Ben ritrovati a tutti/e!!! Siamo di nuovo qui con un nuovo capitolo :) Volevamo ringraziarvi per il fatto che continuate a seguirci e a recensirci. Detto questo, vi auguriamo buona lettura e speriamo vi piaccia :) Ciaooo!! Baci e abbracci, Chrissie & Denny <3
23- Discorso tra amici
Denny
ammise di avere fame e con piacere la accompagnammo a mangiare e poi
lei ci disse che se volevamo potevamo andare a farci un giro.
«Certo, rimani sola e poi ti ritrovi di nuovo con dei rozzi pervertiti. Preferirei non ripetere la scena due volte.»
Risi sentendo la risposta di Demetri.
«Direi che hai ragione, non vogliamo mica che tu faccia una strage.»
«Eh sì, oggi quei ragazzi hanno rischiato grosso anche se
non credo che poi a te e Denny sia dispiaciuto come si è
conclusa la cosa, vero Chris? L'impressione era che...»
Lanciai un occhiataccia a Felix vedendo Denny arrossire.
«Hai la delicatezza di un elefante!» sbottai.
«Oh piccola scusami, perdonami anche tu Denny non volevo.»
Guardai Felix imbronciata.
«Non
sono arrabbiata, è solo che devi imparare come ci si comporta.
Certo, la vicinanza di Demetri non ti aiuta in questo. Alec è
compito tuo riportarlo sulla giusta via.» conclusi ridendo.
Vidi che Demetri era perso nei suoi pensieri, quando si chiese se
avesse potuto parlare con me o Felix e se saremmo stati sinceri lo
guardai irritata.
«Come puoi avere un dubbio simile. Ammetto lo avessi avuto qualche giorno fa ma non oggi, non dopo ciò che abbiamo passato e dopo quanto siamo stati vicini ultimamente! Credo proprio che io e te dobbiamo fare un bel discorsetto in privato!» dichiarai.
«In privato? Dove pensi di andare con lui?!?» sibilò irritato Alec.
Sapevo che non mi capiva, era ancora geloso di Demetri e non lo
tollerava, forse con Felix non avrebbe fatto problemi ma con Demetri
sì.
«Tranquillo, saremo seduti a quel tavolo laggiù.» dissi indicando un tavolino vuoto.
«Potrai controllare ogni nostro movimento e vedere che la nostra sarà solo una conversazione tra due buoni amici quali siamo. Non hai motivo di essere geloso, né di lui né di nessun altro vita mia.» sussurrai dandogli un lieve bacio sulle labbra ed alzandomi dalla sedia.
«Denny, tu intanto cena tranquilla. Io e lui abbiamo alcune cose da chiarire. Diciamo che dobbiamo stabilire le regole della nostra nascente amicizia. Poi farò un discorsetto simile a Felix.»
«Ed io cosa ho fatto ora?» mi chiese Felix spaventato.
«Zitto micio, lo so io!»
«Ah
bene, ormai ti conosco abbastanza da capire che non è una cosa
buona. Ti prego solo di avvertirmi prima se hai in mente di fare
qualche altra pazzia. Se fossi stato umano in questi giorni avrei avuto
come minimo dieci infarti.»
Alzai gli occhi al cielo mentre Alec, Jane e gli altri ridevano.
«Niente pazzie per ora... Allora brutto antipatico, andiamo?» chiesi ridendo a Demetri.
«Prima andiamo, prima torniamo!» conclusi ammiccando.
«Sarò antipatico per te a pensare quelle cose, ma non è tanto sbagliato. Ho dovuto non fidarmi degli altri per secoli.»
Sospirai alle sue parole.
«Hai ragione, non sei abituato a fidarti ma dovrai imparare a farlo. L'amicizia per me è importante e la fiducia è alla base dell'amicizia. Tu mi sei stato amico in questi due giorni e non ci crederai, ora sento di potermi fidare di te. Io poi sono sempre sincera con gli amici. A dirla tutta non sono mai stata brava a mentire. Mi si legge in faccia quando lo faccio!» esordii.
«Non
ti ho spinto qui per stipulare un accordo sull'amicizia, ma come hai
capito, per parlare con te di Denny perché sento che ne hai
bisogno. Voglio aiutarti come tu hai fatto con me. Ti prego fidati di
me. Io voglio solo la felicità di Denny ed anche la tua. Non
farei mai nulla che possa ledervi!» dissi poggiandogli una mano
sul braccio.
