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Autore: Miyu92    07/04/2008    1 recensioni
[Heroes Cast - Hayden/Milo] E ripensi a quel giorno a Monaco, in cui l’hai assaggiata e te ne sei pentito tre secondi dopo. Lei fa finta di niente. Fa sempre come se niente fosse successo. Ti guarda ancora con gli occhi azzurri come ti ha sempre guardato.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Hayden Panettiere, Milo Ventimiglia
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Feel the Rain on your Skin.

 

E incredibile come stare semplicemente fermi, a muovere continuamente la mano a mo di saluto, possa stancare così tanto.

Ed è per questo che ora sei sdraiato sul bordo freddo della piscina, con la testa nascosta da quel groviglio di braccia che hai creato.

 

Senti le gambe di Hayden sfiorarti la pelle e rabbrividisci a quel tocco involontario, troppo stanco per muoverti ed avere altre reazioni.

Senti la risata soffocata di Adrian, perché sai che lui si è accorto di tutto. Lo hai sempre saputo. E sai anche, che quelle battute ammiccanti che si lascia sfuggire qualche volta, non sono del tutto infondate.

 

“Ehy, sorriso storto! Cos’è, hai freddo?” chiede Adrian, spruzzandolo con l’acqua fredda della piscina. E non puoi far altro che dargli del coglione  mentalmente e mandarlo a fanculo con un mugugno.

 

“Guarda, guarda chi si è svegliato!” cantilena Jack, chiudendo finalmente l’obbiettivo a quella maledetta telecamera che non fa altro che riprendervi per tutti i giorni.

Ma non sei ancora del tutto sveglio e cosciente per rispondere e ti limiti a strofinare la faccia contro il tessuto spugnoso dell’asciugamano.

Ora riesci a intravedere i piedi di Hayden muoversi ritmicamente nell’acqua, lasciando cerchi concentrici. Non riesci a non pensare quanto siano belle quelle gambe nude. Ma subito dopo te ne penti.

 

‘Cazzo, E’ una ragazzina!’

 

Sì, è una ragazzina. E ripensi a quante docce ghiacciate ti sei dovuto fare da quando siete partiti, a causa di tutti quegli stupidi pensieri su di lei.

E ripensi a quel giorno a Monaco, in cui l’hai assaggiata e te ne sei pentito tre secondi dopo. Lei fa finta di niente. Fa sempre come se niente fosse successo. Ti guarda ancora con gli occhi azzurri come ti ha sempre guardato.

Senza far trasparire nulla.

 

Sì, sarebbe una gran bella storia se la cosa si fosse fermata lì. Peccato che le vostre labbra, ormai, sono diventate compagne di gioco.

 

Gemi forte, quando nell’uscire dalla piscina, Adrian porta con sé una cascata d’acqua che va a finire sulla tua schiena.

 

“Vuoi proprio farmi incazzare, eh?” Gli gridi addosso, senza però muoverti dalla tua posizione.

Conti fino a dieci, aspettando l’arrivo di un’altra di quelle stupide e geniali battute da parte di Pasdar. Voce che non arriva.

 

“…Adri?”

 

“Se ne sono andati.” Lo informa la voce di Hayden. Era da un po’ che non la sentivi parlare.

Sbuffando ti arrampichi sulle sue gambe, affondando la punta del naso nella sua pelle e odorandone il profumo di cloro.

Sai che state aspettando entrambi quel momento da tutto il giorno, e certo, non te lo vuoi proprio perdere. Perché ormai sei abituato a tutte quelle attenzioni. Lo siete entrambi.

 

Quei quaranta minuti in cui riuscite a stare da soli sono diventati la vostra droga giornaliera. E sai che se ci rinunciassi proprio adesso ne sentiresti le conseguenze.

 

“Dormito bene?” Ti sussurra ora, mentre una mano va ad accarezzarti i capelli corvini e a scompigliarti quel nido di grovigli.

