Anime & Manga > Romeo x Juliet
Segui la storia  |       
Autore: LadyTsuky    13/10/2013    4 recensioni
ho deciso di raccontare in modo molto diverso il continuo di questo anime stupendo. romeo e giulietta sono sopravvissuti e adesso vivono felicemente insieme nel loro castello come sarà questa nuova vita? ci saranno sicuramente alti e bassi continueranno ad amarsi per sempre e voi? ci sarà una sorpresa ad aspettarli sicuramente....
dal testo: la sognavo da tanto quella vita....avevo sempre desiderato accarezzare i suoi capelli e dire "ti amo" ogni volta che volevo, senza avere paura di dirlo in mezzo ad una strada affollata senza più nascondermi sotto quei vestiti da uomo..ormai tutto era finito ero libera e sapevo che lui mi avrebbe sempre amato.....e io lo amavo alla follia.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 
 







Ed eccomi qui!!!!! si finalmente sono tornata!!!! sono super super super super felice. avete aspettato più di una vita per questo chappy! spero che vi piaccia e spero con tutto il cuore che mi perdoniate! l'ho fatto anche molto lungo! per favore....non faccio nessuna anticipazione se no non c'è gusto! quindi vi lascio leggere in santa pace <3



Capitolo 3

OH ROMEO ROMEO

POV GIULIETTA

“ No non Adalberto….Armando.. Cleonte? Carmine! …Bacco..Bernardo…Marzio!”

Ma cosa?

“ Alfonso? Ascanio! No no…forse Eustosio…Eustosio.. Eustosio Montecchi…No no..non va bene…mh…”

Era lui. Ancora.
Nel bel mezzo della notte si era svegliato e mi stava letteralmente innervosendo.

Erano le due di notte..dato il buio che c’era e mio marito, il mio adorato marito, era intento a scegliere il nome del nostro piccolino. Ancora.
Non ne potevo più. Stavo diventando pazza nel vero senso della parola.

“ Diamine ci sono tantissimi nomi e così poco tempo!” sibilò, forse per non svegliarmi…ma non ci  era riuscito benissimo….  Anzi non ci era riuscito affatto visto che ero sveglissima.
Poi la luce della candela che aveva acceso non mi aiutava.

Poco tempo, avevo sentito bene?

“Dai Romeo pensa, pensa ad un nome”
Si come se negli ultimi tre mesi non abbiamo fatto nient’altro..anzi non hai fatto nient’altro.

“ Lan…Lan..Landolfo”

Eh? Landolfo?

“ No, no. Un nome con la  L non ci va….”
Bravo non ci va.  Meno male che te ne sei accorto.
“ Clemente l’ho già detto?”
Quanti nomi hai già detto.
Clemente… forse..mh Clemente…no diamine non mi piace!

Sentire Romeo parlare da solo non era una cosa strana..forse all’inizio, ma adesso era diventata un’abitudine.
Pazzo?
Forse.
Sicuramente era sulla via della pazzia.
Anche gli altri lo pensavano. Adesso potevo benissimo dire di conoscere quasi tutti i nomi della città.
Romeo che ripeteva in continuazione nomi di ogni tipo dalla a alla z persino. Li diceva mentre mangiava, mentre cavalcava, mentre parlavamo di tutt’altra cosa, se ne usciva con “ Galileo? Secondo te va bene?” oppure come in questo caso li diceva nel pieno della notte.
La cosa più assurda era che se li segnava su un taccuino e sbarrava quelli più orribili per lui, e tutti per me. A volte urlava un nome a caso mentre facevamo riunioni o feste. Lo so la gravidanza faceva male a mio marito.  Giorno, notte, pomeriggio non faceva altro che pensare a quel benedettissimo nome. Ormai era una fissa. . Doveva assolutamente avere un nome per il piccolo, e ogni volta che gli chiedevo il perché di tutta quella fretta nel cercarlo mi rispondeva sempre “Ogni volta che bacerò il tuo grembo come farò a chiamare il piccino se non ha un nome?”

Semplice.
Non lo chiamare! C’è tutta questa difficoltà? Per me va benissimo piccino! E poi parlare al mio ventre? Tesoro è ancora piccolino come fa a capire?

Io invece di logorarmi il fegato gli davo nomignoli come: piccino, stellina, puntino, fagiolino e cose varie ma lui no! Voleva assolutamente un nome.
Così aveva avuto la geniale idea di affibbiargli un nome temporaneo: Romeo secondo.
Si la fantasia era proprio il suo forte, ma se quel nome temporaneo mi avrebbe aiutata a dormire la notte l’avrei chiamato anche Ischirione. E credetemi ci vuole coraggio ad accettare quel nome.
Anche se ero sveglia non glielo avrei mai, mai e poi mai fatto notare o avrei detto addio una volta per tutte al mio adorato sonno.
Avevo ancora le palpebre serrate e non avevo proprio voglia di aprirle e vedere per l’ennesima volta il suo viso corrucciato davanti a quel libricino. Non mi volevo rovinare la nottata per soffrire inutilmente. Dopo le meravigliose ore che avevamo appena trascorso…
Così decisi di fare finta di niente e riprendere sonno, consapevole che la mattina dopo l’avrei ritrovato nella stessa identica posizione e con il suo amato taccuino in mano.

Cavolo come ero invidiosa!
Di chi?
Semplice del taccuino.
Perché?
Perché quel taccuino era diventato il suo amante segreto!
Si, si proprio così il suo adorato amante.
Lo portava dovunque dietro di se e io ogni volta che lo vedevo sbuffavo, perché non ne potevo più. Ma dovevo ammettere che avevo vinto una battaglia. Una vittoria sudata. Ero stata categorica, quasi chiedendoglielo in ginocchio, anche se non ci riuscivo più tanto bene, l’amante doveva stare chiuso nel cassetto almeno in quelle ore che il Messer Romeo era tutto mio. Completamente. Stavo per ritornare nelle braccia di Morfeo quando…

“ Forse Geremia..Elia…isaia..”

(*)Ia ia ohh…Romeo non è una canzoncina il nome.

“Oppure Leonte come papà!” aveva alzato un po’ la voce per quella geniale idea che gli era venuta. “ma come ho fatto a non pensarci prima?” sicuramente stava sorridendo.

Leonte? Era impazzito vero? Come poteva chiamare il mio piccolino Leonte? No questa non poteva passarla liscia…per carità non avrei rovinato la vita a mio figlio! Leonte no no no…non doveva nemmeno pensarlo. Lo so che era suo padre ma…a me quel nome…insomma….mi fa schifo! Ecco l’ho detto! L’ho detto nella mia testa ma l’ho detto. È un passo avanti. E poi dico Con tutti i bei nomi che ci sono? Non avevi la lista? Be scegline uno e facciamola finita ma non darò mai a mio figlio quel nome nemmeno se lo mettessimo al quindicesimo posto.

