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Autore: Ceci Princessofbooks    08/10/2013    1 recensioni
Quasi flashfic sui pensieri di Goku e Vegeta dopo la sconfitta di Majiin Boo. Perchè talvolta un solo gesto può spezzare il mondo, o illuminarlo. BROMANCE
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Goku, Vegeta
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Senza nome

 

I due uomini stavano in piedi nella penombra, fissandosi, e sapevano che avrebbero dovuto smetterla. Sapevano che appena oltre l'angolo, al di là dei ciliegi verdi d'estate accanto a loro, c'erano le loro famiglie, i loro figli e le loro vite, e che avrebbero dovuto andare da loro e farsi riprendere dal flusso. Ma non lo facevano perché quel momento, al modo dei momenti dopo l'amore o dopo la guerra, apparteneva solo a loro. Avevano combattuto. Avevano vinto. Avevano guardato di nuovo il volto senza tratti della morte ed erano scesi all'inferno, avevano frammischiato i loro corpi e li avevano bruciati fino a lasciarli in polvere. Uno di loro aveva arso un cuore che non aveva confessato di avere, l'altro aveva dovuto riconoscere che il proprio non apparteneva del tutto a quella terra e quel cielo. Entrambi avevano creduto di aver perduto per sempre l'altro. E poi si erano ritrovati, a lottare al fianco di quelle braccia di cui conoscevano la forza, a scorgere il mondo in quegli occhi così simili e così lontani dai propri da spezzare l'anima. E se in quell'istante rivedersi era stato come prendere il primo respiro dopo essere caduti nell'acqua, ora quel respiro incendiava i polmoni e gonfiava il petto, senza trovare un posto, senza trovare una definizione. Così si fissavano, restando in silenzio, e il silenzio faceva male come le lacrime non versate.

-Kakaroth.- disse l'uomo, immobile. L'aria sapeva di sole e sabbia e fatica.

-Vegeta.- rispose l'altro.

-Dovremmo tornare dagli altri. Non possiamo starcene qui in eterno.-

-Sì, è vero. Tra un momento.-

-Tra un momento.-

E poi accadde. Quel respiro maledetto deflagrò dentro Goku, diventando qualcosa di più grande, di infinitamente più difficile, e brillando come neve al mattino. Le sue mani si mossero in avanti, abbastanza lente da poter essere fermate, e si serrarono intorno al corpo snello e sensibile di Vegeta. Lui non si ritrasse, e la stretta divenne un abbraccio.

Rimasero così a lungo, senza parlare, e il silenzio questa volta fu pieno e giusto e bello quanto l'alba. Vegeta chiuse gli occhi per un attimo, serrando le spalle di Goku. Poi si sciolsero, e seppero che tutto era cambiato.

-Che ne facciamo di questo momento, Kakaroth?-chiese l'uomo, con una voce bassa e senza angoli.

-Non lo so. Ma qualunque cosa sia, è nostro. Io so solo...-.

-No, non dirlo. È abbastanza.-

-Non hai mai avuto paura delle parole.-

-Non è perché abbia paura. Ma molte cose, anche la luce, anche l'ombra, non hanno parole. Ciò che non ha nome non ha promesse, non ha fine.-

-Quindi che cosa significa?-

-Significa che non siamo liberi, né mai lo saremo, perché ciò che c'è tra noi non può avere un nome. Ora andiamo.-

Vegeta si mosse verso l'angolo; la presa asciutta di Goku lo fermò. -Vegeta?-

-Cosa c'è?-

-Sono contento di non essere ancora libero.-

L'altro uomo sorrise, un sorriso che non aveva mai saputo come esistere, ma che avrebbe imparato.

Bastò, e insieme si avviarono nel sole.

   
 
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