maybe a Backseat Serenade.


Mi chiamo Jack Bassam Jagk Barakat.
Ho un migliore amico, si chiama Alexander William Gaskarth.
Gli voglio bene, è un buon ragazzo. È un amico, davvero. Non se ne trovano, come lui.
Mi piace, Alex.
Mi piace sdraiarmi sul suo letto e guardarlo studiare.
Mi piace attaccare poster sulle pareti rosse di camera sua e scrivere frasi delle nostre canzoni preferite sul suo specchio.
Mi piace andare ai concerti e bere fino a non reggerci più in piedi, e cantare come squilibrati urlando e consumandoci le corde vocali.
Mi piace guardare i film horror anche se mi fanno paura, che poi lui ride e mi lancia i popcorn addosso.
Mi piace quando mi prende in giro.
Mi piace urlargli addosso tutte le volte che mi scorda la chitarra perché non è capace di suonarla.
Mi piace quando si arrabbia lui perché tutti i miei tentativi di insegnargli se ne vanno a puttane.
Mi piace uscire con lui, e andare al parco più piccolo di Baltimore a sederci sulle altalene a fumare.
Mi piace quando, dopo qualche tiro di canna, inizia a sparare stronzate sulle stelle, e io sono costretto a rispondergli a tono.
Mi piace quando mi abbraccia.
Mi piace quando siamo in mezzo a tutti quelli che ascoltano la loro pop music nei walkman e noi in silenzio, a guardarli.
Mi piace quando mi telefona nel bel mezzo della notte e mi obbliga a uscire di casa perché non vuole rimanere solo.
Mi piace fare con lui assurdi piani per il futuro che non arriva mai.
Mi piace quando inizia a insultare la gente per strada e poi mi chiede se secondo me dovrebbe scusarsi.
Mi piace quando viene in classe con scuse assurde e improbabili e mi porta via in macchina.
Mi piace quando poi passiamo le notti d’estate in riva al mare, al calore di un falò, a raccontarci i momenti passati.
Mi piace quando viene a trovarmi a casa con un nuovo disco perché i suoi non glielo fanno ascoltare.
Mi piace quando mi ruba le magliette migliori e io faccio finta di arrabbiarmi con lui solo per vederne la reazione.
Mi piace quando parla dei suoi progetti e gli occhi gli brillano.
Mi piace quando dice di essere il più bello del mondo e finge di offendersi dicendo di non aver ancora capito come mai non mi sono innamorato di lui, scherzando ovviamente.
Mi piace quando giura che mi dedicherà una serenata e io l’amerò. La serenata, ovvio. “Backseat Serenade” dice che la chiamerà, in onore di tutte le coppie che ci hanno bestemmiato contro per tutte le volte che gli rubavamo i posti in fondo e loro non potevano dedicarsi ai tanto agognati preliminari da multa in luogo pubblico.
Mi piace quando, con il nostro compagno Kellin, deride me e la mia “malatissima e morbosa ossessione per Roger Rabbit”.
Mi piace quando, guardandomi fisso negli occhi, mi promette che, insieme, diventeremo famosi, e avremo vite eccezionali e meravigliose. Insieme.
Mi piace, Alex.
Il mio migliore amico.
Sì, mi piace.