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Autore: eremita88    04/10/2013    2 recensioni
in un oriente remoto, dove la notte è solcata dal un vento sferzante e le parole hanno più potere delle spade , c'è una giovane principessa prigioniera nel castello di un sultano malvagio. sotto la luce delle mille selle del cielo color pece racconta come se non ci fosse un domani le avventure di una giovane donna che sembra vissuta fuori dal mondo in cui si trova, in un mondo di avventure, amicizia , magia e amore, da un passato troppo remoto perchè le stelle ne abbiamo memoria. queste due donne si fondono in una sola sotto i colori accesi del bazar della capitale. questa e la loro storia, una storia popolata di geni, ladri, è la storia delle "mille e una notte" , la storia di Jasmine.
cari lettori, vi chiedo venia, è la mia prima ff non solo in questo fandom, ma in questo sito in generale, quindi recensite ,vi prego! sono aperta ai consigli!
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Agosto- città di Agraba

il giardino reale era pieno dei più intensi profumi. vi regnava un'estate pressocchè eterna, fatta di palme da frutto alte come giganti, e fiori tropicali dai colori sgargianti e dai profumi delicati e inebrianti... tutti i sentieri che serpeggiavano fra le aiuole curatissime conducevano al gazzebo d'avorio, una piccola struttura posta su una piccola collinetta ai limitari dell'enorme giardino , interamente d'avorio, risplendeva alle luci del sole come un lucido opale, e si stagliava come una gemma contro il brillante cileo d'oriente color zaffiro. a respirare la brezza sotto il semplice e prezioso gazzebo c'era solo una donna. i suoi capelli color dell'ebano ricadevano morbidi fino ai fianchi, lievemente mossi dalla brezza, incorniciando il viso di un ovale perfetto, di un ambrato elegante. Con gli occhi chiusi e le labbra socchiuse la donna, moglie del sultano Abdul, ascoltava il vento cantarle la musica più dolce delle terre d'oriente. 
all'improviso, però, il vento le porto un altro suono poco lontano da lei: passi. 
la sultana spalancò i brillanti occhi scuri e vide dieci uomini del corpo di guardia di palazzo avanzare verso il gazzebo. rimanendo seduta, la sultana attese che arrivassero più vicini, e solo allora li fisso interrogativa.
- sultana Sarya - esordì il capo della guardia, un uomo massiccio con la carnagione resa ancor più scura dal sole, - c'è un mercante straniero che chiede di mostrare la sua mercanzia. - 
Solo allora Sarya si accorse dell'uomo che stava ritto in piedi dietro i suoi uomini, piccolo e magrolino rispetto a loro, con la pelle bianca come alabastro e i capelli color dell'oro scompigliati e raccolti in un codino in maniera disordinata.molti mercanti venivano al castello per mostrare vasi o gioielli, o sete pregiate, trovando molte volte una buona accoglienza e una cliente assidua nella elegante e femminile sultana Sarya. ma raramente le era capitato di vedere mercanti di terre tanto lontane come l'Europa , specie considerando che non era in grado di indovinare quali merci vendesse. Doveva ammettere che l'uomo la incuriosiva, così fece segno alle guardie di farlo avvicinare. l'uomo biondo salì la piccola scalinata del tempietto e si inginocchiò davanti alla regina, tenendo la testa bassa in segno di sottomissione . -Alzati pure - disse con voce dolce la regina. L'uomo alzò appena lo sguardo, timoroso e curioso insieme, e rimase abbagliato dalla fulgida bellezza della regina, che lo lasciò a bocca aperta, senza respiro. Sarya sorrise di questa genuina reazione, scoprendo i denti candidi. -cosa ti lascia tanto di stucco, mercante?_ chiese divertita. - la vostra bellezza maestà. siete splendida come una rosa appena sbocciata. -  La regina valutò quel complimento sincero, venuto fuori in un sospiro: - rose, ne ho sentito parlare, sono fiori del tuo paese, non è vero?- 
-si, sultana, sono fiori splendidi, alcuni dei più belli che crescono in Europa.- - in tal caso ti ringrazio...ma da quale paese europeo provieni viaggiatore, e quale nome hai nelle tue terre- - il mio paese viene chiamato Inghilterra, mentre il mio di nome, è Christian, maestà, e vi chiedo umilmente di visionare la mia maercanzia- - sarò felice di accontentarti, Christian, ma...- la regina trovò quello sguardo malzioso,astuto, da mercante, estremamente efficace, e il modo in cui tentava di renderlo rispettoso era decisamente divertente - ma temo di doverti chiedere di che merci si tratta- 
-si tratta di fiori maestà- a quel punto il mercante si era alzato, e aveva aperto il borsellino  di cuoio che teneva a tracolla per tirarne fuori alcuni piccoli sacchettini di tela.. - fiori europei, maestà- . La regina cercò di nascondere il suo stupore, no ns'intendeva di giardinaggio, e non risciva a immaginare acuna pianta che il mercante potesse mostrarle, che potesse entrare in quei minuscoli sacchetti . -Fiori?- - si maestà .sono certo che voi amiate i fiori, ho sentito dire in città che i profumi del giardino che tanto amate ammirare si sentoni fin nei quesrtueru più poveri.- Ma la regina era troppo incuriosita dai sacchettini che Christian teneva in mano per spiegargli che, si, amava passare del tempo in giardino, ma la sua bellezza era solo merito dei giardinieri reali, e periò non lo fece, ma domandò: -cosa tenete in quei sacchtti, viaggiatore?-. lui sembrò quasi stupito dalla domanda: - semi , sultana, per far crescere i fiori , eco guardate...- fece per avvicinarsi, ma la regina lo bloccò alzandosi lei per raggiungerlo qualche metro più in là ; mettendosi in piedi mise in mostra il ventre prominente fino ad allora nascosto dalle pieghe dell'ampio abito di seta color zafferano ornato da ninnoli d'oro, era incinta ormai di otto mesi, e la gravidanza non faceva che aumentare la sua bellezza e la felicità dipinta sul suo volto mese per mese . Sarebbe stata una femmina, se lo sentiva, una principessa. 
il viaggiatore parve sorpreso dall'incedere così regale della donna e dal suo passo delicato nonostante il ventre pesante. -sapete maestà, ho qualchè fiore che se piantato adesso potrebbe fiorire prima della nascita divostro figlio- sperò di non esser estato troppo impertinente, ma la regina sorrise dolce annullando i suoi timori - bene, allora devrò assolutamente prenderne qualcuno...- osservò ammirata i piccoli semini e chiese al mercante come sarebbe diventato ciscun fiore una volta cresciuto, e quale le consigliava di prendere. 
-potreste prendere un'orchidea, maestà, o una lavanda, oppure un gelsomino ...- 
-cos'è un gelsomino?- gli occhi della sovrana splendevano di curiosità.
-è un piccolo fiore bianco come il latte, delicato d'aspetto, semplice ed elegante, quasi fragile avederloma sa stupirvi se vuole: resiste agli inverni inglesi più rigidi e il suo profumo è forte e intenso, tanto che non penseresti mai che un fiore tanto piccolo possa emanare una fragranza tanto incantevole-
La regina era affascinata da quelle parole: - bene, e sie. prendo dei gelsomini, allora.-  Il mercante sorrise compiaciuto per aver venduto qualcosa alla donna e, concluso l'affare, si avviò verso l'enorme cancello, lasciando la regina sola sotto il suo gazzebo, rimirando i semi che avrebbero dato vita a quel fiore tanto magico. prebabilmente, si disse Chrisitan fra sè e sè , quei fiori erano originari dell'estremo oriente, ma erano molto comuni anche nel suo paese , ma quei semi erano molto deboli, erano gli unici che era riuscito a procurarsi nei suoi viaggi, e probabilmente non ce l'avrebbero nemmeno fatta a fiorire, anche se la speranza era l'ultima a morire. quindi si stupì non poco quando un mese dopo circa, venne a sapere che la citta di Agraba era avvolta da un profumo intenso di gelsomino, che cresceva rigoglioso al palazzo reale ...