“ Romeo ti prego dormi” biascicai quelle poche parole un pò insonnolita.
“ Tesoro scusami ti ho svegliato non volevo” disse sottovoce accarezzandomi la guancia…
No ti prego non iniziare con le tue mille scuse, ti prego, ti prego, ti prego, ti prego…

“ Tranquillo non mi hai svegliato tu” riuscì ad aprire le mie stanche palpebre e notai il maledetto taccuino in mano, non potei non fare che una smorfia meritata aggiungo. “ Non ti avevo detto che l’amante stava in punizione questa notte? Anzi mi correggo TUTTE le notti?” perché dovevo ricordarglielo ogni volta?
“ Lo so ma non sono riuscito a resistergli…” mi sorrise dolcemente e nei suoi occhi leggevo ancora “Scusa”.
Si il fascino della carta.. Ma valli a capire gli uomini.
Giuro che brucerò quell’amante. Se avesse avuto gli occhi lo avrei già accecato. Non aveva il diritto di guardarlo troppo a lungo e essere toccato di più lui che io. Io che sono sua moglie messa al secondo posto. Battuta da della cellulosa morta.
“ Hai finito di parlare da solo? O prima devi dare il bacio della buona notte al tuo amante?” sorrisi.
“ Smettila di chiamarlo in quel modo..non devi essere gelosa di un oggetto è davvero inutile”
“ Gelosa? Io? Gelosa del tuo diario segreto? Pff ma smettila e chiudi il libraccio nel cassetto.” ordinai categorica.
“ Ma-”
“ Ora.”
“ Avevo quasi finito” disse cercando di liquidarmi con la sua solita scusa.
“ Si come no, come le ultime ottomila volte che te l’ho chiesto, hai sempre quasi finito, ma ogni volta ti vedo con l’amante in mano”
“ Nemmeno cinque minuti? Non mi potresti far pensare ad un ultimo nome?” o no stava usando la sua arma segreta! Occhioni dolci in arrivo! Sorrisi dolcemente e appoggiai la mia mano sulla sua guancia.
“ NO” credeva di salvarsi così facilmente?
Alla fine con mia immensa felicità imprigionò l’amante nella sua cella di isolamento.
“ Ritieniti fortunato” dissi beccandomi una sua occhiataccia.
A adesso faceva l’offeso. Bene. Avrebbe perso prima di iniziare questa battaglia.
“ E non fare l’offeso”
Si voltò incredulo verso di me e incrociò le braccia al petto, come un bambino arrabbiato.
No. Non poteva averlo fatto. No, avevo visto male. Dovevo tirargli le orecchie e fargliele diventare lunghe come quelle di un coniglio.
“ Romeo Candore Montecchi continua a fare l’offeso e giuro che ti sequestro il tuo amato taccuino!”
“ Io non sto facendo l’offeso” disse a denti stretti.
“ Sarà meglio per te” sbuffai. ancora non era nato il piccolino e già facevo da mamma a mio marito.
Sbuffò sonoramente e spense la candela poggiata sul suo comodino, dopodiché si mise sotto le coperte e mi diede le spalle. Non riuscì a trattenermi dall’alzare gli occhi al cielo e sorridere. Il mio Piccolino…
Mi girai verso di lui e lo abbracciai dolcemente…
“Mmh”
Brontolone che non è altro…
Iniziai a baciargli la schiena nuda ..
“ Mh…Giulietta..”
“Si..” continuai con la mia tortura…
“ Sei sleale” sentii il desiderio nella sua voce e i suoi brividi sulle mie labbra.
“ No..sto solo facendo ragionare il mio bambino”
Lo baciavo ancora su e giù sulle spalle sul collo fino ad arrivare all’orecchio e poi ritornavo indietro e ricominciavo da capo.
E lui che tratteneva a stento il respiro..velocemente mi bloccò fra le sue braccia e iniziò lui a torturarmi dolcemente, con lenti baci che mi procuravano deliziosi brividi.
“ Ro..Romeo…”
“ Sei davvero sleale e io che ti volevo tenere il muso ancora per un po’”
“…Mhmm non credo proprio…tu non sai resistermi..”
“ Scommettiamo?”
Spalancai gli occhi per la sorpresa.
Anche se eravamo al buio potevo benissimo notare il suo sorrisetto furbo stampato in faccia.
“ Ne saresti davvero capace?” lo sfidai ricambiando il sorrisetto.
“ Non mettermi alla prova..” disse roco…
Oh si, si ora dei giochi!!!
Ero ancora tra le sue braccia , e come un fulmine invertì le posizioni. Adesso ero come un topolino in trappola. Ero fra le fauci del leone. Il mio leone.
Sorrisi pregustandomi il dopo.
“ Scomparirà presto il sorrisetto che hai stampato sulle labbra Madonna Giulietta”
“ Oh stiamo giocando pesante…Mio signore”
“ Tu non lo immagini neanche” ridacchiò nascondendo il suo viso nell’incavo del mio collo.

Molto dopo….
Era ormai l’alba ed io ero meravigliosamente riposata e felice..ancora una volta avevamo risolto nel nostro modo migliore. E mi piaceva.
Aprì gli occhi sorridendo e due pozze di cielo mi guardavano amorevolmente.

