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Autore: Whity    17/10/2013    0 recensioni
Quando fermò il SUV davanti a casa Hummel-Hudson, Blaine sperò ardentemente di aver fatto la cosa giusta. Sul sedile aveva poggiata una teglia di lasagne che sua madre aveva preparato per “tentare di consolare i poveri genitori di Kurt” e davanti agli occhi ancora l’immagine di Rachel che cantava, la sensazione della mano di Kurt a stringere la propria, quegli occhi azzurri e lucidi nei quali gli era sembrato di affogare.
[...]
Quella sera, stretto a Blaine nella propria stanza di Lima, Kurt riuscì distintamente a rivederlo.
Finn, suo fratello, amico e confidente prezioso.
Con la solita felpa sformata e i jeans scoloriti.
Con quel sorriso smagliante che lo aveva fatto innamorare a quindici anni.
In sottofondo, ne era praticamente certo, i Pretender stavano cantando.
Genere: Angst, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Burt Hummel, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Quando fermò il SUV davanti a casa Hummel-Hudson, Blaine sperò ardentemente di aver fatto la cosa giusta. Sul sedile aveva poggiata una teglia di lasagne che sua madre aveva preparato per “tentare di consolare i poveri genitori di Kurt” e davanti agli occhi ancora l’immagine di Rachel che cantava, la sensazione della mano di Kurt a stringere la propria, quegli occhi azzurri e lucidi nei quali gli era sembrato di affogare.
Trovò Burt seduto fuori, le braccia a penzoloni e una lattina di birra analcolica in mano. Tutto in lui gridava dolore, disperazione, quel senso di vuoto che nulla avrebbe potuto colmare.
Scese dall’auto e prese la teglia, avvicinandosi cautamente, come per paura di rompere un qualche delicato equilibrio.
L’uomo alzò lo sguardo e gli sorrise, alzandosi e passandosi la mano libera sui pantaloni come a volerli pulire da una polvere che non c’era.
- Ragazzo – lo salutò con un cenno del capo.
Sorrise, prima di indicare la teglia che teneva tra le mani.
- Mia madre si è raccomandata di portarvele – mormorò.
Burt sorrise, avvicinandosi e dandogli una leggera pacca sulla spalla.
- Kurt avrà cucinato per un reggimento – mormorò, prima di aggiungere – di modelle a dieta. Grazie per aver voluto salvare questo povero vecchio. Vieni dentro, dai – concluse, indicandogli la porta.
Dalla cucina sopraggiunse un rumore metallico, e subito dopo un’imprecazione.
- DANNAZIONE! –.
Senza nemmeno rendersene conto, Blaine si affrettò a raggiungere la stanza, dove un Kurt congestionato in viso stava per tirare un calcio ad una teglia che – visto il contenuto carbonizzato – doveva essere bollente. Lo prese per un polso prima che potesse farlo, facendogli centrare una sedia.
- NO! – lo strinse, affondando il viso nel suo collo – Va tutto bene, è solo della roba bruciata – concluse, accarezzandogli la schiena.
Sentì il fidanzato irrigidirsi, prima di rispondere all’abbraccio.
- Comunque mia madre mi ha incaricato di portarvi le sue lasagne – continuò il moro.
L’altro non disse nulla, si limitò a soffocare un gemito.
- Andiamo un attimo di là? Dopo puliamo, dai… - lo prese per mano e lo condusse in salotto.
Kurt si muoveva come un automa, senza proferire verbo.
C’era qualcosa di regale – persino – in quella silenziosa disperazione, in quel dolore composto, in quella calma autoimposta.
- Scusa, non volevo spaventarti – mormorò quindi il biondo, passandosi una mano sulle guance – Mi è sfuggita la situazione di mano -.
Blaine gli prese le mani tra le sue.
- Amore, va benissimo. Non devi per forza caricarti tutto questo sulle spalle e pretendere di sorreggerlo da solo – gli si avvicinò – permettimi di starti accanto, lasciati andare almeno con me… - concluse, sfiorandogli la guancia con le labbra.
Questi sospirò, prima di poggiare il capo sulla spalla dell’altro.
- Sono distrutto – mormorò, sentendosi dannatamente in colpa e al contempo sollevato.
- Non puoi portare il peso del mondo sulle tue spalle – lo rimproverò bonariamente l’altro – Permettimi di dividerlo con te -.
Annuì, prima di alzarsi a prenderlo per mano.
- Mi aiuti a sistemare, futuro marito? -.
 
 
Quella sera, stretto a Blaine nella propria stanza di Lima, Kurt riuscì distintamente a rivederlo.
Finn, suo fratello, un amico e confidente prezioso.
Con la solita felpa sformata e i jeans scoloriti.
Con quel sorriso smagliante che lo aveva fatto innamorare a quindici anni.
In sottofondo, ne era praticamente certo, i Pretender stavano cantando.
 
Hey, if you’re mad get mad
Don’t hold it all inside
Come-on talk to me now
   
 
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