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Autore: Denny_Chrissie    29/09/2013    0 recensioni
La vita nel Palazzo dei Volturi prosegue tranquilla dopo l'ultimo incontro con i Cullen. Tranquilla finchè un'umana ed il ritorno di una vampira, di una Voltura, assente da un po' non la stravolgeranno...
Genere: Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Volturi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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Ciao a tutte/i eccoci qui con un nuovo capitolo che speriamo vi piaccia. Il nome già è chiaro, da qui la storia cambia un pò. Vi auguriamo buona lettura! Baci, Denny & Chrissie

22 – La svolta
 

Corsi verso la porta del Palazzo felice di ritornare al Luna park ed arrivatavi mi fermai di colpo e mi voltai a fissare Demetri.

«Qualcosa non va?» mi chiese lui.

«No, aspetto che siate tutti pronti.» dissi sorridendo e dopo poco Demetri mi prese in braccio ed iniziammo ad avviarci nuovamente al luna park. Quando arrivammo mi fece scendere ed io corsi verso delle bancarelle che avevano appena aperto siccome si stava facendo sera.

Non compresi nemmeno come avevo fatto a ritrovarmi dentro la ruota panoramica, visto che fino a pochi secondi prima osservavo le bancarelle e quando mi voltai vidi che c'eravamo solo io e Demetri.

«Perché siamo da soli?» chiesi confusa e a quella domanda Demetri lasciò trapelare un sorrisetto.

«Ah no. Non è così semplice come credi sai. Devi fare ben altro per conquistarmi, se è questo ciò che hai in mente.» dissi ridendo e mi sedetti vicino al finestrino per osservare fuori. Si poteva vedere tutto e come se non bastasse era il momento in cui il sole tramontava e il cielo si dipingeva di un rosa tendente al rosso.

«No, su questo non lo so. Le ho solo chiesto di non farmi scordare nulla.» ammisi mentre mi appoggiai istintivamente alla sua spalla quando mi chiese se Chelsea mi aveva parlato di qualcosa. D'un tratto le nostre mani si sfiorarono e solo allora mi accorsi quanto poteva essere imbarazzante tutta quella vicinanza. Stavo iniziando ad avere caldo e stare così vicini iniziava a rendermi nervosa, così presi e mi andai a sedere dall'altra parte, ma quel giro sulla ruota panoramica sembrava infinito.

«E' rimasto un po' di tempo. Facciamo un giro tra le bancarelle e gli ultimi giochi?» chiesi dondolandomi su me stessa, avevo un'enorme felicità quasi inspiegabile, ma avevo notato Alec baciare Chris e questo mi faceva comprendere che tutto stava andando per il meglio.

Quando scesi dalla ruota panoramica Chris mi chiese se avevo fame, rimasi a riflettere quante volte avevo mangiato quella giornata e nel ricordarmi che avevo solo pranzato sentii lo stomaco vuoto tutto in un colpo.

«Effettivamente è strano che non abbia ancora iniziato a chiamarmi.» dissi massaggiandomi la pancia, a quella frase vidi Demetri rimanere perplesso e scoppiai a ridere.

«E' una metafora Demetri. Comunque ho visto un venditore di piadine dall'odore invitante.» dissi lasciando trapelare l'acquolina che avevo al solo pensiero di una piadina calda.



 

Pov. Demetri



Chelsea si era raccomandata di prendermi cura di Denny non appena si fosse svegliata. Non avevo compreso esattamente il perché di quelle parole anche se avevo annuito lo stesso.

Raggiungemmo gli altri ed alla proposta di Christine di tornare al luna park vidi correre immediatamente Denny verso il portone del Palazzo per poi bloccarsi di colpo e girarsi a fissarmi. Le chiesi se qualcosa non andasse ma lei mi rispose che ci stava semplicemente aspettando.

La presi in braccio e corsi verso il luna park. Quando arrivammo la feci scendere e la vidi correre verso le bancarelle.

«Con il vostro permesso rapirei Denny ora che è distratta. Penso che ora possa provarci a pieno no?» dissi con un sorrisetto malizioso verso Chris e Alec, ma non attesi nemmeno la loro risposta che presi Denny e la trascinai sulla ruota panoramica.

«Io salgo, poi voi fate ciò che volete.» dissi mentre chiudevo lo sportello così che fossimo solo io e lei.

«Tenterò il tutto per tutto se sarà necessario. Comunque ti piace? Questa è l'ora ideale per andare sulla ruota.» dissi sedendomi accanto a lei.

«Chelsea mi ha detto di prendermi cura di te. Ne sai qualcosa? Lei è difficile che sciolga così volentieri dei legami e specialmente che venga a dire a me determinate cose.» dissi rilassandomi il più possibile nel guardare quel meraviglioso panorama.

Risi nel sentirla agitata e vederla tutta rossa come il tramonto, aveva fatto tutto da sola eppure se ne stava vergognando. Avrei dovuto fare un passo alla volta proprio come se stessimo nuovamente giocando.

