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Autore: x__blackparade_foreverETF    13/10/2013    3 recensioni
Craig non è mai riuscito a dimenticare Max. TJ credeva di essere riuscito a colmare quel vuoto, ma un fortuito incontro con una cartomante li porta a fare scoperte angosciose... Inoltre, la donna sembra avere anche delle capacità celate, che sono destinate a cambiare per sempre le vite dei due musicisti.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Craig Mabbit, Max Green , Nuovo personaggio, Ronnie Radke
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
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Craig non sa la precisa ragione per cui sono andati dalla cartomante, nel fitto di quel fottuto luna park. Quella donna ha dei modi inquietanti, a cominciare dalla maniera sicura con cui ha illustrato a lui e TJ dove fossero stati nelle ventiquattr'ore precedenti. Sono voluti entrare solo per gioco, nella convinzione che ognuna delle parole che avrebbero ascoltato sarebbe stata fasulla. Se non avesse sorpassato la sessantina, Craig avrebbe creduto si trattasse di una qualunque fan stalker; ma visto che è molto improbabile, da quel momento ha iniziato a dare un certo peso alle sue parole. TJ sembra agitato, anch'egli messo in soggezione dalla piccola dimostrazione di potere di quella donna. "Sono dieci dollari per leggere la mano, quindici per un giro di carte. Cosa volete fare?". Craig e Thomas si scambiano un fugace sguardo, poi TJ le tende la mano: "Solo la lettura della mano, per ora.". "Qual'è il tuo nome?". "TJ Bell. Sono un...". "Il resto lascia che sia io a dirlo, ragazzo." lo interrompe la donna, e così gli prende la mano. Parla piuttosto a lungo della sua vita, senza sbagliare un dettaglio, infine fa: "Sei molto legato a questo ragazzo che ti accompagna. Siete amanti, non è vero?". TJ lancia uno sguardo a Craig, che si limita ad annuire. "Bene... lo ami molto profondamente. E' probabile... che sia la prima e unica persona che ami in modo così sincero. E... questo non cambierà.". La sensitiva lascia andare la sua mano, e TJ si ritrae, scombussolato. Lancia uno sguardo verso il compagno, arrossendo, ma il ragazzo gli sorride con dolcezza. Tende a sua volta la mano alla donna, che dopo qualche istante inizia a parlare anche della sua vita; vede l'affetto per la sua famiglia, Gab e Leila, e i problemi connessi con suo padre e suo fratello. Infine, ella aggrotta le sopracciglia: "Vedo... un gran rimpianto in te, giovanotto.". "Eh?" fa Craig, tremando impercettibilmente. TJ rimane muto al suo fianco, guardando col fiato sospeso. "Vedo... vedo un ragazzo con gli occhi azzurri. E' più alto di te, ha i capelli molto lunghi e spesso porta degli occhiali da riposo. Inoltre, vedo che si è ripreso da un lungo periodo di difficoltà.". Craig cerca di ritrarsi, ma la donna gli ghermisce il polso: "Non ho finito. Hai un gran rimpianto verso di lui. Sento che nutri per lui ancora un grandissimo trasporto, forse anche superiore a quello per il tuo compagno qua accanto.". Il compagno nominato trasalisce tutto, colpito come da una pietra in mezzo al volto. "Cosa?!" scatta su, ferito. "TJ, non darle retta, è tutto...". "Ora rimettetevi composti e attendete che abbia finito. Non sono qui per soffiarvi i soldi e non completare il mio lavoro.". Riluttanti, i due giovani fanno come viene loro chiesto, e la donna prende meglio la sua mano. "Hai fatto pace con questa persona, ma in realtà rimpiangi qualcosa che reputi perduto.". Miriadi di ricordi invadono la mente di Craig, tutti riguardanti il suo precedente bassista. Eravamo così uniti. Ci amavamo così tanto. Cerca di scacciare quei pensieri, e anche le lacrime che sente sporgere dalle sue iridi. "Era il predecessore di questo ragazzo, non è così? Ed era anche il tuo amante. Nella tua vita hai avuto solo loro due.". "Sì,è così." conferma Craig, dissimulando la voce incrinata. "Solo che tu hai spinto quel ragazzo dagli occhi azzurri via da te... molto tempo fa. Volevi che tornasse sulla retta via, e lui alla fine ce l'ha fatta... ma senza di te.". "E' vero." dice Craig, i suoi occhi sempre più lucidi. "Prima di lasciarti andare, Craig," dice la donna, anche se lui non ha avuto ancora modo di presentarsi, "Voglio porti una domanda. Vuoi rispondere?". Craig sente che intorno a sè l'atmosfera ha iniziato a farsi strana, è come se d'un tratto lui e quella donna fossero sospesi in un altro mondo, simile in tutto a quello in cui erano un attimo prima ma come separati, cristallizzati in un istante di tempo. E' convinto di sentire la stanza tremolare, ovattata, ma la stretta salda della sensitiva ottenebra tutte le sue percezioni. Fissa gli occhi nei suoi, e risponde: "Mi dica.". "Vorresti cambiare qualcosa del passato? Oppure resteresti qui assieme a TJ, destinato a non avere mai più chi c'era prima di lui?". Craig viene avvolto da una letterale fiumana di emozioni, ricordi e sensazioni, che ha provato al primo bacio di Max, al secondo, alla loro prima volta, e ricorda tutti quegli istanti trascorsi assieme prima che il ragazzo fosse costretto ad ammettere di avere problemi di droga. D'un tratto avverte la propria mente annebbiarsi, e tutto ciò che ha intorno svanisce nel nulla.


**Craig riapre gli occhi di scatto. Immediatamente si rende conto che intorno a lui non c'è più la tenda della cartomante, né il luna park, né TJ; è seduto su uno sgabello di una sala prove, che in pochi secondi stenta a riconoscere: è la stessa che era nella casa in cui abitavano lui, Max, Robert e Bryan a fine 2008. Sembra nuova di zecca, come acquistata da poco, e al centro della sala è accesa la luce. Ricorda che a metà 2009 aveva avuto un guasto, e alla fine l'avevano dovuta cambiare. Invece ora è in perfette condizioni, così come tutto il resto. Continuando a camminare scorge diverse lattine usate per terra, e una bottiglietta d'acqua mezza vuota vicino al suo microfono. Proprio quando si allunga a toccarlo, si accorge di avere addosso dei vestiti diversi da poco prima: indossa una maglietta di lana a maniche lunghe, e un paio di jeans neri con una cintura a borchie. Ai piedi però ha delle pantofole, quello che un tempo significava una tranquilla giornata di prove in casa. Cosa cazzo succede?! Si domanda, ma d'un tratto un forte rumore di passi che scendono le scale lo fa trasalire. Riconoscerebbe ovunque quei passi, e lo stupore diviene meraviglia quando vede aprire la porta da Max Green, con i capelli tinti di biondo fino alle spalle, e la stessa aria che aveva nel lontano 2008. Il ragazzo lancia uno sguardo furibondo in giro, e non appena lo vede gli punta un giocoso dito accusatore addosso: "Tu! Sei sparito per chissà quanto! Si può sapere che ci facevi, qua sotto?!". Craig ricorda quella scena. Lui era sceso per scrivere il pezzo di una loro canzone, ora conosciuta come Gorgeous Nightmare, anche se poi il cd intero sarebbe uscito solo nel 2010. Poi però, dopo un paio d'ore si era assopito sullo sgabello, appoggiato alla parete della stanza. Tuttavia adesso proprio non immagina di dire le stesse parole di allora, e balbetta: "Ma... Max?!". Il ragazzo si acciglia, stupito: "Tutto bene, C.? Ti vedo un pò pallido.". "Come... come è possibile? Tu... io...". Si guarda le mani, incredulo, e nota la fede al dito: allora Gab e lui erano ancora sposati, anche se si sarebbero separati e poi rimessi insieme. "Craig?" fa Max, avvicinandosi preoccupato. E' proprio lui, in persona, con i suoi bellissimi occhi azzurri e quelle labbra carnose, solcate da quegli adorabili piercing che aveva l'abitudine di mordicchiare. Nel vederlo così vicino non esita un momento, avanza verso di lui e lascia incontrare le loro bocche, in un bacio pieno di quella bruciante passione che lo ha devastato persino in quei due lunghi anni della sua assenza. Max non si ritrae, ma Craig non vuole lasciarlo andare nemmeno dopo diversi minuti, e così lo insegue, continua a baciarlo ripetutamente, respirando a fatica ma continuando a cercarlo, finchè entrambi non sono costretti ad arrestarsi, senza fiato. "W-woah, C.! Sarei venuto prima se avessi saputo che mi avresti accolto in questo modo...". "Che... che ore sono? Io mi ero... addormentato." mormora Craig, estasiato da quel contatto. Nemmeno ricordava quanto potesse essere bello il compagno in quei primi tempi. "Sono le otto e venti, per questo sono venuto a chiamarti... è pronta la cena, sai com'è.". "Oh... Robert e B. sono a casa, quindi?". "Sì. Ma tanto loro sanno di noi due, quindi dopo cena..." gli lancia uno sguardo malizioso, che Craig accoglie con un sussulto di piacere. Gli mancava assolutamente tutto di quel ragazzo. Dal suo viso, alle sue mani, al suo modo di fare, al suo sorriso, ad ogni suo singolo capello. Non può crederci, ma a quanto pare la cartomante l'ha inviato indietro nel tempo: spera non ci siano conseguenze nel futuro, spera che TJ possa trovare qualcuno di più degno da amare, mentre lui vive ogni singolo istante di questa seconda possibilità elargitagli. Segue Max di sopra, mentre cerca disperatamente di ricordare che giorno e mese sia adesso, qualsiasi significato questa parola possa avere. Quando arrivano al tavolo si accorge che ci sono proprio Bryan e Robert ad aspettarli, quelli di sempre, solo un pò più giovani. Quanto possono cambiare delle persone in quattro anni? Robert non è poi tanto differente, ma Bryan ha soprattutto una capigliatura molto diversa dal suo presente. Mangiano nel piacevole chiacchiericcio di ogni sera, e Craig sente il cuore scoppiare di felicità nel vedere Max e Bryan andare ancora d'accordo, i cari membri della sua band parlare tranquilli e sereni del nuovo cd uscito, This War Is Ours, e ridere assieme per qualche sciocchezza. "Craig, cos'hai stasera? Ti vedo che hai degli occhi un pò lucidi." fa Bryan, stupito. Craig ridacchia nervosamente, e fa: "Ma no, che sciocchezza...! Mi è solo andato di traverso un boccone. Mi fate troppo ridere, ragazzi.". Ingurgita un bicchiere d'acqua, che per fortuna riesce a respingere almeno un poco quel ridicolo groppo che sentiva serrargli la gola.

