“Uhmm.“ borbottò Tony al cuscino; rivolse lo sguardo sfocato alla sveglia. Segnava le 3:46 di sabato 4 Gennaio.
Si girò, cercando ardentemente di sprofondare nel materasso.
Qualcuno accanto a lui si mosse nel buio, trascinando le coperte ed emettendo un verso non poco delicato.
Tony mugolò di nuovo, alzandosi. Sarebbe stata una lunga notte, come da due settimane a quella parte.
Strofinandosi gli occhi una volta o forse due, si diresse barcollante verso la stanzetta di sua figlia, che piangeva disperata.
La mise a fuoco lentamente, mentre la prendeva dalla culla ricamata di quello strano tessuto israeliano.
Iniziò a cullarla, canticchiando una vecchia ninnananna, ma la bambina non si calmava.
Frustrato, si accorse che poteva avere fame.
Non doveva essere cambiata, e non sembrava avere altri problemi.
Ma che lui sapesse Tali era sempre stata allattata e lui non voleva, ne poteva, svegliare Ziva David.
Non aveva mai visto l’agente federale così stanca e spossata, neanche quando era rimasta ostaggio in Somalia.
La bambina, nata appena tre settimane prima, li impegnava continuamente.
La loro vita era loro figlia ormai, viceversa e versavice.
3:50
3:50
3:50
3:51
Il tempo procedeva così, mentre la bambina piangeva.
Finalmente, dopo vari e interminabili minuti, la bambina smise di piangere. Tony sospirò, godendosi il momento, per un attimo.
Si, un attimo.
Perché dopo un secondo qualcuno lo colpì alla testa e tutto divenne nero.
Si girò, cercando ardentemente di sprofondare nel materasso.
Qualcuno accanto a lui si mosse nel buio, trascinando le coperte ed emettendo un verso non poco delicato.
Tony mugolò di nuovo, alzandosi. Sarebbe stata una lunga notte, come da due settimane a quella parte.
Strofinandosi gli occhi una volta o forse due, si diresse barcollante verso la stanzetta di sua figlia, che piangeva disperata.
La mise a fuoco lentamente, mentre la prendeva dalla culla ricamata di quello strano tessuto israeliano.
Iniziò a cullarla, canticchiando una vecchia ninnananna, ma la bambina non si calmava.
Frustrato, si accorse che poteva avere fame.
Non doveva essere cambiata, e non sembrava avere altri problemi.
Ma che lui sapesse Tali era sempre stata allattata e lui non voleva, ne poteva, svegliare Ziva David.
Non aveva mai visto l’agente federale così stanca e spossata, neanche quando era rimasta ostaggio in Somalia.
La bambina, nata appena tre settimane prima, li impegnava continuamente.
La loro vita era loro figlia ormai, viceversa e versavice.
3:50
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Il tempo procedeva così, mentre la bambina piangeva.
Finalmente, dopo vari e interminabili minuti, la bambina smise di piangere. Tony sospirò, godendosi il momento, per un attimo.
Si, un attimo.
Perché dopo un secondo qualcuno lo colpì alla testa e tutto divenne nero.