 

“Non ho dormito.” Rispondi, alzando la testa, per poterla finalmente guardare negli occhi. E ti perdi in quello sguardo come un adolescente alle prime armi. Impulsivo e senza esperienza.

 

La guardi mentre si morte il labbro con gli occhi lucidi. Ha l’indecisione stampata sul viso e sai perfettamente a cosa sta pensando. Glielo leggi in faccia. Ormai credi di conoscere le sue espressioni a memoria.

 

E ripensi a quando ti ha sbattuto i suoi sentimenti in faccia, a come l’hai guardata con quell’espressione da ebete. A come ti ha sorriso con le ciglia inumidite. E a quando la osservavi camminare davanti a te, questa volta davvero facendo finta di niente, per non mettere entrambi in imbarazzo ogni volta che foste seduti nella stessa stanza.

 

E nella tua mente si fa vivida l’immagine di quel groviglio di gambe e braccia che vi appartengono, distesi in quel letto, con i suoi capelli color del miele che ti solleticavano le guance. E i suoi sussurri che ti fanno girare la testa, in preda all’oblio.

 

Allora decidi che per almeno una volta puoi anche fare la fatica di prendere tu l’iniziativa,  afferrandola per i polsi e trascinarla sopra di te, mentre un angolo dell’asciugamano si inzuppa d’acqua.

 

Hayden ti guarda spaesata, con le sopracciglia aggrottate in quel modo adorabile che solo lei sa fare. Sorridi debolmente, accarezzandole una guancia con la punta delle dita, mentre lei socchiude gli occhi e avvicina la sua bocca alla tua, prendendo la tua mano libera, intrecciando le vostre dita.

 

Sospiri, prima che le sue labbra sfiorino le tue, umide. Senti la sua lingua accarezzarti il labbro inferiore, mentre la sua bocca si muove lentamente sopra la tua.

 

Ora, la mano con cui la stavi accarezzando le circonda la schiena. La muovi lentamente, mentre ti gusti quel contatto sulla sua pelle calda e morbida.

 

E lei la prima a interrompere il bacio con un sorriso stampato in viso che le fa alzare le guance e le coinvolge gli occhi.

 

‘E chi ti ha chiesto di fermarti?’

 

Hayden si adagia piano sul tuo corpo, e con un brivido senti il suo seno aderire al tuo petto, mentre tu di rimando la stringi forte.

Sfrega le labbra ancora umide e arrossate sul tuo torace, mentre la senti muoversi agitata nel vostro abbraccio.

 

Non riesci a ricordare per quanto tempo siete stati in quella posizione. Ricordi solo le sue braccia che ti sfioravano i fianchi e poi quelle parole che ti hanno fatto girare la testa così forte, dandoti quasi alla nausea.

 

“Ti amo.”

 

Ecco. Questa è una di quelle situazioni che quando capitano, vorresti trovare un modo per reagire come fanno nei film. Ma tu proprio non ci riesci. Perché in fondo sei un emerito stronzo.

Forse è proprio la sorpresa per quelle parole che ti lasciano interdetto.

 

“Cosa hai detto?” Le chiedi, alzandoti leggermente, facendola sussultare e alzarsi di rimando dal tuo petto.

 

La vedi arrossire, mentre si tortura i palmo delle mani con le proprie unghie, e sai che se continuasse così, rischierebbe di strapparsi la pelle.

Ti passi la lingua sulle labbra, in gesto di stizza, cercando di riordinare le idee. Pensi che sarebbe meglio fermare Hayden, perché ora che hai paura di vedere il suo sangue.

 

E la cosa ti disgusta un pochino.

 

Stai facendo la figura del deficiente e lo sai bene. Se parlassi in questo momenti, sapresti che le riusciresti solamente a balbettare parole incoerenti, in modo disordinato e confuso. Forse Adrian, come al solito, riuscirebbe a tradurre quel tuo borbottio.

