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Autore: hirondelle_    11/10/2013    2 recensioni
/Fanfiction per l'HiroMido day/
- Midorikawa, lei vorrebbe sposarmi?
La domanda risultò tanto improvvisa che il diretto interessato sussultò sulla sedia: la tazza di caffè si rovesciò così sulla scrivania dilagando in una terribile e dolciastra chiazza marroncina, tanto rapidamente che Ryuuji fece appena in tempo a raccogliere le carte prima che esse venissero divorate dal liquido.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Jordan/Ryuuji, Xavier/Hiroto
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Would you marry me?
 
105 is the number that comes to my head
When I think of all the years I wanna be with you
Wake up every morning with you in my bed
That’s precisely what I plan to do


 
- Midorikawa, lei vorrebbe sposarmi?
La domanda risultò tanto improvvisa che il diretto interessato sussultò sulla sedia: la tazza di caffè si rovesciò così sulla scrivania dilagando in una terribile e dolciastra chiazza marroncina, tanto rapidamente che Ryuuji fece appena in tempo a raccogliere le carte prima che esse venissero divorate dal liquido.
Si guardò attorno confuso, come se la domanda appena fatta dal suo superiore fosse il frutto di qualche allucinazione dovuta all'ora improponibile, e invece Hiroto Kira era ancora dietro di lui con la tazza bollente in una mano come se nulla fosse successo, anzi attendendo addirittura una risposta.
- Non sia ridicolo Kira! - esclamò scocciato, superato lo shock iniziale, e ringraziò la sua pelle bruna per nascondere il rossore agli occhi dell'altro. Inoltre lo studio sarebbe stato immerso in un'oscurità quasi perfetta, se non fosse stato per la lampada appoggiata alla scrivania. La macchia di caffè dilagava pigra.
- Sono serio, Midorikawa. - replicò pazientemente l'uomo sorseggiando dalla tazza. - È da parecchio tempo che ci sto pensando e sono tutt'ora convinto che Lei sarebbe un ottimo marito per il sottoscritto. Sempre che a Lei non dispiaccia.
Ryuuji rimase in silenzio, inebetito. Fino a quel momento si era ripromesso di dimenticare un po' il loro rapporto per sostituirlo con un contatto molto più professionale, e Kira era sembrato concorde a questa sua decisione. Ora questo suo buon proposito era crollato come un castello di carte, e tutto per una proposta insensata e priva di logica. Non era possibile.
- Non è possibile! - esclamò infatti buttando in aria le scartoffie e portandosi le dita tra i capelli. - Non doveva andare a finire così!
- Così come? - chiese interrogativo il rosso guardandolo confuso. Si era appoggiato alla scrivania gocciolante e lo guardava con muto interesse. - Insomma, Midorikawa, ci conosciamo da una vita io e Lei. Non mi sembra di averle chiesto una cosa così insensata.
Ryuuji si mise a gesticolare. - Certo che è insensato! Non si propone alla gente di sposare il proprio capo di lavoro come se nulla fosse!
- L'ho fatto?
- L'ha fatto!
- Le posso assicurare che le mie intenzioni sono sincere.
- Non è questo il punto Hiroto!
- La prego di rivolgersi a me con un linguaggio più consono: siamo in ufficio.
Midorikawa era sconvolto. Non capiva più niente. Di certo era consapevole che Hiroto Kira era un personaggio abbastanza innaturale a causa del suo comportamento disarmante, ma non aveva mai realizzato il fatto che potesse essere davvero innamorato: con il giungere dell'età adulta tutto ciò che aveva riguardato la loro fanciullezza era stato riposto in una sorta di "inconscio consapevole", una cosa a parte, un mondo diverso. Invece ora scopriva che non tutto era stato buttato nel dimenticatoio, e la cosa lo preoccupava.
Parecchio.
- Lo sa, penso stia meglio coi capelli sciolti.
- Stia zitto, per favore.
- Le preparo dell'altro caffè?
- Volentieri, grazie.
Ryuuji prese uno straccio lasciato nello studio per evenienze come quelle -non si era mai troppo prudenti- e asciugò il piano di lavoro con frenesia esasperata. Sperava con tutto il cuore che una volta tornato Kira il discorso sarebbe stato accantonato da qualche parte, possibilmente il più lontano da lì, e sarebbero tornati al lavoro da bravo segretario e bravo capo aziendale.
Il suo sguardo si soffermò sulle pareti coperte dagli avvisi e carta straccia: avrebbe dovuto mettere a posto un po' di quel disordine, magari nel weekend quando non aveva niente da fare. Sempre meglio che rimanere in casa a guardare partite di calcio alla televisione ancora in camicia da notte e pantofole, dissacrando la dieta con patatine e dolciumi.
- Midorikawa, potreste spiegarmi come funzionano le proposte di matrimonio per cortesia?
Se Ryuuji fosse stato in possesso di un'altra tazza di caffè sarebbe caduta anche questa. - Maledizione Kira! - esclamò portando gli occhi al cielo.
