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Autore: Michelle_Dayana    15/10/2013    1 recensioni
Racconto di una ragazza, la sua vita e la fine in una lettera
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Scolastico
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Le luci del luna park lampeggiavano sul mio viso, costantemente senza smettere neanche un momento.
Fino a quando una lampadina non si brucia o fino a quando qualcuno non preme l’interruttore la luce continua ad illuminare tutto ciò che la circonda togliendo l’oscurità nelle stanze e rendendo i luoghi più accoglienti.
Questa è stata la definizione di luce che mi sono data sin da quando mi ricordo.
Se avevo paura accendevo la luce.
Quando era inverno, fuori nevicava e io non riuscivo a dormire per i troppi pensieri mi affacciavo alla finestra e con la luce accanto iniziavo a leggere e allora immaginavo mille mondi nuovi e niente poteva andare male, quello era il mio rifugio segreto.
Allora perché queste luci non riescono a rassicurarmi?
Perché mi sembrano così vuote e fredde?
Cos’è cambiato da quei momenti?
È inutile farmi queste domande a cui mi so rispondere tranquillamente da sola. Ciò che è cambiato è la sua presenza.
È solo grazie a lui se il mondo ha ripreso colore, ha iniziato a suonare di nuova musica e risplendere grazie all’arte che mi circondava. E tutto sembrava andare bene così, anche se avevamo tutto il mondo contro di noi non servivano le male lingue che ci dicevano che non saremmo durati più di tre anni o che non potevamo stare insieme per farci allontanare, noi eravamo sempre più uniti.
Lui acconsentiva alle mie idee da bambina e io lo accompagnavo quando aveva bisogno di un appoggio e niente poteva andare in modo diverso.
Era tutto perfetto per noi, avevamo tutto quello che ci serviva e stavamo bene così.
Ma a quanto pare lui aveva bisogno di qualcun altro nella sua vita per andare avanti, e quel qualcun altro non ero io, non erano i suoi amici o chiunque altro.
Era un’arma molto pericolosa contro cui non potevo combattere al posto suo, era la sua battaglia personale e per quanto io potessi dargli tutte le armi per vincere ed ottenere degli obbiettivi stava a lui premere il grilletto per chiudere questa storia.
Ma si sa che contro la droga molte volte non si vince avendo solo le persone accanto, bisogna avere la forza di volontà. E quella piccola parte di noi è la più facile da perdere e la più difficile da riconquistare.
Quello che mi rendeva felice però era che lui aveva vinto, l’aveva cacciata dalla sua vita e questa piccola macchia era scomparsa dal nostro viaggio assieme, adesso che avevamo superato questa salita tutto era in discesa.
Ma l’amore rende stupidi e nel suo caso bugiardi.
Ecco perché mi ritrovo qui con la sua giacca tra le mani mentre lo guardo andare via in un ambulanza dopo aver avuto un’overdose.
Io posso lottare quanto voglio ma se lui ha preferito chiudere gli occhi davanti al pericolo e al nostro futuro assieme ha messo davanti un muro impossibile da abbattere io non posso farci niente.
Di lui mi rimarrà sempre il ricordo e a nostro figlio che deve ancora nascere racconterò di come suo padre sia stato una buona persona, ma che contro se stessi non si può pretendere che gli altri lottino al tuo posto per potersi mettere in un angolo e assistere.
La tua vita la devi vivere tu e nonostante il fuoco che sentivi dentro e che pensavi di aver finalmente spento non puoi far molto.
Quindi piccolo mio non ti abbattere anche se senti che mi stai per perdere.
Ho vissuto una vita lunga e felice, ho vissuto con te e ho conosciuto i miei nipoti lottando per andare avanti, non voglio arrendermi ma adesso sento che voglio solo allentare la presa e ritrovare la felicità che provavo nel vedere la luce.
Quando sei nato tu la luce brillava ancora un po’ di più rispetto a quando è morto tuo padre ma ancora non era abbastanza.
Scusa se adesso penserai che sono egoista come madre ma il fatto è che tu per me sei luce e avendoti accanto sento che non è cambiato niente, i problemi si presentano quando tu vai via, per tornare dalla tua famiglia e io rimango sola in questa casa.
Tutta la luce che avevi portato con il tuo sorriso scompare e il buio volta dopo volta diventa più difficile da illuminare.
Per questo ho bisogno di tuo padre, assieme riusciremo a coprire questo buio come facevamo una volta e l’oscurità questa volta non riuscirà a sconfiggerci, nessuna droga o battaglia da vincere si metterà in mezzo e torneremo ad essere la bambina e il ragazzo insicuro che eravamo un tempo e non ci saranno più persone che diranno che non dureremo tre anni perché adesso, per davvero il nostro amore sarà eterno.
Ti voglio bene piccolo mio, raggio di sole.
La tua mamma
  
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