Dopo cena, Max prende la sua mano con finta noncuranza, mentre Robert protesta: "Ehi, ma ci stavo parlando!". "Pazienza, ci parlerai domani!" ribatte Max, serafico. "Ma i piatti sempre noi?!" fa Bryan. "Sì, grazie dell'offerta, Monte!" dice sempre Max, mentre Craig ride nel seguirlo. Non appena si chiudono nella stanza, Max si sfila la maglietta. Craig dà una mandata di chiave e lo circonda tra le sue braccia, assaporando con le dita ogni centimetro di quella pelle. Lascia che il compagno gli tolga la maglietta a sua volta, per poi prenderlo in braccio. Per un momento teme di non riuscire a sostenerlo, e se ne sorprende: non lo ricordava così pesante. Poi comprende che nel 2008 non aveva gli stessi muscoli degli anni successivi, e se ne rammarica un poco. Avrò tempo per rifarmi. Riesce ugualmente a portare Max sul letto, distendendosi su di lui e continuando a baciarlo. Max si separa un secondo, sorridendo estasiato: "Da quand'è che sei così passionale?". Uhm, Craig si era completamente dimenticato di quella -lunga- fase della sua vita in cui era stato un amante timido, che si lasciava sempre guidare dal più grande. Ma dopo i lunghi anni della loro relazione, nonchè dopo la dura decisione presa nel 2011, gli era divenuto molto più facile avere sicurezza in sè e nei suoi mezzi. Inoltre nella relazione con Thomas era ormai divenuto lui il più esperto della coppia, e questo aveva molto contribuito all'aumento della propria autostima. "Ho molte sorprese." dice, con tono suadente. "Mmm, non vedo l'ora di scoprirle." sussurra Max, prima di spingerlo nuovamente su di sè. Fanno sesso come mai prima d'ora, con un desiderio e una ricerca reciproca dell'altro che non riescono mai a saziare del tutto, almeno finchè non sono a notte inoltrata. Infine Max si rannicchia tra le braccia del compagno, che gli passa una mano sul viso e sui capelli. "Non puoi... neanche immaginare quanto tu sia importante per me, Max." dice Craig. Ricorda benissimo la regola di Max, l'unica che avesse imposto al loro rapporto: non dirsi mai e poi mai 'ti amo', se non per gioco e anche in quel caso cercare di evitare il più possibile. Poi, nel 2008 immagina che il ricordo che Max ha di Ronnie sia ancora più vivido che mai, dunque preferisce non rovinare tutto adesso. "Anche tu stai diventando molto importante per me, C." dice Max, baciandogli il petto. "Ormai... è da un pò che siamo insieme, no? Spero che tu stìa bene con me." dice Craig, nella speranza di carpire il mese esatto in cui sono. Probabilmente è inverno, a giudicare dal freddo, ma non è un dettaglio specifico. "Già, è da luglio che stiamo insieme. E ora, manca una settimana a capodanno...". La mente di Craig è invasa da nuovi ricordi: il 31 dicembre 2008, dopo una festa a casa di amici ha perso di vista Max per un poco. Convinto si stesse divertendo da un'altra parte lui non si era preoccupato, ma a fine serata lo aveva ritrovato completamente fatto, a letto insieme ad una diciannovenne pressapoco nello stesso stato. E' stata la prima volta in cui lo ha visto del tutto preda di stupefacenti, e non immaginava che dopo di esso vi sarebbero stati innumerevoli nuovi episodi, uno più agghiacciante dell'altro. Rafforza istintivamente la presa sul suo ragazzo, nella speranza di poterlo ricondurre alla ragione, in qualche modo che intende scovare ad ogni costo. "Sei un pò strano oggi, sai?" gli dice Max, ridacchiando. "Scusami. Non volevo te ne accorgessi.". "E' forse successo qualcosa?" fa Max, con dolce voce preoccupata. "No, no. Mi sento solo un pò strano.". "Ad ogni modo, sono felice che ciò non cambi quello che provi per me." commenta il ragazzo, baciandogli un'ultima volta le labbra prima di rilassarsi fra le sue braccia. Craig non replica nulla, e cullato dal respiro dell'altro prende sonno.**


