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Autore: Gyll    16/10/2013    8 recensioni
"Ti stavo cercando." Disse Sebastian senza alzare gli occhi dal bicchiere.
"E io ti stavo evitando, figlio di Valentine, come anche tutti quelli della tua specie." Disse il demone accendendosi una sigaretta. Lanciò un'occhiata al Nascosto, che subito distolse lo sguardo e tornò ad asciugare i bicchieri.
"Ed è cambiato qualcosa ora?"
Cam incurvò leggermente in su un angolo della bocca prima di fare un tiro. "Forse."
Genere: Avventura, Azione, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Cameron Briel, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Uscirono dall'ombra nera che era già giorno. Eppure gli sembravano passati una manciata secondi lì dentro a seguire la figura fumosa del demone. "Quanto tempo è passato?" 
"Pochi secondi." Disse Cam levandosi la giacca ed infilandosi un paio di occhiali da sole rossi.
Era l'alba e stavano camminando su una spiaggia bianca. Non era proprio deserta: c'era un po' di gente che dormiva, chi completamente svaccato sulla sabbia come se fosse caduto in coma profondo, chi raggomitolato, chi in preda a conati di vomito dopo un'evidente sbronza... 
 "Rio." Disse Jace respirando l'aria di mare dopo la puzza di fango e muffa di poco prima. "Siamo a Rio." 
Sebastian seguì lo sguardo di Jace puntato verso l'interno e vide in lontananza l'inquietante Cristo Redentor che torreggiava sul Corcovado. "Tu dov'eri all'epoca di Cristo?" Chiese guardando Cam. Era ovvio che lui fosse sulla terra, ma Sebastian aveva sempre diffidato della storia scritta sui libri, angelica e non.
 "Ricordo a stento quello che ho fatto settimana scorsa." Disse avvicinandosi ad uno degli svaccati sulla sabbia e tirandogli qualche calcio per svegliarlo. "E la realtà del passato non è per voi del presente." Riuscì finalmente a svegliare uno dei ragazzi sbronzi con un ghigno, scoprendo i suoi denti bianchi e brillanti. Era un sorriso minaccioso come quello dei vampiri.
 "A questo si è fottuta qualche rotella all'impatto della caduta." Borbottò Jace. 
 Cam scambiò due parole in portoghese con il ragazzino sdraiato a terra, e più Sebastian lo fissava, più si rendeva conto che non era un semplice ragazzino. La sua pelle non solo era dello stesso colore della sabbia bagnata, era composta da tanti piccoli granelli compattati insieme. Era un Nascosto, ma di una razza che non aveva mai incontrato. Quando quei due finirono di chiacchierare in portoghese, il ragazzo si fuse con la sabbia sotto di lui, lasciando una macchia più scura a segnare il suo passaggio.
 "Quello era—"
 "Un figlio della terra." Disse Cam. "Io ho fame. Andiamo?"
 
