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Autore: Gulliver    02/04/2008    2 recensioni
A chiunque abbia visto anche una sola puntata di "biutifuul" (o come cavolo si scrive)e ha lasciato il cervello sul telecomando senza averci capito niente.
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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BRUTTIFUUL

puntata 578


Jessica sentiva che c'era qualcosa che non andava solo avvicinandosi al bagno, il suo sesto senso le diceva che avrebbe avuto una brutta sorpresa.. E infatti una volta aperta la stanza del campo di battaglia cacciò un urlo che avrebbe fatto impallidire Tarzan. La scena che si presentò ai suoi occhi i lettori la conoscono già, quindi evito di descriverla nuovamente per non turbare ulteriormente gli animi più sensibili; dico solo che CALOGGERO aveva dato il meglio di se per distruggere letteralmente la stanza e che JESSICA una volta aperta la porta si ritrovò addosso 10 tonnellate d'acqua insaponata. Altro che onde della California... lo tsunami che le si rovesciò addosso sarebbe stato il paradiso dei surfisti. Non era sopravvissuto un solo oggetto: tutto era irrimediabilmente rotto, disintegrato, inzuppato e irriconoscibile. JESSICA si era bloccata alla vista di quello scempio: il suo bagno, Il suo bellissimo bagno distrutto!!! Dopo un primo momento di orrore e dopo aver tolto uno spazzolino che le nuotava nelle ciabatte le entrò in testa un'idea fissa: uccidere colui che aveva combinato quel massacro e il bagnicida non poteva che essere...

CALOGGERO appena sentito l'urlo ad ultrasuoni che JESSICA aveva lanciato appena varcata la soglia del bagno non ci pensò due volte e con uno scatto felino raggiunse la porta dell'appartamento e si lanciò in corridoio sfuggendo per un pelo all'ondata d'acqua che intanto stava invadendo l'appartamento. Era completamente nudo a parte un tanga leopardato che aveva comprato per il suo incontro “romantico” con JESSICA. Dove poteva andare? Doveva assolutamente nascondersi da quella neo-assassina che lo inseguiva. In quel momento pensò a PAMELA. Di sicuro lei lo avrebbe accolto a braccia aperte: lo amava troppo! L'unico problema era che non poteva presentarsi a casa della sua donna così vestito. Allora decise di intrufolarsi in un appartamento attraverso la scala anti incendio e cercare qualcosa di un po' più coprente da mettersi addosso. E così il nostro eroe si calò dalla scalinata esterna e cercò di entrare dalla finestra nell'appartamento del piano di sotto.

Interrompo un minuto la narrazione della storia per ricordare ai lettori meno accorti che CALOGGERO era quasi completamente nudo e che si stava calando con la leggerezza di un elefante da una scala antincendio visibilissima dalla via affollata sottostante. Quindi immaginatevi la scena perché non dovrebbe dovuto essere molto bella da vedere.

Detto ciò, torniamo a noi...

CALOGGERO, malgrado avesse il cervello delle dimensioni di una nocciolina, riuscì a uscire dalla porta di sicurezza e a raggiungere le scale; intanto un piccolo gruppetto di persone si ammassò ai piedi del palazzo pensando che il nostro intrepido eroe si volesse suicidare. Senza accorgersi del suo numeroso pubblico il nostro super-man leopardato con i suoi occhi-laser, individuò una finestrella aperta al piano di sotto e vi si lanciò ad angelo mancandola di soli 10 centimetri. Dopo aver lasciato la sua sagoma sul muro vicino, prese meglio la mira e, questa volta, centrò la finestra e atterrò urlando GOOOOOLLLL sopra il letto di una candida vecchina che stava riposando (o meglio, atterrò direttamente sulla vecchina). Quest'ultima, che aveva frequentato un corso di autodifesa personale contro i molestatori si alzò di scatto in piedi sul letto e fece a CALOGGERO un corso accelerato di tutte le mosse che aveva imparato negli ultimi anni. E' inutile precisare che CALOGGERO era la vittima. Poi però per il troppo sforzo la vecchietta svenne e si accasciò ai piedi del letto. Dopo qualche minuto il nostro protagonista, che aveva un aspetto poco umano, riuscì a ricomporre tutti i vari pezzettini che la vecchietta gli aveva staccato e ad alzarsi in piedi.

LA GRANDE RICERCA:

A questo punto dovrebbe partire la musichetta di Super Quark e voi, cari amici lettori, dovreste immaginarvi la voce di Piero Angela che dice...

E' la stagione della caccia nella grande prateria. L'ultimo esemplare rimasto sulla terra di homus deficentibus si aggira nel suo habitat alla ricerca di qualsiasi capo d'abbigliamento capace di ricoprilo. Con passo lento compie ampi giri di perlustrazione del territorio in attesa di trovare una preda... Avvista un branco di mutande intente a brucare vicino al Fiume-Vortice (lavatrice) ma sono in troppe per un homus deficentibus solo (e poi le mutande sono l'unica cosa che ha già)... Sorpassa una coppia di gonne che fanno un pisolino sui rami di un albero (stendino) ma fino a prova contraria lui è un maschio e quelle gonne non rientrano nel suo menù... Aveva ormai perso la speranza e stava quasi per abbandonare la caccia quando, al riparo in una macchia di vegetazione, scorse in lontananza una canottiera a fiori mimetizzata nell'erba. Bene... era sola e a una distanza fattibile... il predatore si acquattò nella macchia e avanzò lentamente cercando di non fare il minimo rumore... si avvicinò il più possibile alla preda... la distanza tra predatore e preda diminuiva... a questo punto l'homus deficentibus scattò e si mise a rincorrere la canottiera che, essendosi accorta di lui, scappò a tutta velocità... Ma il predatore era più veloce e la raggiunse nel giro di pochi minuti, vicino a un corso d'acqua dove la sfortunata cercava di raggiungere per salvarsi (è risaputo che gli homus deficentibus amano poco l'acqua). La canottiera venne azzannata e indossata in un sol boccone. A questo punto bisognava trovare un paio di pantaloni; il nostro predatore si nascose dietro a un grosso masso vicino alla riva (divano) e osservò il fiume: un gruppo di piumini era tranquillamente immerso nel fango e con le lunghe maniche si rinfrescava il dorso, una coppia di calzini si era appena posata su un masso mentre nel cielo passava in quel momento uno stormo di cappellini rumorosi... Due grosse ciabatte avanzavano lentamente verso il corso d'acqua, popolato da piccoli guanti multicolori che nuotavano nei mulinelli del fiume; lacoppia di gonne intanto aveva raggiunto la sponda opposta e osservava timorosa tra paia di pantaloni verdi che nuotavano minacciosi nel fiume mentre un altro paio era a rive con le fauci aperte intento a farsi pulire le cuciture da una coppia di calzini rossi... Il nostro intrepido predatore valutò bene la difficoltà dell'impresa, fece un grande respiro, assunse l'espressione più feroce che riuscì a fare e.....



Il capitolo finisce così... ci vuole un po' di SUSPENS no?

Volevo ringraziare tutti i miei fans (mi sto esaltando troppo forse...) per le recensioni ricevute... Siete

pochi ma buoni e vi ringrazio tanto... in particolare LEPTY, HIKARY E TEMPERANCE_BOOTH

Grazie a tutti!!! Gulliver

  
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