“ Buon giorno dormigliona” disse baciandomi dolcemente.
“ Buon giorno Messer Offeso” ridacchiai..
“ Si sbaglia mia Signora” sorrise “ Non sono più offeso”
“ Che gioia” poi notai la flebile luce che passava dalle tende bianche della finestra aperta.. “ Ma che ore sono?”
“Mh credo le cinque…“ lo fissai felice “C’è tempo…” continuò.
Meno male mancavano ancora tre ore alla tortura…
“ Non ne posso più…” già stavo pensando alle ore successive.
“ Invece è stata molto gentile”
“ Gentile? Ma che dici? Come fai a dire che quella donna sia gentile?”
“ Non capisco la tua antipatia verso di lei, cosa ti ha fatto?”
“ Come puoi capire tu? Sei solo un uomo” ecco stavo già avvertendo la stretta allo stomaco del cattivo umore.
“ No, no non mi mettere il broncio me l’avevi promesso”
“ No quella promessa me l’hai estorta con l‘inganno!” i giri di parole sono un inganno. E il solletico non aiuta a mantenersi lucidi!
“ Con l’inganno? Addirittura.”
“ E non ridere non è divertente…”
“ No no non rido ma tu hai promesso quindi…”
“ Quindi sarò costretta a subirmi i pettegolezzi di tutti da Madonna Claudia?”
“ Esatto”
“ Ma bravo! Lo sai che è peggio di una tortura!”
“ Esagerata…passerai solo qualche ora con lei, voglio solo essere tranquillo…almeno per quelle poche ore che sono fuori”
“ Ma non mi puoi tenere chiusa nel castello per sempre! Io ho bisogno di aria!”
“ Giulietta ne abbiamo già parlato, tu rimani nel castello” disse serio.
“ Corrado secondo ti dovevano chiamare altro che Romeo…sembri il gemello versione giovane, però”
“ Giulietta dico sul serio non cambiare discorso”
Non cambio mai discorso io!
“ Romeo tu dici così perché non sei costretto a passare ore e ore e ore di lagne: Madonna di qua, Madonna di là, mia signora non può fare questo, non può fare quello…deve fare questo quello e quell’altro …e così via..e poi arrivi tu e continui l’opera incompiuta di Madonna Claudia.”
“ Perché mi preoccupo per te”
“ Solo?”
“ E soprattutto di Romeo secondo”
“ Lo sai che è un nome temporaneo vero?” anche se mi piaceva Romeo come nome, non mi piaceva il fatto di fare confusione tra i due bambini…
“ Si …” si abbassò leggermente fino a toccare il mio ventre…
o no eccolo il monologo con il piccino…
“ Ciao piccolino … stanotte abbiamo fatto baldoria eh? Mamma e io ci siamo divertiti molto,speriamo che tu stia bene” disse baciando dolcemente la pelle.
“ Sta bene, sta bene” risposi secca. Ormai il mio buon umore stava passeggiando con la pazienza da qualche parte. Insomma stavo per diventare madre e mi mettevano dietro una Balia camuffandola con il nome di dama di compagnia…
“ Cavolo sei davvero cattivo!” sbottai.
“ Cattivo?” alzò lo sguardo dal mio ventre e ritornò alla mia altezza così da fissarmi dritta negli occhi.
“ Si cattivo” ribadì malferma. Non poteva fissarmi in quel modo sapeva bene che non riuscivo a resistergli.
“ Tesoro io non sono cattivo” pronunciò quelle parole con una lentezza a dir poco esasperante. Quasi come dirle ad un bambino “ Io ti avevo avvertito e non puoi comportarti come una bambina”
Stavo per ribattere ma…
“ Quindi starai in compagnia di Madonna Claudia”
Madonna Claudia Madonna Claudia Madonna Claudia… e basta!
“ Non può venire Cordelia al posto suo?” chiesi speranzosa “ Ti pregooo”
“ Lo sai che Cordelia ha un figlio a cui badare, adesso non può stare sempre con te, perciò dovrai fare a meno di lei”
Alzai gli occhi al cielo allo stremo dell’esasperazione, poi appoggiai le mani sulla collinetta e dissi “Piccolo mio dovrai sopportare insieme alla tua mamma l’ennesima tortura di oggi”
“ Perché dici così?”
“ E cosa dovrei dire? Piaga? Castigo divino? O uno scherzo del destino?”
“ Non puoi dire che è una tortura” disse sinceramente.
Sgranai gli occhi incredula. E certo, la veglia e tutta miele con lui … non ha proprio contegno.
“ Romeo non farmi parlare”
“ Come non detto” sorrise e mi baciò la mano.
Mhm..strano Romeo non è tipo da troppe effusioni a prima mattina…
“ Non starai mica facendo quello che sto pensando che tu stia facendo vero?”
“ Che domanda contorta” sorrise furbamente e la sua mano si stava avvicinando sempre di più verso il cassetto.
“ Romeo ti vedo benissimo”
“ Anche io”
“ Togli la mano da lì”
“ Devo lasciare la tua mano?”
“ L’altra” lo scandì piano, tanto per farglielo fissare in testa.
“ Questa?” alzò la mano incriminata.
“ Vedo che sei sveglio. Esatto. Sono le cinque non puoi pensare già da adesso al tuo amante. Ci sono io. Questo si chiama tradimento.”
“ Ma dai lo sai che la mattina ho più idee” continuò testardo. “Mai sentito parlare del detto La notte porta consiglio? ecco lo sto mettendo in pratica.”
“ Romeo mi stai seriamente rovinando la giornata”
“ Non essere così pessimista”
“ Non sono pessimista la parola adatta è realista.”
si sono consapevole, quindi realista, del fatto che mio marito si sta trasformando in un mostro di enciclopedia dei nomi, chiedete a lui se avete dei dubbi sui nomi dei vostri figli, e lui in quattro e quattro otto vi dirà provenienza etimologia e significato di tutti i nomi. È disponibile ventiquattro ore su ventiquattro.
“ Va bene Realista”
Ah adesso stava mettendo in atto la sua tecnica di Dalle sempre ragione o sei fregato, prima regola del manuale di Giulietta Capuleti incinta.
“ Allora mia realista che ne dici di Carlo?”
E no bello mio..
“ Fai come ti pare, se ti vuoi mangiare il cervello fai pure ma non coinvolgermi”
“ Ma che dici lo sai che lo dobbiamo scegliere insieme”
“ Non preoccuparti non mi offendo mica.. Mi dispiace ma tua moglie vuole dormire, quindi arrangiati”
“ Uffa…allora..”
Stava già iniziando, non mi ero nemmeno girata che lui mi stava già ignorando. Per ripicca lo interruppi ancora.
“ Ti ricordo che se i nomi che scegli non mi piacciono, ricomincerai da capo la tua ricerca…e se non ne troverai uno che mi soddisfi in pieno il nostro piccolino non avrà un nome fino ai diciotto anni” detto questo mi voltai e sprofondai il viso nel cuscino di piume d’oca.