Capitavano spesso questo genere di cose: Hiroto non sapeva una cosa e gliela chiedeva. Se non fosse stato per la situazione sarebbe risultata quasi una cosa normale.
- Vedi Hiroto. - iniziò pazientemente Ryuuji abbandonando le formalità. - Per fare una proposta di matrimonio a una persona bisogna prima conoscerla.
- Ma io ti conosco. - osservò l'altro corrugando la fronte.
- Intendo dire che prima di sposarti vorrei innanzitutto passare un certo periodo di tempo con te. - spiegò Ryuuji scuotendo la testa. - Convivere, o magari avere degli appuntamenti settimanali… potresti portarmi a ballare o cose del genere. Capisci? Anche se abbiamo passato la vita insieme non significa necessariamente fidarsi l'uno dell'altro…
- Quindi vuoi sposarmi. - annuì Hiroto come se avesse detto una verità basilare. Midorikawa avvampò superando il suo colorito e si nascose il volto tra le mani. - No! Non intendevo quello!
Hiroto ridacchiò e si sedette sulla sedia girevole di fianco alla sua, aderendo con il petto sullo schienale di pelle e portando le gambe ai lati del cuscinetto. Sembrava stanco ma ancora in forze, a giudicare dalla cura dei suoi abiti e l'allineamento perfetto dei suoi occhiali sul naso adunco. Aveva un neo vicino al labbro superiore, e i suoi occhi sembravano lucidi a causa del riflesso della lampada. Le sue mani sembravano appena scolpite nell'avorio, e…
- Che tipo di periodo? - chiese pacato il rosso interrompendo i suoi pensieri. - Quanto lungo?
- Beh… - sussurrò imbarazzato il verde. - Degli anni. Facciamo cinque. E potresti sempre cambiare idea nel frattempo, perciò…
Hiroto storse il naso e si stravaccò sulla sedia, giocherellando con gli occhiali: li faceva girare come una povera elica. Questo spiegava il fatto che li rompesse ogni tre per due. - Non ho affatto intenzione di aspettare tanto tempo. Avevo pianificato tutto quanto sai? Staremo insieme per almeno centocinque anni, avremo un bambino e lo chiameremo Masaki. Lo prenderemo al Sun Garden e lavoreremo lì perché ci piace stare coi bambini. Voglio svegliarmi al mattino con te e addormentarmi alla sera con te. Fare l'amore magari, e prepararci la colazione a vicenda a seconda di chi si alza per primo. - schioccò le dita e fece un gesto vago con la mano. - Ci sposeremo a New York, mi piace New York. A te piace New York?
- Aspetta aspetta aspetta, cosa?! - esclamò allibito il verde, la faccia stravolta dallo sconforto e dallo stupore. - Non funziona così!
- Se aspetteremo tutto ciò mi scombinerà i piani.
- Tu e i tuoi stupidi piani, potremmo passare almeno una sera insieme!
- Passiamo tutte le sere insieme, a volte anche la notte.
- Non è lo stesso! Intendo dire… Insomma Hiroto, da che mondo e mondo la gente si sposa così? - Non se ne era accorto, ma Midorikawa si era messo a ridere. Era la cosa più disarmante che gli fosse mai capitata. - E poi non è possibile stare insieme per centocinque anni, massimo cinquanta o sessanta.
Hiroto lo guardò assorto, poi schioccò le dita nuovamente e si alzò dalla sedia. - Va bene, ho capito. Aspetta qui. Chiudi gli occhi.
- Ma cosa… - sussurrò confuso e allibito Midorikawa, ma chiuse gli occhi lo stesso. Sentì Hiroto uscire e rientrare, poi posare qualcosa sul pavimento. - Posso aprire gli occhi?
- No.
Per la stanza andò a diffondersi una tipica musica da orchestra. Midorikawa non poté far altro che scoppiare a ridere, ma l'ilarità durò poco, perché Kira lo prese per le braccia e lo alzò in piedi. Ryuuji aprì gli occhi e vide una radio sul pavimento. - Cosa pensi di fa-
Hiroto con sicurezza gli prese la mano sinistra, la sua la appoggiò sul suo fianco bollente. Iniziò a volteggiare per la stanza dapprima senza un ritmo definito, poi acquisendo sicurezza e trascinandolo per l'angusto ufficio. Il camice bianco di Midorikawa volteggiava come una gonna, e ciò rendeva tutto molto imbarazzante.
- A-Aspetta Hiroto, io non so minimamente ballare! - piagnucolò il verde annegando nel suo colorito ambrato e porpora insieme. - F-Fermo!
- Devi seguire i miei passi, non è difficile. - replicò sorridendo Kira. - Devi fidarti di te. E un-due-tre, un-due-tre…
Sembrava che il tempo fosse scandito in questo modo: un-due-tre. Ryuuji perdeva pian piano la percezione dei propri piedi e si preoccupava sempre meno di ciò che doveva fare o dire. Iniziò a ridere, perché la cosa acquisiva tutto ad un tratto un senso: i baci che si erano scambiati da piccoli, le notti passate insieme quando erano adolescenti, o quando si erano soffermati  a guardare le stelle l'uno accanto all'altro. Le tazze di caffè si raffreddavano pigramente sul piano di lavoro e lì sarebbero rimaste.
 
