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Autore: Fanelia    04/10/2013    5 recensioni
Questa storia nasce a causa di un contest "Promptiamo"!
Dovrebbe essere divertente e leggera, spero di essere riuscita nell'intento
Genere: Avventura, Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
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“Che razza di tempaccio!”, pensò Damon.

Lui, il vampiro più perfido e più conosciuto al mondo, costretto a tanto.

Per quanto non risentisse del freddo, della pioggia o del vento sferzante, gli elementi della natura sembravano essersi alleati per rovinargli quel suo look curato e da mangiatore di donne, che lo rendeva irresistibile.

Il suo punto forte erano gli occhi, quei fanali dal colore del mare in tempesta, che avrebbero ammaliato persino lei, l’Imperatrice dal cuore di pietra, Ferflow.

Aveva sentito dire che la sovrana era stata catturata dal malvagio Mur, che la teneva richiusa in qualche posto sperduto, in quella fredda e gelata isola verde, chiamata Irlanda.

“Guarda te se, per andare a salvare la regina delle frigide, mi tocca fare ‘sta faticaccia!”, pensò mentre, a passo lento, camminava fra la neve che si era accatastata lungo le strade.

“Io, il vampiro dei vampiri, per diventare imperatore, devo salvare quella cosa brutta! Certo, deve essere brutta, altrimenti perché mai, alla sua veneranda età, nessuno l’ha ancora chiesta in sposa?”, rimuginava su ciò, mentre cercava di raggiungere il castello.

“Alto là!”, una voce rozza e greve, che proveniva dalle mura di cinta, lo ammonì.

“L’ospitalità deve essere il vostro forte da queste parti. Non lo sai che potrei romperti il collo con un solo gesto e mandarti al creatore?”, domandò Damon, sprezzante del pericolo.

“Ah sì, piccola pulce? Cosa credi di fare?”, lo sfidò l’altro, rivolgendogli un sorriso sghembo.

“Oh, Santissimo Inferno, gli mancano persino i denti!”, pensò prima di partire a tutta velocità, scalare le mura e dare la giusta fine a quell’omaccione informe.

Si trovò a vomitare.

“Che schifo, non avevo mai bevuto un sangue più putrido di questo.”, si lamentò il vampiro che, ormai, era abituato a dissetarsi solo col nettare di donne bellissime, il cui sangue profumava in una maniera tale, da riuscire ad ammaliarlo e stregarlo.

Una volta ripresosi, si mosse velocemente e furtivamente tra i corridoi del castello, alla ricerca del cattivo.

Individuò una sala, la cui porta era ben custodita da alcune guardie.

“Mia cara imperatrice, mi sarai debitrice a vita. Spero almeno che il tuo sangue, e quello delle donzelle del tuo regno, sia degno di cotanta fatica.”, scherzò prima di sferrare l’attacco. Era talmente concentrato sul suo obbiettivo da non accorgersi del sottile strato di ghiaccio che ricopriva il pavimento del corridoio.

lnoltre, l’impavido vampiro non immaginava, nemmeno lontanamente, di trovarsi innanzi ai danzatori dai pattini da ghiaccio, famosi per la loro velocità e forza.

“Buono succhiasangue, a cuccia, prima che ti schiacci come una zanzara!”, gli sputò in faccia uno dei due guerrieri ridendo di gusto, colpendolo al volto con pungo.

“Perché pensi che il pavimento sia ricoperto di ghiaccio, sciocco di un pipistrello!”, lo apostrofò l’altro, mentre Damon giaceva in terra, accartocciato su sé stesso.

I due bruti ne approfittarono per arrotolare il bel Damon con una corda, come fosse un arrosto, poi lo portarono al cospetto di Mur.

“Mio signore cattivissimo e disprezzatissimo, abbiamo colui che ha tentato di attaccarvi.”, gli dissero all’unisono, presentando il vampiro che cercava di dimenarsi e scappare ma, quelle corde speciali, non gli rendevano facile l’impresa.

