Decalogo per un perfetto adattamento in stile Mediaset
1) Inglese in, giapponese out - Eliminare ogni parola detta o scritta in giapponese (è volgare e può rovinare per sempre la psiche dei bimbi, mentre l'inglese è altamente istruttivo), sostituendo Tokyo con qualsiasi città italiana o meglio ancora, americana, venga in mente; ovviamente anche i nomi dei personaggi vanno sostituiti con i nomi italiani più assurdi (e nei calendari se ne trovano!), oppure con nomi inglesi;
2) Prima regola per i titoli - Cambiare i titoli, sempre perché sono in giapponese, con titoli italiani o italo-inglesi (istruttivi, v. sopra)... Nel secondo caso possono essere anche corti, ma nel secondo devono essere più lunghi possibile (il senso logico non conta, anzi, se c'è è un elemento negativo)
3) Seconda regola per i titoli - Cercare di mettere nei titoli degli anime per femminucce la parola "amore" (spesso però la si sentirà solo nella sigla) o la parola "cuore"; per gli anime per maschietti molto di moda sono, per esempio, le parole “guai” o “coraggio”, ma ci sono, per entrambi i generi, diverse altre parole altrettanto carine ed adatte;
4) Cantanti - Le sigle delle serie destinate ai maschietti devono essere sempre cantate da Giorgio Vanni, se la serie è per le femminucce la cantante ufficiale sarà Cristina D'Avena (anche perché così mamma e papà sapranno subito cosa far vedere alle figliolette e cosa ai figlioletti, senza il rischio che qualcuno possa confondersi e subire influenze sbagliate): se è trasmesso un vecchio anime con una sua sigla di altri cantanti non sarà un problema buttare la vecchia sigla nella spazzatura e sostituirla nel modo migliore;
(Unica eccezione è quando Cristina e Giorgio fanno i loro splendidi duetti, che potranno andar bene sia per serie per maschietti che per femminucce oppure, meglio, per serie destinate a tutti)
5) Frasi vincenti per le sigle - Inserire nelle canzoni, a seconda dei casi, una serie di espressioni ad effetto contenenti un significativo messaggio, come: "un giorno crescerai", "hai una marcia in più", "felice tu sarai", "sogni il grande amore", oppure le espressioni quanto più pazzesche possibili (tipo “arriverai lassù miagolando verso la gioventù”);
(Ovviamente rispettare la metrica è facoltativo; se qualcosa non va si può sempre aggiustare con un sound da discoteca, così non se ne accorgerà nessuno, un “tunz!tunz!” aggiuntivo al posto giusto e via!)
6) Prima regola per i doppiatori - Fare sì che fra i doppiatori ci sia almeno una donna che doppi un personaggio maschile: non importa che poi qualcuno etichetterà tale personaggio come il gay della serie, anzi, forse è meglio così, anche perché al giorno d’oggi anche questo fa molta tendenza; e poi questo fa parte della tradizione e magari dovrebbe essere applicato anche a più personaggi;
(Corollario, regola del paradosso sessuale: se invece nella serie appare un personaggio che è realmente gay, questo va automaticamente trasformato in un esponente del sesso opposto, v. Occhio di Pesce e Zakar in Sailor Moon)
7) Seconda regola per i doppiatori - Anche i doppiatori sono un cast quasi fisso, perciò, per gli anime già doppiati vale la regola di quelli che hanno già la sigla, perché i doppiatori storici sono ormai obsoleti (per es. un personaggio doppiato da Laura Boccanera potrà essere ridoppiato da Elisabetta Spinelli);
8) Frasi traumatizzanti - Sostituire tutte le frasi con "Ti amo", che potrebbe far venire strane idee ai più, con il candido e pulito (e perciò innocuo) "Ti voglio bene"; inoltre vanno abolite senza eccezioni tutte le parole tabù, ciascuna con la sostituta ideale (così “uccidere” diventa “eliminare”, ed i bimbi, credendo che la cosa voglia dire eliminare dal gioco, non resteranno traumatizzati e forse addirittura troveranno la cosa divertente);
9) Scene violente e/o zozzone - Sostituire le scene più scabrose (fra cui le scene di bacio che non sia sulla guancia!!!) nei modi più pazzeschi, a seconda dei casi facendo saltare come per magia un personaggio da un luogo all'altro senza logica oppure magari, da che lui e lei stavano parlando, all'improvviso vediamo lei furiosa e lui che si tiene con una mano una guancia rossa e dolorante (i bimbi non devono vedere scene così violente, e se c’è del sangue basta che questo diventi nero e magari si penserà che quel pasticcione del personaggio non è mica morto, ma si è versato un secchio d’inchiostro addosso, che divertente!);
10) Regola del fritto misto - Nel caso di problemi di inventiva la soluzione migliore è mescolare varie serie, creando anche serie quasi identiche a volte: in fondo le espressioni vincenti non sono poi tantissime, e con tanti anime in circolazione bisogna fare per forza così.
(Corollario, regola del caos benefico: a volte può essere utile sconvolgere l’ordine originale degli eventi)
Del resto non scordiamoci la regola d'oro: i bambini sono stupidi e non capiscono!!!
