Serie TV > Hélène e i suoi amici
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Autore: Magica Emy    03/10/2013    1 recensioni
Si gira su un fianco, voltandomi le spalle e permettendomi così di abbracciarla da dietro e posarle un leggero bacio sulla nuca, che la fa rabbrividire di piacere. Adoro sentirla fremere fra le mie braccia, e in più da un po’ di tempo mi sono accorto che alcune parti del suo corpo sono diventate particolarmente sensibili al tatto, così ne approfitto ogni volta che posso. Come adesso, per esempio, mentre prendo ad accarezzarle il collo con studiata lentezza, per poi percorrerlo in tutta la sua lunghezza con una scia di piccoli baci morbidi che la portano a fremere violentemente contro il mio petto, facendosi ancora più vicina...
Seguito di "Je t'aime", se qualcuno non l'ha ancora letta...corra a farlo!
Genere: Malinconico, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Bè, quello che ha fatto è sicuramente grave, ma non credi di aver esagerato un po’ ad andartene via di casa?

Osserva Josè, mentre seduti nel salotto di Hèlene e Nicolas discutiamo animatamente di tutto ciò che è successo nelle ultime ore, bevendo limonata fresca preparataci dalla padrona di casa.

- No, niente affatto, e finchè quell’idiota senza cervello si ostinerà a rimanere in quella che è la mia proprietà io non tornerò sui miei passi, sia ben chiaro!

Ribatto ostinato, riponendo il mio bicchiere ormai vuoto sul tavolo vicino e sospirando rumorosamente, scompigliandomi i capelli più volte con gesti nervosi, come se questo potesse aiutarmi a raccogliere finalmente le idee e fare un po’ di chiarezza nella mia testa. Anche se in questo momento mi sembra impossibile. Non posso credere che stia succedendo davvero: mi sposo tra poco più di due settimane, e l’unica cosa a cui riesco a pensare è che non credo di essere pronto a compiere un passo del genere. Non più almeno, non dopo quello che è successo.

- Andiamo Christian, sei sempre la solita testa calda! Prendi tutto di petto senza mai curarti delle conseguenze delle tue azioni, e questo è il risultato. Che cosa speri di ottenere comportandoti così, non pensi a Johanna?

Esclama Nicolas voltandosi a guardarmi e io mi ritrovo ad abbassare improvvisamente gli occhi, incapace di incrociare i suoi. Già, certo che ci penso. Ci penso ogni minuto della mia vita, ed è proprio per lei che ho preferito andarmene anziché spaccare la faccia a quella sottospecie di…ok, devo calmarmi adesso o finirò per farmi partire un embolo oggi. Faccio così un respiro profondo, liberandomi la fronte dai capelli e proprio in quel momento il suono improvviso del campanello ci fa trasalire tutti, costringendo Hèlene a interrompere le sue faccende in cucina per andare ad aprire la porta.

- Finalmente ti ho trovato, Christian – esclama Roy, trafelato, entrando in casa con passo deciso e guardandomi con espressione seria – giuro che non sapevo più dove cercarti. Avanti, torna subito a casa e risolviamo la questione da persone adulte!

- Da persone adulte? Ah, bella questa!

Ribatto rialzandomi in piedi con uno scatto deciso e incrociando le braccia al petto, accorgendomi solo vagamente che i miei amici stanno intanto lasciando la stanza, dileguandosi lentamente fino a sparire per permetterci così di parlare faccia a faccia. Bè, peccato però che io non abbia alcuna voglia di farlo in questo momento, ma lui si avvicina ancora di qualche passo, lo sguardo fiero e deciso di chi non ammette repliche.

- Per favore – continua e il suo tono di voce è d’un tratto pacato, fin troppo misurato mentre parla – se non vuoi farlo per me, fallo almeno per Johanna. Mia sorella ha già sofferto abbastanza e non merita di continuare a farlo. Lei ti ama, e so che anche tu provi la stessa cosa. Il tuo posto è lì, in quella casa, vicino a quella che presto diventerà tua moglie, perciò…vai da lei, ti prego, non farla più aspettare. Sono io l’estraneo qui, tocca a me andarmene.

Lo fisso a bocca aperta, completamente spiazzato da quelle parole che di certo non mi aspettavo di sentirgli dire.

- Ho già combinato abbastanza casini col mio comportamento sconsiderato – continua, palesemente a disagio – e mi dispiace di averti parlato a quel modo, non lo meritavi. Tutti commettiamo degli errori nella vita, e io non avevo alcun diritto di rinfacciarti quelle cose. So che sei stato male e che hai sofferto anche tu, e vorrei solo…che sotterrassimo l’ascia di guerra e cercassimo di andare d’accordo, per amore di mia sorella. Insomma, devi essere per forza una persona speciale se lei ti ama così tanto, no?

Mi tende la mano e io decido di stringerla dopo un breve attimo di esitazione, ricambiando il suo sorriso mentre mi attira a sé, abbracciandomi e battendomi affettuosamente una mano sulla spalla, facendomi scoppiare a ridere per l’imprevedibilità di quel gesto.

- Il futuro marito di mia sorella è anche mio fratello!

Continua a ripetere, ridendo e facendomi scuotere la testa divertito. Quando quella sera torno a casa tra me e Johanna non c’è bisogno di parole, i suoi occhi dicono già tutto. Le corro incontro, stringendola in un lungo abbraccio che in un attimo cancella ogni dissapore tra noi, restituendoci finalmente il sorriso.