Lanciai un occhiata ad Alec che intanto mi guardava nervoso per quel fugace contatto.
Alzai gli occhi al cielo e ritirai la mano.
«Allora
che ne dici di confidarti con me? Sono una buona ascoltatrice e ne
capisco un po' della mentalità femminile, per quanto Denny sia
particolare! Io sono qui se vuoi amico mio!» dichiarai.
Lui finalmente iniziò a parlare, era veramente confuso. Quando
disse che temeva il fatto che leggessi ogni cosa e sarebbe stato meglio
che ne avesse parlato con Felix abbassai gli occhi.
«Mi dispiace che ti dia fastidio il mio potere Demetri, ma è grazie ad esso se posso capirci qualcosa in più e magari darti il giusto consiglio. Felix poi non ne sa nulla di queste cose. L'ho detto prima, è delicato come un elefante!»
Guardai con lui il tavolo dei nostri amici.
«Ascolta Demetri, lei è diversa dalle altre umane che girano a Palazzo, Denny è speciale. Lei non si limita a scherzare e ridere ma si sforza di comprenderci.» dissi.
«Capisco la tua paura sugli istinti. Non sarà facile dominarli, ma l'amore ti aiuterà a comportarti nel modo giusto con lei. Riuscirai a non farle del male. Ora sei confuso sui tuoi sentimenti. E' normale sai? E' una cosa nuova per te, ma non ti negare la possibilità di essere felice. Non la negare a te e Denny!» dissi.
«Lei al momento è confusa come te, però quello che c'è stato tra voi due in questi due giorni l'ha segnata. Se ha rinunciato ad Alec è anche per te. Non voglio illuderti ma credo che inizi a provare qualcosa per te. Ha voluto sciogliere il vincolo da Alec per questo. Per essere libera di innamorarsi senza pensare al passato!» affermai.
«E poi non dire mai più che sei ridicolo, non lo sei affatto!» conclusi sorridendogli.
«Veramente,
fosse per me la bacerei anche ora.... Ma poi a lei potrebbe
infastidire. Prima almeno potevo usufruire di una scusa. Mi domando
ancora con che fegato sia riuscita ad andare da Chelsea a chiederle una
cosa simile. Poi Chelsea ha accettato senza problemi e specialmente
senza il consenso dei tre. Beh, meglio andare prima che qualcuno si
innervosisca troppo. Comunque grazie...» disse rialzandosi per
avviarsi verso gli altri.
Sospirai.
«Hai ragione, prima avevi una scusa, ma fidati che non avrai più bisogno di scuse per baciarla, se le cose andranno come penso.» affermai alzandomi dal tavolo insieme a lui.
«Ok.
Andiamo ma non ringraziarmi, non ce ne è bisogno. Sappi che
quando vuoi io ci sono sempre. Se hai bisogno di sfogarti a parole ma
anche con un sano combattimento, non esitare a chiamarmi!» dissi
seguendolo verso il tavolo dei nostri amici.
Arrivati al tavolo, Denny se ne uscì con una battuta delle sue. Risi e guardai Felix.
«L'inquisizione per oggi ha chiuso i battenti. Il turno di Felix verrà domani. Prima preferisco che Demetri si riprenda dalla prova a cui è stato appena sottoposto, sennò come potrebbe mai fermarmi? Già non ci riesce normalmente...» dissi ridendo.
«Oh bene, certo che come premesse sono consolanti!!! Amico ti prego, salvami tu da lei! Solo tu puoi calmare questa furia distruttiva prima che si abbatta su di me e Demetri!» esclamò Felix fingendosi terrorizzato, rivolto ad Alec che scoppiò a ridere prendendomi per la vita e facendomi sedere addosso a lui.
«Tranquillo amico mio, a lei ci penso io!» esclamò Alec.
«A me va più che bene che tu pensi a me, ne sono felice, ma questo non salverà Felix.» dissi con un sorrisetto.
«Chris che stai architettando?» mi chiese preoccupata Jane. Mi conosceva abbastanza da leggere nel mio sguardo delle intenzioni nascoste.
«Oh Jane, sei preoccupata per Felix? Non devi sai?» dissi ironicamente.
Il mio sguardo si pose sull'orologio alla parete.