 

Ed è proprio quello che stai facendo ora.

 

“Hay…io…”

 

I suoi occhi azzurro si stanno inumidendo sempre di più, mentre abbassa la testa e si porta un ciuffo ribelle, uscito dalla coda di cavallo, dietro l’orecchio.

 

Stringe le labbra in una linea sottile, facendole quasi sparire. Poi la osservi mentre comincia a far ballare la gamba sinistra nervosamente.

 

E a quel punto non resisti più. Cominci a ridere forte, rilasciando i muscoli che avevi contratto per non cedere, prima.

Lei ti guarda inizialmente confusa, e poi, man mano che le risate vanno avanti, la sua espressione cambia. E assume quel broncio inimitabile, che le arriccia il naso.

 

E ridi più forte, stringendola forte mentre le sussurri “anch’io”. Perché è vero: anche tu. E vorresti urlarlo. Ed è quella sensazione che parte dal petto e che si sprigiona per tutto il corpo. Quella sensazione che non provavi da molto tempo.

 

Le dici che è una scema. E lei, da ragazzina che è, si finge offesa, e ti spinge giù in quella pozza gelata. Ma solo dopo si accorge che tu l’hai afferrata per i fianchi, portandola con te.

 

Quando sprofondate, senti le sue braccia stringerti il collo, mentre ti lascia un bacio leggero sott’acqua.

 

Risali in superficie, trascinandola con te. Le scosti i capelli bagnati dalla faccia, subito prima che lei possa baciarti ancora.

E ti senti per l’ennesima volta un cretino quando hai paura di perderti in quel mondo che sa di caramello.

 

”Regola numero uno: non buttare mai un uomo in piscina se non sei sicura di poterne uscire incolume. soprattutto se è più alto di te di mezzo metro e fisicamente abile di bruciarti tutti i neuroni”  Le dici, guardandola altezzoso.

 

Hayden si stacca da te e ti squadra. Fa scorrere una mano sul tuo petto, fino ad arrivare al mento. Te lo alza, e ti osserva con un sopraciglio inarcato.

 

Poi si guarda intorno, con un evidente finta confusione sul volto.

 

“Beh, qui non vedo nessuno che sia tanto alto e abile più di me. Anzi, a parte noi due, qui non c’è proprio nessuno.” Ti risponde, provocandoti.

 

“Se proprio me lo dici così... dunque, quale dei tanti modi che conosco preferisci che usi per bruciarti i suddetti neuroni?” Le mormori, mentre le dita delle tue mani si serrano intorno ai suoi polsi e sposti la testa di lato, lambendole il collo con le labbra.

 

Continui così, baciandole ogni pezzo di pelle che riesci a raggiungere.

 

Su e ancora giù. E poi ancora lì.

 

 

 

Esci dal bagno e trovi Hayden sdraiata a pancia in giù, con il lenzuolo che le lascia scoperta la pelle della schiena.

Lasci che sul tuo viso nasca un sorriso, mentre ti aggiusti l’asciugamano che ti sei legato tre secondi prima intorno alla vita.

 

Ti avvicini al letto, spegnendo la luce e ti siedi al suo fianco, chinandoti su di lei, facendo scorrere la punta del tuo naso contro la sua spina dorsale.

 

Ti accorgi di un suo sussulto e ti scosti piano, cercando di non svegliarla. Perché con quell’espressione dolce e rilassata che ti fa scoppiare vorresti farci l’amore. Perché è dannatamente bella in questo momento.

 

E prima di sdraiarti al suo fianco, le dai un bacio umido fra l’attaccatura dei capelli e l’orecchio. E le sussurri un “ti amo” che ti viene dal cuore, e lasci che lei ti abbracci nel sonno.

 

Chiudi gli occhi, cercando di dormire. Senti finalmente il tuo respiro farsi più pesante.

 

Ah sì, un ultima cosa: “Buonanotte, amore.”

  
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