TJ è del tutto allibito. Un attimo prima Craig era lì accanto a lui, nella tenda della cartomante, mentre ora c'è solo il vuoto. "Dov'è?!" esclama, sconvolto. "Chi?" fa la donna, reclinando il capo da una parte. "Craig! Dov'è finito?". "Oh, lui... ha fatto la sua scelta." dice lei, e sembra quasi fare uno sforzo per ricordare. TJ sta per chiedere furioso di quale scelta parli, ma un attimo dopo essa compare spietata nella sua mente: "Vorresti cambiare qualcosa del passato? Oppure resteresti qui assieme a TJ, destinato a non avere mai più chi era prima di lui?". TJ deglutisce a fatica, incredulo, poi fa: "Ma non è possibile! Lei... lei è una megera! Come ha potuto farlo sparire?!". La donna scuote il capo, paziente: "Non l'ho fatto sparire. Il suo desiderio e le energie che confluiscono in me lo hanno aiutato a cercare meglio la sua via.". "E... e adesso?! Non creda che gliela farò passare liscia! Denuncerò la sua scomparsa, e allora lei sarà costretta a farlo tornare indietro!". "Caro ragazzo, ora che è andato dal suo antico amore non esiste più in questa dimensione. Nel tuo cuore sì, ma non in quello degli altri.". "Cosa vorrebbe dire?!". "E' come se il tuo amico non fosse mai esistito. E con lui tutta la sua famiglia, i suoi congiunti, chiunque abbia un legame di sangue con lui. Per il resto, ogni suo amico non ricorda più della sua esistenza. A meno che non decidesse di tornare...". "Perchè non lo fa tornare lei?!". "Non è in mio potere. Ora è tutto nelle sue mani, e se dovesse decidere di ricostruire il suo futuro nel passato... non potrei fare niente per impedirlo.". TJ la guarda ad occhi sgranati, allibito, e dopo un istante corre di fuori. Dopo una corsa a rotta di collo, cerca di riprendere fiato. Ma certo, devono essere tutte fandonie. Magari quello della donna era solo un gioco di prestigio, e tornando indietro ritroverà Craig ridere di gusto, spassandosela perchè lui si è lasciato trarre in inganno da una sciocchezza simile. TJ scuote la testa, ridacchiando della sua stupidità. Non c'è alcun dubbio, dev'essere così. Quando la sensitiva aveva fatto quella domanda a Craig era diventato tutto molto confuso, era come se una strana nebbiolina fosse scesa ad oscurare le sue percezioni, e forse era proprio per questo che gli era sfuggito qualcosa. Torna sui suoi passi, pregustando già la risata divertita di Craig nel rivederlo comparire in quello stato, ma un'amara sorpresa è pronta ad attenderlo: non solo non c'è il suo cantante, ma anche lo stand della sensitiva è svanito. Chiede ad alcuni passanti, ma tutti negano di averla mai vista. Al suo posto c'è solo un enorme spazio vuoto, che contrasta con il restante vociare allegro delle persone sulle giostre. TJ guarda la terra inaridita e dalle rade erbacce, inespressivo. Stralunato va verso la strada, dove incontra Bryan e Robert. "Ehi, TJ! Cos'è quella faccia?". "Avete visto Craig?" fa lui, ansioso. I due si scambiano un'occhiata stupita, e fanno: "Chi?". "Craig, ragazzi. Craig Mabbitt. Il nostro cantante, sapete.". "Il nostro cosa?!" fa Bryan, stupefatto. Robert ridacchia: "Alex non sarebbe felice che tu lo rimpiazzi così, nei tuoi pensieri.". "Chi è 'Alex'?". "Ma Alexander, il nostro cantante!". TJ ammutolisce, incredulo, e mormora: "Il nostro... cantante? Degli Escape The Fate?". "Sì, ma certo! TJ, ti senti bene?". "Non... non molto, in verità. Riportatemi a casa, perfavore.". I due musicisti si scambiano delle occhiate preoccupate, poi Robert va a prendere la sua auto. TJ nota che è sempre la stessa, e anche i suoi compagni sono sempre gli stessi, ma con un'unica differenza: non hanno la più pallida idea di chi sia Craig. Quando tornano a casa nulla migliora, Alexander è un bel ragazzo biondo dagli occhi castani, che ride di gusto non appena sente dagli altri due cos'avrebbe farneticato TJ. Ardisce addirittura battergli una mano sulla spalla, ma TJ si scosta inorridito. Si rifugia nella sua stanza, senza darsi pace, non risponde alle chiamate di nessuno e si isola nel suo dolore. Un mondo senza Craig. Come può anche lontanamente accettarlo? D'un tratto inizia a sentirsi in colpa, perchè è stato lui ad avere la splendida idea di portarlo in quello strambo stand, che prima di loro due sembrava che nessuno avesse notato. Non gli sembra plausibile che il suo ragazzo sia svanito nel nulla. I giorni seguenti li trascorre nell'apatia più totale, nell'inutile speranza che il compagno ritorni. Ma niente da fare, al suo posto vi è quell'impostore di Alexander, dal sorriso sempre pronto e dalla battuta amabile, che tuttavia lui disprezza più di qualunque altra cosa. Cerca di rintanarsi per la maggior parte del tempo in camera, ma un giorno è costretto ad uscirne: gli ETF devono provare, e lui non può certo mancare. Non appena arriva ed imbraccia il basso, Alexander sorride: "Ehi, chi si vede! Ultimamente stai sempre per i fatti tuoi, eh?". "Già." replica lui, freddo. "Coraggio, Thomas!" lo incoraggia Michael, dandogli un buffetto sul braccio. TJ gli sorride amichevolmente, ma la sua espressione si smorza in fretta: nemmeno i suoi amici gli sembrano più loro stessi al cento per cento, senza l'insostituibile presenza di Craig. Viene colpito da questo pensiero come da un coltello affilato, ed è costretto a distogliere lo sguardo. Tuttavia, non appena Alexander inizia ad intonare le prime note di Ungrateful, TJ sente ogni singola parte di sè morire. Le sue dita ricordano le note alla perfezione, ma non con quella voce acre e violenta ad intonarle. Sbaglia, e sono costretti a ricominciare. Promette a tutti di stare più attento, mentre cerca di convincersi che deve fingere sia qualche fan a cantare, e lui e gli altri lo stìano semplicemente seguendo con gli strumenti. Ma tutta quell'armonia, tutti quegli strumenti che si congiungono nella ben nota melodia stona con quella voce fuori posto, che non assomiglia per nulla a quella morbida e calda di Craig. Al termine della canzone TJ sente il suo cuore battere molto più veloce, come se avesse compiuto un' impresa titanica. Tuttavia, Alexander inizia ad intonare Picture Perfect; dopo un istante la mente di TJ si ribella, sgomento, e pensa con amarezza che quella canzone è dedicata a Max. Già, proprio quello stronzo per cui Craig ha desiderato lasciare tutto e tornare indietro. Ma se ci riflette bene, in realtà ha perduto soltanto lui: a parte gli amici fatti negli anni, che può comunque sperare di rivedere, ha perso soltanto la sua relazione. Contavo così poco per te?! Pensa, mentre quel bastardo di Alexander canta con gran passione la frase 'Why did you have to go?'. Senza ulteriori esitazioni TJ molla il basso, e senza ascoltare le parole di nessuno lo rimette sul sostegno e fugge dalla sala prove. Torna a casa, e in lacrime si chiude nella sua stanza. Chiude a chiave, spegne il telefono, e mentre la sua disperazione diviene sempre più intollerabile ripensa alle dolci parole della strega: " Lo ami molto profondamente. E' probabile... che sia la prima e unica persona che ami in modo così sincero. E... questo non cambierà.". TJ conferma mentalmente queste parole: anche se Craig ha tradito il loro amore, lui è ancora convinto che possa tornare sui suoi passi. E' l'unico pensiero che lo tiene in vita, perchè onestamente, da quando ha conosciuto Craig non vi è stato più nulla che potesse superare il loro sentimento. Sente che potrebbe morire adesso, se avesse la piena certezza che Craig rimarrà da Max per sempre. Ma non avendola vuole credere in lui, vuole restare fino alla fine ad attendere il suo ragazzo, dovesse diventare un vecchietto decrepito, e lo aspetterebbe ancora, anche oltre la morte, anche se di lui dovessero rimanere solo pochi brandelli di cenere e lui fosse solo un'ombra, ridotta in rovina anche alla fine della sua vita per aspettare chi non ha più speranza di vedere. Con questi pensieri si asciuga le lacrime, sperando con tutto il suo cuore che Craig si ricordi di lui. Per quanto siano sempre stati giocosi, TJ non ha mai dubitato dei sentimenti dell'altro: si sono fatti così tante promesse, si sono detti così tante parole d'amore, e quante notti hanno trascorso assieme, anche solo per sentire il dolce battito del cuore del compagno sotto il proprio orecchio. Lui lo ama, ama Craig più di qualsiasi altra persona al mondo, e nessuno mai può ardire di prendere il suo posto. Forse Craig ama di più un altro, ma ciò non lo fa cedere; il suo amore è incondizionato, e non risponde ormai più ad alcuna logica.


**Craig segue ora Max con maggiore attenzione: sta attento a che non prenda strane pillole, che non parli con gente strana - non troppo, insomma- e soprattutto che il suo sguardo sia sempre limpido. Il giorno di capodanno però si appressa, e il cantante ha deciso di tentare in ogni modo di cambiare il passato. Va verso il suo ragazzo, toccandogli piano le spalle. "Ehi, M.". "Come va, C.? Domani c'è la festa di capodanno, non vedo l'ora.". "Nemmeno io... e sai cosa pensavo?". "No, cosa?". "Vorrei davvero che io e te passassimo la serata insieme.". Max si rabbuia un secondo, poi ostenta di nuovo un sorriso: "Insieme? Tutta la sera?". "Beh, quasi. Mi piacerebbe molto che diventasse un giorno molto importante per noi due. Sai, cambia anno, ci buttiamo alle spalle molte cose passate... un modo per suggellare il nostro rapporto.". "Ma, ecco... secondo me non ce n'è alcun bisogno, tra me e te le cose sono già perfette!". "Nessun rapporto è perfetto, Max." dice Craig, con amarezza. "Non possiamo trascorrere assieme il giorno dopo?". "Per me è importante che sia quella sera. Sul serio, Max." appoggia una mano sulla sua, con dolcezza, e Max fa un sorriso smorzato: "E... e va bene, okay.". Craig gli bacia le labbra e si allontana, sorridendo con soddisfazione.