- Allora, Lei è davvero sicuro di non volermi sposare? - sussurrò al suo orecchio Kiyama, prima che prendessero il volo fuori dalla finestra. Lo prese per mano e lo accompagnò nel suo abbraccio. Ora erano sospesi nel vuoto e continuavano a danzare, verso la luna.
- Ci dovrò pensare. - sussurrò Midorikawa affondando il viso contro il suo petto. - Intanto pretendo un aumento.
 
Angolino di Macareux
Buon HiroMido day, ragazze  e ragazzi .u.
ammetto che sono stata presa molto alla sprovvista dato che l'ho scoperto solo stamattina, ma sono riuscita a scrivere qualcosa per la mia OTP ;u; Quindi eccomi qui con questo capolavoro di letteratura italiana (?)
Sono felice di esser riuscita a pubblicare in tempo, ma vi prego di farmi notare eventuali errori, sono di fretta ;u;
Le strofe di inizio capitolo appartengono a una canzone di Jason Derulo, chiamata appunto Marry Me. Onestamente mi piace come introduzione, quindi ho deciso di inserirla ;u;
E… niente. Inutile dire che mi sono divertita a immaginare la proposta di matrimonio di Hiroto a Midorikawa.
Questa fic non è comunque un granché, credo che la riscriverò o la cancellerò, non lo so (?). Per il momento vi ringrazio di aver letto, e spero che abbiate il cuore di lasciare una recensione ;u;
Au revoir!
 
Fay
   
 
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