«Temo però sia giunta l'ora di tornare a Palazzo sennò avremo davvero qualcosa di cui preoccuparci seriamente, è tardissimo!» conclusi indicando loro l'orologio che segnava già le 20:30.
Pov. Demetri.
Eravamo andati con Denny alla locanda e ci sedemmo tutti ad aspettare che finisse di mangiare.
«Pancia mia fatti capanna!» esordì prima di iniziare a mangiare, poi a metà panino si fermò.
«Se volete potete fare un giro. Non per forza dovete farmi compagnia.» disse arrossendo come un peperone ed abbassando gli occhi continuando a mangiare.
«Certo,
rimani sola e poi ti ritrovi di nuovo con dei rozzi pervertiti.
Preferirei non ripetere la scena due volte.» dissi ridendo, ma
non appena balzò alla mente il bacio mi fermai di colpo. Quello
l'avrei ripetuto tante volte, ma aveva bisogno di tempo. Non potevo
lasciarmi prendere così, in fondo non ero nemmeno certo che
l'amassi.
Avevo bisogno di un consiglio e tra loro non sapevo chi fosse il
più adatto a cui chiederlo. Alec lo scartai a priori,
così come sua sorella Jane, con loro non ero riuscito mai ad
andare d'accordo, figuriamoci se avrei dovuto chiedergli su cosa
veramente provavo e su cosa fare con Denny. Erano rimasti solo Felix e
Chris, ma chissà se ne avrebbero avuto voglia o sarebbero stati
onesti.
Chris naturalmente sentì i miei pensieri e mi disse che voleva parlarmi.
Ero assolutamente certo che volesse parlarmi di quello che avevo
pensato riguardo la sincerità, ma anche se avevamo passato due
giorni come buoni amici, chi mi assicurava che lei si fidava e fosse
sincera nei miei confronti? Così feci spallucce e la seguii per
andare a sedermi al tavolo in fondo.
«Sarò antipatico per te a pensare quelle cose, ma non è tanto sbagliato. Ho dovuto non fidarmi degli altri per secoli.» dissi incrociando le braccia, aspettando di sapere di cosa volesse parlarmi.
«Non ti ho spinto qui per stipulare un accordo sull'amicizia, ma come hai capito, per parlare con te di Denny perché sento che ne hai bisogno. Voglio aiutarti come tu hai fatto con me. Ti prego fidati di me. Io voglio solo la felicità di Denny ed anche la tua. Non farei mai nulla che possa ledervi! Allora che ne dici di confidarti con me? Sono una buona ascoltatrice e ne capisco un po' della mentalità femminile, per quanto Denny sia particolare! Io sono qui se vuoi amico mio!»
Avrei dovuto immaginare volesse parlarmi di Denny.
Non appena sentii chiamarmi amico storsi istintivamente il naso, ma ero
grato che fosse così sincera nei miei confronti. Tirai un lieve
sospiro cercando di riordinare la mente prima di incominciare a parlare.
«Non
è per niente facile spiegarti il tutto. Non riesco a levarmi
dalla testa il bacio che nemmeno so io perché le ho dato. Per
non parlare del fatto che sembra aver bisogno di tempo... Poi quello
che m'ha detto Chelsea continua a frullarmi in testa. Perché
devo prendermene cura io? Se fin ora è stata sempre in piedi da
sola.» dissi appoggiando la testa sul tavolo.
Se fossi stato umano avrei avuto un mal di testa pazzesco con tutti
quei pensieri che continuavano a girare tra loro. Poi mi voltai per
fissare il tavolo dov'erano seduti gli altri e gli occhi si posarono su
Denny, rideva tranquilla come se quello che era successo prima non
fosse mai esistito, come ne era capace?
«E' l'unica che per ora, nonostante la nostra natura, ci parli e scherzi come fossimo persone qualunque. A parte che se dovessi ascoltare i miei istinti insomma... Meglio che non lo faccia.» dissi ridendo nervosamente all'idea di ritrovarmi solo con Denny senza il minimo autocontrollo sui miei istinti.
«E' anche imbarazzante il solo pensiero, specialmente perché tu stai leggendo ogni cosa. Forse era meglio parlarne con Felix. E poi non è certo che mi stia innamorando no? Solo... Perché avrei dovuto reagire a quel modo quando quei tre rozzi si sono avvicinati a lei?» dissi chiudendo gli occhi e lasciandomi scivolare sulla sedia per sospirare nuovamente.
