Fanfic su artisti musicali > Simple Plan
Ricorda la storia  |      
Autore: Skizzata98    05/10/2013    2 recensioni
"Non esistevano parole che potessero descrivere lo stato di benessere in cui stavo mentre la stringevo tra le mie braccia."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Pierre Bouvier
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta
- Questa storia fa parte della serie 'Amore indimenticabile a prima vista'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Come promesso eccomi qui con il seguito della storia: "amore a primo tatto"
Spero sia di vostro gradimento! 
Buona lettura!


INVERNO NELLA NATURA, ESTATE NEL MIO CUORE E PRIMAVERA NELLA MIA ANIMA

 

 

 

Erano passati mesi da quando l’avevo vista a Toronto e il post-concerto era tutto fuorché irrilevante.

Adesso il freddo invernale canadese era insopportabile ma la mancanza di Eleonora lo era ancora di più.

 

Sospirando, tirai fuori dalla tasca il bigliettino che mi lasciò l’ultimo giorno.

Mi strinsi nel giubotto nero colto di sorpresa da una brezza gelata che mi aveva causato una marea di brividi.

 

Mi incamminai per le strade innevate di Montreal, completamente immerso nei ricordi caldi che mi aveva lasciato quella fan così speciale.

 

Le sue soffici labbra sulla mia pelle erano ancora impresse nella mia mente e il ricordo del suo sguardo appannato dal piacere era come una droga per me.

 

La neve scricchiolava sotto le suole di gomma delle mie scarpe e le nuvolette di vapore che fuoriuscivano dalla mia bocca, ad ogni mio respiro, annebbiavano, leggermente, la mia vista.

Però i miei ricordi non svanivano, lei era sempre lì, al centro di tutto.

 

Non passava giorno in cui io mi chiedessi se lei mi pensava nel mio stesso modo.

 

Mi sedetti su una panchina e alzai lo sguardo verso le stelle domandandomi dove fosse in quel momento... 

Mai mi aspettai di trovarla seduta affianco a me.

 

Rimasi a guardarla per non so quanti minuti e mi parve ancora più bella ma non perché lei fosse cambiata, in quelle numerose settimane in cui non ci siamo ascoltati, sentiti e gustati, ma perché era reale e non più un ricordo.

 

Si stringeva nel suo cappotto color avorio e sfregava convulsamente i guanti bianchi che le coprivano le sue mani affusolate.

I raggi lunari, che filtravano dai pioppi ai lati del viale, le illuminavano gli occhi con riflessi instabili e particolari.

Ma era il timido sorriso che faceva splendere, realmente, il suo volto dai lineamenti così delicati.

La sua serenità le arrossava leggermente le gote rendendole un po’ lucide.

 

Era magnifica, anche se non credo che, questa parola, le renda giustizia.

 

Mi avvicinai a lei, accelerando un po’ il passo, e, una volta di fronte a lei, le sussurrai a pochi centimetri dal suo volto: -Finalmente-

 

In tutta risposta ricevetti un timido accenno di sorriso, accompagnato dallo scostamento del suo sguardo che si posò a terra.

 

Infastidito dal fatto di aver smarrito il contatto con i suoi due pozzi castani, le alzai il volto catturandole il mento con le mie dita e, dopo tanti mesi, le sue labbra, ritornarono mie.

 

-Mi sei mancato- mi sussurrò sfiorando, con il suo fiato, la mia pelle tesa dal freddo e scaldandomi il cuore e l’anima con quelle dolci parole.

 

-Anche tu, non sai quanto- replicai avvolgendola in un abbraccio caldo, tendendola stretta a me.

 

La stringevo come se avessi paura che fosse solo l’ennesimo sogno.

E in effetti avevo questa paura.

Il terrore che non fosse la realtà, il panico che avrei provato nel capire che la dea bendata, in realtà, non mi aveva fatto questo dono.

Avevo paura e sudavo freddo però, adesso è tra le mie braccia.

L’ho baciata come nei miei sogni e la sensazione di beatitudine e completezza che avevo provato, non poteva essere solo un frutto della mia fervida immaginazione.

 

In tutti quei mesi ero riuscito a chiamarla una sola volta, poco prima di partire per una nuova tournée, mondiale, che mi avrebbe impegnato, assiduamente, per un anno intero.

 

Dopo l’imbarazzo generale nel sentire il suo respiro, incostante per l’emozione, al di là del cornetta, mi feci coraggio e ruppi il ghiaccio facendo una battuta al quanto scadente...

 

 

 

INIZIO FLASH-BACK

 

-... hai l’asma?- le domandai.

-Cosa? No, perchè?- mi rispose alquanto stranita.

-Ehm... beh... sentivo il tuo respiro e mi sono preoccupato- dissi capendo solo adesso della stupida uscita che avevo fatto.

Se non altro avevo rotto il ghiaccio, anche se potevo trovare, certamente, un metodo migliore per farlo.

-E dire che sei originario del Canada...- 

-E questo cosa c’entra?- chiesi non capendo il nesso della sua affermazione con il discorso che avevo intavolato.

-Beh... là fa freddo quindi dovresti essere un esperto a rompere il ghiaccio- 

Arricciai le labbra inclinando la testa di lato.

Era una battuta al quanto scadente ma non avrei potuto replicare.

 

Della serie: “da che pulpito viene la predica”.

Però la naturalezza in cui disse quella “freddura” (giusto per rimanere in tema) mi fece ridere a crepapelle.

 

-Sei l’unico che ride alle mie battute- mi disse con tono divertito.

-Forse perché anche le mie sono alquanto pessime!- replicai

 

FINE FLASH-BACK

 

 

 

Involontariamente, sorrisi a quel ricordo e lei, vedendomi felice, mi domandò il motivo della mia serenità.

 

-Stavo ricordando la telefonata...- dissi dandole un bacio sulla sua fronte tiepida.

Percepii che, al tocco delle mie labbra, chiuse gli occhi e i anche i muscoli delle spalle si rilassarono totalmente.

 

Attribuii quel gesto ad una prova della sua totale fiducia in me e questo mi compiacque parecchio.

 

Non esistevano parole che potessero descrivere lo stato di benessere in cui stavo mentre la stringevo tra le mie braccia.

 

Il suo profumo era molto dolce ma non era nauseabondo come quello che, spesso, portavano le mia fan.

Era dolce ma anche accattivante.

Descriveva, alla perfezione, il suo carattere!
Dolce e tenera fuori, speziata e croccante al suo interno.

 

Catturai nuovamente le sue labbra tra le mie e la baciai con quanta più passione possibile sussurrandole un leggero:-Ti amo- che venne ricambiato dalla mia dolce metà.

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Simple Plan / Vai alla pagina dell'autore: Skizzata98