 
 "Ancora fanno festa?" Chiese Jace mentre passavano davanti ad un locale da cui usciva musica brasiliana e risate. 
 "Siamo a Rio, stiamo passando dal 'ancora fanno festa' al 'già fanno festa'." Disse Cam con l'aria di una guida turistica professionista.
 Avevano superato la zona benestante da un po' e il cambio di paesaggio mentre camminavano nella favela era molto evidente.Tutti gli edifici erano rettangolari e ammassati uno addosso all'altro, quasi tutti con le facciate in mattoni e nessuno più alto di tre piani a differenza dei grattacieli della città. I Cacciatori seguivano il demone attraverso un intrico di stradine che si arrampicavano su per la collina, chiedendosi se almeno Cam sapesse dove stavano andando.
 Entrarono in un piccolo caffè che sembrava leggermente più curato rispetto agli altri edifici. Una donna di mezza età, con i capelli ricci che uscivano in ciocche ribelli da sotto la banana che le legava i capelli, molto robusta e  dalla pelle ambrata stava pulendo per terra. Sebastian e Jace rimasero sbalorditi quando Cam andò ad abbracciarla. "Bom dia, Izabela!" 
 Lei mollò la scopa e ricambiò l'abbraccio con affetto. "Pequeno! Eu senti tanto sua falta!" 
 "Eu tambèm, Izabela." Si girarono entrambi verso Sebastian e Jace sulla porta. "Estes são... meus companheiros. Café da manhã para três, por favor." La donna mise subito via la scopa e corse in cucina evidentemente contenta di aver appena rivisto Cam. 
 Un angelo caduto. Un angelo caduto nella Cerchia di Lucifero. Adoratrice del diavolo?
Cam si accomodò su una sedia di plastica al tavolo davanti la finestra e guardò fuori i ragazzini che correvano in giro urlando cose incomprensibili alle orecchie di Sebastian. La sua posa, coì rilassata e casuale, suggeriva più ad una vacanza non programmata più che una "riunione di lavoro". Jace lo fissò come se fosse sbarcato da Marte. Mentre si sedevano ad un tavolo Sebastian sentiva che Jace avrebbe presto fatto la seconda battutaccia in una notte che avrebbe fatto arrabbiare il demone — era del tutto certo che Jace se la sarebbe presto vista brutta. E invece non fu così. "Adesso voi due la finite di fare gli amiconi cattivoni e cominciate a spiegarmi che cosa succede." 
 "A voi mortali manca completamente la pazienza." Sbuffò Cam tamburellando le dita sul tavolo. "Che cosa non ti ha raccontato il tuo amico?"
 "Perchè ci stai aiutando?"
 Cam puntò i suoi occhi verdi fuori dalla finestra, su un altro edificio più malridotto rispetto agli altri. "Sai che gli Shadowhunters sono i Cacciatori di Raziel—"
 "Certo che lo so." Disse impaziente Jace prima di venire fulminato da Cam.
 "E sapete anche che siete l'unico motivo per cui là su ancora non scoppia qualche rivolta? Raziel non è benvoluto nemmeno in paradiso, figurati negli inferi. L'unico motivo per cui qualcuno non lo ha spodestato, cacciato, ucciso o fatto cadere ancora è che i suoi cacciatori evitano che gli inferi prendano il controllo della terra; quindi, voi pseudo Nephilim Cacciatori tornate utili al paradiso. Ora prova ad immaginare quanto l'odio per Raziel e gli Shadowhunters sia profondo negli inferi." 
 Izabela arrivò con un vassoio carico di cibo e tre tazze di caffè fumante dall'aroma molto forte. "Bolo de fuba calda com manteiga, queso fresco, manga e três cafés com leite. Me ligue se precisar de alguma coisa" Disse in portoghese. Sebastian non conosceva la lingua, ma percepiva la nota affettuosa e premurosa di una madre. Jace invece si era fiondato sulla torta di mais versandoci sopra il burro fuso, e Cam lo seguì a ruota dopo aver sorriso a Izabela, un sorriso del tutto di verso da quello precedente.
 " 'Pseudo Nephilim Cacciatori' ?" Chiese Jace con la bocca piena di torta.
 "Non siete veri Nephilim; non nel vero senso della parola." Disse Cam fra un pezzo di torta e l'altro. "I Nephilim sono il frutto dell'unione degli angeli caduti con le donne umane. Voi avete bevuto del sangue angelico da una tazza—"
 "Coppa."
 "Stessa cosa— loro lo sono per nascita. In ogni caso, fin dalla creazione del primo cacciatore in tutina nera è stato deciso di non mescolare le due razze, i Nephilim e i Nephilim di Raziel." Disse Cam infilandosi in bocca l'ultimo pezzo di torta. Jace sembrava troppo concentrato sul queso per aver veramente registrato quello che Cam aveva appena spiegato. "E io sono favorevole a questa legge."
 "Selezioni spesso le leggi che ti piacciono da seguire in un qualche codice?" chiese Sebastian con fare annoiato mentre aggiungeva il latte al caffè.
 "Intendi quando cambio paese, quando cambio epoca o quando cambio dimensione? In ogni caso la risposta è sì."
 "Sono come noi? Gli altri Nephilim?" Chiese Jace.
 "Non esattamente." Cam mise giù la tazza di caffè. "Non vanno in giro vesstiti da direttori di pompe funebri."

  "Sei vestito anche tu interamente di nero." Disse Sebastian da sopra la sua tazza di caffè. L'aroma straordinario era valso il viaggio nel tunnel della puzza.

  "E' la mia uniforme da detenuto."

  "Il tuo carceriere è ancora vivo?" 

  "Il mio carceriere senza sesso e senza età morde il culo alla morte." Disse Cam prendendo l'ultimo pezzo di torta. "Non sarò di certo io a uccidere Randy l'immortale."

  Jace lo fissò per un attimo, pensando alla risposta di Cam. "Era... metaforico?" 

  "Sapete, mi sembrate due bambini curiosi e stupidi che tartassano l'insegnante." Sorriso vampiresco ancora una volta.

 
 



 "Dove stiamo andando ora?" Chiese Jace. Quando erano usciti dal caffè, Cam aveva lasciato sul tavolo una mazzetta di banconote che aveva tirato fuori dal nulla e uscirono prima che arrivasse la donna a pulire. "E perchè siamo venuti qui?"
 "Perchè mi piace la colazione Brasiliana, ovviamente."  Stavano tornando verso la spiaggia e la zona benestante. "E ora tocca a voi con le vostre bacchette magiche. Stiamo andando nell'unico posto non rintracciabile: il vostro nascondiglio di supercattivi."
   
 
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