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Autore: Lilian Potter    06/10/2013    1 recensioni
Alcool: . –Vai all’inferno, Trafalgar.-
Barare: -Io ho non ho barato; ho solo scelto una strada alternativa per vincere.-
Compleanno: Il grande Capitano Eustass Kidd non faceva eccezione.
Dimensioni: Non potè trattenersi dall’offrire il suo aiuto.
Fastidio: –Dopo di te, Penguin. Tutta la nave ha sentito i tuoi gemiti.-
Giustizia: -Te l’avevo promesso che me l’avresti pagata-
Libertà: -Il mare è tanto vasto che pare essere sconfinato, Bepo.-
Dieci parole per narrare alcuni momenti di vita di Trafalgar Law. [Kidd/Law] Con l’aggiunta di cinque flash extra.
Extra #1: –Non osare lamentarti, Trafalgar.- [Law/Sanji]
Extra #2: -Sei terribilmente irritante, moccioso!- [Smoker/Law]
Extra #3: –Sei cresciuto, Law.- [Doflamingo/Law]
Extra #4: –Scusa, Law; mi è venuta fame.- [Law/Ace]
Extra #5: -Ohi, Traffy.- [Law/Rufy]
Genere: Commedia, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Eustass Kidd, Pirati Heart, Trafalgar Law | Coppie: Eustass Kidd/Trafalgar Law
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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La quotidianità in nove parole
Perché il compleanno è solo un giorno come un altro

 

 

Alcool

Che Eustass Kidd fosse un gran bevitore, era una nozione tanto risaputa quanto quella della sua terrificante aggressività. La relazione che pochi sapevano tra questi due fattori era che la quantità di rhum che ingeriva era inversamente proporzionale alla violenza dei suoi scoppi d’ira;  e Trafalgar Law godeva profondamente, nell’essere uno di quei rari a conoscenza di tale variazione nel carattere del rosso.  –Ehi, Eustass-ya, ti si è tolto il rossetto. Vuoi che vada a Kamabakka a prendertene un altro?- domandò provocatorio, mentre premeva con un indice sulla guancia dell’altro capitano, che era accasciato sul tavolo del suo sottomarino dopo essersi scolato bottiglie e bottiglie di rhum fornite dalla sua dispensa. –Vai all’inferno, Trafalgar.- Poco originale, considerò l’uomo tirato in causa, sorridendo, mentre si lasciava afferrare per i fianchi prima che le sue labbra venissero aggredite da quelle dell’altro. Molto meglio così.

 

Barare

-Hai barato.- lo accusò il membro della sua ciurma scaraventando le carte da gioco sul tavolo per poi mettere su ciò che sembrava essere un broncio. – Io ho non ho barato, Shachi. Ho semplicemente scelto una strada alternativa per vincere. – rispose soddisfatto Law mentre mostrava la sua mano vincente. –È contro le regole, Capitano.- intervenne Penguin in difesa dell’altro. L’interpellato si girò a guardarlo, alzando un sopracciglio sarcasticamente: -E lo dice un pirata?-

 

Compleanno

Trafalgar Law era, sostanzialmente, immune a qualsiasi stimolo esterno che non suscitasse il suo interesse; la sua capacità di concentrazione nell’ignorare tale avvenimenti era , probabilmente, il suo vanto maggiore, nonché il filo conduttore della sua stabilità mentale.  Qualsiasi persona incontrasse, tuttavia, non sembrava essere della sua stessa opinione sul fatto che quel giorno fosse comune e corrente come qualsiasi altro e in quanto tale non degno di venir celebrato in maniera preferenziale. Il grande Capitano Eustass Kidd non faceva eccezione. –Ti auguro di crepare in fondo al mare, Trafalgar.- mormorò con la voce sopraffatta dall’eccezione, mentre lo scaraventava sul logoro letto dell’occasionale locanda scadente. Quello che sorprese Law, fu la cortesia con cui Kidd l’aveva lanciato, e con cui ora accarezzava il suo corpo. Stava cercando di essere gentile? Sorrise ironicamente. Non ne aveva bisogno, ma il poterlo prendere in giro dopo valeva senz’altro la pena di lasciarlo fare.