La sera del Capodanno trascorre serena, e Craig si sente finalmente rinascere. Stare con Max e con gli altri ai tempi del loro esordio lo fa sentire in modo spettacolare,come se adesso tutto avesse di nuovo un senso. Nonostante i suoi timori Max resta per tutto il tempo al suo fianco, e il passato non ripete il suo corso. Quando tornano a casa, ormai nel 2009, Max lo conduce tra le coperte, dove ravvivano quel fuoco che per Craig era spento da tempo. I giorni successivi sono un tripudio di emozioni rinnovate per Craig, che finalmente inizia a pensare senza più ombre, e spera di poter riscrivere daccapo il suo presente. Ora che sa cosa accadrà in futuro, sarà molto più semplice evitare le catastrofi... certo, questo significa che non conoscerà delle persone di cui invece lui si ricorda, ma cosa può parere quel dettaglio in confronto alla prospettiva di riavere Max con sè? Tuttavia, dopo circa un mese, la situazione si rivela meno idilliaca di quanto pensasse.

"Max? Ehi, dove sei?". "Sono... in camera, C.". Stupito dal suo tono, il giovane cantante entra e richiude velocemente la porta. "Che ti succede?". Il bassista è percorso da brividi, le sue mani tremano, e tutto il suo essere comunica una diffusa idea di bisogno. "Ho capito perchè mi stai tenendo così sott'occhio. Sai... sai che mi faccio, vero? Sto cercando di assecondarti, e di smettere. Ma... ma vedi... io ne ho bisogno!" affonda la testa tra le mani, preso dalla crisi, e Craig resta paralizzato dall'orrore. In quei giorni in effetti ha notato l'altro più distante, ma non ha immaginato fosse per una crisi di astinenza. "Max... non puoi prendere ancora quella roba...". "Perchè?!" esclama Max, furibondo, " Cosa sai tu di me?! Con Ronnie lo facevamo sempre." subito cerca di ricomporsi, compreso di aver pronunciato un nome taciuto fra di loro, ma non può immaginare che il compagno sia fin troppo avvezzo a queste sue uscite: " E infatti guarda dov'è ora. Perfavore, Max, cerca di uscirne. Ci sarò io al tuo fianco, ti sosterrò.". Max gli lancia un'occhiata esitante, poi fa: "Perchè...? Perchè vuoi aiutarmi fino a questo punto? Ancora non è un anno che siamo nella stessa band.". Craig gli fa un sorriso colmo di tenerezza: "Per me sei tu la cosa più importante.". Max sembra restarne colpito, e dopo un istante fa: "E... e va bene. Cercherò di riabilitarmi. Te lo prometto.". Craig annuisce, fiducioso in un futuro migliore, e stringe la mano alla sua.**


TJ ormai non è più padrone della sua mente. Ha forzato sè stesso per suonare con i nuovi Escape The Fate, ma non ha mai voluto parlare con Alexander per più di pochi minuti, e soltanto riguardo la prospettiva musicale. La sua mente soffre, e il suo fisico di conseguenza. Perde dieci chili, rendendosi lo spettro di sè stesso, e a nulla servono le parole preoccupate dei fans o gli argomenti dei suoi improbabili compagni di squadra. Com'è possibile che nessuno si ricordi di Craig? Com'è possibile che nessuno ricordi di quante volte si siano lamentati del loro fracasso notturno, dopo le loro notti più focose? Eppure, nessuno sembra ricordare. Non ha idea di dove abiti ora Gabrielle, ma non l'ha più vista; Leila è stata generata da Craig, dunque non esiste nemmeno più quella piccola rosa. Perlomeno, avrebbe allietato il suo dolore vederla, pensando che la piccola serbasse ancora il ricordo di suo padre, e avrebbe potuto stringerla tra le braccia per proteggerla da tutti quegli idioti che avrebbero voluto convincerla che non sia mai esistito. Invece non vi è nessun riposo per il suo male, ogni giorno è uno strazio, e le sue bevute non sono più dovute all'allegria. Dopo due mesi lascia la sua ragazza, e inizia a trascorrere la maggior parte del suo tempo nei pub. Si ubriaca fino al midollo, sviene per strada, ma ormai della sua vita non gli importa più nulla. Craig non è tornato. I suoi compagni di band cercano di aiutarlo, persino Alexander si fa avanti, ma riceve solo parole offensive. Sa che di quel passo lo cacceranno dalla band, ma non gli importa. Come può stare nella stessa band per cui Craig si è prodigato fino a prosciugare ogni sua energia, ormai invasa da un germe d'insanità? Eppure, errante per le strade c'è solo lui, una birra in mano, dunque soltanto la sua persona appare come quella del pazzo. Ormai è divenuto folle sì, d'amore per una persona che a quanto pare non esiste. Eppure lui sa di non essere impazzito, sa benissimo che Craig esiste, che è stato risucchiato via dal suo stesso desiderio ma è vivo da qualche parte. Insieme a Max. A questo pensiero prende l'ennesimo bicchiere di vodka, che finisce di ottenebrare i suoi sensi. Senza nemmeno rendersene conto scivola dalla sedia, sbattendo forte la testa. Viene trasportato di corsa in ospedale, in coma etilico, e vi rimane per ben cinque mesi. Quando si risveglia, però, inizia a piangere disperatamente: no, non voleva tornare in quel mondo da solo. Da quel giorno viene tenuto costantemente d'occhio dai suoi compagni, che lo sorvegliano e dichiarano di non volerlo lasciare solo in un momento del genere. Forse, se quella fosse davvero la sua vita, TJ sarebbe loro grato; ma non essendolo, si sente solamente asfissiato dalle loro inutili preoccupazioni. Se Craig non torna, non ha alcuna ragione di continuare a lottare. Sente ogni sua energia consumata da dentro, mentre si strugge ogni giorno di più al pensiero del ragazzo, il suo uomo, in un'altra dimensione per giacere fra le candide braccia di Max.

Un giorno, Alexander bussa alla sua porta. "Entra." dice TJ, riluttante. "Ehi. Ti posso parlare?". "Che c'è?". Alexander sospira, e gli fa cenno di sedersi sul letto. TJ fa un deciso cenno di diniego, per nulla intenzionato a permettergli una simile confidenza. "Sono mesi che stai così male.". "Lo so.". "Cosa ti succede? Prima di dieci mesi fa, non eri così.". "Dieci mesi fa c'era anche Craig con me. Poi sei arrivato tu, dal nulla, ma non potrai mai prendere il suo posto.". Alexander sbuffa, ormai abituato a quelle parole prive di senso: "Inizio a pensare davvero che tu sia impazzito, Thomas. Non volevo dar retta agli altri, ma è da moltissimo che continui a vaneggiare su questo ipotetico ragazzo...". "Non è un 'ipotetico ragazzo'. E' il mio ragazzo, è la mia vita, e anche se ora se n'è andato resterà sempre qui." indica il suo cuore, mentre gli occhi tornano a farsi lucidi. Ora che è costretto a restare più sobrio, la quantità di lacrime spese è cresciuta ragguardevolmente. "Ma chi è? Forse un amico che hai perduto nell'infanzia?". "Ma quale infanzia?! Lascia perdere, non potresti mai capire. Nessuno di voi può, cazzo!". "Prova a spiegarmi! Se davvero non sei pazzo, ogni cosa può essere risolta!". "Umpf. Solo lui può risolverla, ma dal tempo che è trascorso, direi che non ne ha alcuna voglia.". "Parli di questo Craig?". "Esatto. Ma anche se è così, io non ho alcuna intenzione di smettere di aspettarlo.". "TJ, credo che uno psichiatra potrebbe esserti più d'aiuto di me...". Gli occhi di TJ lampeggiano, furiosi: "Come osi?! Sei qui al posto suo, forse nella vita reale non esisti neppure! O forse non sei nessuno!". "TJ, ora basta, finiscila. Ho capito che non siamo mai andati troppo d'accordo, ma io sono venuto fin qui per cercare di aiutarti.". "Riportami qui Craig! Ridammelo indietro!" strepita TJ, mentre cade a terra sulle ginocchia. Inizia a singhiozzare, in preda alla disperazione, ma non appena Alexander prova a sfiorargli una spalla viene colpito da un poderosissimo pugno, seguito poi da un altro, e un altro ancora, fino a trasformare il viso di quel tizio una maschera di sangue.

