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Autore: Crona Lunatica    11/10/2013    0 recensioni
Dal capitolo 1.
Venne distolto dai suoi pensieri vedendo una ragazza che lo aspettava seduta su di una panchina al molo dove attraccava il battello.
Non appena si accorse di essere osservata, la ragazza si voltò e gli sorrise per poi avvicinarglisi e gettargli le braccia al collo.
non trovò altra parola per descriverlo.
Da un mese a quella parte aveva intrecciato una relazione con una delle sue studentesse.
Genere: Introspettivo, Mistero, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era un giorno come tanti. Una domenica di novembre come tante. La processione si avviava verso il cimitero sotto una pioggia sottile; una ventina di persone accodate dietro una vettura lunga e nera guidata da un uomo emanciato accanto al quale sedevano i colleghi.
Subito dietro un sacerdote anziano intonava, stonando, un canto funebre seguito da un coro di voci anziane.
Accanto a lui il chierichetto portava la piccola croce di metallo per le processioni e, con lo sguardo fisso a terra, cantava a sua volta cercando di stare a tempo con il prete e sorreggendogli con l’altra mano l’ombrello.
Quando arrivarono dinanzi al grande cancello del cimitero avanzarono tra le lapidi a terra che facevano da viale verso la piccola cappella annerita dal fumo delle candele del campo santo.
Intorno a loro i fedeli si disponevano lungo tutto il perimetro segnato dai tumuli, che occupavano pareti intere.
Si udirono dei botti. “Ragazzacci” pensò qualcuno mentre la bara veniva trasportata all’interno del cimitero dove una fossa era stata scavata di fresco nella terra scura.
Tutti fissavano la buca, i volti scuri, gli occhi bassi; alcuni per compassione verso il defunto, altri persi nei propri pensieri.
<< Era un insegnante>> si sentì bisbigliare << Il cuore ha ceduto, eppure non era vecchio>>
<< Dicono che sia morto di paura>>.
Tutti fissavano la buca mentre veniva calata la bara di legno chiaro, quasi una macchia che scendeva nella terra nera, ma nessuno badava ad una figura che si teneva a distanza.
Una figura femminile, vestita interamente di scuro; se ne scorgeva soltanto il volto pallido contornato da lunghi capelli che scendevano in riccioli neri, sotto un vecchio ombrello di legno. 
  
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