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Autore: Smaragdine_99    16/10/2013    1 recensioni
Affrontare le cose non è sempre facile per un ragazzo. A soli 15 anni Simon si ritroverà ad affrontare una cosa più grande di lui.
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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14 Luglio 1563

Simon era arrivato sulla scena,dove una folla di curiosi si era già raggruppata cercando di capire cosa stesse succedendo.
La folla,vedendo il giovanotto dagli occhi di un azzurro indefinito si dilatò come a volerlo prima far passare e poi inghiottire.
Le facce dei compaesani erano un misto di tenerezza e conforto,era come guardare mille facce,maschere che fino ad allora non erano mai uscite.
Simon guardava dritto davanti a lui,sapeva che li davanti c'era uno stagno,dopo solo cinque passi i suoi occhi si sbarrarono dall'orrore e le lacrime salate scesero sulle guance cadendo poi goccia a goccia sull'erba smeralda.
Davanti a lui suo padre era in ginocchio di spalle,gocciolante,sembrava quasi piangesse perché quelli che dovevano essere a rigor di logica i singhiozzi lo facevano saltare come una molla.
Tra le braccia stringeva l'esile corpo della madre,lui se la stringeva al petto lasciando che il viso e i capelli bagnati di lei bagnassero il tessuto fine della sua camicia.
"Padre.."
Il ragazzo si avvicinò inginocchiandosi alla sinistra del padre poggiando la testa sul suo braccio,guardò la madre che sembrava dormisse.
I capelli che gocciolavano ancora e le labbra erano un mezzo sorriso pallido,la pelle del viso stava sbiancando donandole un aspetto quasi angelico.
Il petto di lei non si muoveva,la toccò,il freddo faceva da padrone sulla pelle della giovane donna.
Il padre,Michael che dopo il trasferimento in Italia era diventato Michele piangeva ,guardando la moglie con occhi languidi.
Le braccia stavano cominciando a lasciare la presa sul corpo gracile di lei,Michele poggiò la fronte su quella della donna,doveva vivere,se solo fosse arrivato prima,lui avrebbe potuto salvarla.
I sensi di colpa uccidevano già padre e figlio,entrambi sarebbero voluti arrivare prima per salvarla.
Un urlo di dolore uscì dalle labbra del figlio che non tratteneva più i singhiozzi e si spostò di fronte al padre ,guardandolo finalmente negli occhi,poi si accasciò sul seno della madre,poggiandoci la guancia sopra,come sempre faceva quando le lacrime gli bagnavo il giovane viso.
"Figlio,è inutile star qui,facciamola portare a casa da chi di dovere"
"No.."
La risposta del figlio risuonò vuota e insicura,sapeva che era insensato stare li e aspettare che una persona non viva torni a respirare.
Michele si scansò,lasciando il corpo dell'amata moglie sull'erba e aiutò il figlio a staccarsi da lei.
Prima di andare gli diede un ultimo bacio sulle labbra schiuse,carezzandole la guancia, ricordò in cuor suo i loro momenti,una lacrima scese e cadde sulla guancia di lei,poi i due uomini affranti si allontanarono da tutti.


 
  
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