«Se vuoi domani o sta sera ti insegno a suonare il piano.» dissi attendendo che riaprissero le porte per poter uscire dalla ruota. Fummo i primi a scendere come eravamo stati i primi a salire ed aspettavamo che scendessero gli altri. Volevo abbracciarla o tenerla di più accanto a me, ma chissà se a lei interessavo oppure si sarebbe innamorata di qualcun altro.
Mi rispose che aveva semplicemente chiesto a Chelsea di non farle dimenticare nulla e che poteva benissimo innamorarsi anche prima.

Quando scendemmo dalla ruota Christine le chiese se avesse fame.

«Effettivamente è strano che non abbia ancora iniziato a chiamarmi.» rispose Denny alla domanda di Christine, massaggiandosi la pancia e specificando che era una metafora.

«Lo so che è una metafora, per chi mi hai preso?» dissi fingendomi stizzito, ma non appena vidi la sua faccia persa al pensiero del cibo scoppiai in una grossa risata.

«Meglio farti mangiare prima che ci vedi tutti dei gelati o qualcosa del genere.» dissi ridendo e non appena finii di dire ciò lei si diresse già ad ordinare due piadine.

Tirai un sospiro mentre raggiungevo Denny, ripensavo a cosa insinuasse Chelsea con quel suo prenditene cura, che legame aveva visto per dire una cosa del genere? Forse stavo continuando a girare attorno alla risposta per non ammettere nulla a me stesso.



 

Pov. Chris



La mia proposta fu accolta da tutti felicemente.

Era bello vedere Denny e Demetri insieme.

Quando Demetri ci chiese se potesse provarci con Denny per bene scoppiai a ridere.

«Va Demetri sei in tutti noi!!!» esclamai dando un occhiataccia ad Alec.

«Non ti azzardare a controbattere. Loro sono perfetti insieme. Denny è riuscita a fare uscire il buono che c'è in lui. Se non si fosse interessato a Denny forse avrebbe potuto anche farmi dimenticare di te!» dissi ridendo.

Alec puntò i suoi occhi sui miei innervosito.

«Amore sto scherzando. Nessuno potrebbe mai farmi dimenticare di te. Se fosse stato possibile credi che poco fa avrei tentato di farmi uccidere?»

«No, ma tanto Aro non avrebbe mai rinunciato a te. Avrebbe definito la tua fine uno spreco enorme.» mi rispose.

Risi. «Sarebbe stato costretto a farmi morire. Ero disposta pure ad attaccare lui o Caius per assicurarmi la morte. In quel caso non avrebbe potuto fare altrimenti. Comunque ormai è acqua passata, che ne dici se ci muoviamo e saliamo su quella ruota?» gli chiesi.

Mi rispose con un bacio e mi tirò dietro sé. Ci sedemmo e mi strinsi a lui.
«Amore, guarda Jane e Felix, sono sicura che tra non molto anche loro si decideranno a stare insieme!» dissi vedendoli salire insieme sulla ruota.

«Dici? Io ho pensato che avrei dovuto ucciderlo. Sembravate così vicini. Non sembravate più solo amici. Poi sentirlo chiamarti piccola o tesoro mi faceva salire il sangue alla testa. Come sentirti chiamare lui micione! Te lo vieto categoricamente.» sbottò.

«Vuoi dire che non posso più scherzare con il mio micione...» dissi facendo il broncio.

«Ok. Sai che non ti ho mai dato un soprannome? Demetri ti chiama nanerottolo. Se lo facessi io che diresti?» dissi ridendo.

«Te lo do io il nanerottolo!» disse facendomi sollevare la testa e baciandomi con passione.

«Ritiro il nanerottolo.» dissi senza fiato.

Quando arrivammo in cima guardai il panorama sorridendo.

«Fantastico amore. In questo momento sento come se potessi conquistare il mondo!» esclamai.

«Non c'è nulla che tu non possa conquistare amore mio.»

Era la prima volta che mi chiamava amore. Rimasi a guardarlo incantata.

«Ehi voi due, che ne direste di scendere? Fratello non mi strapazzare troppo la mia sorellina» ci urlò Jane.

«Ehi Jane, ma cosa diavolo dici. Lui deve strapazzarmi e se non lo farà, tu dovrai rendermene conto!» esclamai ridendo.

«Raggiungiamo gli altri due piccioncini? Vediamo dove vogliono andare!» dissi.

«Scusateci ma ci chiedevamo se voleste fare qualcosa di particolare. O magari Denny volessi andare a mangiare. Se non ricordo male gli umani mangiano tre volte al giorno come minimo. Tu mi pare l'abbia fatto solo una volta!» dissi.

Denny ammise di aver fame e sorridendo presi per mano il mio amore e li seguii nel locale dove voleva andare. Ero finalmente felice, tutto sembrava andare come volevo, almeno per me ma ero certa che sarebbe stato lo stesso anche per Denny. Non sarebbe passato molto tempo e la felicità l'avrebbe travolta come un fiume, me lo sentivo.
  
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