Anime & Manga > Rozen Maiden
Ricorda la storia  |      
Autore: Reda    11/10/2013    2 recensioni
Dopo esser tornati dall'esperienza con Jun che non aveva caricato e con Kirakishou, la notte delle stelle mette alla prova Shinku e il suo medium nella rara occasione di esser soli. Shinku x Jun
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jun Sakurada, Shinku
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
stelle cadenti "Jun, secondo te...le stelle cadenti davvero esaudiscono desideri?"

La bambola pronunciò le parole in modo lievissimo e quasi fragile, seduta a terra davanti la porta finestre aperta che dava al giardino. Accoccolata a terra, ammirava il manto blu scuro del cielo sopra di lei, dove una luna gobbuta emanava una tenue luminescenza, oscurata da altre presenze.

"Mah...visto che voi esistete davvero, perchè no...?!?"
grattandosi il capo mentre rifletteva

La bionda bambola vestita di rosso voltò lievemente il capo verso di lui, disteso sul divano a guardare la televisione.

"Tu non hai niente da chiedere...?"

"eh?...."
disse solamente lui sorpreso della domanda

Si fissarono pochi minuti intensamente. La cucina era deserta a causa della cena-pigiama party di Nori in camera sua per vedere le stelle, credendo si vedessero meglio lì che in giardino. Ma sia Jun che Shinku preferirono fare a modo loro.

"...non mi viene nietne in mente, a dir la verità..."

Altri minuti di silezio furono l'unica cosa che avvolgeva quegli istanti in quel luogo. Era da un pò di tempo che Shinku e il suo medium Jun non passavano del tempo da soli, nella pace di se stessi.

"...Jun..."

"...mh, che cè..."

"...ho fame, portami qualcosa..."

"...non puoi andartela a prendere tu? Il frigo è l'ha dietro!"
con fare scocciato

La dama delle rose lo scrutò con la coda dell'occhio ma non disse nulla. CHinò la testa a terra e sospirò brevemente. Triste. Dopo un pò, la bambola si alzò e senza degnare di uno sguardo il suo servo si diresse verso il frigorifero. Cercò con gli occhi cosa le sembrava idoneo per quell'orario e poi la vide. Una fetta di torta avanzata che stava troneggiante però sul ripiano più alto.

"Uff...poteva essere facile far le cose da sola?"
si chiese sbuffando mentre cercava qualcosa per prendere la torta

Una serie di rumori di trascinamento resero Jun perplesso, si sollevò a sedere e vide la sua prima bambola del patto intenta a tirare per una gamba una sedia della cucina, passetto dopo passetto. In quel frangente non sapeva se mettersi a ridere per la scena, visto che solitamente qualunque cosa Shinku facesse scatenava serie di risate perchè era totalmente negata per lavoretti manuali, o se dispiacersi di averla costretta a faticare così per mangiar qualcosa.

"Eppure pensavo che avesse cenato abbastanza..."
riflettè il ragazzo finchè lo spirito Holie non si mise a volteggiare sopra di lui

"Ehi tu...smettila di agitarti. Cosa vuoi, che la aiuti?"
mentre lo spirito artificiale brillava vicino a lui con fare agitato

"Ho capito, ho capito...adesso vado. NOn vogliamo che l'atezzosa bambola con cui hai a che fare si faccia male...eh?"
sorridendo a Holie che faceva brevi cerchietti brillando

"SI, si, non ti agitare..."

Si alzò sgranchendosi, poi si diresse verso la bambola che ora stava cercando di affiancare la sedia ai ripiani del frigo per poi salirci. Mentre lei si apprestava a sollevare un piede, Jun la prese per la vita e la posò in piedi sulla sedia dicendole di prendere cosa voleva. Shinku, imbronciata, si portò le braccia conserte in segno di disapprovazione per la fatica che le aveva fatto fare per poi sollevarla lui stesso. Jun sorrise ai capricci di colei che lo ammoniva sempre per la stessa cosa.

"L'asilo nido è ancora aperto..."
ridendo sguaiatamente causando proteste dalla bambola

"Su, forza. Cosa volevi?"
le chiese tornando serio indicandole il frigo

"NOn te lo dico, ora fammi scendere..."

"Viziata...quando lo dico te la prendi...guarda che prendo cosa voglio io eh?"

"NOn osare, nessuno ti ha chiesto nulla. NOn ti importa niente di me e..."

"Ma smettila, credi che sono un mostro solo perchè non mi va che mi tratti da servo con aria da sufficienza?"

A quelle parole la bambola cambiò espressione, mise un brocio depresso e smise di guardare il suo medium negli occhi, chiudendosi in mutismo cercando di andarsene.

"...non è bello essere trattati sempre come servi e sentirsi sempre rimproverare senza un grazie, un per favore o frasi gentili..."

