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Autore: Elezaria    10/10/2013    0 recensioni
Durante la Seconda Guerra Mondiale, gli Alpini furono mandati a combattere in Russia, combatterono contro i Russi e il freddo.
Genere: Drammatico, Guerra, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Guerre mondiali, Novecento/Dittature
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Avanziamo nella neve. In alcuni punti quell'insidioso tappeto è solido e ghiacciato, pochi metri avanti si apre in improvvise bocche e inghiotte le gambe fino al ginocchio, ti entra polverosa e gelata negli scarponi e ti congela le dita dei piedi. Spesso si attacca alle suole dentate e ci si deve fermare perchè si rischia di scivolare. Se finisci a terra non ti rialzi più. Almeno non io. Non in queste condizioni: ho le gambe ridotte a due stecche ossute e gelate, le dita delle mani cominciano a diventare bluastre nonostante i guanti e la tosse mi scuote ogni due passi. Ma non sono quello conciato peggio, uno dei quattro muli che rimangono trascina una barella d'emergenza: sopra ci sono quattro ragazzi giovani che questa settimana sono stati colpiti dalla disidratazione. Uno di essi sta delirando e crede di parlare con sua madre, mi chiede come stanno i fratellini, se ci sono ancora le mucche e dice che presto tornerà a casa e sposerà una certa Beatrice. Io annuisco e osservo la distesa di anime tristi che si estende davanti a me. Tutti pensano alla propria casa, alla propria famiglia e cercano di far sapere il loro nome a tutti, in modo che se morissero, i sopravvissuti possano portare la notizia e troncare le vane speranze di un ritorno a casa. Sento l'acciaio freddo del fucile che mi batte di traverso sulla schiena e provo il desiderio di gettarlo via, calpestarlo fino a ridurre in polvere il simbolo di questa Guerra. Poi penso di poter chiudere gli occhi e ritrovarmi a casa, nella bella Campiglio, seduto sulla mia poltrona, davanti a un fuoco caldo e scoppiettante. Mentre mi perdo in questa bolla di paradiso, ho davvero chiuso gli occhi. Li riapro e vengo accecato dall'abbagliante luce riflessa dalla neve. Di questa guerra non ne posso più. Prima amavo questo fioccoso elemento, quando scendevo dallo Spinale bianco in libertà, ma ora lo odio. La parte della colonna si è fermata e si stanno montando le tende nelle quali dormiranno gli ufficiali e i feriti. I soldati semplici si devono accontentare di dei sacchi a pelo imbottiti. E' meglio che io mi sbrighi, o mi rimarranno i meno caldi!
   
 
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