Il giorno dopo si risveglia in prigione, imbottito di sedativi.


**Craig crede davvero di star per sfiorare di nuovo il baratro dell'autodistruzione. I primi tre mesi sono andati bene, se non benissimo, in quanto Max si è veramente impegnato per riabilitarsi. Ma poi, esattamente com'è successo nella sua realtà, non è riuscito a mantenere fede alla sua promessa. D'altra parte non è il suo carattere ad essere cambiato, solo quei mesi atroci. L'unica differenza è che il suo tentativo di riabilitarsi sia avvenuto prima, e quindi forse alcune vicende cambieranno. Ma il rapporto fra loro due è già corrotto, proprio come per lui accadde due anni fa. In questa seconda dimensione sono trascorsi ben dieci mesi, ma ormai non si sente più tanto speranzoso e forte. E' vero, Max lo ama, nei suoi momenti di lucidità lo ringrazia per la sua dolcezza e per la sua dedizione, e in quei momenti il cantante è convinto di toccare il cielo con un dito, immerso in meravigliose sensazioni. Ma poi arrivano le ricadute, le crisi, gli svenimenti sul palcoscenico, e a quel punto la depressione torna a prendere il sopravvento su di lui e sul resto della band. In certi momenti non sa che fare, vorrebbe prendersi a pugni per la sua incapacità, ma poi riflette che non è colpa sua. Se addirittura tornando indietro nel tempo non ha potuto cambiare la sostanza degli avvenimenti, nonostante i suoi innegabili sforzi, significa soltanto che Max non può cambiare in quel determinato periodo. Fuggi il fato, dicono? Beh, lui si può proprio dire che l'abbia fatto, ma il risultato non cambia molto. Frustrato, immerge le mani fra i suoi capelli. "Bro?" fa Max, entrando in camera con passo esitante. "Hey." risponde Craig, accennando un sorriso. In quel momento l'altro è in uno dei suoi momenti di lucidità, e non intende proprio rovinargli ulteriormente il morale. "Stai così male per me, vero?" dice Max, sedendosi al suo fianco. Sembra affranto, ma Craig gli cinge le spalle con un braccio: "Ma cosa dici. Io ti amo, Max.". Quella frase gli è uscita con fin troppa naturalezza, e si morde la lingua con fervore. Sente il sangue bagnargli il palato, facendogli tornare un minimo di coscienza. Max si volta piano verso di lui, in volto un'espressione indecifrabile; Craig tace, consapevole di aver appena infranto il più importante dei loro tabù. Tuttavia, a sopresa Max gli rivolge un sorriso stanco: "Oh, C. Iniziavo a pensare che non me l'avresti mai voluto dire.". "Cos... Ma tu avevi detto...". "Non importa, sai? Mi sei stato talmente vicino, sei stato un amante tanto eccezionale, che... proprio non potrei dire che non ti amo anche io." bacia le sue labbra, alla ricerca di un conforto e di una forza che Craig ormai non possiede più. Ha già vissuto la fase della sua mancata ripresa, e anche se questa volta lui e il ragazzo sono più uniti ciò non significa che l'altro stìa facendo di meglio. Forse davvero non dipende da lui. Ma nonostante cerchi di convincersene, non riesce a sentirsi anche solo un pò meglio. Quando si separano dal bacio, Max dice: "Ad ogni modo, volevo dirti che hanno annunciato la band che suonerà dopo di noi al concerto di domani...". "Quella a sorpresa?". "Sì! Sono i Motionless In White, ne hai già sentito parlare?". Un diffuso senso di pesantezza si espande per tutto il suo essere, e Craig è costretto ad alzarsi e camminare per calmare il nervosismo. "Oh, davvero? I Motionless In White? Figo." cerca di dire. Max è talmente soggiogato dagli stupefacenti da non rendersi conto della sua ansia, anche se ora è piuttosto lucido, e fa: "Eh già, l'ho pensato anche io."

Non appena è nel backstage, Craig sente un brivido freddo passargli giù lungo tutta la spina dorsale. Il concerto inizierà tra poco più di un'ora, ma è già tutto allestito. Vede i Motionless In White parlare in disparte, e senza conoscerne il motivo s'incammina in quella direzione. "Oh? Ciao, Craig Mabbitt." lo saluta Chris, educato. "Ciao." emette il ragazzo, ma ogni fibra del suo corpo smette di funzionare non appena vede apparire TJ, uscito dal camerino, più giovane ma non meno attraente del solito. Da quanto tempo non lo vede? Come starà adesso? Una fitta di apprensione lo coglie alla sprovvista, e si accorge a stento di essere rimasto immobile a fissarlo. Il giovane però lo degna a stento di uno sguardo, e senza mostrare la benchè minima attenzione va da Chris, spingendolo a sè e baciandolo con trasporto. Craig avverte il proprio stomaco contorcersi in una morsa a quella vista, e un dolore mai provato prima s'impadronisce di lui. "Che c'è, il nostro bassista ti ha fatto rimanere di stucco?!" lo prende in giro Josh, ridacchiando. Craig ammutolisce, e lo sguardo che gli lancia Chris non appena separatosi dal bacio è di vorace possessività. TJ invece inarca un sopracciglio, divertito, come se di lui non gl'interessasse assolutamente niente. In un istante a Craig tornano in mente tutte le loro esperienze vissute assieme, dalle più stupide a quelle più importanti, e d'un tratto realizza di aver accantonato tutto questo. Preso dall'ingente pensiero di Max, ha completamente dimenticato di avere un ragazzo meraviglioso al suo fianco, innamorato e preso dalla loro storia. Max non cambierà, se non dopo il 2012, ma TJ? Cosa ne sarà stato del suo TJ, quello autentico? "Che sciocchezza." riesce però a dire, per poi allontanarsi in tutta fretta. Dopo il concerto di entrambe le band, però, scorge una figura di fuori, che solitaria si sta fumando una sigaretta. Ovviamente ha il suo cellulare con sè, con cui sta smanettando come è solito fare anche nel suo presente. Si avvicina con calma, schiarendosi la voce. "Ehi." gli fa il ragazzo, con un cenno amichevole della mano. "Bel concerto." commenta Craig, sedendoglisi accanto. "Sì, concordo pienamente." dice il ragazzo, senza particolare inflessione tonale. Inspira lungamente dalla sua sigaretta, poi fa: "Perchè prima mi hai guardato come uno stoccafisso? Che c'è, ti piaccio?" proprio come ricordava, è sempre stato privo di peli sulla lingua. "Sei un bel ragazzo." si limita a dire Craig, con una scrollata di spalle. "Beh, ti avverto, non hai alcuna speranza con me. Sto benissimo con Chris, e non ho alcuna intenzione di impelagarmi in strane cose.". Craig sente qualcosa dentro di sè morire a quelle parole, pronunciate con una tale semplicità da trafiggerlo senza pietà. "E io sto con Max." replica, assorto. TJ fa un sorriso affettato: "Bene, e allora tanto meglio così, no?" sembrerebbe quasi infastidito della sua presenza, come se Craig fosse una persona a lui sgradita. Senza dire una parola, il dolce cantante torna sui suoi passi.**


