Fanfic su artisti musicali > Conor Maynard
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Autore: Liviuz    16/10/2013    1 recensioni
Qual è secondo voi la cosa peggiore che possa succedervi?... Sapere che non potreste mai incontrare il vostro idolo? Un amore non corrisposto? Essere perseguitate? Sapere che tutti alla fine dovremo morire? Sapere quando potreste morire o… quando potrebbe morire l’amore della vostra vita, nonché l’unica persona al mondo che vi sprona ad andare avanti ogni giorno, senza conoscervi?...
Una lotta contro il destino e il tempo, potrà una semplice ragazza cambiare il fato?
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chapter 1 – Sunshine & City Lights
 
 
" Now we're stuck in midtown 
Surrounded by people and nothing but sound
And we're going nowhere      

We are the lost and found "
- Greyson Chance - Sunshine & City Lights


Di bene in meglio. Biglietti esauriti per tutto il tour. Possibile? Solo a me poteva accadere una cosa simile. Mi tirai ancora più giù il cappuccio della felpa. Stava piovigginando. Avrei dato di tutto per vederlo cantare, anche solo cinque fottutissimi minuti, solo per ascoltare, anche solo per l’unica volta in tutta la mia esistenza, la sua voce. Sarei andata in capo al mondo per sentire quella voce. Quella che mi dava la forza di andare avanti ogni schifoso giorno, in questo schifoso mondo.
 
- Tesoro, perché indossi quei luridi vestiti? – chiese mio padre facendomi una faccia disgustata. Certo, lui nel suo impeccabile smoking, pronto ad andare ad una cena, con la sua amante, invece che starsene con sua figlia a casa, a guardare un film, con una pizza per cena. Avevo ancora i vestiti gocciolanti per la pioggia, le scarpe imbrattate di fango e i jeans stracciati.
- Non devo andare da nessuna parte. – ribattei riluttante.
- Dovresti vestirti un pochino più da signorina. – disse, quella che, per ora, era la fidanzata di mio padre, scendendo le scale. Anche lei vestita perfettamente.
- E tu dovresti comportarti meno da puttana. – mormorai, facendomi sentire solo da lei, mentre salivo le scale. La vidi impallidire per una frazione di secondo, per poi ritornare indifferente, come prima.
 
Accesi lo stereo e misi la musica a tutto volume, lasciando che le note mi inebriassero completamente il corpo e la mente. Mi distesi sul letto e fissai il poster sul soffitto. I capelli rossicci, gli occhi chiari, quel sorriso da lasciarti senza respiro. Sold out. Con due semplici parole erano andate in fumo milioni di sogni e speranze. La possibilità di vedere quegli occhi brillare di entusiasmo, a pochi metri da me, invece di vederlo solo attraverso uno schermo, e di toccarlo, invece di sfiorare con le dita uno schermo di cristalli al plasma.
Fanculo a tutto e tutti.
 
 
“You can take,
My heart,
Like a criminal,
Won’t you make,
Me believe,
I’m the only one...”
 
Stupida sveglia! Adesso anche te cerchi di compatirmi? Mi basto io ad autocommiserarmi.
- Cheryl svegliati! – urlò mio padre da dietro la porta. Mi girai nel letto e misi il cuscino sulla testa, come se potessi far sparire i suoni. Magari! Peccato che non ho questo superpotere.
- Cheryl! – gridò nuovamente.
- Che caz… diamine vuoi?! – urlai di rimando.
- È ora di alzarsi, tra un’ora devo andare ad una conferenza, e tu devi venire. –
Io devo dormire e devo restare a casa da sola a mangiare quintali di gelato guardando film strappalacrime come “Segui il tuo cuore”. È diverso.
- Non mi sento bene! – dissi. E stranamente non stavo mentendo.
- Sbrigati Cheryl! – fece lui come se non mi avesse sentito.
- Mi sento male! – ripetei alzando di più la voce.
- No, Cheryl. Questa volta non ammetto repliche! Tu vieni anche se avessi la febbre a 41°! –
Sbuffai. Lo odiavo proprio quando faceva quelle scenate del cazzo, che non ammettevano repliche. Tanto valeva alzarsi. Passai davanti allo specchio. Che faccia di merda. Occhiaie inguardabili, pelle più pallida del solito, capelli arruffati e guance chiazzate di rosso. Un inizio di giornata per-fect, no?
 
- E quindi… -
E quindi che palle! Come cazzo facevano quegli idioti a stare a sentire le stronzate di cui stava parlando mio padre?! Cioè lo so io che sono sua figlia che è meglio non ascoltare quello che dice, e qui ci sono almeno una cinquantina di dementi che lo ascoltano prendendo pure appunti! Inammissibile una cosa del genere!
Mi alzai in piedi sotto lo sguardo indagatore di una decina di uomini e uscii dal salone.
 
Entrai nella prima porta che trovai nel corridoio e tirai fuori il cellulare. Dovevo andarmene da quel posto. Pazienza se mio padre si fosse preso un accidenti, perché se fossi rimasta io là, lui sarebbe dovuto andare al mio di funerale.
Chi chiamare allora?
Janet
Alan
Joel
Jessica
Christine
James
James. Sì, il candidato ideale per le fughe impreviste.
- Non si può usare il cellulare qui, signorina. – mi disse una voce maschile.
Alzai gli occhi dal messaggio che stavo scrivendo. Mi trovai davanti un ragazzo della mia età, capelli scuri e occhi chiari. Ma chi diavolo era? O meglio… Che cazzo voleva da me?


 
***

Sciao Belle! Ahahahah! Allora come va?
Beh, allora... Finalmente mi sono decisa a scrivere questa Fan Fiction su Conny!
Era già da un po' che mi girava per la testa e ora è qui!
Ahahaha!
Ok, uhm... Vi posso dire che non ci sarà solo Conor, ma anche gli One Direction, in parti decisamente minori, ma poichè nella realtà i ragazzi e Conny sono amici e io sono anche una Directioner, non ho potuto farne a meno!
E che altro posso dire? Ehm, che la protagosta sarà interpretata dalla stupenda Ebba Zingmark




e che il ragazzo dai capelli scuri e gli occhi chiari non è Louis Tomlinson, ma qualcuno interpretato dal bellissimo Logan Lerman :)

                            

Ok, beh, ho finito! Fatemi sapere cosa ne pensate dell'inizio!
Bye bye!

 
   
 
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