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Autore: Alice_BlackBloodyRabbit    14/10/2013    1 recensioni
A VOLTE UN RICORDO DISTORTO.. Può rivelare i peggiori traumi di una vita maledetta dal Fato.
Il racconto che inizia nel mistero di una famiglia avvoltà dall'oscurità.
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Scusate, ho dovuto ricaricarla perchè non faceva vedere i dialoghi
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Una festa a villa Baskerville?
Alice era rimasta sorpresa, quando il Vessalius dalla lunga treccia bionda era venuta a trovarla, quel pomeriggio, raccontandole del grande evento che si sarebbe svolto la sera stessa. A bocca aperta, mentre lo aveva fissato, aveva ascoltato con attenzione le invitanti attività che si svolgevano in quel genere di feste, ma soprattutto, aveva fatto un salto di eccitazione enorme, quando aveva sentito della presenza di enormi banchetti fumanti di cibi prelibati. Non appena se n'era andato, subito aveva iniziato freneticamente i preparativi, si era arrampicata sull'armadio, ed aveva preso il vestito lungo più elegante che aveva.
"Però devi vestirti elegante Alice!" Aveva esclamato Jack alzando l'indice.
Così lei, pur di andare a quella festa, si era stretta il corsetto alla vita, ed infilata quell'enorme abito che a lei sembrava non diverso da una tenda. Era viola scuro, molto curato nei dettagli, come solo una famiglia nobile poteva permettersi, infatti Oswald le portava sempre le cose migliori ci fossero sul mercato.
Dopo aver fermato i ciuffi ribelli ai lati del suo capo con delle mollette , prese il suo piccolo coniglio nero, ed inizió a correre velocemente giù dalle scale della torre, non curandosi nemmeno di star attenta a non inciampare.
Ma doveva star attenta, sapeva che non le era permesso uscire dalla torre, soprattutto quando vi erano degli ospiti. Tuttavia Alice aveva un amore innato per il pericolo, così, aveva attraversato il prato, ed era giunta appena davanti all'ingresso di una porticina laterale, non poteva certo usare quella principale. Così, prese un gran respiro, e si preparó ad infiltrarsi all'interno di quel nuovo mondo, emozionata più che mai.

Nel frattempo, nel salone della festa, Levi, sbuffava annoiato, mentre guardava l'orologio da taschino che portava sempre con sè. Erano appena le dieci di sera; la festa non sarebbe finita prima di mezzanotte, spesso andavano avanti anche oltre, finchè tutti gli invitati non se ne fossero andati. 

Un passo dopo l'altro, la ragazzina si avvicinava quatta quatta a quell'ingresso, ma non appena fece per entrare, addocchió Levi appoggiato sulla parere opposta, intento ora a chiacchierare con uno strano tizio dai capelli rossi, così, istintivamente, si appiccicó al muro, sporgendo solo la testa all'interno della stanza.
Davanti ai suoi occhi: un mondo.
Il mondo dell'alta società del paese. Lì dentro, in quel salone enorme, vi erano radunate le persone che più contavano. Uomini piu o meno giovani che discutevano, confabulavano. Donne vestite ed adornate con i gioielli più preziosi, che scintillavano nei gruppetti che andavano a crearsi per spettegolare. Era in quelle feste che quelle persone muovevano ogni situazione, ed ai Baskerville piaceva tenere sotto controllo gli altri nobili.
 Ma Alice di questo non sapeva nulla, non lo immaginava nemmeno lontanamente, chiusa nella sua stanzetta isolata. Guardava estasiata il panorama, quando i suoi occhi caddero su un banchetto ad un lato della sala, imbandito con ogni genere di pietanza possibile ed inimmaginabile.
 
“Waa.. Oz, guarda.. Quanto cibo! Andiamo a prendercelo! “”
 
Disse rivolgendosi al pupazzo che teneva tra le braccia.
Gli occhi di Alice avevano iniziato a luccicare come non mai, e senza pensarci due volte, sfruttando il fatto che era piccola, gattonó per tutto il perimetro del salone, fino ad arrivare sotto il tavolo con le pietanze. Si perse qualche istante ad annusare l'aria che profumava grazie a tutto quel ben di Dio, e poi goffamente scostó da sotto la tovaglia, spuntó fuori con la testa,  ed allungó il piccolo braccio verso il vassoio.
Ma ecco, il suo lungo abito si era impigliato sotto il tavolo, e dopo aver afferrato una coscia di pollo, il vassoio cadde rumorosamente a terra. La bambina dagli occhi Ametista spalancó gli occhi,  si rifugió sotto il tavolo con il suo bottino, e strinse forte il pupazzo sperando che nessuno l'accesso notata.

Levi, che nel frattempo Sbadigliava per la noia ascoltando  Arthur, il quale aveva ricominciato a parlare di solo Dio sa cosa, si accorse di qualcosa.
“”Si, Arthur, si, ma forse dovre __ “
 
L'uomo si bloccò, vedendo una mano di bambina spuntare da sotto il tavolo. Non si mosse, comunque, finchè non combinava niente, poteva anche star calmo.
 “Dovres __”
 
Niente, non era destino che finisse quella frase; fu interrotto nuovamente dal rumore dello schianto del vassoio contro il terreno. Gli invitati si girarono a fissare il vassoio per terra per qualche minuto, ma nessuno gli diede troppa attenzione. Velocemente, mollò Arthur e raggiunse il tavolo, sollevando il vassoio e rimettendolo sul tavolo, iniziando a tamburellare con le dita contro il tavolo, indeciso su cosa fare.
 “Vediaaamo...>”
 
Dopo l'accaduto Alice, rendendosi conto che nessuno se ne era fatto gran cura, tiró un respiro di sollievo profondo, e subito dopo si mise a tritare la coscia di pollo tra i denti, si sentiva in paradiso. Era veramente come diceva Jack, lí tutto era paradisiaco, compreso il cibo, la coscia era ben salata e cotta, ed aveva un gusto sublime. Ci si stava perdendo in quel gusto che le deliziava la gola, ma all'improvviso sentì delle dita picchiettare sul tavolo. Alice raggeló. Subito deglutí, e l'osso ormai privo di carne e cadde di mano, ma sotto il tavolo; strinse forte a sè il pupazzo.
 
“Fa che non ci scoprano, fa che non ci scoprano.. “
 Sussurrava a ripetizione, tra sè e sè, mentre sperava con tutto il cuore che non fosse qualcuno che l'aveva scoperta, e , parlando al plurale, poiché lei considerava Oz quanto qualsiasi altra persona, o forse persino di più.
 
In pochi secondi, il più velocemente possibile, per evitare che qualcuno lo vedesse l'albino si infilò sotto il tavolo, abbassando la testa per non sbattervi, sedendosi comodamente accanto ad Alice. Come previsto, infatti, era lei. Chi poteva nascondersi sotto un tavolo per prendere il cibo ad una festa di nobili, se non quella bambina? Restava da capire come fosse riuscita ad entrare, e chi le avesse detto della festa...
 
  
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