POV ROMEO

Bene. Avevo rovinato la giornata prima di cominciarla veramente. Grandioso. Assolutamente fantastico.
Romeo finiscila con queste cavolate e sì serio.
Giusto devo essere serio e concentrato. Serio e concentrato. Ma come si fa a essere seri e concentrati se l’unica cosa che mi passa per la testa è l’umore di mia moglie? Non dimentichiamo il piccolo particolare che si chiama bambino. Già un bambino. Un bambino a diciannove anni. Prima o poi doveva capitare ma io pensavo più ad un poi molto lontano che ad un prima così vicino. Comunque lasciamo stare questa faccenda e pensiamo alla tua stupidità Romeo, si perché  tra il primo fra gli stupidi e il penultimo fra gli idioti ci sei tu. Lo stupido idiota, che fa incazzare sua moglie alle cinque del mattino con tuo figlio in grembo, ma bravo sei proprio bravo.
Ma come Fai? Dico. Come fai a bruciare una bellissima nottata d’amore favoloso così? Con una cavolo di mossa. Solo con il gesto della mano. Pensavi che Giulietta non se ne fosse accorta? Si…cioè no cioè insomma non lo so ma avevo un’urgente voglia di scrivere sul taccuino prima che quel nome mi sfuggisse dalla mente. Si sono smemorato e l’unica cosa da fare era quella scrivere, ma a tua moglie non è andata  a genio la tua idea così ogni volta devi sopportare la sua gelosia. Avete capito bene. Mia moglie è gelosa di un taccuino. Vi rendete conto? Per un pezzo di carta! Ma come si può essere gelosi di un taccuino? Io non la capisco proprio a volte. Così era incavolata furiosa e gelosa. Alla fine era tutta colpa “dell’amante” come lo chiamava lei. Lo so avevo decisamente perso il controllo con la faccenda dei nomi, ma come potevo non pensarci? Mio figlio sarebbe nato tra poco tempo e dovevo stare calmo e tranquillo come se niente fosse? Mio figlio non sarebbe nato senza un nome! Mi sarei fatto tagliare la testa ma il mio Romeo secondo sarebbe nato con un nome! Si aveva quel nome temporaneo come diceva Giulietta, appunto che sarebbe dovuto restare temporaneo quindi avevo si e no qualche mese per decidere quello definitivo. Era toccato a me l’ingrato compito di scegliere fra tanti nomi quello per mio figlio..ma era come cercare un ago in un pagliaio ce ne erano così tanti che non sapevo proprio quale scegliere, tutti mi giravano nella testa eppure non trovavo mai quello giusto per lui, per Romeo secondo, per mio figlio. E giulietta non aiutava affatto, anzi aveva sempre da ridire non gliene piaceva nemmeno uno e c‘erano almeno trenta nomi in “forse“che uno che gliene piacesse veramente.
 Ma sorvoliamo anche su questo argomento, perché perderei del tempo prezioso a stare seduto nel mio letto fissando il pezzo di carta lindo, senza fare assolutamente niente…
Erano passati si e no pochi minuti ma sentì perfettamente il suo respiro regolare e tranquillo… dormiva. Non mi stupì più di tanto, per lei addormentarsi era come bere un bicchiere d’acqua. Invece a me mi toccava patire ore intere prima di addormentarmi sul serio. La osservai per parecchi minuti, fissai la sua spalla destra che si alzava e abbassava impercettibilmente, sentivo i suoi mugolii e sbuffi che mi facevano ridacchiare, e quell’espressione che aveva in viso mi addolciva ancora di più, sembrava una bambina, con le labbra leggermente schiuse e le guance arrossate. i suoi lunghi capelli  ramati che io amavo alla follia, morbidi e setosi, erano sparsi per tutto il cuscino e su tutta la schiena nuda.
Mi accorsi solo allora che aveva freddo, le alzai un po’ più la coperta che la copriva dal fondoschiena in giù e lei al mio tocco si girò verso di me e mi abbracciò. Non riuscì a non fermare un sorriso guardandola amorevolmente. Amavo guardarla dormire, mi dava un senso di pace assoluta. Osservare quelle lunghe ciglia nere e il suo sorriso appena accennato mi faceva sentire in paradiso…
aveva sempre una mano che proteggeva amorevolmente il suo grembo, un gesto comune forse anche involontario per lei e questo mi rendeva felice perché lì, lì dentro c’era il nostro piccolino che cresceva.
Si, stava crescendo così in fretta e io non me ne rendevo conto…
Romeo non stai dimenticando qualcosa?
Cosa?
Qualcosa che dovresti fare.
Adesso non posso sono occupato.
Occupato? Ma se stai seduto a non fare niente
Devo ammirare mia moglie.
Tua moglie la ammiri quando vuoi adesso che stai tranquillo e buono pensa a tuo figlio!
Oddio il nome!
Oddio sei ritornato sulla terra finalmente. Sai sei proprio perspicace, prega la dea, che non ti esca fuori un bambino con la testa fra le nuvole come te e tua moglie.
La mia testa non è fra le nuvole. E poi Giulietta non si tocca.
Stanotte tu l’hai toccata abbastanza o ne vuoi ancora? Da come te la stringi.
Ma la smetti?
Sei tu che mi fai parlare e adesso lavora, metti in moto il bel cervello che ti ritrovi e partorisci un nome per il tuo erede.
La fai facile tu.
Perdi tempo.
Non ci credo sono così stressato che mi metto a parlare con la mia testa alle cinque del mattino, parlare, più che parlare sto litigando.
Non ti preoccupare non lo dico a nessuno, e poi non sto litigando con te ti sto solo facendo capire che stai perdendo tempo.
Romeo non parlare con la vocina e pensa al nome pensa solo al nome, pensa, pensa al nome.
Bravo pensa al nome.


POV GIULIETTA


Finalmente oh tesoro quanto ti ho aspettato!
Era lì tra le mie braccia e dormiva, o come dormiva. Così piccolo, così e così paffutello, le guance rosa e i suoi occhioni erano blu, blu come il mare.. Eccolo qui il mio piccolino…lo cullavo e nel frattempo intonavo la ninna nanna che mi cantava mia madre, l’unico ricordo che ho di lei..quella dolce ninna nanna che mi faceva addormentare…e adesso anche il mio piccolino dormiva tranquillo…
Piccolino..piccolino mio…


Dolci baci mi accarezzavano il collo…
Non riuscì a non sorridere..

Smettila… lasciami in pace non vedi che disturbi il mio piccolino?

Ma imperterriti quei baci continuavano a scivolare lungo il mio collo come quella ninna nanna che c’era nella mia testa, pian piano andava sfumando..

No no aspetta il mio piccolino così non riuscirà a dormire! Ti prego smettila così lo sveglierai..

Ma quello scherzo del destino continuava..poi delle dita mi sfiorarono delicatamente il collo provocandomi brividi di piacere..no non poteva continuare dovevo fare qualcosa..ma cosa?

Un pianto.
O no il mio piccolo piange! No, no tesoro adesso c’è la mamma è qui shhh…shhh


Visto? E adesso? Hai svegliato il mio piccolino! Come farai a rimediare?

“ Amore…”

Credi che sia così facile? Chiamarmi solo amore? Che credi mica si rimette a dormire se lo chiami e basta. Ci hai interrotti!

“ Dai è ora di alzarsi”

Ora di alzarsi? Ma se sono già sveglia! Anzi lo siamo in due adesso.

“ Giulietta..”

Si è il mio nome così tutti mi chiamano.

“ Amore ti prego…” le sue mani mi accarezzavano.

Ah adesso mi preghi? Ormai il danno è fatto.

“ Giulietta…svegliati” disse la voce in tono lamentoso.

O mamma ma io sono sveglia, almeno il mio piccolino lo potevi lasciare stare no?

“È tardi devi alzarti pigrona, e poi ti sta aspettando Madonna Claudia.”

Spalancai gli occhi all’improvviso. Non c’era nessuno tra le mie braccia.
No no il mio piccolino era solo un sogno..un sogno così reale…
toccai il mio grembo come per constatare la cruda realtà. Era ancora li al calduccio dentro di me.

“ Oh finalmente ti sei svegliata”
Eccolo lì con il suo sorrisetto sghembo seduto davanti a me.
“ Hai svegliato il bambino!” dissi accigliata.
“ Eh?”
“ E non mi guardare come se fossi una pazza”
“ Giulietta stai ancora sognando”
“ No adesso sono sveglia. Più che sveglia. Anzi, sono arrabbiata.” incrociai le braccia sotto il petto “Con te”
“ Con me? E che ho fatto?”
“ Hai svegliato il bambino!” continuai “ Ti rendi conto? Anche quando sogno mi dai fastidio,non basta quando sono sveglia!”
“Quale bambino?”

Ma non ero io quella appena svegliata?

