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Autore: EmilyG66    04/10/2013    2 recensioni
Una Fanfiction su Jareth e Sarah. È un giorno importante per lei. Il giorno in cui decide di voler tornare…
I personaggi non appartengono a me ma al film Labyrinth con David Bowie.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jareth, Sarah, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era una serata molto speciale per Sarah, era il giorno del suo compleanno.
Quanti anni? Diciotto.
Non un anno, non un giorno, non un ora aveva smesso di pensare a Labyrinth e alla sua avventura che l’aveva aiutata a crescere e a capire molte cose.
Un esempio era che la vita è ingiusta, però è così che va.
Una lezione che le sarebbe servita quando i suoi genitori si separarono, quando la sua matrigna si sposò con suo padre e quando doveva fare da babysitter a Toby.
Ma ora si era veramente stancata.
Solo lei sapeva che oltre questa vita ingiusta c’era un mondo pieno di cose e creature strane: fate, goblin e re.
In effetti suonava un po’ infantile ammetterlo a se stessa ma era meglio lì che qui, e lei ci aveva rinunciato ormai da troppo tempo.
Si ricordava ancora della proposta che le aveva fatto un certo Re dei Goblin.
Era stata sciocca, veramente stupida a non accettare il suo amore e il suo regno spezzandogli il cuore.
Sapeva che lui l’amava e lei altrettanto ma era troppo indecisa su come agire.
Sperava solo che lui non l’avesse dimenticata così in fretta e che dopo tre anni ancora la pensasse e lei fantasticava che Jareth la stesse osservando tramite i suoi cristalli.
Ora stava scendendo le scale con Toby in braccio.
Il loro rapporto era migliorato, dopo tutto era sempre suo fratello, ma con la sua “nuova madre” peggiorava ogni giorno di più.
Entravano molto spesso in battibecchi.
Si sentì chiamare da suo padre:
-Sarah! Sbrigati!
-Che noi dobbiamo uscire!
La diretta interessata sentite le parole della matrigna quasi quasi voleva fermarsi sulle scale ma arrivò in cucina, dove sopra un tavolinetto c’era una torta.
Sarah guardò negli occhi la coppia di fronte a lei porgendogli Toby, ovviamente lo prese il padre poiché la madre aveva appena messo lo smalto.
Toby ormai aveva tre anni e parlava un bel po’ ma non poteva restare da solo, e come sempre i genitori non potevano restare a casa al posto di andare a cena fuori.
Essendo il suo compleanno la coppia aveva insistito per fare qualcosa di grandioso ma a Sarah bastava una torta e un po’ di compagnia.
La compagnia non era un gran che e la torta ancora meno, aveva specificato per una torta alla frutta e invece si ritrovava con una torta al cioccolato appena comprata dal mercato di fronte all’angolo, neanche avessero perso tempo a fargliela come ogni anno la faceva sua madre.
Almeno poteva esserci una scritta. Niente era vuota, neanche una decorazione “Serve a mangiarla non a guardarla” le aveva detto la matrigna aggiungendo “e poi sei grande ormai per i compleanni a casa, esci con qualche amico a mangiare una pizza!”.
Sarah non poté obbiettare.
-Auguri tesoro, sei incantevole.
Le aveva detto il padre.
Lei sorrise.
Indossava un abito lungo di colore verde con delle spalline scese sui lati delle spalle, i capelli sciolti coprivano lo scollo sulla schiena e l’apertura del vestito.
La matrigna le fece gli auguri in fretta e prese delle candeline bombardandole sulla torta.
-Sbrigati che è tardi!
-Esprimi un desiderio.
Sarah si posizionò davanti alla torta sorridente chiuse gli occhi, fece un profondo respiro e spegnendo le candeline sussurrò:
“Desidero che il Re dei Goblin mi porti via all’istante”.
In un turbinio di glitter Sarah sparì.
I presenti rimasero un attimo scioccati poi il padre di Sarah chiese:
-Che stavamo facendo?
-Non so non ricordo.
Si guardarono in torno. La torta non c’era più e Sarah era stata cancellata dalla loro memoria.
-è tardi! Dobbiamo andare e dovremo portare con noi Toby questa volta.
Ammise la moglie.
-E le altre volte cosa abbiamo fatto?
-Credo che siamo rimasti a casa.
Gli rispose di nuovo.
 
Intanto in un posto migliore Sarah aprì gli occhi trovandosi nella sala del trono con tanti goblin, i suoi amici e il loro re.
-Sono tornata…sono tornata davvero!
Esclamò sorpresa e sbalordita quasi con le lacrime agl’occhi.
Tutti esultarono e si sprecarono abbracci e forse qualche lacrima, questa si che era compagnia, questo si che era amore.