TJ è entrato in una stupida clinica psichiatrica, in cui tutti continuano a blaterare cose senza senso. Gli hanno somministrato non sa quante pasticche, che lui puntualmente ha sputato di nascosto. Finge di migliorare, ma i suoi pianti notturni vengono continuamente uditi, e nonostante tutto lui proprio non riesce a dare un senso alla scomparsa di Craig. Dopo aver picchiato Alexander è stato espulso dalla band, e mandato prima in prigione e poi scagionato, in quanto 'Non consapevole delle proprie azioni'. E ora eccolo lì, rinchiuso in una stupida clinica. Non ha rifiutato granchè, in quanto non saprebbe comunque dove andare; ogni tanto i suoi genitori vengono a fargli visita, e sono gli unici momenti in cui si sente un pò più forte. Tuttavia gli duole vederli così in apprensione per la sua salute, e ogni volta promette loro che si rimetterà in forze. Sa che questo non è possibile, almeno finchè il suo vero cantante non tornerà da lui, ma vuole dare almeno loro questa effimera illusione. Per fortuna gli hanno concesso di suonare la chitarra o il basso, e passa intere giornate solo con il suo strumento. Gli altri pazienti iniziano a chiedergli di esibirsi in mezzo a loro, e TJ con un misto d'ironica rassegnazione inizia ad assecondarli. Ora i suoi fans sono dietro a quegli impossibili Escape The Fate, che lo rimpiazzeranno con chissà quale bassista, dunque perchè non avere almeno un piccolo, folle pubblico? Inizia a conoscere uno ad uno gli altri pazienti, a sedurre le infermiere, ma niente di tutto ciò che fa gli provoca un minimo di gioia. Anche mentre conduce l'ennesima collaboratrice nel magazzino delle scope, il suo cuore non accelera nemmeno di un battito. Tutte le ragazze che hanno goduto delle sue grazie continuano a chiamarlo ermetico, sensuale, insensibile, ma Thomas sa meglio di loro come definirsi: inanimato. Senza Craig, la sua vita non ha più un senso. E nonostante cerchi ovunque un'altra ragione per vivere, non riesce a trovarla in alcun modo, dunque rimane passivo nel suo dolore. Usufruisce della palestra, suona, fa sesso, ma ormai ognuna di queste cose diviene parte solo di una routine incolore, priva di qualsiasi emozione. Non c'è amore nei suoi giochi di seduzione, non c'è affetto nei suoi abbracci, nè calore nei suoi sguardi; la sua persona trasuda freddezza da ogni parte, per riscaldare l'unica parte del suo corpo ancora in vita: il suo cuore, bollente per un'unica persona che sta aspettanto senza posa. La sua mente critica con asprezza questi pensieri, ma alla fine anch'essa si lascia commuovere da tutti i dolci ricordi che il nome del suo cantante riesce ad evocargli; e così rimane arreso, in un'impossibile attesa, che è consapevole potrebbe durare per sempre.


**Trascorre un altro mese, in cui Craig avverte dentro di sè un crescente senso di depressione. Max procede sempre fra alti e bassi, ma ormai non è più la sua salute a determinare il suo umore. Da quella sera in cui ha visto TJ non riesce più a levarsi il ragazzo dalla testa; in ogni momento del giorno gli torna in mente la sua voce, i suoi modi, il suo sorriso. Non c'è istante in cui non ripensi a tutto ciò che hanno passato assieme, e in cui non abbia avuto dei ripensamenti in merito al suo desiderio. La passione per Max va scemando, mentre il ragazzo si consuma fra droghe e sensi di colpa, e lui si sente sempre più solo e lasciato a sè stesso. E' vero, ha la sua famiglia, i suoi amici, ma niente gli sembra più lo stesso da quando ha incontrato Thomas. Non riesce a dimenticare il suo volto del tutto indifferente, confrontato con quel ricordo sempre più pallido del suo ragazzo. Quando Max era se n'è andato, nel 2011, proprio il giovane si è preso cura di lui, alleviando la sua pena e avvolgendolo tra le sue braccia. D'un tratto si sente un ingrato, e tutti i motivi per cui il suo ritorno al 2009 gli sembrava tanto magnifico svaniscono nel nulla, sostituiti da un ottenebrante senso di colpa. Sente bussare alla porta, mentre fra le mani si rigira già la seconda bottiglia di birra. "Sono io..." dice la voce di Max. E' di nuovo nella sua fase di maggiore lucidità, che sembra perdurare già da due settimane. Tuttavia, Craig riesce a fare solo un debole sorriso: "Hey. Entra.". Non appena è dentro, il bassista non manca di notare la sua occupazione: "Hai ricominciato a bere?". "Ho mai smesso?". "No, ma stai bevendo da solo. Sembri così triste.". Gli si siede accanto, e appoggia una mano sul suo ginocchio: "Che cos'hai? E'... colpa mia?" chiede, esitante. Craig scuote la testa: "Ma no, ma no. Va tutto bene.". "No, non è così..." replica Max, carezzandogli il volto. Craig vorrebbe ridere della situazione: quando è arrivato lì era sicuro di essere lui a dover confortare Max, aiutandolo ad uscire dalla dipendenza, mentre ora è lui che sta rischiando di ricadere nell'abuso di alcol. E' tutto così penoso. Sospira, e appoggia la birra mezza piena sul comodino; no, non vuole risolvere la sua vita in questo modo. Prende la mano di Max, stringendola con affetto sincero: quel ragazzo è stato il suo primo vero amore, il suo sogno, la sua prima fonte di sicurezze quando ha scoperto di essere bisessuale. "Non essere preoccupato per me. Tu devi pensare a guarire.". "Non se stai male anche tu!". "Io non starò male ancora per molto. Credimi.". Max gli sorride, ma quasi subito la sua espressione s'incupisce: "E' per... quel ragazzo, che stai così? TJ Bell?". Craig trasale, dandogli involontariamente la risposta. Max abbassa lo sguardo, colpito da quella reazione, ma l'altro cerca di negare: "No... no, ma che dici! Lui non c'entra nulla! A stento lo conosco!". "Conoscevi il suo numero di telefono, e l'hai chiamato tre o quattro volte. Hai chiesto di lui al locale in cui siamo andati ieri. Sei sempre sovrappensiero, e tutto da quando abbiamo fatto quel cazzo di concerto con i Motionless In White.". "Io...". "Craig, dimmi cosa sta succedendo. Quello che c'è tra di noi è svanito? E' per la droga? Non riesci a stare a fianco di un fottuto drogato?" fa Max, stringendo i pugni per la rabbia. Craig lo prende per le spalle, e pian piano lo costringe a guardarlo negli occhi: "Max, ascoltami, perfavore. Ti ho amato più di chiunque altro. Probabilmente non uscirai mai del tutto dalla mia mente. Io... tu... siamo una bella squadra, assieme. Però... ora ne ho la prova... questa storia non può funzionare.". Max ha un'espressione sperduta, che mai Craig avrebbe creduto di vedere su quel viso: "Perchè?". "E' complicato da spiegare. Sì, c'entra la droga, e il fatto che tu non ne puoi uscire solo con le tue forze. Ed io, per quanto mi ci impegni, non posso toglierti di persona dai guai. Posso solo sostenerti... starti vicino.". "E non ti sarò mai abbastanza grato per questo." replica Max, stringendo le mani nelle sue. Craig continua a fissare gli occhi nei suoi, nel tentativo di infondergli sicurezza. "Tu ne puoi uscire, M. Ed io ti starò accanto.". "Ma tu ami un altro?". Craig annuisce lentamente, e Max lo lascia per prendersi la testa fra le mani. Il suo corpo è scosso dai singhiozzi, mentre l'altro lo cinge piano fra le sue braccia. Dopo lunghi istanti trascorsi in quella posizione, Max finalmente decide di risollevarsi; gli occhi rossi di pianto, mormora: "Lui non ti vuole, C. Spero che tu sappia cosa stai facendo.". "Sì, lo so. E so anche dove devo andare.". Craig si tira su in piedi, e Max lo guarda con stupore: "E' l'una di notte, dove pensi di andare?". "Non starò via per molto." poi riflette che se davvero il suo tentativo riuscisse non lo rivedrà più, dunque torna sui suoi passi: "Max...". Il ragazzo lo guarda, e non appena le labbra del cantante si sovrappongono alle sue si agita,assecondandolo con trepidazione. "Craig... riproviamoci. Vieni qui, insieme a me.". "Non posso... perfavore, fratello, abbi cura di te." con il cuore che batte forte per la determinazione, Craig esce dalla camera. Corre giù fino alla sua auto, dove ingrana a tutta velocità e segue quella strada, che per fortuna non è cambiata poi molto in quei tre anni. Quando scende vede il cancello chiuso con il lucchetto, ma non gl'importa; scavalca con ardore, ferendosi le mani e le ginocchia, ma infine atterra dall'altra parte. Il luna park è grande, e il fatto che sia buio non aiuta di certo; tuttavia Craig vede dinanzi a sè solo l'obiettivo, e alla cieca continua a cercare quello stand. La luce fioca del cellulare non serve a molto, ma stavolta almeno non ha alcun dubbio in merito a ciò che deve fare.**