“ Sicuro di essere sveglio? Sai ho seri dubbi”
“ Giulietta chi hai sognato?”
“ Il re Artù”
“ Ma non era un bambino?”
“ O dio ma allora è vero, le mie ipotesi sono fondate. a te la gravidanza fa male”
“ Che centra? Io sto benissimo mai stato meglio”
“ Si aggiungici anche fresco come una rosa e libero come un fringuello” sbuffai.
“ Mi hai tolto le parole di bocca.” mi baciò una guancia e a pochi centimetri da me continuò  “ Invece a te dona la gravidanza” finendo con il suo sorriso ebete.
“ Lo dici adesso, che sono magra ma quando diventerò grassa quanto un maiale farcito con la mela in bocca ti ricrederai ”
“ Tu non sarai mai un maiale amore”
“ Beato chi vive nell’ignoranza”
“ Amore, amore, amore” disse ridacchiando e facendo con la testa avanti e indietro.
“ Ti sei incantato?”
“ Tesoro..”
“Se vuoi facciamo a scambio? Ti cedo volentieri il posto di gravido, non mi offendo.”
“Mi dispiace molto ma non sono io quello che ha in grembo nostro figlio” sorrise
“ Ah quando ti conviene è nostro figlio quando pensi al nome è solo tuo figlio. Ma bravo e sicuramente quando farà qualche guaio sarà solo mio no?”
“ Amore che dici lo sai che è il nostro bambino, comunque non mi hai detto cosa stavi sognando”
“ Te lo detto, tu non mi hai creduto”
“ Quando?”
“ Romeo sul serio forse è meglio se fai chiamare Messer Arturo”
“ Dai..”
“ Io te lo già detto prima quando mi hai fatto la stessa domanda, ho sognato Artù e mago merlino.”
“ Sul serio?”
“ Si cantavano erano bravi”
“ E il bambino?”
“ Viene dopo”
“ Era un bambino a caso?”
“ No” lo dissi quasi offesa. Non era un bambino a caso era il mio bambino il mio solo mio.
 “Ti ricordi come si chiamava?”
 “ Ehm..no..anzi non credo che abbia un nome”
Alla mia risposta vidi una nota di delusione..

“ Perché?” chiesi senza pensarci. Che centra il nome del bambino?
“ No, no niente” si alzò dalla sedia e si diresse verso il bagno.

Strano. Si è allontanato. ..forse..stava pensando…no…No non arriverebbe mai a ..
Ma che cacchio dici Giulietta? Arriverebbe a tutto pur di trovarlo!
Quindi si è allontanato perché si vergogna?
Mi alzai di scatto e non mi resi conto della stupidaggine che avevo fatto. La mia povera testa ruotava come se fosse stata su una giostra. All’istante mi rimisi seduta sul letto così come mi ero alzata…dopo poco mi rialzai quando avvertì che il capogiro era finito e seguì mio marito in bagno. Presi il lenzuolo per coprirmi come potevo e per non sentire freddo.

“ Romeo cos‘hai?” entrai nella stanza e vidi Romeo che stava per radersi quella poca barbetta che gli cresceva.
“ Nulla” continuò davanti allo specchio, con un’espressione concentrata, studiando attentamente il suo viso. Poi si decise e iniziò a passarsi la schiuma.(*)
 Aveva in mano un rasoio d’argento decorato finemente e lo passava delicatamente sulla sua pelle. Quella risposta mi era sembrata un po’ fredda e i suoi occhi erano un po’ preoccupati.
“ Perché volevi sapere il nome di quel bambino?” continuai imperterrita avvicinandomi a lui.
Non ricevetti risposta. I suoi occhi erano fissi sul suo riflesso nello specchio.

Romeo il muto non mi piace, preferisco quello che parla da solo la notte. Dai Giulietta sei brava in queste cose.
Alla fine mi toccava estorcere informazioni tirandogliele con le tenaglie.

“ Rispondimi” stavo iniziando ad innervosirmi, misi le mani sui fianchi. “Ti prego” addolcì un po’ la voce, tanto per non sembrare sempre scorbutica.
Non volevo fargli l’interrogatorio appena sveglia. Ma con quella domanda mi aveva messo la pulce nell’orecchio.
Si girò verso di me, allontanò il rasoio dalla sua pelle, che lasciò sull’asciugamano, e mi fissò.
Solo allora notai la camicia, anzi l’assenza della camicia.

Si, bene, ecco questo era uno dei pochi momenti in cui non vorrei essere incinta. Per carità sono felice come una pasqua ma vedetelo e vedetemi. Io grassa e lui lui perfetto. Due motivi mi bloccavano più di tutti.
Uno, perché non potevo fare movimenti troppo bruschi, il mio piccino poteva soffrire di mal di mare, ma se è sopravvissuto a stanotte e a tutte le notte precedenti riuscirà a sopravvivere anche adesso no?
E due non potevo saltagli addosso, solo per il semplice fatto che non riuscivo a muovermi… imbambolata com’ero a fissare i suoi addominali.

“ Ehm..e..ehm ..a..allora?” riuscì a pronunciare con enorme sforzo.

Balbetti? Quante volte hai visto i suoi addominali? Ti dovresti essere abituata ormai. Dai attacca!

No no così mi deconcentro. Non guardarlo lì.  No no non devo guardare. Guarda il viso, si si il viso.

Spostai lo sguardo sul suo viso e me ne pentì all’istante.
Il suo viso..o dio il suo viso…

Ok cattiva idea..scappa finché sei in tempo!

Si si mi serve un po’ d’aria..forse la finestra..è meglio aprire la finestra. Qui sta iniziando a fare caldo.
Non ci pensai una seconda volta e superai la mia divinità di qualche passo, per raggiungere la finestra e spalancarla totalmente..

La finestra….
Che bel venticello…era una bella sensazione sentire l’aria fresca sulla pelle accaldata.
Appoggiai le mani sul davanzale e respirai profondamente.
Dovevo calmarmi. Si dovevo rimanere lucida.
Quando riacquistai un po’ di calma e ritornai al mio colore naturale mi voltai verso di lui più agguerrita che mai.
“ Insomma? Non dirmi che è ritornato il Messer offeso?”
Sorrise dolcemente. Ricambiai speranzosa, mi avvicinai sempre di più..
Sentivo il lenzuolo di seta che strisciava sul pavimento e io lo tenevo stretto sopra al mio seno..lo stringevo per non saltargli addosso.
Mi avvicinai quel tanto da sentire il profumo della schiuma da barba.
“ C’è l’hai la lingua si o no?” domandai.
Sorrise malizioso, sempre di più e fece no con la testa.
“ A no?” continuai “ Eppure mi era sembrato di vederla qualche volta quella lingua” mi avvicinai di un passo. “Non me la vuoi fare vedere?”
Fece ancora no con la testa.
“ Dai solo un pochino…” dissi in un sussurro.
Fece un debole sorrisetto e mi prese per i fianchi. Ora ero tra le sue braccia. E i nostri sguardi incatenati l’uno nell’altra. Le sue mani erano all’altezza del mio fondoschiena dove iniziava il lenzuolo che cadeva giù lungo le mie gambe.
Non staccai per un istante lo sguardo da lui e nei suoi occhi potevo giurare di aver visto in quegli occhi l’azzurro diventare quasi blu..pieni erano pieni di desiderio..come me del resto.