Quando Damon rivolse lo sguardo alla figura che sedeva sul trono, non poté che scoppiare a ridere.

Rise così forte che l’eco arrivò oltre le mura del castello.

“Che diavolo ridi, arrosto di vampiro!”, chiese rabbioso Mur.

“Un lemure?! Un dannatissimo, stupidissimo lemure a capo di tutto questo pandemonio?”

“Arrosto, ricordati che posso farti alla brace, come e quando voglio!”

“Sì, certo, come vuoi Monchichi!”, gli rise in faccia il vampiro che non riusciva davvero a trattenersi.

“Non hai capito che posso trafiggerti il cuore, tagliarti la testa e farti al sangue?” , rise Mur e poi continuò, “farlo al sangue, stupidi idioti! Possibile che nessuno di voi abbia capito la battuta?”, ringhiò contro i suoi guerrieri.

I danzatori dai pattini da ghiaccio risero, una risata forzata, pur di soddisfare il loro capo.

“Bene bene!  Allora, che pensavi di fare, moscerino?”

“Di liberare l’imperatrice, che altro, pozzo di scienza?”, il vampiro si rivolse in maniera sprezzante al cattivo.

“Ah sì? Ma l’hai vista bene? È cicciottella e vecchia, ha persino i capelli bianchi, sei proprio sicuro ne valga la pena? Insomma, stai rischiando grosso per lei.”

“Che sia per lei lo pensi tu, stupido di un babbuino. Io miro al trono, imbecille!”, pensò lui e poi gli rispose, “ Che ti importa. Io voglio salvarla, dovrebbe bastarti questo.”

“Beh, visto che sei coraggioso, voglio premiarti. Slegatelo!”, ordinò ai suoi scagnozzi.

Damon volò al suolo come un salame, sbattendo a terra. Dolorante si rialzò.

“La tua imperatrice si trova al di là della famosa passeggiata del gigante. Sai, li’, fra le onde del mare, dove continua la strada, c’è una torre che nessuno ha mai visto, in quanto spesso nascosta dalla foschia.

Ti sfido a trovarla e liberarla. E soprattutto, a farti accettare. Se riuscirai, ti lascerò il regno.”

“E perché mai lo faresti?”

“Sono in vena buona oggi.”, mentì il primate, ghignando sotto o baffi.

Solo lui conosceva il vero motivo per cui aveva assediato il castello.

Fu così che Damon si incamminò per l’’impervia via rocciosa.

Era facile per lui saltellare di pietra in pietra, era un tipo atletico e, si sa, i vampiri non trovano certo difficoltoso correre e spostarsi velocemente.

Nel momento in cui arrivò finalmente sotto la torre, un po’ affaticato ma deciso a non mollare, sperò finalmente di intravedere quella bizzarra imperatrice che, forse, sarebbe stata la fonte della sua fortuna.

“Imperatrice, sono venuto a salvarvi!”,  la chiamò lui, sperando che si affacciasse.

Temeva di vederla alla finestra, se avesse realizzato che si trattava davvero di una racchia, non era certo che sarebbe stato in grado di spendere una parte della sua vita vicino a cotanta bruttezza.

Per quanto breve ed infinitesimale, se paragonato alla sua vita eterna, il tempo trascorso vicino ad una donna brutta gli sarebbe parso sempre troppo.

“Chi te l’ha chiesto!” strillò una voce femminile che proveniva dall’interno della torre e, all’improvviso, il vampiro si trovò a schivare un paio di pattini da ghiaccio.

“Ma come, vi salvo dal vostro schiavista!”

“Sì? Meglio una scimmia che un ….”, disse affacciandosi alla finestra e interrompendosi, rimanendo a bocca aperta. Non ci poteva credere, finalmente era giunto a lei!

“Ammazza quanto è bello, meglio di quanto ricordassi!”, si complimentò con sé stessa l’imperatrice.