Nonostante il ragazzo cercasse di calmare la situazione, la bambola scese sola dalla sedia, si sistemò l'abito e poi, dopo un unltimo sguardo al frigo aperto si diresse dove si trovava prima a guardare le stelle, rimettendosi seduta a terra in totale silenzio.

Jun si sentì uno stupido, erano tornati alla situazione di partenza  comunicando a piccoli passettini da quando erano tornati dalla parentesi del Jun che non aveva caricato e Kirakishou. Ora che erano di nuovo nel loro mondo nella tranquillità di casa loro, sembravano di nuovo due estranei. Jun sapeva, dopo una discussione con Shinku, che tra tutte e quattro le bambole di cui lui era il padrone, Shinku era "quella autentica", ossia che era la bambola a lui destinata realmente. Che il loro legame era qualcosa di diverso che con le altre sorelle. Rapporti nati per via di altre situzioni e accadimenti, di parole dette e cose vissute insieme. Ma in parte, non era così per la quinta rozen maiden. Se lei era stata consegnata a Jun, un motivo cèra. Ma per loro caratteri uguali e contrapposti insieme, bambola e medium finivano sempre per litigare, cosa che rattristava sopratutto Jun, il quale si sentiva in colpa per prendersela con la bambola che, a detta di Souseiseki, non era mai stata brava a esternare cosa provava nel modo migliore. Jun sentì quella frase per caso, mentre la perfida bambola di Suiseiseki ne parlava con la gemella a proposito della quinta sorella. Si erano meravigliate di come con Jun che non aveva caricato, lei andasse maggiormente d'accordo che con il Jun che le appartesse davvero. Poi, parlarono di qualcune occasioni iniziali, quando si conobbero, in cui Shinku si dimostrò particolarmente restia a fare conoscenza con esse e di come il suo carattere avesse portato al litigio con la prima di tutte loro. Ma cosa disse Souseiseki, fu cosa fece riflettere Jun da quando le conosceva tutte e dal momento in cui tornarono a casa. SOuseiseki disse solo:

"Eppure, più di tutti, è il padrone che provoca in Shinku sentimenti contrastanti. Io l'ho visto Suiseiseki, lei tentenna, si agita, si rattrista. Credo che con il padrone che non aveva caricato lei avesse visto o capito qualcosa che ora la frena con il vero Signorino Jun. Di tutte noi sorelle, forse la sorellina complicata è proprio lei. Per non riuscire per sua natura a essere realmente se stessa. Lei non è come te, Suiseiseki. Lei è...fragile a modo suo. E anche il padrone lo è...infondo, loro sono legati da qualcosa di particolare..."

"Ehi..??? Qualcosa di particolare desu?"

"Si...quando li vedo insieme è come...se una parte di uno completa l'altra. NOn possono essere scissi, non vedrei altro padrone per quella sorellina problematica che è la quinta di noi. Un giorno però, credo che si renderà conto di non poter fingere a lungo..."

"fingere cosa, parla Souseiseki..."

"Cosa prova per il padrone!"

La risposta fu meno laconica del solito per la quarta bambola, come era solita fare. Aveva espresso cosa aveva compreso nel poco tempo di permanenza in quella casa. Ma la sua gemella non pareva d'accordo.

"NOn dire scemenze, desu. Quell'umano piccoletto è piccoletto anche nel cervello e mai, mai, mai, nostra sorella potrebbe stare così per colpa sua. DI sicuro è per la settima nostra sorella o altro desu..."

Le due gemelle avevano chiuso il discorso lì, sopratutto per via dell'irritabilità della bambola vestita di verde sull'argomento che era quasi tabù. L'umano piccoletto. Souseiseki rise divertita dal quel momento di rabbia ma sapeva cosa diceva e Jun lo aveva compreso. Tra tutte le bambole, Shinku e Souseiseki erano quelle che più di tutte dicevano cosa pensavano e avevano occhio fino sulle cose attorno a loro.

Se mai la bambola con abiti maschili avesse avuto ragione, Jun si trovava a scegliere se comportarsi da umano consapevole dei suoi diritti, sopratutto di padrone, o se mettere una pietra sopra e mostrarsi alla sua bambola per come era davvero. NOn voleva mai litigare con lei, ma i comportamenti della seria Shinku facevano sclerare chiunque, figurarsi dimostrarle cosa si provava facendo finta di non sentire e ne vedere.

Diede un'occhiata al frigo ancora aperto dietro di lui, anche se non notò cosa la bambola desiderava, si accorse che con la sedia e l'altezza della bambola, il ripiano più alto era quello che forse le interessava. E poi la vide,  la torta di chantilly e ciliegie che la bambola adorava. Se Hina amava quella alle fragole, lei amava quella alle ciliegie con pan di spagna al cacao e crema golosa. La chiamava La torta della foresta nera. Jun se la rideva quando lei pronunciava quel nome, strano per una torta così buona. Prese la torta, vide anche un'altra fetta dietro e la prese. Alla fine, quella torta piacque anche a lui quando Shinku gli disse di provarla. Fissò pochi secondi la chiassosa bambola ora silenziosa che si stagliata con i capelli chiari e l'abito rosso rubino, al nero della notte fuori. Prese due cucchiaini dal cassetto e si mise a gambe incrociate accanto a lei.

