Cantico antico di parole colte,
che eterno diffonde da sempre la notte,
che si sveglia lento, quasi svogliato,
ma intenso riarde di Soli e di Volte.
In Lui ci si perde in folli emozioni,
di luci e di ombre e di costellazioni,
in densi pensieri in cui tu rimani,
sperando che all’oggi segua il domani.
Misteri sepolti nelle sabbie di Marte.
Cuori sconfitti dalle nebbie di Giove.
Può anche spiegarsi con parole nuove,
ma ne smarrirai pur sempre una parte.
Basta lasciarsi bagnare d’argento,
eppur Sua natura non s’è mai capita,
e sì che la notte t’appar silenziosa,
spingendoti a chieder, da Egli, la vita.