TJ non riesce a fare a meno di tremare. Negli ultimi giorni si era rinchiuso in una strana apatia, semicosciente ma quasi piacevole, ed ogni suo pensiero gli era parso ovattato. Nessuna lacrima era scesa, si era limitato a portarsi a letto tre infermiere e a suonare ancora per gli altri pazienti della clinica, senza mostrare alcuna emozione. Tuttavia, è bastata una parola fuori posto di uno di loro per farlo tornare nella folle dimensione del suo immenso dolore. Un paziente parlava con la famiglia, evidentemente si stava informando di qualche suo parente, quando ha chiesto 'Craig come sta?' ma è stato più che sufficiente per riportarlo sull'orlo del suo baratro. Ora è nella sua stanza, tremante, e nonostante il suo stato confusionale è convinto che sia entrato qualcuno che poi è uscito. Le sue supposizioni si rivelano esatte nel momento stesso in cui arrivano due dottori, che lo trascinano a forza nella stanzetta del medico. "Stìa fermo, perfavore." dice l'uomo, e TJ urla come un forsennato mentre quei due di prima lo trattengono per le braccia. "E' solo un sedativo, si calmi." cercano di dire, ma TJ non è uno stupido: il medico sta preparando una siringa, con qualche medicinale che lo aiuti a dimenticare Craig. "Craig non è una mia fantasia! Io non voglio dimenticare! Non voglio!" urla, ma l'uomo continua deferente a preparare il contenuto. Lo vede tirar fuori qualche strano medicinale dal nome poco rassicurante, e TJ cerca vanamente di scrollarsi di dosso quelli che lo trattengono. Ma da quando ha perso Craig sente che anche la sua forza è venuta meno, e così le strette diventano più forti, mentre il ragazzo continua vanamente a dimenarsi sul lettino...


**Finalmente, Craig avvista da lontano lo stand della maga. Senza attendere un secondo vi si dirige, nonostante sia tutto spento, poi avvicina una mano alla tenda. In un attimo ripensa a tutto ciò che gli ha insegnato quest'avventura, e comprende in un attimo il terribile errore che ha fatto. Prendendo TJ per scontato, non ha capito prima quanto valesse il ragazzo nella sua vita. Ora che ne è consapevole, tira via i tendaggi ed entra: proprio come si aspettava, all'interno è tutto illuminato. Vi sono candele ovunque, nonostante dall'esterno non trapelasse nulla. "Da quanto tempo." dice la voce della maga, da quella sedia divenuta suo scranno. "Eh, già. E' troppo tardi?". La donna si acciglia, si direbbe quasi divertita: "Troppo tardi per cosa?". "Per tornare indietro.". Lei punta i suoi occhi azzurri nei suoi, e gli sembra di leggervi solo un quieto, distaccato spasso. "E' questo che vuoi?". Craig emette un lungo sospiro, infine fa: "...Sì. Prima non capivo quanto TJ fosse importante per me.". "Sai cosa ne è stato di lui, in questi lunghi undici mesi?". Craig sente un intenso gelo attanagliare le sue viscere, e boccheggia: "No! Cosa gli è accaduto?". "Per gli stessi undici mesi, è stato costretto a vivere senza la tua presenza. Al posto tuo c'era un altro uomo, e la tua famiglia non era mai esistita. Lui ha lottato nel tentativo di rimanere razionale mentre ti aspettava, ma il dolore era troppo forte.". "E quindi? Adesso cosa succederà?" chiede Craig, agitato. "Lasciami qualche secondo per prepararmi, cosicchè tu e lui possiate tornare esattamente in quel giorno del 2013 in cui le vostre vite si sono separate.". Craig annuisce, e al culmine dell'angoscia si siede dirimpetto a lei, dall'altro lato del tavolino.**


La medicina ormai è pronta, e il medico inizia ad avvicinarsi con la siringa in mano. TJ cerca di ritrarsi, invano, mentre quello sussurra: "Tutto andrà meglio, tra poco, si fermi.". "Io non voglio vada meglio! Io voglio Craig! Lui è reale!". Cerca ancora di divincolarsi, mentre la siringa si avvicina sempre più inesorabile al suo braccio.


**"Sono pronta. Dammi la tua mano, Craig." dice la sensitiva. Craig gliela tende, trattenendo il fiato.**


L'ago perfora la sua pelle, e TJ rovescia violentemente la testa all'indietro. Stringe i denti per il dolore, ma soprattutto per cercare di tenere ben impressi in mente tutti i ricordi del suo amato, senza lasciarsene sfuggire nemmeno uno. D'un tratto però lo pervade una strana sensazione di formicolìo, e la stanza inizia a svanire intorno a lui. In un attimo si accorge di essere di nuovo libero, e che lì in quella stanza non c'è più nessuno con lui. Poi si sente trascinare via da un vortice misterioso, mentre la sua pelle lesa si rimargina, i suoi capelli tornano quelli dello stesso luglio 2013, e tutto il suo corpo riacquisisce forza e vigore. Dopo diversi istanti d'incantato sgomento, riesce a realizzare: Craig sta tornando a casa! ***


Craig sbatte le palpebre più volte, prima di riuscire a capire. Si trova ancora nella tenda della cartomante, ma si sente in qualche modo diverso, non saprebbe spiegare... "CRAIG!" urla la voce di TJ, e si volta di scatto. I suoi occhi sono pieni di lacrime, che iniziano a bagnare la sua la camicia non appena si slancia su di lui. Subito gli cinge le spalle, sgomento, e senza sapere cos'altro dire mormora: "Sì, sono di nuovo con te...". "Tu... tu sei tornato..." piange il ragazzo, mentre le sue mani lo stringono come se temesse potesse sparire ancora da un momento all'altro. La vecchia donna guarda la scena con aria indecifrabile, ma non li ferma affatto. "Ora è stato ristabilito l'ordine fra voi due." commenta, infine. "Ma quale ordine?!" replica TJ, senza però staccarsi dall'altro, "Ho rischiato di morirci!". "Lo so, ma adesso lui è libero dal pensiero di Max. Adesso, Craig è davvero pronto a ricominciare una nuova vita in cui solo tu sei il protagonista.". Thomas solleva lo sguardo con stupore, trovando in quello di Craig una calda conferma. "T-tu... ora ami solo me?". "Sì. E tu?". "Come osi chiedermelo, stronzo?!" strilla TJ, per poi premere in una volta le labbra alle sue. Gli sembra di non averle mai assaporate bene come in quel momento, trovandole ancora più soffici e carnose del solito. Il suo Craig. "Non voglio mai più dimenticarmi dello splendore che ho accanto." mormora poi il cantante, riavviandogli i capelli. "Ti amo." dice TJ, mentre le lacrime lasciano il posto invece ad un luminoso sorriso. "Anche io, TJ. Sei l'uomo della mia vita.". Restano a baciarsi, e in quel mentre nemmeno si rendono conto che lo stand della vecchia donna svanisce, lasciandoli in piedi, teneramente abbracciati. D'un tratto si accorgono che diverse persone li stanno guardando, ma dopo uno sguardo complice continuano incuranti il bacio. Il loro amore può superare ogni ostacolo, e adesso più che mai ne hanno raggiunto la piena consapevolezza. "Ehi C, ehi TJ! Cosa cavolo state facendo?!" esclama Bryan, arrivando trafelato seguito da Michael e Robert. I due si separano, divertiti, e TJ fa: "Ehi, guys ! Sono proprio contento di rivedervi!" detto questo li abbraccia tutti e tre insieme, lasciandoli un pò sgomenti, e Craig si aggiunge subito dopo.