Shinku non disse nulla ne si voltò, ma si sorprese quando lui le posò sulle mani che erano strette l'una all'altra, il piatto con la torta. Lei guardò senza capire la torta, poi si voltò a fissarlo con uno sguardo che diceva 'come lo ha capito'.

"...sono il tuo servo no?...Su mangia..."
facendole un sorriso dolcissimo che la fece tentennare  un pò, per poi prende in mano il piattino.

Mangiarono in silenzio, cullati dalla brezza fresca che accompagnava quel momento di pace, nell'aria non si percepiva più la tensione di prima e anche lei, notò il medium, era tranquilla e mangiava la torta serenamente.

"Hai visto qualche stella cadente?"
sussurò Jun rompendo il silenzio ma con dolcezza

"No, credo non sia ancora il momento..."
rispose lei lasciandosi perdere dalla crema e dalle ciliegie insieme

"E' davvero buona questa torta..."

"Bè, come tua padrona era mio dovere farti conoscere le cose buone..."
puntualizzò lei con aria da insegnante che strappò a Jun un sorriso che non potè mascherare

"Eh?...perchè ridi?"

"Scusa Shinku...è che...nulla. Sono davvero contento di questa serata..."

Shinku si mise a guardare la torta stringendo con le dita di più il piattino, non sapendo che dire. Anche lei provava qualcosa di bello per quel momento passato con il suo medium. Poi, un gemito di sorpresa di Jun la fece trasalire.

"Guarda, una stella cadente...!"
disse il ragazzo indicando affannosamente un punto che però lei non vedeva

"Eh? Dove...dove..."

"Uff, deve essere andata via e non hai guardato..."

"Scusa..."

Jun posò gli occhi sulla bambola che guardava il cielo triste, sospirò e poi posò il piatto di lato, mettendosi in ginocchio.

"Dai, vieni..."
facendole segno di venire in braccio a lui

La bambola  lo fissò smarrita per un pò, poi di liberò del piatto e allargò le braccia per farsi prendere, cosa che  lui alla fine fece contento. La mise strettaa sè in braccio e uscì fuori a vedere in pieno il cielo sopra di loro. Un frusciò e Jun si trovò sordo a un orecchio per un urlo della bambola.

"IIIIIIIIIHHHHHHHHHHHHHHHHH"

"AAAAHHHHH....cosa...!!!"

"Ih, un gatto!!!"

"Ah...non puoi far finta di non vederlo?"

"Se-se resta lì ok..."
stringendosi al collo del suo medium

"I gatti rimangono ancora la tua paura più grande?"

"E se an-anche fosse...?"
puntualizzò lei imbronciata

"vuoi perderti la notte di San Silvestro, che viene una volta l'anno, per un gatto? Io sono qui con te..."

Se la bambola avesse avuto un cuore umano, quello avrebbe sussultato, se avesse avuto organi interni, le farfalle avrebbero svolazzato nelsuo stomaco, se avesse avuto un cervello vero, esso sarebbe finito come budino liquefatto. Eppure lei, in subbuglio lo era lo stesso, nel profondo di se stessa. Nel profondo della sua rosa mystica, pensò?

L'oscurità mascherò il rossore delle sue gote e, stringendo con le dita la maglietta del ragazzo, cercò di apparire normale guardando le stelle. E poi, ne videro una insieme.

"Guarda Shinku, eccone una...oh no sono due...avanti esprimi un desiderio...."

"Mh...credo già che lo abbiano esaudito..."
sussurò lei all'orecchio del suo medium, quando si accoccolò su di lui poggiando la fronte sulla sua guancia.

Jun se la portò più vicina sorridendo con tutto se stesso, accostandosi con il volto al suo con tutto l'affetto che provava, mentre lei si beava del tepore che il medium le procurava, il suo corpo stretto dalle sue braccia e la sua voce che la cullava dolcemente mentre la testa era abbandonata nell'incavo del collo di lui.

Il tumulto di sentimenti e sensazioni che procurò l'essere vicini, per lui, per tutte le parole non dette o mal dette, come per lei, fece vibrare i loro anelli.  Desiderando di restare così per sempre. Jun ammirò il cielo per poco, per poi portare la bambola in casa. Mentre lui camminava, mentre i capelli di lei ondeggiavano a ogni suo passo, lei con occhi semichiusi si accorse di una stella cadente in lontanaza. E desiderò. Desiderò si avere solo lui, stare solo con lui, con il suo medium,  in un abbraccio senza mai fine. Di essere bambola si, ma essere Alice solo per lui.

Dimenticandosi del resto.
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Rozen Maiden / Vai alla pagina dell'autore: Reda