 

 

 

 

 

 

 

I giorni successivi volano via veloci tra gli ultimi preparativi da affrontare e l’arrivo di tutti i miei parenti che, aveva ragione Christian, sembrano proprio trasformare in breve tempo casa nostra in una specie di campo profughi, in cui succede veramente di tutto. Continuiamo infatti a muoverci tra svariate conversazioni a più voci e schiamazzi di bambini urlanti, che non fanno che scorrazzare per le stanze già affollate creando se possibile ancora più caos in giro, cosa che scatena costantemente le ire di Christian, che non fa che sbuffare tutti i santi giorni ogni volta che crede di non essere visto. Povero il mio Cri Cri adorato, lui non ha una famiglia numerosa e a differenza di me non è certo abituato a questa confusione, e anche se tutto quanto sembra pesargli parecchio cerca sempre di non darlo a vedere, nascondendo il più possibile il suo inquieto stato d’animo e mascherandolo il più delle volte dietro a quel buffo sorriso tirato che ormai, purtroppo per lui, ho imparato facilmente a riconoscere. Già, non ha ancora capito che ogni suo goffo tentativo di nascondermi le cose risulta assolutamente inutile e fuori luogo, visto che praticamente lo conosco come le mie tasche. Ed è proprio a questo che sto pensando la mattina del matrimonio, mentre fisso la mia immagine riflessa nello specchio e ancora una volta devo fare uno sforzo tremendo per non scoppiare a piangere per l’ennesima volta, rischiando così di rovinarmi il trucco di cui Hèlene e Benedicte si sono appena meticolosamente occupate, facendo uno splendido lavoro. Accidenti, non sembro nemmeno io oggi! È tutto così strano, così emozionante…ecco, lo sapevo, sento che sto per piangere di nuovo…

- Ehy – esclama Hèlene, venendomi subito incontro non appena nota che comincio a tamponarmi gli occhi con un fazzoletto – non azzardarti a versare una lacrima oggi, ok? Renderesti vano tutto il nostro lavoro, e rischieresti di assomigliare in breve tempo a un clown con il mascara che cola da tutte le parti!

Scuoto lentamente la testa, facendo un debole sorriso e in quel momento incrocio lo sguardo di mia madre che, ferma sulla soglia, mi osserva con un sorriso estatico dipinto sul volto, proprio come se mi vedesse per la prima volta.

- Mamma!

Dico, tendendo le mani verso di lei e stringendo con calore le sue mentre lascio che Hèlene dia un’ultima ravviata al mio semplice abito bianco, stretto in vita e impreziosito da piccoli strass che creano uno splendido gioco di luci intorno a noi, emozionandomi ancora una volta.

- Sei bellissima tesoro mio, sei pronta per scendere di sotto e dare inizio alla cerimonia? Aspettiamo tutti te, e Christian ha un’aria così nervosa e preoccupata che mi aspetto che possa svenire da un momento all’altro, se non ti sbrighi a raggiungerlo subito!

Esclama mia madre, facendomi scoppiare a ridere.

- Oh, lui è sempre nervoso e preoccupato, ma non devi farci caso. Fa parte della sua natura, sarebbe anormale il contrario.

Rispondo divertita e lei mi sorride ancora una volta, accarezzandomi i capelli che mi ricadono morbidamente sulle spalle nude.

- È proprio un bravo ragazzo il tuo Christian, e ti vuole davvero molto bene.

- Anch’io gliene voglio mamma, e non vedo l’ora di sposarlo.

Dico, abbracciando strette lei ed Hèlene e affrettandomi poi insieme a loro a lasciare la stanza per raggiungere il piano di sotto, bloccandomi per un attimo a metà strada non appena scorgo tra i presenti lo sguardo adorante dell’uomo che amo più di me stessa e che mi sta aspettando per prendermi la mano, pronto a condurmi verso questo meraviglioso sogno d’amore che entrambi siamo finalmente pronti a coronare. Il ricevimento, così come la cerimonia iniziale si svolge direttamente nel nostro giardino, appositamente addobbato per l’occasione da una miriade di palloncini e fiori colorati, sapientemente sistemati dalle mani delle ragazze e di tutti i bambini presenti, compresi i miei che, a modo loro, hanno voluto dare un piccolo aiuto affinchè tutto riuscisse nel miglior modo possibile. Già, sono veramente contenta del risultato e della fantastica aria di festa che si respira qui intorno e che non accenna a diminuire nemmeno a notte inoltrata, quando, subito dopo il taglio della torta nuziale e approfittando del fatto che tutti siano troppo impegnati a mangiare per badare a noi Christian mi prende per mano, trascinandomi silenziosamente sulla spiaggia e attirandomi a sé, specchiandosi così intensamente nei miei occhi da riuscire a farmi arrossire per l’emozione.

- Cos’è questo, un tentativo di rapimento?

Scherzo, ricambiando il suo sguardo e accarezzandogli il viso, illuminato solo in parte dalla luce argentea della luna.

- Volevo rimanere un po’ da solo con mia moglie, per poter approfittare di lei indisturbato.

Risponde, sfiorandomi le spalle con studiata lentezza e facendomi rabbrividire di piacere.

- Tua moglie? Mmm…si, suona proprio bene!

Dico, facendolo sorridere mentre gli getto le braccia al collo e lui mi stringe forte.

- Ti amo.

Mi sussurra, prima di catturare le mie labbra in un bacio dolcissimo che mi toglie il respiro. Un bacio carico di promesse, che ha il sapore di un nuovo inizio.

 

Fine

 

   
 
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