Il club del libro

«Potremmo fondare un club del libro».

Non lo avesse mai detto.

Gli scaffali della biblioteca lo sovrastavano e, nonostante la sua non propensione a farsi intimorire da oggetti innocui e inanimati, lo spaventavano notevolmente. Sembrava che da un momento all’altro i libri avessero dovuto prendere vita e inseguirlo nei cunicoli labirintici dell’edificio per divorarlo tra le loro fauci fatte di fogli di carta e parole.

Deeks scosse la testa un paio di volte per allontanare quell’idea folle e si riconcentrò sul ripiano all’altezza dei suoi occhi.

«Potremmo fondare un club del libro», ripeté sottovoce a mo’ di cantilena con faccia schifata.

Come gli era venuta in mente una frase del genere?

Semplicemente non aveva pensato alle conseguenze delle sue parole... come al solito. Specialmente quando si trattava di punzecchiare Kensi.

E così, la sua partner non ci aveva pensato su troppo e, mentre si dirigevano tra i boschi a cercare indizi, aveva accettato l’idea affermando che «Non sarebbe stata affatto una cattiva idea». Ovviamente Deeks ricordava fin troppo lucidamente il ghigno che era comparso sul bel viso di Kensi.

Stanco di osservare le costole delle copertine, afferrò il primo libro che gli capitò sottomano, senza neanche guardare titolo, autore o sbirciare la trama e si diresse verso la scrivania dell’addetta ai prestiti.

Porse il libro e la tessera – un vago ricordo dei tempi in cui andava in biblioteca con gli amici... non certo per studiare – e attese pazientemente guardandosi attorno.

«Ecco a te», disse la ragazza restituendogli il libro.

Deeks notò solo vagamente il sorriso malizioso seguito da un’occhiata non certo da educanda che gli aveva rivolto la bibliotecaria e si diresse all’uscita.

***

«Che libro hai scelto?» chiese Kensi non appena lui arrivò a casa sua, non dandogli neanche il tempo di salutarla.

Deeks prima di rispondere la guardò: perché sembrava così contenta?

«Non so, ne ho preso uno a caso», disse con un’alzata di spalle entrando in casa.

«Fammi vedere», disse la sua collega strappandogli letteralmente il libro dalla mano. L’umore e l’espressione di Kensi cambiarono in un nanosecondo, lasciando il posto soltanto a sorpresa e disgusto. «Ma come ti è saltato in mente?» domandò quasi urlando.

Deeks per tutta risposta la guardò sconcertato non sapendo bene cosa dire. In fondo non aveva la più pallida idea di che libro avesse preso in prestito dalla biblioteca, quindi era comprensibile non sapere cosa dire.

«Sei sempre il solito!» continuò imperterrita lei, facendo un passo minaccioso verso di lui.

«Cos’ho fatto adesso?» chiese il detective non capendo tale reazione.

Kensi per poco non lo colpì in testa col libro quando glielo lanciò contro.

Il detective finalmente lesse il titolo e scoppiò a ridere mentre la sua collega cercava di incenerirlo davvero con lo sguardo.

«Oh, andiamo», iniziò Deeks. «È inutile che ti arrabbi tanto, sono sicuro che l’hai già letto, visto che Hetty te l’ha regalato per Natale. È proprio una singolare coincidenza che l’abbia pescato a caso in biblioteca. Non trovi?».

Kensi lo guardò con gli occhi ridotti a fessure: «Deeks, sei un vero idiota!»