 

Dimensioni

Entrando in un bar, Trafalgar scoprì che tra i normali cittadini la stessa importanza che i pirati davano a trovare lo One Piece questi la riservavano a discutere sulle proporzioni dell’apparato riproduttivo maschile. Non potè trattenersi dall’offrire il suo aiuto. –Se volete, ne ho diversi di varie dimensioni nel mio laboratorio. Volevo usarli per degli esperimenti, ma…- Inutile dire che, addirittura prima che completasse la frase, questi se l’erano già data a gambe. Non potè evitare di chiedersi se fossero state le sue parole, la sua espressione o l’enorme orso che si portava appresso. Forse una somma di tutte e tre le cose?

 

Elegante

A differenza di tutto ciò che potevano credere gli atri, Bepo era profondamente convinto della suprema eleganza del suo capitano; l’orso apprezzava particolarmente il modo in cui Trafalgar amava salutare i suoi nemici, alzando con grazia il suo affusolato dito medio. Si guardò sconsolato le zampe, chinando il capo. Lui non avrebbe potuto imparare.

 

Fastidio

-Allora? Perché non ci racconti?- dichiarò con tono provocatorio Penguin durante la cena, che, nonostante fosse cosciente del fatto che stesse correndo un rischio mortale, non potè fare a meno di istigare il suo capitano nell’ennesimo tentativo di cercare di imbarazzarlo, riferendosi allusivo alla notte che Law aveva passato sulla nave dei Pirati di Kidd. Trafalgar alzò lo sguardo e sorrise divertito. –Dopo di te, Penguin. Tutta la nave ha sentito i tuoi gemiti e quelli di Killer-ya; dopo aver sentito i pettegolezzi, ora gradirei ascoltare la tua versione.- decretò con tono quasi annoiato. Il maggiore arrossì considerevolmente. Odiava la capacità che aveva Trafalgar non solo di non venir infastidito, ma bensì di infastidire gli altri in quattro e quattr’otto.

 

Giustizia

Trafalgar Law era una persona che si considerava razionale e coerente, magnanima persino.
Sorrise macabramente nel vedere i pezzi di Eustass Kidd smembrati nella stanza, mentre la testa del rosso non la piantava di sputare minacce di morte a suo discapito sempre più originali e colorite. –È giusto, Eustass-ya: te l’avevo promesso che me l’avresti pagata.- rispose, ignorando la violenza verbale del rosso che gli tartassava i timpani. Ricordava molto bene come Kidd, in assenza di provviste, aveva derubato la nave di Jewelry Bonney e aveva anche osato dare la colpa a lui. –E secondo quale cazzo di criterio, bastardo di merda?! Tu…- Law, ancora una volta, si apprestò ad ignorarlo. –Lo decido io.- rispose banalmente, come se fosse la cosa più ovvia del mondo. Ed effettivamente, lo era.

 

 

Hentai

Se esisteva qualcosa di strano e perverso a questo mondo, di certo non era Trafalgar Law come molti si sarebbero apprestati a dichiarare: tale cosa era, indiscutibilmente, la ciurma di Monkey D. Rufy. Law non potè trattenersi dall’alzare un sopracciglio, piuttosto divertito, mentre molti dei sottoposti di Cappello di Paglia, e lui compreso, si scatenavano in una danza che da quel che aveva capito consisteva nello scuotere i fianchi, infilarsi oggetti nel naso ed altre barbarità. Scosse la testa. Avrebbe dovuto raccontarlo ad Eustass-ya; ricordava perfettamente che, per quanto si negasse ad ammetterlo chiaramente, il rosso stimava l’uomo di gomma. Chissà come avrebbe reagito, davanti a tale scena. Al pensiero, dovette trattenersi dal ridere.

 

Imprevedibile

Law si era, ai tempi, ritrovato a concordare con Hawkins il mago: nulla era imprevedibile, e se un evento poteva sembrare essere stato tale, la colpa era unicamente di chi non aveva calcolato la probabilità che potesse accadere. Ma questo era raramente il caso di Trafalgar, che si riteneva piuttosto bravo nel calcolare i suoi piani e nell’ottenere ciò che voleva. A prova di questo, Law ricordava perfettamente quando aveva deciso di volere Eustass Kidd. Sorrise, nel pensare che l’altro capitano, svegliandosi il giorno dopo, avrebbe trovato impossibile il fatto di trovarsi ancora con lui, ed il suo sorriso aumentò nel vederlo addormentato al suo fianco; il sonnifero che gli aveva rifilato nel rhum era servito a tale proposito, ovviamente. –Alla fine ci sei cascato anche tu, Grande Capitano.- mormorò al suo orecchio, mentre il suo alito caldo scostava i capelli vermigli dell’altro. Si sistemò nel letto, in cui sicuramente non avrebbe dormito, pensando al divertimento che lo aspettava la mattina seguente.