«Mi sento ridicolo...» ammisi rimanendo immobile nella posizione in cui ero seduto.
«Ascolta Demetri, lei è diversa dalle altre umane che girano a Palazzo, Denny è speciale. Lei non si limita a scherzare e ridere, ma si sforza di comprenderci.» dissi.
«Capisco
la tua paura sugli istinti. Non sarà facile dominarli, ma
l'amore ti aiuterà a comportarti nel modo giusto con lei.
Riuscirai a non farle del male. Ora sei confuso sui tuoi sentimenti. E'
normale sai? E' una cosa nuova per te, ma non ti negare la
possibilità di essere felice. Non la negare a te e Denny! Lei al
momento è confusa come te, però quello che c'è
stato tra voi due in questi due giorni l'ha segnata. Se ha rinunciato
ad Alec è anche per te. Non voglio illuderti ma credo che inizi
a provare qualcosa per te. Ha voluto sciogliere il vincolo da Alec per
questo. Per essere libera di innamorarsi senza pensare al passato! E
poi non dire mai più che sei ridicolo, non lo sei
affatto!» disse sorridendomi.
Ricambiai sforzatamente il sorriso, continuavo a ritenermi ridicolo,
non ero mai stato così tanto tempo a pensare su come
approcciarmi con un'umana ne a domandarmi se le avrei procurato
sofferenze o meno.
«Veramente, fosse per me la bacerei anche ora.... Ma poi a lei potrebbe infastidire. Prima almeno potevo usufruire di una scusa.» dissi in tono ironico, peccato fosse la pura verità, ora per avvicinarmi a lei avrei dovuto probabilmente usare approcci diversi.
«Mi domando ancora con che fegato sia riuscita ad andare da Chelsea a chiederle una cosa simile. Poi Chelsea ha accettato senza problemi e specialmente senza il consenso dei tre.» dissi scuotendo la testa poi mi rialzai.
«Beh, meglio andare prima che qualcuno si innervosisca troppo.» dissi ridendo.
«Comunque grazie...» conclusi mentre mi allontanavo raggiungendo gli altri.
«Ora
l'inquisizione tocca a Felix. Era così terribile per ritornare
con una faccia del genere?» disse Denny ridendo.
Non appena compresi che quella domanda era anche perché era preoccupata non esitai a rispondergli.
«Non è stato poi così terribile. Credo di aver subito di peggio in questi giorni. E poi ora ero solo sovrappensiero.» replicai sorridendo mentre osservavo Denny che annuiva come se mi stesse prendendo in giro.
«Da quando in qua tu pensi?» disse fingendosi sbalordita e ridendo poco dopo.
«Ehi!
Penso più di quanto credi. Comunque su Felix, se vedo che ti sta
per mangiare la fermerò.» dissi dando un colpetto alla
spalla di Felix mentre ridevo sedendomi vicino a Denny.
Quando Chris mostrò l'orario Denny sbuffò.
«Se proprio bisogna, andiamo.» disse alzandosi dalla sedia aspettando che anche noi facessimo lo stesso.
«Ora sembri tu quella a cui è successa una strage. Assaporare l'aria ti fa male.» dissi ridendo e prendendola dalla vita per portarla a penzoloni come se fosse un sacco pesante.
«AAH! TU SEI TUTTO MATTO!» gridò mentre teneva abbassata la gonna come meglio poteva.
«Altro che inquisizione, a te ci vorrebbe la camera di isolamento. Almeno se mi devi portare, non portarmi in questo modo!» disse iniziando a scalciare facendo sempre attenzione alla gonna. Non fece in tempo a prendere un respiro che la presi tra le mie braccia. La guardavo divertito trattenendomi dal ridere.
«Non
mi guardare. Infame. Rischiavo di rimettere il cibo.» disse
imbronciata e spingendomi con le dita il volto che naturalmente non si
mosse nemmeno di pochi millimetri.
Mi divertivo immensamente nel spaventarla, nel renderla imbarazzata o nel farla gridare, aveva un non so che di particolare.
«Su, ritorniamo tutti a palazzo.» dissi iniziandomi già a dirigere verso l'uscita del luna park seguito dagli altri e corremmo di corsa a palazzo.