Mi avvicinò al suo petto e mi accarezzò i capelli con una mano… in quegli anni era diventato molto più alto… la mia testa superava un po’ la sua spalla ma quello bastava a farmi sembrare una bambina…
Poi la sua mano scese fino a raggiungere l’altra che era sul mio fianco destro, posizionandosi su quello sinistro…ed io ferma li a fissarlo, anzi a studiarlo…

“ La vuoi vedere?” disse finalmente con voce roca.
“ Si” risposi quasi senza voce.
“ Però solo un po’, come hai detto tu ”  

Anche un secondo basta che me la fai vedere! Mi fai impazzire così

Feci si con la testa sorridendo.
Avvicinò il suo viso al mio e le nostre labbra si toccarono. E li sentì qualcosa di caldo..era sulle mie labbra…dolce e calda. e poi subito freddo. Non c’era più.
Era durato davvero poco come aveva detto lui. Ma io ne volevo ancora!
“ Adesso l’hai vista?”
“Umm non bene. Forse me la dovresti far rivedere”
“ La vuoi vedere ancora?”
“ Si” sorrisi “ Ma molto di più”
“ Come desidera mia signora”

E così fece..quel tocco si trasformò in un bacio. In uno vero..con maestria modellava le mie labbra sulle sue..e lui pian piano andava sempre più infondo fino a portarmi in paradiso con un semplice tocco..le sue mani erano su di me che si muovevano e il lenzuolo ormai era sul pavimento.
 i nostri bacini combaciavano perfettamente e sentì il suo desiderio sulla mia pelle rovente. Anche lui lo voleva. Lo sentivo benissimo. Sulla mia pelle nuda e  da sotto i suoi pantaloni del pigiama..il messere era in piedi da un pezzo.
Forse stavamo per ritornare in camera da letto e ribattezzare il letto. Mi bastava anche il bagno che non aveva ancora battezzato.
  ciao ciao riunione dei miei stivali!
Ma i miei sogni vennero distrutti come quello precedente.
Si allontanò poco dopo avvertendo anche il mio di desiderio.

“Amore, non mi guardare così” disse accarezzandomi la guancia ormai sporca di schiuma.
“ Come ti dovrei guardare scusa?” adesso non gli piacevo più? Se per lui era così facile staccarsi da me non valeva la stessa regola per me.
“ Anche io voglio, ma non possiamo, abbiamo giocato abbastanza”

Uffa..perché? Perché? Perché dico io?
Bene adesso ero arrabbiata e offesa. Mi allontanai da lui per fargli capire la situazione.

Mi abbassai per prendere il lenzuolo e ritornare in camera, ma lui me lo impedì, prendendomi per il polso.

“ Giulietta..ti prego..”
“ E da quando mi sono svegliata che mi stai pregando, Romeo non sono una santa e non stiamo in chiesa..e per cortesia lascia la presa voglio andare in camera” feci fredda.

Al diavolo la promessa. Mi sarei barricata in camera fino ai prossimi mesi. Tanto Madonna Claudia non si sarebbe addolorata per così poco.

“ Tesoro, non prendertela io lo faccio per te e per lui” fece appoggiando la mano libera, sulla collinetta.
“ Tiri in ballo sempre il piccolino!” gli ringhiai in faccia “E di me? Non te ne importa nulla?”

Si oltre ad essere gelosa di un taccuino sono gelosa anche di mio figlio. Ma non date colpa a me! È la gravidanza.

“ Piccola mia ma che dici?” mi avvicinò e mi abbracciò ancora..
“ Scusa…” dissi sul suo petto “ Il fatto e che non mi dici mai nulla, ti vedo preoccupato e quando ti accorgi che ti sto guardando mi sorridi e fai finta di niente…” lo strinsi a me “ Anche prima l’hai fatto”
“Quando?”
“Quando ti sei nascosto qui dentro correndo”

Rimase in silenzio.

Colpito e affondato.

“ Visto? Non mi rispondi, quindi mi dai ragione”
“ Non ti sto dando ragione”
“ Non conosci il detto chi tace acconsente? quindi tu acconsenti”
“ Non mi stavo nascondendo prima..volevo ..volevo fare solo la barba”
“ Si e io sono incinta di quattro gemelli”
“ Veramente?” sgranò gli occhi incredulo…potevo benissimo sapere a cosa stava pensando in quel momento: “ Oddio altri tre nomi a cui pensare!”
“ Ero sarcastica”
“ Lo sai che il sarcasmo è la più bassa forma di ironia?”
“ Stavi cercando qualche nome fra i libri di filosofia?”
“ No”
“ Romeo lo so che lo fai per non farmi preoccupare ancora di più ma così provochi in me l’effetto contrario!”
“ Perdonami..e che io..io..” non riuscì a guardarmi negli occhi, segno evidente dell’imbarazzo….
“ Amore lo so che pensavi al bambino..” dissi “Anzi al nome del bambino” mi corressi.
“Come fai a..?”
“ Chiamalo intuito femminile”
“ Tu e il tuo intuito…” sorrise, il mio polso era ancora nella sua mano..delicatamente lui si avvicinò al mobile dove aveva appoggiato l’asciugamano e lo prese. “ Vieni siediti qui che ti pulisco” fece accompagnandomi verso la sedia vicino al mobile.
“ O grazie, amo essere trattata come una bambina”
“ Signorina troppo sarcasmo per i miei gusti” mi riproverò bonariamente.
“ Va bene va bene chiudo il lucchetto e butto la chiave” gesticolai un lucchetto chiuso sulle labbra e lanciai la chiave immaginaria dietro le spalle.
“ Non riuscirai a resistere a lungo” sorrise furbo.
“ In-” all’istante misi le mani sulla bocca ripetendomi che ero stupida stupida stupida…stupida boccaccia!
E mio marito dal canto suo scoppiò a ridere. Per vendetta gli spalmai in faccia la schiuma da barba che era rimasta nella ciotola con un sorriso malefico e aggiunsi “Con il bacio di prima si era tolta un po’ schiuma, me l‘hai spalmata tutta in faccia” sorrisi.
Smise di ridere, diventando serio all’improvviso, poi lasciò lo straccio sulle mie gambe e si alzò. Era davanti a me con il viso pieno di schiuma e mi fissava silenziosamente.

Io sono la gelosa ma lui è il lunatico della situazione.

“ Ro..romeo..io..io..”

Chiedi pietà inginocchiati baciagli i piedi…
No non siamo ancora arrivate a quei livelli. Non dovresti avere paura di tuo marito.

Il fatto non è avere paura, il fatto è che io sono in trappola. La sedia con i braccioli non è di grande aiuto a meno che non sia così veloce da sfuggire alla sua presa.

“ Che vuoi fare?” chiesi titubante.
Mi sorrise e…dopo due secondi il mio viso era bianco come il suo con una sua sola manata. Ricominciò a ridere vedendomi in quello stato..

