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Autore: Mojita_Blue    30/09/2013    0 recensioni
Alexandra e Caroline. Due ragazze così diverse tra loro, ma allo stesso tempo così uguali.
E se un giorno le loro strade si incrociassero formando un unico destino?
Riusciranno l'amore, l'amicizia e la famiglia ad aiutarle a superare le complicazioni della vita?
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La professoressa spiegava la lezione con il libro in mano alzando a volte la testa per osservare meglio i suoi alunni. Quest’ultimi, invece, aspettavano annoiati la fine dell’ora sussurrandosi qualcosa a vicenda ad ogni minima distrazione dell’insegnante. Improvvisamente sentirono bussare alla porta; tutti si zittirono osservando con curiosità colei che aveva appena varcato la soglia.
Caroline si sentiva gli sguardi di tutti puntati addosso, ma cercò di non farci caso.
“Oh signorina Barnes! Prego, la stavamo aspettando!”
Era un’aula ordinata disposta in quattro file di banchi, uno staccato dall’altro.
Caroline si avvicinò alla cattedra mantenendo la testa alta e un piccolo sorriso sulle labbra.
“Ragazzi questa sarà la vostra nuova compagna. Si chiama Caroline e oggi è il suo primo giorno in questo liceo. Fatela sentire parte della classe! Vuoi dire qualcosa cara?”
Caroline sorrise e annui.
“E’ un piacere per me potermi trovare qui. Non ho mai frequentato la scuola pubblica per vari motivi, ma sono convinta che le relazioni tra coetanei possano aiutare a formarci come persone.”
Caroline non ha mai avuto problemi a parlare con le persone. Il saper parlare l’aveva preso da sua madre. Era un avvocato e la retorica per quella professione era molto importante.
Il sorriso sulla professoressa si diffuse di più.
“Oh il piacere è tutto nostro. Prego si sieda pure lì.” Disse, indicando un banco vuoto posto alla fine dell’aula nella penultima fila vicino alla finestra.
Caroline annui e si sedette al suo posto. La lezione poté ricominciare.
 
La terza ora stava volgendo a termine ma il professore in quel momento non era in classe, così i ragazzi avevano approfittato della situazione per chiacchierare. Caroline senti imprecare la ragazza che sedeva al banco avanti al suo.
“Maledettissima penna!” disse, scuotendo la penna violentemente.
“scusa…” cominciò Caroline e la ragazza si voltò. Aveva i capelli biondi lunghi fino alla spalla e gli occhi marroni che alla luce tendevano al verde.
“se ti serve una penna io ne ho una in più” Disse Caroline porgendo l’oggetto alla ragazza.
“Davvero?! Grazie mille!”
“Prego”
“Oh, a proposito, io sono Chloe”
“Io Caroline”
Dal ragazzo del banco accanto arrivò una risatina.
“Chloe,Chloe,Chloe… La scuola è appena iniziata e sei già senza penna sorellina?” Disse in tono canzonatorio.
Chloe lo guardò truce.
“Smettila! E poi quante volte te lo devo dire di non chiamarmi sorellina?! Siamo fratelli GEMELLI!”
In effetti era molto simile alla sorella, con i capelli biondi ‘a spina’ e gli occhi più chiari.
“Perché sono più alto, più bello e ho i voti migliori dei tuoi” Rispose trionfante.
“Tzé solo perché hai dei voti poco più alti dei miei. E poi non sei bello”
“Questo lo dici tu”
Caroline zitta e disorientata guardava la scena spostando lo sguardo verso Chloe e poi verso il fratello e viceversa.
“Emh, ragazzi. . .” Tentò di dire per attirare l’attenzione.
“oh si giusto!” Rispose il ragazzo. “Piacere Christopher!”
Improvvisamente suonò la campanella della ricreazione. Senza neanche aspettare il consenso del professore che non era ancora tornato, buona parte degli alunni si alzò e uscì dalla classe. Caroline rimase ferma al suo posto.
“Beh? Non vieni alla mensa?” Chiese Chloe.
“Non saprei dove andare e poi non conosco nessuno.”
“Vieni con noi” Sorrise Chloe porgendole la mano.
Caroline la prese ricambiando il sorriso. Insieme a Christopher uscirono dalla classe.
 
 
“Alex aspetta!”
Alex si voltò guardando la sua amica Madison correre verso di lei. La ragazza si fermò con il fiatone. I lunghi capelli castani le vennero tutti in faccia.
“Uff… Finalmente ti ho raggiunto” disse mettendosi una ciocca dietro l’orecchio.
“Ehi Mady! Novità?”
“Mah niente di che. Oggi è venuta una nuova ragazza in classe.”
“Speravi fosse un ragazzo?!” La prese in giro Alex.
“Sinceramente si.”
Alex rise.
“Dovevi sentirla! Le è bastato dire una frase che alla professoressa si sono illuminati gli occhi!” proseguì Madison. “Tu piuttosto…Che hai da dirmi?”
“Emh … niente”
“Non me la racconti giusta”
“Ok ok. Diciamo che sono stata buttata fuori.”
“Di nuovo?!” Urlò Madison.
“shh! Non credo che all’intera scuola interessi.”
“Ma Alex” Sussurrò. “L’anno scorso per poco non ti bocciavano e ora ti fai buttare fuori già all’inizio dell’anno?!”
“si.”
“uff. Non è William quello?” Disse indicando la figura poco lontana da loro.
“Mmh…Già”
Le due ragazze si avvicinarono al moro che nel frattempo stava salutando la sua ragazza con un bacio rapido.
“uh-uh. Il nostro donnaiolo ha trovato una nuova fiamma!”
“Moolto divertente.” Rise il moro, poi posò i suoi occhi verdi sul punto luce al naso di Alex.
“Nuovo piercing?”
“Eh già!”
“Beh, io vado a mensa. Venite?”
Madison annui con vigore ma Alex fece cenno di No con la testa.
“Andiamo Alex! Non puoi fare così per sempre!”
“Già, ma perché non vuoi mai venire in mensa?”
“Beh…” Abbassò lo sguardo “ecco… le voci a mensa corrono molto velocemente…”
“Non devi pensare a loro. Ignorali!”
“Si! Oggi non mi interessa. Vieni con noi!”
Madison la tirò per un braccio trascinandola a mensa.
 
I tre ragazzi si sedettero ai tavoli. Alex non aveva preso niente e sentiva distrattamente il discorso tra i suoi amici. Dopo un po’ la sua attenzione venne attirata da un gruppetto di ragazze che sedevano poco distanti da loro.
Pur continuando a guardare davanti a se dando le spalle alle ragazze, sentì la conversazione.
“Quella è Nelson?” Sussurrò una all’amica.
“Chi?”
“Sisi è proprio lei!” fece un’altra.
“ah si, ho sentito parlare di lei! I genitori di Erika erano compagni di classe di sua madre.”
“Davvero?”
Ignorale Alex! Sono solo delle stupide pettegole. Alex però continuò ad ascoltare, ma la sua pazienza ormai stava vacillando.
“Giuro! È da lei che ho sentito tutta la storia! Che razza di genitori!”
Calmati. Calmati.
“Chissà se è una svergognata come la madre.”
Aveva sentito abbastanza. Adesso avevano superato il limite.

  
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