1) Inglese in, giapponese out - Eliminare ogni parola detta o scritta in giapponese (è volgare e può rovinare per sempre la psiche dei bimbi, mentre l'inglese è altamente istruttivo), sostituendo Tokyo con qualsiasi città italiana o meglio ancora, americana, venga in mente; ovviamente anche i nomi dei personaggi vanno sostituiti con i nomi italiani più assurdi (e nei calendari se ne trovano!), oppure con nomi inglesi;
2) Prima regola per i titoli - Cambiare i titoli, sempre perché sono in giapponese, con titoli italiani o italo-inglesi (istruttivi, v. sopra)... Nel secondo caso possono essere anche corti, ma nel secondo devono essere più lunghi possibile (il senso logico non conta, anzi, se c'è è un elemento negativo)
3) Seconda regola per i titoli - Cercare di mettere nei titoli degli anime per femminucce la parola "amore" (spesso però la si sentirà solo nella sigla) o la parola "cuore"; per gli anime per maschietti molto di moda sono, per esempio, le parole “guai” o “coraggio”, ma ci sono, per entrambi i generi, diverse altre parole altrettanto carine ed adatte;
4) Cantanti - Le sigle delle serie destinate ai maschietti devono essere sempre cantate da Giorgio Vanni, se la serie è per le femminucce la cantante ufficiale sarà Cristina D'Avena (anche perché così mamma e papà sapranno subito cosa far vedere alle figliolette e cosa ai figlioletti, senza il rischio che qualcuno possa confondersi e subire influenze sbagliate): se è trasmesso un vecchio anime con una sua sigla di altri cantanti non sarà un problema buttare la vecchia sigla nella spazzatura e sostituirla nel modo migliore;
(Unica eccezione è quando Cristina e Giorgio fanno i loro splendidi duetti, che potranno andar bene sia per serie per maschietti che per femminucce oppure, meglio, per serie destinate a tutti)
5) Frasi vincenti per le sigle - Inserire nelle canzoni, a seconda dei casi, una serie di espressioni ad effetto contenenti un significativo messaggio, come: "un giorno crescerai", "hai una marcia in più", "felice tu sarai", "sogni il grande amore", oppure le espressioni quanto più pazzesche possibili (tipo “arriverai lassù miagolando verso la gioventù”);
(Ovviamente rispettare la metrica è facoltativo; se qualcosa non va si può sempre aggiustare con un sound da discoteca, così non se ne accorgerà nessuno, un “tunz!tunz!” aggiuntivo al posto giusto e via!)
6) Prima regola per i doppiatori - Fare sì che fra i doppiatori ci sia almeno una donna che doppi un personaggio maschile: non importa che poi qualcuno etichetterà tale personaggio come il gay della serie, anzi, forse è meglio così, anche perché al giorno d’oggi anche questo fa molta tendenza; e poi questo fa parte della tradizione e magari dovrebbe essere applicato anche a più personaggi;
(Corollario, regola del paradosso sessuale: se invece nella serie appare un personaggio che è realmente gay, questo va automaticamente trasformato in un esponente del sesso opposto, v. Occhio di Pesce e Zakar in Sailor Moon)
7) Seconda regola per i doppiatori - Anche i doppiatori sono un cast quasi fisso, perciò, per gli anime già doppiati vale la regola di quelli che hanno già la sigla, perché i doppiatori storici sono ormai obsoleti (per es. un personaggio doppiato da Laura Boccanera potrà essere ridoppiato da Elisabetta Spinelli);
8) Frasi traumatizzanti - Sostituire tutte le frasi con "Ti amo", che potrebbe far venire strane idee ai più, con il candido e pulito (e perciò innocuo) "Ti voglio bene"; inoltre vanno abolite senza eccezioni tutte le parole tabù, ciascuna con la sostituta ideale (così “uccidere” diventa “eliminare”, ed i bimbi, credendo che la cosa voglia dire eliminare dal gioco, non resteranno traumatizzati e forse addirittura troveranno la cosa divertente);
9) Scene violente e/o zozzone - Sostituire le scene più scabrose (fra cui le scene di bacio che non sia sulla guancia!!!) nei modi più pazzeschi, a seconda dei casi facendo saltare come per magia un personaggio da un luogo all'altro senza logica oppure magari, da che lui e lei stavano parlando, all'improvviso vediamo lei furiosa e lui che si tiene con una mano una guancia rossa e dolorante (i bimbi non devono vedere scene così violente, e se c’è del sangue basta che questo diventi nero e magari si penserà che quel pasticcione del personaggio non è mica morto, ma si è versato un secchio d’inchiostro addosso, che divertente!);
10) Regola del fritto misto - Nel caso di problemi di inventiva la soluzione migliore è mescolare varie serie, creando anche serie quasi identiche a volte: in fondo le espressioni vincenti non sono poi tantissime, e con tanti anime in circolazione bisogna fare per forza così.
(Corollario, regola del caos benefico: a volte può essere utile sconvolgere l’ordine originale degli eventi)
Del resto non scordiamoci la regola d'oro: i bambini sono stupidi e non capiscono!!!