Settembre...
la regina aveva avuto un trvaglio difficile, che l'aveva lasciata stremata e felice: aveva sentito il grido della sua bambina mentre veniva alla luce, l'aveva guardata come si guarda una stella, l'aveva stretta fra le braccia, e aveva pianto di felicità: era bellissima. adesso dormiva fra le sue braccia, lavata e avvolta in un lino leggero, mentre Sarya respirava piano . respirò a pieni polmoni quella che le sembrava l'aria più dolce del mondo. Eppure era vero che dalla finestra entrava un profumo più dolce del solito... in un primo momento lo percepì apppena, ma poi , quando girò lo sguardo , vide fuori dalla sua finstra un'enorme pianta rampicante dai mille fiorellini bianchi . "il gelsomino" pensò. 
in quel momento entrò nella sua stanza il sultano Abdul, con lo sguardo pieno d'amore e premura: - Sarya, amore mio, sei bellissima- ed era vero... dopo il parto il suo viso risplendeva di luce propria. il sultano l'aveva conosciuta durante una festa a palazzo e il suo cuore si era subito lehgato a quello della splendida Sarya. Il loro era stato un matrimonio d'amore.
-Abdul, vieni a vederla.- la sovrana tese la mano al marito, che si fece più vicino al letto, e dopo aver guardato la bambina per qualche minuto, pieno d'orgolio, le tese un fiore che teneva nella mano destra: un piccolo fiore bianco, che la sultana non riconobbe, pur avendolo immaginato moltissime volte nell'ultimo mese. -cos'è ?- chiese Sarya.
-è il tuo gelsomino... è sbocciato due giorni fa, sapevo che ti sarebbe pisciuto vederlo-
-è bellissimo...- La sultana era stupita: - è proprio come lo aveva descritto... piccolo, elegante, delicao, ma dal profumo deciso e intenso...si.-
Mentre lo teneva in mano guradò la sua bambina che intanto aveva socchiuso gli occhi e sorrideva placida. ora sapeva come chiamarla.
-Jasmine ...-
-come, cara?-
-il nome della bambina, "Jasmine", "piccolo Yasminium, piccolo gelsomino" - rideva, la sovrana, rideva perchè era giusto ridere in un momento tanto felice.
-sei sicura, cara?- il sultano parve perplesso per un istante.
- lo sono- disse lei con sicurezza - lei saà esattamente come un gelsomino, Abdul, sarà il fiore della mia vita.- e detto ciò baciò la bambina sulla fronte, col petto colmo di gioia, mentre dalla finestra il vento d'oriente entrava per accarezzare la nuova principessa e per sussurrarle una storia di fiori e amore, la storia del suo destino.



nota autrice: questo è il prologo della mia personalissima verisone di "le mille e una notte" . spero vi abbia unpo' incuriosito, anche se in realtà racconta solo la nascita della mia protagonista, Jasmine. tranquilli, il meglio deve ancora venire, e spero che seguirete i prossimi capitoli per constatarlo!!! ribadisco, siate buoni con me, dato che è la mia primissima storia su efp ;) 
  
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