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Autore: feeltheromance    13/10/2013    4 recensioni
La prima preghiera di Castiel. 
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Scritta per il prompt “Una preghiera aperta a tutti” indetta dalla pagina Rob & Richard FanPage per la Supernatural Prompt Week.
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[ oneshot - introspettivo ]
Genere: Introspettivo, Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Contesto generale/vago
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Fandom: Supernatural
Pairing: Destiel.
Rating: verde.
Beta: il mio cervello.
Genere: one-shot, slice of life.
Warning: slash, OOC, missing moments, introspettivo, spoiler s9!
Words: 782
Summary: La prima preghiera di Castiel. - Scritta per il prompt “Una preghiera aperta a tutti” indetta dalla pagina Rob & Richard FanPage (x) per la Supernatural Prompt Week.
Note: Hola susamigos! Come la va? Qui dal campo base tutto bene, il mio cosplay di Castiel sta procedendo bene e ogni giorno compro/creo un pezzo nuovo lol così come per gli altri cosplay che uhm, vedremo quali saranno uwu per il resto l’università mi uccide e mi hanno sospeso Twitter ._. quindi se mi seguivate, aspettate con ansia il mio ritorno (?) che spero avverrà presto perché sto impazzendo senza Twitter T_T btw, dobbiamo parlare della 9x1? DOBBIAMO FARLO? No perché, nel caso, mi devo preparare psicologicamente. Mio dio. Gh. LA PREGHIERA, GENTE. E i miei versi che sono seguiti, aggiungerei. Questa ff fa alquanto schifo, ma l’ho scritta per la challenge e proprio perché il prompt mi uccideva dentro. Non è nemmeno una vera ff, quanto un ragionamento. Insomma, vedrete e_e Gh. Aspetto con ansia i prompt delle prossime settimane e spero di avere abbastanza tempo per scrivere qualcosa di più decente ç_ç scusatemi. A presto, e grazie mille a tutti quelli che avranno la pazienza di leggere questo scempio. VI AMO T___T ~ S.
Dedica: A tutti voi che mi leggete (◡‿◡✿)
 

 
 
 
 
 
~ Oblivion

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Se qualcuno ascolterà queste parole, vi prego di venirmi in aiuto, o abbiate almeno il buon cuore di ascoltare tutto quello che ho da dire.
Mi chiamo Castiel e non c’è alcun bisogno di precisare chi io sia. Mi state dando la caccia tutti quanti e non posso biasimarvi per questo.
Non vedo nessun angelo qui, il che è un bene e un male allo stesso tempo: significa che non rischio ancora di morire, ma anche che nessuno mi sta ascoltando. Ne ero quasi certo, ma ho sperato fino all’ultimo che fosse rimasta anche solo una goccia della mia Grazia, dentro di me, che avrebbe allargato il raggio d’azione del mio messaggio. Invece a quanto pare sono del tutto umano.
Non ho mai pregato nessuno. Ho sempre e solo ricevuto preghiere, non ho mai cercato qualcuno di mia spontanea volontà.
Non so… Non sono molto sicuro di come si faccia a pregare. Sono quasi sollevato dal sapere che nessuno mi sta ascoltando. Penso di essere spaventato, anche, ma cerco di concentrarmi su altro. Dopotutto ho talmente tante cose per la testa, ho così tanti pensieri e preoccupazioni e-
Ho provato dolore. Sto sanguinando ancora. Quello che una volta era il mio vestito si è trasformato improvvisamente nel mio corpo, nel compagno che rimarrà con me fino alla fine.
È strano anche solo pensare che avrò una fine effettiva.
Sto pregando, ma non so a chi rivolgermi. Dio assolutamente no, è fuori discussione. I miei fratelli… Non credo sia il caso. Vi amo, tutti quanti, lo sapete bene, ma non ritengo siate ciò di cui ho bisogno in questo momento.
Quello che mi serve è disperso da qualche parte su questa terra che ora non potrò più abbandonare e non ho idea di come si senta. Il che è alquanto frustrante. La connessione che ci legava, la sento molto più debole. Quasi inesistente. Quella sicurezza che mi dava nostro legame è stato rimpiazzato da un senso di nausea, forse? Non riesco a descriverlo in modo accurato.
Mi siedo sul ciglio della strada, o meglio, mi lascio cadere senza forza sulla ghiaia che mi ferisce le mani.
È possibile che mi senta più in colpa per il fatto di averlo abbandonato, che per aver seguito le idee di Metatron e Naomi?
Forse ero destinato a diventare umano; è troppo tempo che provo le emozioni degli uomini, forse questa è stata la punizione che mio Padre mi ha riservato per essermi avvicinato così tanto a qualcosa di proibito. Forse era tutto programmato dall’inizio. Fin da quando sedevo sulla riva del fiume e guardavo i pesci. Forse.
Ho abbandonato il trench e mi si è stretta la gola –che strana sensazione,- quando sono uscito dalla lavanderia senza quella copertura addosso. Mi è sembrato facesse più freddo di prima. Quel pezzo di stoffa era diventato famigliare, un po’ come gli abbracci di Sam o il tono burbero di Bobby. Adesso sono fermo sull’angolo di una strada uguale a mille altre e non posso parlare con nessuno, non posso neanche più stringermi nell’impermeabile beige e mi dispiace così tanto, per tutto.
Niente ha più senso.
Vorrei- vorrei potergli chiedere perché mi sento così. Mi guarderebbe storto, come fa sempre, e non mi risponderebbe nemmeno, troppo impegnato a sbuffare e borbottare quale rimprovero sottovoce, ma a me andrebbe bene comunque. Come è sempre stato.
Ecco, penso sia proprio questo che mi manca: qualcosa di famigliare e conosciuto. Il mio trench era parte di me tanto quanto lo è Dean. Lui non lo sopportava, ma nonostante tutto l’aveva conservato dopo che me ne ero andato e me l’aveva restituito dopo che avevo ritrovato la memoria.
Dean ha fatto cose che non avrebbe mai pensato di poter affrontare, nel corso di questi anni. È cambiato così tanto.
Il mio protetto. È a lui che ho deciso di indirizzare le mie preghiere. È inutile e ne sono consapevole, Dean non ascolterà mai queste parole, ma non ha importanza. Forse le ascolterà qualcun altro, forse qualche Fratello udirà i miei lamenti.
Voglio fargli sapere che sto bene. Non bene come vorrei, ma sono vivo e posso aiutarlo. Lui, Sam o chi altro. Posso dare una mano alla mia famiglia.
Voglio dirgli che gli devo delle scuse –di nuovo,- per averlo abbandonato e aver seguito il folle piano di Metatron.
E voglio dirgli che avevo capito benissimo cos’aveva rotto la connessione, quella sera nella cripta. Ma sono rimasto in silenzio, perché avevo paura.
E voglio anche fargli sapere che non mi importa se si trova ancora in difficoltà e non vuole il mio aiuto. Troverò il modo di farglielo accettare e metteremo a posto le cose.
Ce la faremo insieme, come abbiamo sempre fatto.

 
  
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