“ Ma non mi dovevi pulire?” feci con tono lamentoso
“ Non eri sporca prima ma adesso lo sei” detto fatto riprese l’asciugamano fra le mani e iniziò a levare la schiuma dal mio viso. Molto lentamente quasi come se stesse assaporando..

Finita l’opera, mi lasciò libera.
Mhm il messere non era andato ancora a nanna.

“ Finirai mai di fare la barba?” chiesi
“ Volevo farla prima ma tu mi hai distratto”
“ Io e come?”
“ Vai in giro nuda non passi inosservata sai?”
“ Non vado in giro nuda e il lenzuolo che ci sta a fare?”
“ Il lenzuolo va sui letti non sul corpo di mia moglie”
“ Andavo di fretta”
“ Per cosa?”
“ Volevo vedere come stava mio marito”
“ E adesso sta bene?”
“ Stai bene?”
“ Più che bene” sorrise.
“ Si mio marito mi ha detto di stare bene”
“ Sono contento”
“ Io più di te”
“ Bene  va a vestirti non vorrai mica prendere il raffreddore..”
“ Si mamma …”
“ Giulietta dico sul serio”
“ Come faccio a prendere il raffreddore se siamo ai primi si settembre e fa un caldo pazzesco!”
“ Ma lo sai devi pensare anche al piccino ti prego..anzi ti scongiuro va a metterti qualcosa”
“ Mi preghi per vestirmi? Mh… addirittura dovrei farlo più spesso allora”
“ Che cosa dovresti fare più spesso?”
“ Farmi pregare, eppure ti piace vedermi senza vestiti”
“ Amore non puoi gironzolare per il castello con il lenzuolo quindi vai…”
“ È un avvertimento?”
“ Giulietta ti ripet-”
“ Va bene  va bene siccome insisti così tanto” lo zittì con un gesto della mano con la quale avvolsi il nodo sopra il seno nudo, mi voltai con un sorriso stampato in faccia, dirigendomi in camera da letto, camminando lentamente e in modo suadente..molto, molto suadente. Almeno per quello che mi potevo permettere. Non potevo sgambettare, l’equilibrio con un “quasi” pancione non era il mio forte quindi mi toccava imitare una lumaca che strisciava facendo bella mostra del regale deretano, coperto si e no dal lenzuolo che ondeggiava ad ogni mio movimento.
Gliela stavo facendo pagare nel modo migliore. E poi era perfetta come situazione.
Peccato un po’ mi dispiaceva, infondo anche lui voleva giocare, ma il bambino prima di tutto.
Questa si che posso definirla RIVINCITA. Dopo il sogno interrotto e il brutto tiro che mi ha fatto con la promessa di Madonna Claudia questo era poco e poi se la doveva aspettare.
Mi girai ancora per guardare la sua espressione. Sorrisi compiaciuta dell’effetto che avevo su di lui anche se avevo il mio pancione in vista.
Incatenai il mio sguardo al suo tanto per godere un po’ della sua espressione che aveva scolpita in viso. Gli occhi brillavano, brillavano felici e eccitati tanto quanto ai miei. Voleva giocare anche lui e glielo leggevo proprio in quei occhi.
Non ero ancora uscita da quella stanza ferma li appoggiata sullo stipite della porta a braccia incrociate.
“ Ne sei proprio sicuro?“ l’avevo detto ad alta voce? Sul serio?
Non rispose ma vedevo che era combattuto.
Abbassò lo sguardo e ..

No no Romeo così giochi proprio sporco
Si ha ragione la vocina non puoi arrossire no no perché se no tu da qui dentro non ci esci più.
“ Non mi vuoi aiutare?”
Alzò lo sguardo sorpreso.
“ Intendevo aiutare a vestirmi”

Su su sono tua moglie come me li togli i vestiti così li metti no?
Non essere volgare dopotutto sei la signora di Neo Verona un po’ di contegno.
Scusa come posso contenermi se ho davanti tuo marito semi nudo con il petto al vento e dannatamente divino? Come?
Va bene hai ragione ti concedo il perdono
Ti ringrazio. ma anche tu non stai messa tanto male
Cosa?
Stai tentando in tutti i modi di battezzare anche l’enorme bagno
Come faccio a resistere?
Hai un buon pretesto
Quale?
Il piccino non è un buon pretesto?
Si..lo so …ma come faccio? Guardalo ti prego guardalo!
L’ho più che guardato cara, e si, anche io non vedo l’ora di saltargli addosso ma siccome sono la tua parte razionale tento in tutti i modi di farti fare la cosa giusta.
E quale sarebbe?
Potresti andare a vestirti per favore?
Ma così non succederà niente!
Appunto niente, quindi girati e fai la brava bambina va a vestirti..
Ma ..ma..

Misi istintivamente le mani sul mio grembo e pensai al mio piccolino. Aveva ragione la vocina…dovevo fare la brava mamma e andare a vestirmi.
Adesso facevo anche la parte della depravata che vuole saltare addosso al marito e non staccarsi più da lui. Il fatto era questo..non ci riuscivo e quell’istinto saltava a galla proprio nei momenti meno opportuni.

Abbassai lo sguardo sulle mie dita intrecciate e triste ammisi di essere proprio una bambina capricciosa che voleva tutto e subito. Triste alzai di nuovo lo sguardo e fissai un Romeo confuso…

“ Tranquillo se non puoi va bene lo stesso…ade..adesso…vado…” mi tremava la voce, perché volevo piangere e volevo mio marito ma non volevo che mi vedesse…
Si lo so, sono gelosa lunatica pazza e contraddittoria. Romeo era consapevole quando mi ha chiesto di sposarlo quindi ha dovuto prendere tutto il pacchetto, e poi sono gli effetti negativi per chi aspetta un piccino.
Già sentivo le lacrime agli angoli degli occhi, che tentavano prepotenti di scendere giù dalle mie guance…

“ Giulietta cos’hai?”  o no la voce preoccupata..
“ Niente” tirai su con il naso..si stavano già scendendo.

Si si guarda sei proprio convincente
Zitta..non sei tu che passi per pazza qui dentro.
Per fortuna che Willy non ti ha preso come attrice
Vuoi tacere? Non vedi che sto per avere una crisi?
Si inutile e stupida perché vuoi piangere senza un motivo?

“ Amore?” si avvicinò e mi prese le mani. “ Ti prego guardami”
“ No”
“ Perché?”
“ No” dissi voltando il viso dalla parte opposta alla sua
“ Perché piangi?” chiese dolcemente.
“ Non piango ”

Mi accarezzò gentilmente una guancia asciugandomi la scia bagnata.

“ C’è qualcosa che ti preoccupa?”
“..No..”
“ Ti prego Giulietta sai che non sopporto le bugie”
“ Non ti sto mentendo…non ho nulla”
“ Allora perché stai piangendo? Non ci dovrebbe essere un motivo?”
“ Non sempre”
“ Così però mi fai capire che qualcosa ti fa male”
“ Non ho niente che mi fa male io volevo solo…”

Bene come posso dirgli che lo volevo? Con tutto il cuore e l’anima anche li davanti alla porta del bagno.