 

Libertà

-È come una grande piscina d’acqua.- mormorò pensieroso Bepo, sdraiato sul sottomarino ed affannato per colpa del caldo che in quell’insopportabile settimana d’immersine era costretto a patire. -No.- rispose Trafalgar Law con tono roco, appena risvegliato. L’orso fu sul punto di scusarsi per aver interrotto il suo già instabile riposo, ma la voce del capitano lo interruppe ancor prima che potesse articolar parola. –Le piscine hanno dei confini,- afferrò la bottiglia di sakè che giaceva al suo fianco ed indicò l’oblò più vicino a loro. –il mare è tanto vasto che pare essere sconfinato, Bepo. È questa, la libertà dei pirati.- concluse, portandosi alla bocca il liquido ormai tiepido. Il vicecapitano degli Heart non potè trattenersi dal sorridere, nel notare che l’inclinatura delle labbra dell’uomo si tendevano irrimediabilmente verso l’alto regalandogli un’espressione soddisfatta.     

 

 

 

 

 

EXTRA #01 [Law/Sanji]

Nell’entrare nella cucina di quella che loro chiamavano Thousand Sunny, Trafalgar Law si ritrovò a storcere il naso disgustato. Pane, ed appena sfornato oltretutto: ecco cos’era quell’insopportabile odore che lo aveva guidato fino a lì. Non potè invece evitare di sorridere nel notare che, nel piatto che era posizionato di fronte a quello che momentaneamente era il suo posto a tavola, l’alimento era diverso e decisamente meno ripugnante. –Suppongo di doverti ringraziare, Black Leg-ya.- mormorò, dirigendo per la prima volta da quando era entrato lo sguardo sul cuoco della ciurma, che lo stava osservando attentamente. Era forse una sua impressione o prima che si girasse in tutt’altra direzione aveva visto una punta di rossore colorargli le guance? –Non osare lamentarti, Trafalgar, o ti prenderò a calci in culo fino alla prossima isola.- borbottò, accendendosi nervosamente una sigaretta. Law si domandò se fosse così malsano trovarlo adorabile.

 

EXTRA #02 [Smoker/Law]

-Sei terribilmente irritante, moccioso!- sbottò Smoker, esasperato e, contrariamente a ciò che avrebbe desiderato, provocando ulteriormente l’ilarità del pirata. –E cosa te lo fa credere, Smoker-ya?- mormorò con tono divertito, mentre la sua mano avanzava svergognatamente fino ad arrivare sopra al cavallo dei pantaloni del marine. –Basta, Trafalgar!- sbraitò, scostandogli violentemente la mano prima che l’altro potesse intuire le sue condizioni: ma evidentemente era troppo tardi. –Sei più carino quando stai zitto, Smoker-ya.- ribadì l’altro sfoderando un sorriso piuttosto perturbante, mentre indifferente al rifiuto dell’altro si lanciava prepotentemente sulle sue labbra, forzandole con la lingua. E, come ogni volta, il Commodoro non potè fare a meno di cedere. Quel pirata era pericoloso, ed andava catturato. Ma l’avrebbe fatto un altro giorno.

 

EXTRA #03 [Doflamingo/Law]

L’enorme stazza dell’uomo lo sovrastava, ma non per questo Trafalgar Law si sentiva intimorito da lui. Tutt’altro, se doveva essere onesto. –Sei cresciuto, Law.- mormorò l’uomo profondamente, utilizzando il tono di voce divertito che tanto lo caratterizzava in qualsiasi occasione. Quella voce che non sentiva da anni. Ricambiò il sorriso che Doflamingo gli stava rivolgendo, carico di malizia e parole che non c’era bisogno di verbalizzare. Non aveva voglia di parlare, adesso. C’erano altri modi per esprimersi, e che considerava sicuramente più dilettevoli. –Lascia che ti dimostri quanto.- si limitò dunque a dire, prima di calare all’altro i pantaloni con uno strattone deciso, ed abbassarsi in avanti per mettersi all’opera, per dimostrare la veridicità della sua affermazione. Nelle orecchie gli risuonava la distinta risata del maggiore, e neanche questa volta potè restarne indifferente, sorridendo nuovamente contro la pelle calda di Donquixote Doflamingo.

