mie scarpe mentre ricevo l’ultima pugnalata.
- Dillo. Dillo che non mi ami più, ti prego. Ho bisogno di sentirlo per crederci o non mi rassegnerò mai. -
Voglio porre fine a tutto il suo dolore sprecato.
Voglio dargli la possibilità di ricominciare.
Voglio lasciarlo libero.
E quindi ingoio il dolore e glielo dico con le lacrime agli occhi.
- Non ti amo.
Il mio fragile castello di carta cade in frantumi. Migliaia di schegge affilate che lacerano il mio cuore. Così come il suo.
Mi sembra assurdo averlo appena detto, e vorrei negare tutto, ma non posso.
Non ce la faccio più. Voglio solo che tutto questo finisca.
Quando riprende il controllo della sua voce questa sembra appartenere a un’altra persona.
- Posso chiederti un’ultima cosa? Solo una, poi sparirò. -
Non rispondo, ma lo vedo infilare in tasca una mano e tirare fuori una lettera chiusa con cura. Sopra, nella sua disordinata calligrafia, c’è scritto un nome. Il mio.
- Prendi questa e leggila quando avrai tempo. Non chiedo molto. Voglio solo che ti rimanga qualcosa che ti ricordi di me. Accettala, ti prego. -
La osservo mentre penso agli anni in cui siamo stati insieme. Vorrei prenderla. Vorrei avere qualcosa di suo da poter rileggere a’infinito. Le altre lettere sono stata costretta a buttarle. Potrei avere un nuovo ricordo. Ma è un rischio e non posso correrlo per un desiderio così egoista.
Un giorno lo capirà anche lui.
- Non posso. Mi dispiace. -
La tiene ancora per qualche attimo fra di noi, ma poi la rimette in tasca annuendo. Non riesco più a trattenere le lacrime, ho bisogno di allontanarmi il prima possibile. Devo fuggire da questi sentimenti.
- Devo andare ora. -
Annuisce ancora senza aggiungere niente.
“I got nothing.”*
Quando sto per voltarmi lo sento parlare.
- Ti amo. -
“I, dialed her number and confessed to her
I'm still in love but all I heard.
Was nothing.”
Mi fermo, ma non mi volto. Rischierei di farmi avvolgere dal suo sguardo e cedere.
Asciugando le lacrime che stanno iniziando a bagnare le mie guance aspetto che allenti la presa per ricominciare a camminare. Vedo Danny fare qualche passo verso di me con aria preoccupata. Per un attimo vorrei semplicemente correre e gettarmi fra le sue braccia, ma mi rendo conte che è un’altra la persona che voglio mi stringa. Altre le mani che voglio mi asciughino le lacrime. Altre le labbra che voglio bacino le mie.
Non posso continuare a contare solo su me stessa, da sola non riuscirò mai a uscirne, Danny mi ha fatto aprire gli occhi. Senza di lui non sarei qui. Senza di lui non starei iniziando a prendere in mano le redini della mia vita; anche se sono consapevole di non aver fatto assolutamente nulla. Sono sempre al punto di partenza.
Cambiare la mia vita non significa venire qui , significa andare dove voglio stare, e il mio posto non è qui.
Se dicessi tutto a Mattia… fra poche settimane sarà il mio diciottesimo compleanno, se riuscissi a liberarmi in qualche modo di William potrei tornare in Italia, la mia casa. Il mio posto. Amber e Danny mi aiuterebbero, lo so. E Mattia… Mattia farebbe qualsiasi cosa pur di riavermi con sé.
Mi ama. E io amo lui. E casa non sarebbe più la stessa senza di lui.
Lui è la mia casa. La mia famiglia. Tutto ciò che mi rimane.
Mi volto, sicura della mia decisione.
Ma con grande sorpresa mi accorgo di non averla presa in tempo. E me ne pento. Mi sento morire.
Mattia è in piedi sulla balaustra del ponte mentre fissa il fiume scuro a un passo da lui. Contempla l’acqua silenzioso come sempre, come se stesse cercando le parole giuste per dire qualcosa, per farla finita per sempre.
Io sono paralizzata, incredula, incapace di realizzare appieno cosa sta accadendo. Sono immobile mentre il mio cuore si ghiaccia.
Amore…
Si volta verso di me e i suoi occhi incrociano i miei.
Li sgrana.
Non si aspettava mi voltassi.
Ma non scende.
Anzi, mi sorride.
Quel mezzo sorriso che mi aveva donato la gioia di vivere.
Quel mezzo sorriso che mi aveva fatto innamorare.
Non abbassa lo sguardo nemmeno per un momento.
Mi ha.
E lo sa.
Vedo le sue labbra muoversi lentamente.
Scusa” dicono.
Ma non ho tempo di chiedergli perché.
Fa un passo avanti.
E precipita.
Il mio mondo va in frantumi.
Sono ancora immobile.
È solo un attimo.
Inizio a correre.
Sento un nome.
Il suo.
Qualcuno sta gridando.
Sono io.
Non me ne rendo conto.
La mia mente è fuori dal mio controllo.
Ho perso la ragione.
Corro verso la balaustra da dove si è lanciato, forse per raggiungerlo Per riaverlo con me. Per farla finita anch’io. Non saprei dirlo, so solo che sono a un passo dal baratro. Quando inizio ad arrampicarmi sul parapetto però delle braccia mi afferrano saldamente riportandomi giù
 E impedendomi di andare avanti.
Mi dimeno.
Scalcio.
Graffio.
Strillo.
Piango.
Annego nelle lacrime.
Danny mi stringe forte impedendomi di scappare, sussurrandomi qualcosa, ma non sento più nulla. Non voglio più sentire nulla.
In lontananza vedo il corpo di Mattia trascinato dalla corrente. Ormai la vita lo ha abbandonato.
Vorrei poter baciare un ultima volta quelle labbra. Stringerlo forte per sentire il calore del suo corpo. Trattenerlo qui con me. Non lasciarlo più andare. Stare con lui per sempre.
Ma l’ho perso. Non lo riavrò più. Ed è solo colpa mia. Sarà sempre colpa mia. Vorrei solo aver preso la lettera…
La lettera.
Mi divincolo e riesco a liberarmi dalla presa di Danny e inizio a correre verso le scalette che portano alla riva.
Devo riuscire a prenderla. Devo farlo. Per lui. Per noi. È l’unica cosa che posso fare ora. È l’ultima cosa che mi ha chiesto.
Corro.
Non mi fermo.
Danny mi chiama.
Non mi fermo.
Le lacrime mi appannano gli occhi.
Non mi fermo.
Le gambe stanno cedendo.
Non mi fermo.
Il corpo di Mattia sta lentamente raggiungendo la riva e mi avvicino per cercare di trascinarlo a terra. Rapidamente Danny mi raggiunge con il fiato corto e mi aiuta senza aggiungere nulla.
Una volta sull’erba non riesco a porre un freno alle lacrime. No ce la faccio. Non posso. Non posso farcela.
Voglio morire.
Ma lui non vorrebbe. Non vorrebbe che mi arrendessi. Non lo ha mai voluto. Ha sempre creduto in me. Ed è per questo che non l’ho ancora fatto. È per questo che nonostante tutto  non ho mai gettato la spugna.
Non posso farlo ora. Devo vivere anche per lui
Prendo la lettera. È asciutta. Ma ci penserò dopo. Ora mi accovaccio semplicemente sul suo corpo esanime. E piango. Lo stringo. Non lo lascio. Non voglio più farlo. Non posso più farlo.
Sento la voce di Danny, ma non mi volto. Rimango lì, immobile, nel mio dolore. Come sempre.
Guardo il suo volto per l’ultima volta.
Sembra in pace.
Forse lo è.
Ora non ha più nulla di cui preoccuparsi.
Osservo le sue labbra.
Le bacio un ultima volta.
Sono ancora calde, ma so che presto le ricoprirà il ghiaccio.
Mi stendo accanto a lui con la testa sul suo petto.
Non c’è battito.
E svengo.
 