Sarah sposò il centro delle sue attenzioni su Jareth che stava in piedi a mani incrociate.
Non era cambiato per niente e, se fosse, era diventato ancora più bello soprattutto perché ora sorrideva come nella sala da ballo quando lei lo stava cercando ma indossava l’ultimo abito, quello in bianco con le piume.
Si fece avanti.
-Preziosa…
Disse con la sua voce calda.
-Jareth…
Gli rispose sorridente, non poteva non sorridere per nessuna ragione.
Dal canto suo il re dei goblin fu molto felice di essere chiamato per nome e da lei, il suo nome suonava meglio di tutti sulle sue labbra morbide e candide.
-Ben tornata e ben venuta a casa.
-Grazie maestà.
Fece un piccolo inchino facendolo ridacchiare mentre i goblin ridevano tra di loro.
Jareth le si fece più vicino e mettendole una mano sulla vita le sussurrò in un orecchio avvicinando il suo viso:
-Sei sempre più bella…
Lei arrossì vistosamente.
Sentì il suo cuore battere a mille come lui le spostò di lato i capelli e le prese il viso.
I loro occhi si incontrarono e Sarah poteva annegare in quegli occhi così.
Potevano, come i suoi, essere così crudeli ma anche così dolci.
Vide tutto e poi non vide più niente come le labbra di Jareth furono sulle sue e lei chiuse gli occhi.
Il bacio durò a lungo spiazzando i presenti che continuavano a dire: Ohhhhhh e a ridacchiare contenti.
Quando Jareth si staccò e abbracciò Sarah facendola sospirare gli disse:
-Auguri, ho una sorpresa per te. È da parte di tutti noi.
Il re dei goblin fece un gesto e dalle grandi porte entrarono due goblin che spingevano un carrello con sopra una gigantesca torta, doveva riuscire ad essere mangiata da tutta la città.
Sarah era letteralmente a bocca aperta e Jareth sorrideva per averla impressionata.
Ridacchiò prima di riceve un forte abbraccio dalla donna amata.
Ricambiò e la portò lì davanti così che potesse ammirare i dettagli.
La torta era di quattro piani con 40cm di altezza ciascuno.
Era bianca cosparsa di glitter, panna, pezzi di pesche ai lati e immagini di farfalle sempre in bianco, anche se non si poteva vedere dentro era arancione.
-è alla pesca, il tuo frutto preferito.
Le disse seducente Jareth, Sarah apprezzò la malizia delicata nella sua voce.
In cima alla torta c’era bambolina, che la raffigurava durante il ballo che aveva avuto con Jareth, ma era da sola.
-è bellissima, ansi è spettacolare ma manca un dettaglio.
-Quale?
Chiese Jareth interdetto e confuso.
Sarah si girò e ridacchiando gli mise un dito sul petto.
-Tu. Voglio che ci sia anche tu li sopra.
Jareth rise e afferrandola le rispose:
-Solo se accetti di essere la mia regina.
Ci fu un altro “Ohhhhh”.
Sarah sorrise e accettò muovendo la testa.
Il re dei goblin fece apparire un cristallo e insieme a Sarah lo lanciò in aria, questo esplose in una quantità di glitter e sopra la torta comparve una seducente copia di Jareth.
Mangiata la torta fu il turno dei regali. Jareth decise di dare il suo per ultimo in maniera più romantica e in un posto più appartato anche se non era l’anello di matrimonio, ma un dono più sentimentale che altro.
E poi l’anello doveva tirarlo fuori più in là in modo da sorprenderla.
Alla fine della serata quando furono rimasti soli Jareth si fece dietro a Sarah, che era sul balcone della sua camera da letto, e si tolse il suo ciondolo reale mettendoglielo al collo.
Come si trovò sul petto di Sarah lei trattenne il fiato ed esso si illuminò poi tornò normale.
Il ciondolo finiva proprio sopra il seno di Sarah e Jareth fu contento per questo.
-Il mio dono mio amore è il potere, già lo possedevi ma ho voluto donarti questo ciondolo perché e sempre stato come te, vicino al mio cuore.
Sarah che si era girata prima, mise una mano sul ciondolo e rispose:
-Oh Jareth lo accetto, ma quale potere ho avuto prima?
Lui sorrise avvicinandosi.
-Quello di farmi innamorare perdutamente di te al primo sguardo.
Le avvolse le braccia attorno.
-Jareth ti amo.
Ammise portando le sue verso il suo collo.
-Anche io ti amo Sarah.
Detto questo si baciarono. Sarah non si era accorta che le stelle sopra la sua testa si stavano muovendo e alla fine formarono un cuore.  
  
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