Craig e TJ decidono di non raccontare a nessuno cos'è accaduto loro, e preferiscono rimanga un segreto fra loro due. Quella sera stessa decidono di cenare in un locale insieme agli altri tre ragazzi della band, per festeggiare tacitamente il ritorno alla normalità. "Ragazzi, potreste evitare di fissarvi ogni tre secondi con quell'aria da pesci lessi?" dice Robert, ridacchiando. TJ gli lancia uno sguardo annoiato: "Non se ne parla neanche, lui è mio.". "Ma se siete stati insieme tutto il pomeriggio!" argomenta Bryan, ed entrambi gli interessati deglutiscono a fatica. In effetti, per gli altri sono passati solo pochi minuti dentro lo stand, mentre per le loro anime sono trascorsi ben undici mesi, che li hanno resi più maturi e consapevoli di quanto prima non fossero. Ora Craig sa che non avrebbe potuto fare di più per Max, e ha finalmente accettato la fine della loro storia; dal canto suo, TJ si è reso conto che tutte le sue scappatelle nel corso degli anni gli hanno permesso d'incontrare Craig, il quale però è diverso da qualsiasi altro flirt; lui è la sua vita, e non ha più bisogno di nessun altro per esserne sicuro. Visto che qualche volta da ubriaco lo aveva tradito, dopo questa esperienza è del tutto sicuro che non lo farà mai più. Perchè cercare altrove la felicità, se l'ha davanti agli occhi? Prende la mano di Craig, mentre ancora aspettano la seconda portata, e il ragazzo gli sorride radioso. "Non avete più paura che qualche fan sospetti qualcosa?" domanda loro Michael, guardingo. "E sospettino pure. Abbiamo qualcosa di cui vergognarci, C.?". "No, non direi. Però lo sai, per la mia famiglia..." dice Craig, a malincuore. TJ sospira, e senza smettere di guardarlo ritrae la mano. Ad un tratto, a metà cena una coppia molto conosciuta entra nel locale: sono Max e Ronnie, tornati amici dopo la ripresa del bel bassista. Craig solleva lo sguardo, e nel vedere Max sente gelarsi il sangue nelle vene. TJ sgrana gli occhi, mentre ogni muscolo del suo corpo si contrae istintivamente. Max però li nota, e con un gran sorriso sul volto si avvicina, dopo aver sussurrato al compagno di prendere il posto; senza curarsi delle scariche elettriche che gli occhi di TJ continuano a mandargli, saluta allegramente tutti gli Escape The Fate. Poi si rivolge a Craig, sorridendo: "Ti ricordi, C.? Ci andavamo sempre insieme, in questo locale.". "Ehm, sì." bofonchia Craig, irrigidendosi. "Che bei tempi erano... peccato siano passati, eh?" dice, e Bryan e Robert gli rivolgono qualche parola di assenso. TJ si morde il labbro inferiore, cercando in tutti i modi di non reagire. "Sono proprio contento di rivederti in forma, M." sorride Craig, e Max annuisce: "Ne sono felice anche io! Senza tutta quella robaccia di mezzo, mi sento davvero rinato! Tu invece cosa mi racconti, bro? Un giorno dovremmo vederci per parlare un pò, come ai vecchi tempi." il tono in cui l'ha detto è innocente, ma Thomas sente ugualmente un puro desiderio di omicidio invadergli le membra. "Sì, mi sembra una buona idea." annuisce Craig, con un sorriso. TJ si alza dal tavolo, e farfugliando qualche scusa a proposito della toilette infila la porta del locale. "Ehm, Max, ci vediamo più tardi!" fa Craig, e senza dare spiegazioni a nessuno si fionda di fuori. TJ è a poca distanza dall'entrata, intento a respirare a fondo per recuperare il pieno controllo di sè. "Thommy...". "Che fai, il filo a quello lì?! Ancora?!" protesta appena lo vede, troppo preso dalla gelosia per mantenere un tono di voce accettabile. "Ma no, TJ... Sai benissimo chi ho scelto.". Il giovane bassista sembra riaversi un poco, e corre a intrecciargli le mani dietro il collo. "Scusami, è che... ora ho così tanta paura di perderti. Vederlo di nuovo vicino a te, non so...". Craig ferma le sue proteste con un bacio sulle labbra, che dopo uno sguardo complice inizia a trasformarsi in un contatto più approfondito. Senza curarsi di passanti e fans continuano a baciarsi, mentre finalmente il loro bisogno d'amore viene del tutto appagato. Finalmente, sanno chi è la persona che desiderano davvero avere al proprio fianco.

In quello stesso momento Max esce dal locale, convinto di aver combinato qualche guaio con le sue poche parole, e rimane inevitabilmente sconvolto a fissarli. Dopo averli fissati baciarsi per una buona manciata di secondi torna dentro, cercando inutilmente di moderare la propria espressione. Quando Ronnie lo vede tornare non gli chiede nulla, gli dice che ha già ordinato, e il bassista è felice di apprendere che il ragazzo ricorda benissimo i suoi gusti. TJ e Craig rientrano qualche minuto dopo, decisamente più lieti di poco prima, e un quarto d'ora dopo vanno via con gli altri Escape The Fate. Gli rivolgono tutti un educato cenno di saluto, per poi sparire dietro alla porta del locale. "Dopo ti riaccompagno a casa?" gli chiede Ronnie, ad un tratto. "Oh, io sono venuto a piedi. Se vuoi, non rifiuterò." sorride Max. "Okay." dice l'altro. Parlano di argomenti leggeri, infine pagano il conto ed escono nella fresca brezza della sera. Ronnie gli apre la portiera, e Max non può trattenere un lieve sorriso a quel gesto. Non appena l'automobile parte, Ronnie fa: "Prima eri sconvolto. Cos'hai visto di così terrificante, di fuori?". Max trasale leggermente: "Niente d'importante.". "Ricominciamo coi segreti?" fa Ronnie, con un tono fra l'amaro e l'ironico. Max inarca un sopracciglio, in fondo lui e Ronnie non stanno più assieme. "Uff. Ho visto soltanto Craig e TJ baciarsi appassionatamente.". Ronnie ridacchia: "E la cosa ti ferisce?". "Sono solo... stupito. E' sempre stato un tipo un pò riservato, e adesso me lo trovo in mezzo strada a sbaciucchiarsi quel piccolo gigolò...". "Uh, senti qui... sento un pò d'invidia dalle tue parti." osserva Ronnie. "Agh, forse hai ragione. Sono una specie di mostro, di persona orribile." dice, con tono drammatico. "Ma piantala. Piuttosto, ti va di venire a casa mia? Da quando Crissy e Willow sono tornate dai genitori di lei, ci sono solo io.". Max gli lancia uno sguardo sorpreso, e il suo corpo è percorso da un brivido. Che cosa mi sta proponendo? "Allora? Ti va o no?". "Certo, certo." replica, ostentando sicurezza. In realtà, la prospettiva di entrare di nuovo in casa di Ronnie lo eccita non poco, ma non sa se l'altro possa ancora nutrire quel genere di sentimenti per la sua persona. Sono cambiate talmente tante cose, nel tempo... Ronnie si toglie la giacca, e lo invita a fare lo stesso. Max si lascia distrarre dai cambiamenti apportati alla casa, e l'altro gli fa fare un piccolo giro di ricognizione per rievocare qualche ricordo. "Oh, qui è dove..." comincia Max, adocchiando un portico. Poi si zittisce, reputandolo un tasto troppo delicato per entrambi. Invece Ronnie alza le spalle: "E' dove ci siamo baciati per la prima volta, sì.". "Ancora te lo ricordi?". "Heh! Pensi di essere l'unico ad avere dei rimpianti, M.?". "Non ho detto questo.". Ronnie sorride e lo prende per mano, portandolo fino in camera sua. "Anche questa stanza è cambiata molto." osserva Max, con una fitta di nostalgia. "Però ci siamo ancora noi due." ribatte Ronnie. "Già. Io e te." mormora Max, trattenendo il fiato nel vederlo avvicinarsi. "E se potessimo ricominciare?" gli chiede Ronnie, prendendogli le mani nelle sue. "Tu potresti? Potresti veramente ricominciare a fidarti di me?". Ronnie gli accarezza i capelli, in quel modo dolce e pacato che aveva anche otto anni prima. "Piano piano. Solo se tu provi per me lo stesso che io provo per te.". "E' da così tanto tempo che desideravo di nuovo averti con me,R. E' davvero una domanda, la tua?". Ronnie sorride, e appoggia delicatamente le labbra sulle sue. Max dimentica in un istante la faccenda di Craig, reputando che forse, proprio come lui, il ragazzo ha ritrovato sè stesso col ragazzo che ama.
  
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