Londra, 6 novembre.
 
 
Nothing
http://www.youtube.com/watch?v=3zZWwNk_7-Y
 
Citazioni
*Nothing – The Script
“A volte l’amore è intossicante.
Vieni giù le tue mani stanno tremando”

“Non ho niente.”
 
“Comporrei il suo numero e le confesserei
sono ancora innamorato, ma tutto quello che ho sentito
è stato niente”

Danny’s POV ----->http://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2185735&i=1
 
Merigold’s corner
Salve (:
Allora, lo so, lo so che sono una persona orribile e vi chiedo umilmente perdono per essere sparita, ma sono stata sommersa dalla routine annuale che è da poco ricominciata -.- Praticamente non sono quasi mai a casa, e quando ci sono studio. Mi sono ridotta a correggere i capitoli durante le ore di scienze e inglese…
 
Tornando al capitolo… *si nasconde dietro la tastiera del computer sperando che la ripari dalle sassate che sa che voi le lancerete*
Non sono cattiva, lo giuro… ha deciso lui, non io!! Mattia mi ha fatto scrivere quello che voleva ç___ç
Chiedo venia.
 
Ora sparisco perché so che mi volete tutti morta. Prometto di tornare presto (sempre se avrete ancora voglia di avere a che fare con me dopo questo capitolo…)
Non credo riuscirò a pubblicare lunedì prossimo, quindi rinvio al 7 sperando non mi carichino di compiti…
 
grazie alle mie beta reader che continuano a sopportarmi anche se vogliono uccidermi :3 ci vuole paziensa con me ;)
e anche a tutti quelli che continuano a leggere e recensire, Sono contenta che seguiate la mia storia  ^-^

Una bacio a tutti
Sayonara
- Mer

 
  
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