 

EXTRA #04 [Law/Ace]

Trafalgar Law ripiegò accuratamente il giornale che stava leggendo, posandolo sul tavolo. A quanto pare, un’intera locanda di un’isola poco conosciuta era andata letteralmente a fuoco. Colpa dell’esuberanza di Portgas D. Ace, a quanto dicevano le fonti, che aveva passato la giornata precedente a festeggiare con la sua ciurma il compleanno del comandante della prima flotta di Barbabianca. Probabilmente non l’avrebbe visto, quel giorno: non che gli importasse qualcosa, chiaramente. Poche ore dopo fu costretto a contraddirsi, quando un affannato moro lentigginoso gli si presentò davanti, mentre arrossato gli augurava un felice compleanno e gli mostrava una borsa enorme. Borsa che, dalle dimensioni, doveva essere stata piena di leccornie in precedenza ma che quando venne aperta si presentò praticamente vuota. –Scusa, Law; mi è venuta fame.- ammise imbarazzato Ace, grattandosi la testa e disviando lo sguardo. Law sorrise. –Non importa, Portgas-ya; posso cibarmi di altro.- decretò allora, prima di decidersi ad assaggiare qualcosa di molto più dolce dei rimasugli di torta che riposavano all’interno di quella malconcia borsa da viaggio: le labbra dell’altro.


EXTRA #05 [Law/Rufy]

-Ohi, Traffy.- si sentì chiamare dalla voce petulante di Monkey D. Rufy, sorprendendosi del fatto che il ragazzo avesse smesso di infilarsi qualsiasi cosa gli venisse a tiro su quella tavola imbandita per rivolgergli la parola; risolse il suo enigma voltandosi nella sua direzione, e scoprendo dunque che non aveva interrotto il suo ingozzamento, ma aveva semplicemente terminato di ingurgitare qualsiasi cosa commestibile. –Dimmi, Mugiwara-ya.- mormorò con tono annoiato, mentre si sosteneva il mento con una mano, ma tradendo con lo sguardo l’interesse che provava per quello strano ragazzo di gomma. –Visto che è il tuo compleanno, non sarei io a dover dare qualcosa a te?- domandò incuriosito questo. Le labbra di Trafalgar si curvarono irrimediabilmente verso l’alto. –Potresti regalarmi del sesso, allora.- si limitò a commentare con tono pacato. –Sesso?- ripetè Rufy inclinando la testa di lato, riflettendo, fino a quando pochi secondi dopo si tirò su di scatto, come se avesse avuto un’illuminazione. –Ah! Il gioco degli amanti che fanno Zoro e Sanji! Me ne ha parlato Robin.- esclamò, per poi scoppiare a ridere. –Ti farà male, Mugiwara-ya.- commentò allora Law, divertito. –È come una lotta, no? Sono forte, vincerò io! Dopotutto sono il futuro re dei pirati!- declamò, per poi ridare il via alle sue risate. Trafalgar Law fece sfoggio del suo miglior sorriso machiavellico. Lo vedremo, fu quello che pensò.



 

FINE.

E tanti auguri a Law! *-*
Spero che questa one-shot, che in realtà non è altro che una raccolta di drabble e flash, vi sia piaciuta; mi sono sentita in dovere di fare la mia parte per il compleanno del nostro chirurgo, sperando che non sia venuta un’oscenità. Se foste così gentili da lasciarmi sapere cosa ne pensate, ve ne sarei davvero riconoscente: temo che non sia venuta come la desideravo, e quindi un parere sarebbe davvero utile >.<

Ad ogni modo, visto che mi pare che ieri per il compleanno di Marco non sia stato fatto niente qui su EFP [e correggetemi se sbaglio, perché m’interesserebbe molto leggere qualcosa anche su di lui] ho pensato che fosse carino accennare anche a lui. Tantissimi auguri in ritardo anche alla fenice!

 

Sperando in una recensione,
grazie mille anche a chiunque abbia avuto il coraggio di arrivare fino alla fine!

  
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