“Che vuoi in cambio?”, gli chiese lei, sperando vivamente che le chiedesse un pagamento in natura e non di certo ori e diamanti.

“Sono venuto fin qui per chiedervi in moglie!” disse lui sfoderando un sorriso e, di poco, l’imperatrice non ci lasciò le penne.

“Avete intenzione di amarmi e onorarmi, finché morte non ci separi?”, domandò lei, pregustando le notti, e i giorni, in cui lo avrebbe incatenato al letto e lo avrebbe usato. Oh, sì che lo avrebbe usato.

Era sexy, atletico, una bellissima bocca da baciare e… beh, sembrava anche ben dotato.

“Certo che sì, mia Imperatrice. Concedetemi una chance.”, la pregò lui.

 

Passò qualche minuto prima che  l’imperatrice lo raggiungesse.

“Bevi questo”

“Cos’è?”

“Bevi e sarai legato a me, solo così potrò essere certa che starai con me per sempre.”, gli disse.

“”È una pozione per assicurarvi che non vi lascerò?”

“Più o meno.”, gli rispose lei. Con quella pozione, lo avrebbe legato a sé per sempre.

Lui bevve e lei sorrise soddisfatta.

“Potete fidarvi di me.”, le disse ignaro di ciò a cui, inconsapevolmente, stava prendendo parte.

Era talmente preso da ciò che stava accadendo da non rendersi conto che nessuno tentava di ostacolarlo.

“Sposami con questo anello.”, gli disse l’imperatrice, facendogliene indossare uno.

“Sai che i vincoli sacri non possono essere sciolti?”

“Non ho intenzione di farlo!”, le rispose lui, sorridendo.

Era buffa ma carina, anche se aveva un caratteraccio. Tutto sommato,  passare una sessantina di anni con lei sarebbe stato divertente, era un piccolo scotto da pagare per poter aver accesso a tutte quelle ricchezze e a quel titolo nobiliare tanto agognato.

“Con questo anello io vi sposo, mia Imperatrice”, le disse poi infilandole l’anello gemello.

L’imperatrice raggiante guardò oltre il suo sposo.”Finalmente Mur, la nostra messa in scena ha avuto esito! Finalmente ho lo sposo che desideravo, grazie amico mio!”, disse la donna avvicinandosi al lemure e abbracciandolo in una stretta togli respiro, che il primate ricambiò affettuosamente.

Aveva visto Damon ad una festa, anni addietro. A lungo aveva sperato di rivederlo, sperato che, per qualche bizzarro motivo, lui la chiedesse in moglie e invece nulla, gli inverni erano passati e lei era invecchiata velocemente.

Non aveva mai smesso di pensare a lui e, avendo saputo che era alla ricerca di ricchezze e di un titolo nobiliare, aveva inscenato quel finto rapimento, nella speranza di vederlo comparire e lottare per la sua liberazione.

Temendo di essere troppo brutta per lui e di venire rifiutata malamente, compromettendo il suo nome, aveva deciso di intavolare tale messa in scena, pregando che proprio lui abboccasse.

Compiaciuta della buona riuscita del piano, le scappò un ghigno che rivelò non solo due canini più lunghi del normale, ma anche la particolare sfumatura assunta dal colore degli occhi, a cui il vampiro fece caso solo in quel momento.

Damon rimase a fissare la scena che stava accadendo sotto i propri occhi, perplesso.

“Possibile che si fosse fatto fregare da una scimmia e  una semplicissima donna?”.


*Ciao! Questa storiella nasce per un contest, promptiamo, indetto dalla pagina FB "Io scrivo su EFP"
Il genere doveva essere quello della commedia  e le parole che non potevano assolutamente mancare, le seguenti:
Pioggia e vento
Pattini da ghiaccio
Passeggiata del Gigante
LEmure (in carne e pelo)
Irlanda
*Spero di strapparvi un sorriso! Buona lettura!
   
 
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