“ Ho capito cosa vuoi, lo voglio anche io ma non possiamo”
“ Si me ne rendo conto anche io…sono davvero schifosa”
“ Non sei schifosa tu sei perfetta”
“O andiamo…”
“ Giulietta credimi amo tutto di te … anche questa tua voglia irrefrenabile, credimi ogni uomo lo desidera..”
“ Su questo ne ero certa”
Sorrise e appoggiò delicatamente la sua fronte sulla mia..
Quel blu sembrava liquido..avevo paura che cadesse giù dai suoi occhi.
“ Giulietta io ti desidero”
“ Anche io….”

Oddio mi tremano le ginocchia…

“ Ma sai che..”
“ Non possiamo…lo so”
“ Secondo me uno di questi giorni Romeo secondo protesterà”
“ No no starà buono e tranquillo ancora per un po’”
Sorrise “ Siccome non possiamo giocare una terza volta..facciamo un gioco diverso”
“ Che intendi? Sento perfettamente il messere ballare la volta lì sotto non credo che sia d’accordo con te..”
“ Be il messere deve stare buono e tranquillo insieme a Romeo secondo”
“ Riuscirai a domarlo?”
“ Ci proverò” sorrise malizioso “ Vuoi farmi la barba?”
“ Cosa?”

Dove era finito mio marito? Non era lui che diceva che quelle cose erano da uomini?

“ Dai sarà divertente..”
“ Credimi per la tua faccia non lo sarà affatto”
“ Sono sicuro che ti piacerà”
“ Ma non l’ho mai fatto..”
“ Per una volta che te lo chiedo io non vuoi?”

Si lo so avevo sempre desiderato passargli quel rasoio sulla guancia..ma lo avevo sempre immaginato.. Non credevo che prima o poi la mia visione utopica potesse diventare reale.

“ Non è che non voglio .. Il fatto e che …ho paura di farti male..”
“ Io mi fido di te”
“ Io non mi fido tanto di me stessa”
“ Dai vieni..” mi prese per mano e mi riportò nel bagno “ Adesso ti faccio vedere come si fa..”
“ Ma …”

Non feci in tempo a ribattere che i miei piedi erano lontani dal suolo ad un paio di centimetri … mi appoggiò sul mobile dove c’era la bacinella con l’acqua ormai fredda..

“ Non hai bisogno dello specchio?”
“ Ci sei tu no?”
“ Ne sei proprio sicuro?”
“ Mai stato così sicuro in vita mia, allora cominciamo..”

Deglutì un po’ spaventata..avevo caldo e  il messere era bello vispo li tra le mie gambe ed io…

“ Tieni” mi mise in mano lo strumento affilato.

Non sapevo come prenderlo.

“ Così?” chiesi titubante.
“ Guarda si prende così” prese la mia mano tremante tra le sue e sistemò il rasoio.
“ Adesso va bene..” concluse sorridendo
“ Cosa devo fare?”
“ Ti faccio vedere” aveva ancora quel sorriso..che anche lui fosse felice?
Prese sempre la mano che impugnava il rasoio e la guidò lungo la sua pelle facendomi vedere una scia di pelle rasata.
In teoria era io che lo stavo rasando in pratica non facevo nulla. seguivo quei movimenti incantata…che bella sensazione…pian piano mi stavo calmando e mi piaceva fare la barba..
Allontanò la mano dalla sua pelle e disse “ Ti piace?”
“Molto”
“ Allora ogni volta lo farai tu”
“ Davvero?” sembravo una bambina che aveva ricevuto una bambola nuova di zecca.
“ Si..adesso puoi continuare da sola”

Titubante inizia a passare il rasoio sulla pelle ricoperta dalla schiuma che scivolava velocemente..
Passarono un po’ di minuti..

“ Sai prima ho sognato il nostro bambino…” dissi buttandola li
“ Nemmeno li aveva un nome” disse triste…spostando leggermente il viso per facilitare il movimento.
“Amore mio lo troveremo…” sorrisi per rassicurarlo.

Rimanemmo ancora un po’ zitti..sentivo il rumore del rasoio che passava sulla sua pelle morbida..

“ Davide!” esclamai all’improvviso
“ Davide?”
“ Il mio nome preferito è Davide!”
“ Davide Montecchi… Davide Montecchi”
“ Non ti piace?”
“ È…perfetto! Grazie, grazie!” mi abbracciò forte e mi fece volteggiare per la stanza..

“ Ti prego basta” dissi ridendo
“ Amore abbiamo un nome…abbiamo un nome!”
“ Lo so”
“ Ti amo”
“ Anche io ti amo”

Mi appoggiò di nuovo per terra e si abbassò per parlare al mio ventre…
“ Piccolino mio..adesso hai un nome!” baciò dolcemente il lenzuolo li dove c’era dietro il mio ombelico.
“ Davide, Davide sarà il tuo nome” alzò lo sguardo “ Davide Montecchi” disse sognante.

E Davide sia…














NOTE
(*) qui immaginatevi la canzoncina della vecchia fattoria.
(*) non so se a quel tempo esisteva la schiuma da barba, non credo che andavano in giro con la barba lunga come quella di mago merlino no? Quindi ho fatto uno strappo alla regola :) 




Il mio angolino

Allora ho chiesto scusa prima e lo ripeto anche qui. Lo so solo adesso ho postato questo capitolo ma credetemi ci ho messo una vita a scriverlo perchè con tutti gli impegni e i compiti che mi ritrovo non sono riuscita a postarlo prima.
Povero Romeo! avete visto che piaga il nome. Piaga per lui e piaga per me. Alla fine l'ha scelto Giulietta. io invece ci ho messo tre settimane credetemi! ci voleva così tanto? vi starete chiedendo. si tantissimo....
la parte che mi piace un sacco sono i battibecchi e fanno. io li trovo buffissimi! ma sono anche molto molto molto hot loro due! e giulietta? ecco qui una Giulietta intraprendente come Romeo del resto. secondo me è tutto merito della gravidanza.
spero che mi facciate sapere che cosa ne pensate di questo capitolo oppure qualche errore che ho dimenticato....accetto tutto critiche battutine e opinioni! carta di credito...assegni.. scherzo scherzo va bene concludo con i miei numerossisimi saluti e ringraziamenti.
Prima di tutto saluto e ringrazio tutti i miei carissimissimi lettori e chi recensisce e chi ha messo questa storia nelle preferite nelle seguite e nelle ricordate!
vi aspetto con ansia!
ciao ciao Lady T

P.S per favore se avete tempo passate a leggere l'altra storia che sto scrivendo! si chiama My little red bow (il mio piccolo ficco rosso) parla della coppia Mamoru/Usagi!! amo quell'anime! vi prego!!!!!! fatemi sapere che cosa ne pensate! ancora ciao ciao Lady T
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Romeo x Juliet / Vai alla pagina dell'autore: LadyTsuky